Non è facile apprezzare Piero della Francesca. Un autore ostico, come un'aspra lirica petrosa di Dante Alighieri. Ma chi sono, Dante e Piero? Possiamo avvicinarli con cautela, gradatamente; l'appressamento potrebbe, se si è discepoli tenaci, svelare la comprensione: solo allora, in quel baluginio, si potrà godere d'una parvenza di autentica felicità - una felicità concettuale, e fisica. In quel momento (sono frazioni di secondo) è possibile apprendere qualcosa di simile alla Verità. Tale Pasqua, che consuma sé stessa in attimi brucianti, non sempre è permessa. Si passa una vita ad attenderla. In più di mezzo secolo ebbi la sensazione - forse ingannevole - di tentare il Passaggio solo rarissime volte. E se fosse stata, ogni volta, una fata morgana? Non so. Quei lampi li ricordo ancora, però. Son essi che m'inducono alla persistenza nella vita. Lo scialo di triti fatti, giorno dopo giorno ... pesante, continuo; cosa aspettarsi ... nulla? ... una melanconia crepuscolare, infine, diversa e strana: e, lungo la strada, voltarsi a quel grido inaspettato: "Cleopa, Cleopa! ... dimmi: chi è quel Terzo che, sempre, ti cammina accanto?".
Dopo la luce rossa delle torce su volti sudati
RispondiEliminaDopo il silenzio gelido nei giardini
Dopo l'angoscia in luoghi petrosi
Le grida e i pianti
La prigione e il palazzo e il suono riecheggiato
Del tuono a primavera su monti lontani
Colui che era vivo ora è morto
Noi che eravamo vivi ora stiamo morendo
Con un po' di pazienza
Qui non c'è acqua ma soltanto roccia
Roccia e non acqua e la strada di sabbia
La strada che serpeggia lassù fra le montagne
Che sono montagne di roccia senz'acqua
Se qui vi fosse acqua ci fermeremmo a bere
Fra la roccia non si può né fermarsi né pensare
Il sudore è asciutto e i piedi nella sabbia
Vi fosse almeno acqua fra la roccia
Bocca morta di montagna dai denti cariati che non può sputare
Non si può stare in piedi qui non ci si può sdraiare né sedere
Non c'è neppure silenzio fra i monti
Ma secco sterile tuono senza pioggia
Non c'è neppure solitudine fra i monti
Ma volti rossi arcigni che ringhiano e sogghignano
Da porte di case di fango screpolato
Se vi fosse acqua
E niente roccia
Se vi fosse roccia
E anche acqua
E acqua
Una sorgente
Una pozza fra la roccia
Se soltanto vi fosse suono d'acqua
Non la cicala
E l'erba secca che canta
Ma suono d'acqua sopra una roccia
Dove il tordo eremita canta in mezzo ai pini
Drip drop drip drop drop drop drop
Ma non c'è acqua
Chi è il terzo che sempre ti cammina accanto?
Se conto, siamo soltanto tu ed io insieme
Ma quando guardo innanzi a me lungo la strada bianca
C'è sempre un altro che ti cammina accanto
Che scivola ravvolto in un ammanto bruno, incappucciato
Io non so se sia un uomo o una donna
- Ma chi è che ti sta sull'altro fianco?
Chi dicono che io sia?
certi dicono che sei Giovanni Battista, altri Elia, altri ancora Geremia o qualcun altro dei profeti
E voi, chi pensate che io sia?
Buona Pasqua di Resurrezione
Victimæ paschali laudes
RispondiEliminaimmolent Christiani.
Agnus redemit oves:
Christus innocens Patri
reconciliavit peccatores.
Mors et Vita duello
conflixere mirando:
dux vitæ mortuus, regnat vivus.
Dic nobis, Maria,
quid vidisti in via?
Sepulcrum Christi viventis,
et gloriam vidi resurgentis,
Angelicos testes,
sudarium et vestes.
Surrexit Christus spes mea:
praecedet suos in Galilaeam.
Scimus Christum surrexisse a mortuis vere:
Tu nobis, victor Rex, miserere.
Amen. Alleluia.
è sempre più raro ascoltare questa sequenza cantata nella sua versione originale, in genere viene recitata in italiano, per lo più distrattamente, nel giorno di Pasqua prima del Vangelo. Come i migliori testi della Letteratura e le più alte vette dell'Arte anche questa pagina è una porta che, se schiusa, conduce a dimensioni normalmente non accessibili, dimensioni non solo concettuali ma esistenziali; attraversare la porta, sia pure per un istante, ti cambia in modo irreversibile.
Chi sa se i tanti Giggiani, bianchi, neri e beige,autoctoni o alloctoni, che bivaccano nelle chiese della cristianità l'hanno mai meditata a fondo... personalmente immagino di no e temo che gli attuali seminari siano istituti per geometri STEM con curvatura teologica sotto mentite spoglie.
Quindi, non ci dovremmo meravigliare più di tanto se tra le stazioni della via Crucis Gino Strada e la Rackete compaiono a fianco del Cireneo e delle donne di Gerusalemme, con il plauso unanime degli apostoli del polcorretto e della cancel culture, laici e chierici.
"prima stazione: l'Italia va in lockdown sotto il peso della pesante Covid..." Stabat Karola dolorosa juxta navem lachrimosa dum pendebant advenae...