Decifrare il passato (e il presente)

Racconti e improvvisazioni

Novità sconsigliate ai puri di cuore

07 febbraio 2021

Tutti insieme appassionatamente

Brian Yuzna, Society

Unreal City, 7 febbraio 2021

In fila per pagare un caffè, una tizia, con cappello e bavaglio da bandido messicano, intima ai circonvicini, sorta di cagnoloni tra il rassegnato e lo scocciato, le debite distanze da Covid19. “Amigo, stammi a un palmo!”, sembra dirmi, allargando le braccia. Poi, alla cassa, ordina cinque gratta-e-vinci; si apparta in un angolo, su di un tavolinetto squallido, a furiosamente raspare le residue speranze a lei concesse.

Riassunto della democrazia in Italia:
- 1946. Referendum aggiustato con aiuti esterni.
- 1948-1989. Si vota, col proporzionale, chi più ci aggrada poiché ognuno sa chi saranno i vincitori e i vinti. Col tempo: consociativismo di massa. Qualche attentato punteggia questi anni formidabili; a ricordare chi comanda. La salma rattrappita di Aldo Moro nel 1978 prepara i decenni futuri.
- 1990-2011. Qualche attentato punteggia i primi anni della Seconda Repubblica (1992-1993): a ricordare chi comanda. Poiché ogni attore dell’arco costituzionale è ora coinvolto nel giuoco democratico (PCI e MSI, affamati come iene, son della mischia) occorre escogitarlo, tale giuoco democratico, di modo che alle ideologie, alle idee e all’intelligenza si sostituisca il tifo. All’uopo soccorre il maggioritario, lungamente preparato dalle concioni dei Radicali, autentico partito-tornasole della ormai ex Repubblica. Grazie a una figura di quarto piano, Mariotto Segni, la vitalità dei precedenti decenni si coagula progressivamente in due approssimative palle stercorarie che gli scarabei elettori si rimpallano con fare esagitato vociferando sciocchezze su anticomunismo e antifascismo. Materiale estensore del dispositivo che regola il nuovo superenalotto democratico è un’ulteriore statuina di mediocrissima rilevanza: Sergio Mattarella, ricompensato lautamente nei decenni a venire per tali servigi.
- 2012-2020. Il tifo più non basta a legittimare il giuoco. Si creano, perciò, attori alternativi: di forte connotazione antisistemica. La parabola della Lega e dei 5S, cui si regalerà persino un governo pur di simulare la piena democrazia, sono lì a testimoniare la coerenza dell’inganno. Peccato che l’elettore mai lo avverta, questo inganno: egli, infatti, vive la disillusione con sentimento grossolano, addebitandola sempre alla causa sbagliata.
- 2021-2030. Progressiva e indolore sostituzione della democrazia con per-suasivi like.

Altro giro di giostra:
- 2018. Stravincono le elezioni i due partiti antisistema e anti-Europa.
- Estate 2019. Un tizio in mutande, leader di uno dei due partiti anzidetti, dichiara la crisi della comune esperienza antisistema e antieuropea.
- 2020. Si passa un anno a lucidare di vaselina le istituzioni.
- Gennaio 2021. I due partiti antisistema e anti-Europa si preparano a votare uno dei massimi rappresentanti apolidi e simbolici del Sistema e dell’Europa.
Il candidato spieghi e quantifichi il declino sociale, umano e intellettuale necessario a giustificare questo trionfo al contrario della razionalità.

Ricordiamo la regola base per ingannare l’elettore: se il mio voto non serve posso sbraitare a piacimento (leggi: Meloni, Landini, Vendola …). Se il mio voto, invece, serve, è doveroso assumere un atteggiamento cauteloso e problematico (urge senso di responsabilità! I Responsabili!) che riesca a far passare in silenzio ciò che l’elettore crede che io pubblicamente sconfessi (leggi: tutti gli altri cialtroni dell’arco costituzionale).

Curiosamente riesco a immaginare un orgasmo di Fanfani, Longo o Andreotti, ma non uno di Draghi.

Il Covid19 ha il compito di isolare spazialmente gli individui l’uno dall’altro.
L’economia di separare la ricchezza accumulata dai padri e dalle madri dalla naturale eredità riservata ai figli.
Le riforme (di scuola e università) quello di recidere definitivamente l’umanità dalla conoscenza del proprio passato.
Mi sorprendo a pensare: isolare la causa dagli effetti, come fecero gli Inglesi post-scespiriani, chiamati benevolmente empiristi, ebbe quindi il compito di distruggere la logica (istintuale e oggettiva).

Cosa significa studiare oggi? Rendersi tecnici. Un tecnico è fondamentalmente uno psicopatico che conosce ogni angolo del suo trogolo, ma ignora la stalla.

Altro tratto del tecnico: l’orrore per l’otium. Una profonda infermità spirituale lo costringe a riandare parossisticamente al proprio settore di conoscenza, a sacrificargli tutto; l’aridità del suo cuore è spaventevole. Solo nel bugigattolo della competenza trova conforto - mozione ch'egli equivoca come felicità e, chi lo osserva dall'esterno, quale professionalità e dedizione estrema.

Franco Carraro, ex sindaco socialista di Roma, ex mammasantissima del calcio, ex qualcosa della FIAT, esigeva di pranzare in 17 minuti. Fu tecnico stimatissimo: le opere approvate durante la sua gestione romana dei Mondiali 1990 ancora muovono, infatti, la nostra ammirazione. Fra esse ricordiamo la tratta ferroviaria Vigna Clara-Valle Aurelia, rimasta in funzione ben sei giorni.

L’otium è uno dei tratti del sapiente. Chi ozia comprende? No, egli sa. Il mondo in cui vive il sapiente è l’oggetto diuturno della ragione, della passione, della meraviglia. Nel sapiente ogni cosa trova una commovente connessione all’altra; l’universo, così concepito, assume un volto divino.

Un tizio in mutande proclama la crisi dalla spiaggia. Dopo un anno passato a mostrare panzerotti e Nutella sui social, si trasforma in statista. Due presunti intellettuali, suoi correligionari di partito, dimostrano, sempre sui social, con la noncuranza derisoria che gli è propria, che il tutto vanta una logica inoppugnabile così come il triangolo, a ben guardare, vanta quattro lati (basta un semplice calcolo keynesiano: 180°/4=45°). I citrulli assentono.

Di Monti e Draghi ammiro la psicopatia tecnica. Di una sola cosa si occupano, in una sola cosa credono; il resto, per loro, è cenere. E cenere diverrà.

Saltare due anni di scuola, di liceo, di università; chiudere per due anni i centri culturali, i cinema, i teatri, le biblioteche, gli archivi. Perdere due anni in un mondo globale equivale a gareggiare nei cento metri con un handicap di venti. Si dice: l’Italia riparta! Certo, giusto per arrivare ottava di otto nelle eliminatorie.

Il tecnico conosce ogni sfumatura o angolo d’una materia, e null’altro. Per tale motivo reca inevitabilmente al disastro intere nazioni; per la causa opposta Enrico Mattei, forse diplomato, guidava con successo una multinazionale.

Si dice: stanno distruggendo l'Italia! Ovvio: come può inverarsi la globalizzazione se l'Italia non è ridotta alla stregua del Rwanda? Si è forse compresa cos'è la globalizzazione? Globalizzazione ... appiattimento ... diluizione ... notte in cui tutte le vacche sono grigie ... rasature dei colli e delle montagne ... innalzamento delle paludi al cielo ... uniformità ... omogeneità ... neutralità ... pace ... Italia=Rwanda ... San Pietro=Pachamama.

Il cretino 2.0 governa il mondo. Il cretino 2.0 vive al di sopra del principio di non-contraddizione. Sul mondo liquido evocato da Bauman galleggia l'immane cadavere di Aristotele.

Il PD traccheggia. Anzi, boccheggia: dopo dieci anni di fellationes ininterrotte ciò è scusabile.

Il primo week end in giallo terrorizza i necrofili sanitari assoldati per inverare il Nuovo Mondo Asettico: la gente beve un aperitivo al bar! Assieme! Diciottenni senza mascherina! Dov'è finita la responsabilità? Ogni anelito verso l'umanità è subito ricacciato in basso, nella colpa. Mi è pure passato per la capoccia che questi amanti del loculo, del bugigattolo (o del cubicolo, come lo chiamai) riescano persino a falsare le previsioni del tempo. "Sabato piovaschi diffusi sul Lazio ..." annunciava un ragazzo-coccodè il venerdì ... nella speranza che i laziali rinunciassero all'ora d'aria l'indomani ... indomani che, preannunciato da un'alba dalle rosee dita, splendeva, invece, d'un sole malandrino ... Chissà cosa inventeranno per la prossima primavera i cospiratori. Zone rosso sangue? Settori scarlatti? Per tali morti-in-vita vengono in essere le parole di Thomas Eliot:

"Aprile è il più crudele di tutti i mesi
generando lillà dalla morta terra,
miscelando memoria e desiderio
a ridestare radici essiccate
con piogge di primavera
".

Chi ha voglia d'essere ridestato, ormai?

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