Il Poliscriba
Il mercato crede in noi, è già tornato ad investire nei Titoli di Stato italiani"
Il mercato crede in noi, è già tornato ad investire nei Titoli di Stato italiani"
Mario Monti, annus horribilis 2011
Vi racconto una storia di ordinaria lucida follia finanziaria, una novella che potrebbe essere inserita in un Decameron postkeynesiano, una sceneggiatura dietrologica per un film che non si girerà mai, che di certo, un regista del calibro di Veltroni, non potrà fare a meno di rivoltarsi tra le mani in un azzurro giorno di fine estate, presso il Country Club la Macchia di Capalbio.
Una storia che si avvia quando l’ineletto Mario Monti, che d’ora in poi nominerò lo Psicopompo, planò nella sede di Bloomberg a New York, in quel lontano 2011, per placare l’avidità dei mercati (così inchiostravano i giornaletti nostrani) dichiarando, per i duri d’orecchio e di cervice: "A giudicare dall'andamento del mercato qualcuno deve aver già investito e penso che l'opinione che i mercati, così come le autorità degli altri governi, si stanno formando sulla serietà con cui l'Italia sta affrontando i suoi problemi, non possa che far aumentare l'atteggiamento positivo verso tutto ciò che è italiano, compresi i titoli di Stato".
E sappiamo tutti come è andata a finire: il popolo ha scelto con regolari elezioni, dopo un settennato di totale blocco della democrazia, ad opera dell’unico partito che ancora si fregia del titolo di democratico (sic!), il duo Salvini-Di Maio.
Una storia che si avvia quando l’ineletto Mario Monti, che d’ora in poi nominerò lo Psicopompo, planò nella sede di Bloomberg a New York, in quel lontano 2011, per placare l’avidità dei mercati (così inchiostravano i giornaletti nostrani) dichiarando, per i duri d’orecchio e di cervice: "A giudicare dall'andamento del mercato qualcuno deve aver già investito e penso che l'opinione che i mercati, così come le autorità degli altri governi, si stanno formando sulla serietà con cui l'Italia sta affrontando i suoi problemi, non possa che far aumentare l'atteggiamento positivo verso tutto ciò che è italiano, compresi i titoli di Stato".
E sappiamo tutti come è andata a finire: il popolo ha scelto con regolari elezioni, dopo un settennato di totale blocco della democrazia, ad opera dell’unico partito che ancora si fregia del titolo di democratico (sic!), il duo Salvini-Di Maio.
In quei tempi, erano soprattutto i Titoli di Stato e di concerto il debito pubblico, l’oggetto delle contrattazioni borsistiche che fu messo nelle mani spietate dello Psicopompo, non era la nostra storia imprenditoriale, o il nostro saperci arrangiare tra i disastri economici indotti dall’asse europoide Parigi-Berlino, ad essere appetibile. Era un piatto gustoso, certo, per un lauto pasto di avvoltoi, perché del made in Italy, in quei nefasti giorni del 2011, non fotteva niente a nessuno, o meglio, si cercò di farlo affondare sotto cumuli di euroburocrazia come ancora accade e accadrà se non si tornerà a una sana politica protettiva.
Il Nostro Dracula consigliò mellifluamente all'amico Soros di continuare a farne incetta, di Titoli di Stato - come già fece presso la City, dalla sala macchine della Kpmg Llp, l'amministratore che gestì la bancarotta di MF Global in UK - lucrandoci sopra, da biscazziere consumato quale è sempre stato, cosa che Orban ha compreso benissimo e, per tale semplicissimo motivo, ha legiferato contro il suo “connazionale”, giudicandolo pericoloso e persona non gradita in Ungheria.
Memorizzate bene quella banca che oggi non esiste più, la MF Global, il cui fallimento fu subito riposto negli sgabuzzini dell’informazione corretta e neutrale di chi impose e impone tuttora il bavaglio ai sedicenti gombloddisti.
Lo Psicopompo, all’epoca del crack della suddetta, era perfettamente a conoscenza che le banche italiane, dopo aver ricevuto euro a palate dalla BCE, stavano compiendo uno sciacallaggio autorizzato dallo Stato… dai mercati, chiedendo in garanzia contro prestiti, ai nostri imprenditori, Titoli di Stato.
Soprattutto le banche sinistre, Etruria e MPS in testa, che si giocavano, attraverso brokeraggio scellerato, il sali e scendi dello spread che, se vi ricordate, sembrava destinato a sfiorare quote himalayane.
Giostra borsistica pericolosa sulla quale Soros e un personaggio minore, ma non marginale della storia che vi sto per raccontare, tale Corzine, volevano montare e non più scendere, amici che il Nostro fu ben lieto di incontrare a WallStreet in camera caritatis, uscito dalla quale si lasciò andare alle rivelazioni di cui sopra.
Probabilmente, il giochino assassino dello spread serviva allo Psicopompo per ripianare qualche personale linea di debito aperta con IntesaSanPaolo che gli affiancò volentieri quella sensibile donna che l'ironia popolare chiamava "femmina di coccodrillo" e che si divorò gli ultimi tranci di welfare-state, per poi inscenare, a reti unificate, un falso pianto che non pochi sciroccati di cerebro, un po’ a ragione, ne convengo, imputavano a una donna serpente, una rettiliana di altri mondi venuta per dominarci insieme alla sua casta squamata. Può essere una spiegazione.
Di sicuro lo psicopompo, un economista del suo calibro, cresciuto da "mamma santissima" Goldman Sachs, certe cose non poteva non conoscerle.
Ma veniamo alla strana storia del crack finanziario dell'istituto di brokeraggio MF Global, fallito in data 01-11-2011, giorno in cui, qui in Italia, del Nostro non si sapeva quasi nulla, forse perché più famoso altrove, l’ integerrimo patriota.
Chi è Jon Corzine?
Sicuramente un personaggio che il Monti conosceva benissimo.
Infatti, fu ex co-ceo di Goldman Sachs dalla quale si dimise dopo una cruenta battaglia interna, al momento giusto... ma forse era una farsa, incassando una fortuna nel 2001, denaro che gli permise di darsi alla politica.
Fu prima senatore e poi, nel 2006, governatore del New Jersey, sfruttando il sistema di porte girevoli che, dalle potenti istituzioni finanziarie, conduce direttamente al Congresso degli Stati Uniti e qui in Italia a Palazzo Madama o a Palazzo Koch.
Nel 2010 Chris Christie lo sconfisse duramente, nonostante Barack Obama avesse investito su di lui un gran capitale politico, per poi perdere prima il New Jersey e poi la faccia.
Qualcuno si vendicò? Lo Psicopompo non ne sapeva proprio nulla?
O c’è da sospettare che il Corzine sia stato usato come Cavallo di Troia per stampare la faccia di Monti sulla copertina del Time?
Al momento del fallimento, nella cassaforte di MF Global c’erano 6 miliardi e 300 milioni di carta: la metà in BTP italiani e 1 miliardo in bond spagnoli.
Nella notte del 31 ottobre 2011, la notte prima del Golpe italiano, Jon Corzine, casualmente, fece richiesta di ammissione alla procedura del Chapter One: si trattava di bancarotta, di un buco di oltre un miliardo di euro spariti nel nulla.
Sempre “casualmente”, la mattina del 1 novembre 2011, super Mario Draghi - co-autore con Trichet della “lettera segreta” spedita da Bruxelles con corriere espresso, a Roma, pubblicata in Italia il 29 settembre 2011; ex vicepresidente e membro del Management Committee Worldwide della Goldman Sachs - prendeva possesso della poltrona maxima della BCE, in mezzo alla bufera finanziaria che tutti i media allineati si affrettarono a definire, con grandi titoloni: "Un momento di estrema emergenza per i mercati europei".
Chissà cosa voleva insinuare Cossiga su Draghi, quando si fece sfuggire in un’ intervista a UnoMattina: “Non si può nominare primo ministro chi è stato socio o lavora per la Goldman Sachs” … insinuazione derubricata come delirio senile.
Memorie video a parte, in quel lunedì nero di novembre 2011, le borse risposero all’ottavo enorme crack bancario americano - dopo l’evaporazione di Lehman Brothers nel 2008 - annegando in un profondo rosso, e lo spread dei BTP italiani sui bund tedeschi, schizzava a quota 410, per iniziare un’apparente, inarrestabile salita fino alle dimissioni di Berlusconi avvenute il 12 novembre, in seguito a due ore di colloquio con lo Psicopompo, promettendo, con un sussurro all’orecchio di Napolitano, dopo essere stato disarcionato in mezzo a via del Plebiscito, sotto lo scroscio tintinnante di alcuni centesimi di euro: “Non voglio costituire ostacolo”. (Bettino, da un metafisico Paradiso Fiscale, s’immedesimava nel poveretto ...)
Oppure il motivo delle vere dimissioni del Cavaliere, erano da ricercarsi in MediolanumBank troppo esposta con Dublino, la ribelle di Lisbona, tanto che a -12% del valore azionario di Mediaset, il 10 novembre 2011, in un grigio pomeriggio tratto da un romanzo di Joyce, Ennio Doris gettava la spugna contro il suo amico fraterno, sociale e socio Silvio, dichiarando, con grande abilità pubblicitaria: “È evidente che quello che chiedono il mercato e l’Europa è un governo di transizione, guidato da un Presidente del Consiglio che abbia un grande prestigio sul mercato e che non sia né di centrodestra né di centrosinistra. Secondo me, e me lo auguro, questo dovrebbe essere lo sbocco di questa crisi”.
Sicuramente, il ridente Ennio pensava a Basilea3 e avrebbe voluto allegramente affermare: “Caro Monti, il Parlamento gira tutto intorno a te”, ma sarebbe apparso un tantino zelante e opportunista, visto che Silvio, probabilmente, gli aveva chiesto la cortesia di far credere che il numero uno fosse ancora l’invincibile uomo di Arcore, quando risultava chiaro, o almeno plausibile, che era stato il presidente della quinta banca nazionale con l’intero valore cassa depositato in Irlanda, per non pagare il fìsco, ad averlo scaricato, e senza una banca che conta e lo protegga, un Presidente del Consiglio può solo dimettersi. Può essere una spiegazione…
In conclusione di questa strana vicenda, che non troverete da nessun’altra parte se non in questo misantropo avamposto della controinformazione, il Nostro, ovviamente, non era al corrente di nulla, anche quando si decideva di decollare 3Monti l’antieuropeista, per averne solo uno, non certo per un’ improvvisa vocazione politica al risparmio, ma solo perché il senadur Bossi tuonava, dalla sua verde Salò: “Voglio le banche del nord, lo statuto speciale, la secessione fiscale e l’annessione della Padania alla Svizzera come cantone”. Sbruffonate che oggi non prende sul serio nessuno, tanto meno Salvini.
E poi Giulio, alla fine, era solo un commercialista, un umile contabile che non meritava una morte per caffè alla stricnina, mentre lo Psicopompo, si vociferava in Svezia, era già in odore di Nobel per l’Economia.
Memorie video a parte, in quel lunedì nero di novembre 2011, le borse risposero all’ottavo enorme crack bancario americano - dopo l’evaporazione di Lehman Brothers nel 2008 - annegando in un profondo rosso, e lo spread dei BTP italiani sui bund tedeschi, schizzava a quota 410, per iniziare un’apparente, inarrestabile salita fino alle dimissioni di Berlusconi avvenute il 12 novembre, in seguito a due ore di colloquio con lo Psicopompo, promettendo, con un sussurro all’orecchio di Napolitano, dopo essere stato disarcionato in mezzo a via del Plebiscito, sotto lo scroscio tintinnante di alcuni centesimi di euro: “Non voglio costituire ostacolo”. (Bettino, da un metafisico Paradiso Fiscale, s’immedesimava nel poveretto ...)
Oppure il motivo delle vere dimissioni del Cavaliere, erano da ricercarsi in MediolanumBank troppo esposta con Dublino, la ribelle di Lisbona, tanto che a -12% del valore azionario di Mediaset, il 10 novembre 2011, in un grigio pomeriggio tratto da un romanzo di Joyce, Ennio Doris gettava la spugna contro il suo amico fraterno, sociale e socio Silvio, dichiarando, con grande abilità pubblicitaria: “È evidente che quello che chiedono il mercato e l’Europa è un governo di transizione, guidato da un Presidente del Consiglio che abbia un grande prestigio sul mercato e che non sia né di centrodestra né di centrosinistra. Secondo me, e me lo auguro, questo dovrebbe essere lo sbocco di questa crisi”.
Sicuramente, il ridente Ennio pensava a Basilea3 e avrebbe voluto allegramente affermare: “Caro Monti, il Parlamento gira tutto intorno a te”, ma sarebbe apparso un tantino zelante e opportunista, visto che Silvio, probabilmente, gli aveva chiesto la cortesia di far credere che il numero uno fosse ancora l’invincibile uomo di Arcore, quando risultava chiaro, o almeno plausibile, che era stato il presidente della quinta banca nazionale con l’intero valore cassa depositato in Irlanda, per non pagare il fìsco, ad averlo scaricato, e senza una banca che conta e lo protegga, un Presidente del Consiglio può solo dimettersi. Può essere una spiegazione…
In conclusione di questa strana vicenda, che non troverete da nessun’altra parte se non in questo misantropo avamposto della controinformazione, il Nostro, ovviamente, non era al corrente di nulla, anche quando si decideva di decollare 3Monti l’antieuropeista, per averne solo uno, non certo per un’ improvvisa vocazione politica al risparmio, ma solo perché il senadur Bossi tuonava, dalla sua verde Salò: “Voglio le banche del nord, lo statuto speciale, la secessione fiscale e l’annessione della Padania alla Svizzera come cantone”. Sbruffonate che oggi non prende sul serio nessuno, tanto meno Salvini.
E poi Giulio, alla fine, era solo un commercialista, un umile contabile che non meritava una morte per caffè alla stricnina, mentre lo Psicopompo, si vociferava in Svezia, era già in odore di Nobel per l’Economia.
Haruki Murakami
RispondiEliminaTutti, nel profondo del cuore, aspettano l'arrivo della fine del mondo...
Monti di debito pubblico (mondiale) italiano.
RispondiEliminaSegnalo un video dell'ottimo Pucciarelli.
Cosa nasconde il debito pubblico globale. G. P. Pucciarelli
https://youtu.be/OhHH4FIzEhE
Buon divertimento.
Anonimo di nome R
Digitate" pucciarelli come funziona LA massoneria" lo dice subito lui stesso all'inizio del Video che e' un massone in sonno,Anonimo di R. Si Guardi un bel film chesso' " 7 km da gerusalemme " ma lasci li di.vedere sti congregati da loggia ,non capisce che internet ha dato lavoro a sti massoni da quattro lire LA bassa manovalanza deve pur LAvorare avran pensato I padroni Ebrei
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaRiprovo: Ottimo articolo. Riporto un altro fatto avvenuto nell’anno di grazia 2011:
RispondiEliminaOggi noi stiamo vivendo un enorme conflitto tra democrazia ed economia. Oggi sostanzialmente i grandi poteri sovranazionali sono in grado di bay passare completamente le democrazie nazionali. Faccio soltanto due esempi. I fatti che si determinano a livello sovranazionale , i soggetti che si sono costituiti a livello sovranazionale, spesso non legittimati democraticamente, sono in grado di mettere le democrazie di fronte al fatto compiuto. Faccio un esempio: la modifica – devo dire abbastanza passata sotto silenzio – della costituzione per quanto riguarda il tema dell’obbligo del pareggio di bilancio, non fu il frutto di una discussione nel paese; fu il frutto del fatto che a un certo punto la BCE, più o meno - ora la brutalizzo – disse: “o mettete questa clausola nella vostra costituzione o altrimenti chiudiamo i rubinetti e non ci sono gli stipendi alla fine del mese”. Io devo dire che è una delle scelte di cui mi vergogno di più di aver fatto. Penso che sia stato un errore; penso che sia stato un errore approvare quella modifica, non tanto per il merito, che comunque è contestabile, ma per il modo in cui si arrivò a quella modifica di carattere costituzionale. * l’idiota di turno (europeista? Piddina? Liberista?), cerca di accampare come scusa il fatto che ci vollero cinque mesi per far passare la modifica. Poi arriva quest’entità che deve avere un’attività cerebrale così lenta da invidiare quella di un bradipo, che se ne viene fuori con un: “ma non ce ne siamo accorti…” con un tono quasi infastidito. Come se si stesse parlando di una leggina qualsiasi che riguarda un paesino sperduto sulle montagne lucane e non la costituzione (“la più bella del mondo”, disse un altro compagno dopo aver intascato l’ennesimo milioncino). Sarebbe stato più onesto se avesse detto : “non ci hanno ordinato di dirlo”. Ma evidentemente quest’aquila del giornalismo italiano, lavorando nel “Fatto”, era impegnata a contare i peli del culo di Berlusca, quando il golpe finanziario gli passava sotto il naso. * sto solo dicendo che una democrazia, questa come la Grecia o come altre, sono state messe di fronte a dei fatti compiuti che si erano determinati in ambiti di carattere finanziario.
https://www.youtube.com/watch?v=KUfKB_Bastg
saluti, Enrico Barra.
Questi sono stati spifferi demoniaci,si sente l'afrore del miasma apotropaico lontano un chilometro.
RispondiEliminaSiamo stati venduti, violentati, hanno giocato dentro le segrete stanze con le nostre vite e il nostro futuro.
Ci hanno spogliato della dignità della nostra cultura identitaria e ci hanno legato mani e piedi a questi esecutori seriali di popoli.
Cosa resta se non l'illusione o la speranza dell' istinto di sopravvivenza e di resistenza passiva, istinto antico direi genetico di noi italiani...lavoratori come pochi e a modo nostro creativi e improvvisatori dell' arte di vivere....risparmiatori indefessi kafkianamente formichine e forse questo basterà a salvarci.
Le crisi economiche così come pe guerre non sono mai casuali, c'è sempre qualcuno che spara per primo, solo che di questi tempi la pallottola parte da qualche finestra di grattacielo a Washington,Londra o Berlino
Piuttosto anonimo di R. DIA un occhiatina qui digiti:" mauro likar l'olocausto inventato degli ebrei" da far rizzare il pelo altro che quei bloggher in vena di rivelazioni una plebaglia col marchio kosher,l'alceste ( che ha capito tutto) perlomeno a capito anche che meglio e' star lontano da quella Genia non si sa mai come puo andare a finire un po come superman fa con la criptonite
RispondiEliminaGrazie a Enrico Barra. Avrei potuto estendermi ad altri segnali presenti in quel funesto anno, ma ho deciso di indagare il giorno prima e quello dopo, perché all'epoca ero molto attento all'andamento borsistico. Poi cercherò di raccontare quello che accadde l'anno in cui l'oro fisico fu messo sotto attacco (https://www.rischiocalcolato.it/blogosfera/12-15-aprile-2013-crollo-epocale-delle-quotazioni-di-oro-e-argento-e-continua-70940.html), in concomitanza con l'attentato alla maratona di Boston del 15 aprile 2013.
RispondiEliminaIL poliscriba che immagino sia un pluridecorato a chissa quali university mi deve spiegare Se puo xche' parla di quella ribaldaglia di dannati del male di Monti Draghi tutti uomini Goldman Sachs LA banca satanica che ha messo in ginocchio mezzo mondo o Cossiga che teneva LA Bandiera israeliana sopra il Succio o Berlusconi massoneria Della P2 massoneria eversiva propaganda 2 da associazione a delinquere piuttosto come direbbe Celine incidi l'ascesso che spurghi una buona Volta altrimenti qui si lavora d'impacco CE ne stanno a strafottere di bloggher -infermiera
RispondiEliminahttps://www.maurizioblondet.it/gli-eurocrati-sono-ancien-regime-ecco-perche-sono-scemi/
RispondiEliminaIl link di uno splendido pezzo di Blondet.
Estamos caminhando para a catástrofe final. O mercado é insaciável, mas a paciência tem limites. A guerra final está a caminho e - grande contradição do capitalismo - o mercado não
RispondiEliminaterá a quem vender. Viva a democracia do capital.
Segnalo il canale youtube: Pascendi Dominici Gregis
RispondiEliminaDel citato canale segnalo
GNOSI: la dottrina dei 2 principi - Framassoneria e conciliabolo Vaticano II
https://www.youtube.com/watch?v=wq-IuCy_DAM
e molto altro per chi voglia approfondire.
Per Ettore sdm: ho dato un'occhiata al film su Gesu' ma è poca roba. Per uno che si presentò al mondo come: "...non sono venuto per portare la pace, ma per portare la spada", o che rovesciò i tavoli dei farisei al tempio, mi sarei aspettato qualcosa di più aderente alla caratura del personaggio. Cogliendo comunque al volo lo spunto datomi sia dal Poliscriba che da lei, magari scriverò una sceneggiatura, per mio diletto, di una possibile venuta oggi di Gesù. Immagino la sceneggiatura come un susseguirsi di quadri, o parabole. Per esempio: Gesù che predica sotto il ponte crollato di Genova. Gesù nell'ufficio di Draghi alla BCE. Gesù nella una sala di un ospedale dove si sta praticando un'aborto. Gesù che assiste ad un corteo del Gaypride. Gesù in Vaticano davanti al papa. Gesù che parla ad una famiglia con figlio danneggiato da un vaccino Ecc. Riguardo al secondo link consigliato, non l'ho trovato ieri ma cercherò! Comunque sia, cose ben risapute: tutta la storia è una stronzata. Figuriamoci quella propagandata dai vincitori dei conflitti del secolo scorso, per non parlare di quelli di oggi. Grazie comunque delle segnalazioni.
Un caro saluto a tutti, soprattutto a Gesù.
Anonimo di nome R
https://www.youtube.com/watch?v=EqnsuS0lbS8
RispondiEliminaCossiga su Draghi: dura un minuto ascoltatelo!
Per I giovani complottisti digitate" Tutti I presidenti Della FED video " sono tutti Ebrei che coincidenza... la FED e' l'unica banca che puo stampare IL Dollaro ,su cossiga Basta digitare:" LA lente di Marx " ci sta l'intervista di Cossiga ,Sara' stato un gran picconatore ma non degli Ebrei ,davanti agli Ebrei anche il piu potente dei potenti comincia a farfugliare gira vuoto si Decompone
RispondiEliminaAnominimo r: A me dei vostri link e delle vostre dritte non me ne frega un benemerito...e credo a molti. Personalmente la trovo una enorme mancanza di rispetto nei confronti di chi si impegna a scrivere e apre i commenti (su quello che ha scritto magari) al pubblico. Se volete fare proseliti apritevi un blog.Detto questo il blog non è mio...però che iattura...
RispondiEliminaCartellino giallo ...
EliminaMario Monti ottiene la maturità all'istituto LeoneXIII(gesuiti) di mila
RispondiEliminano,M.Draghi all'istituto Massimo(gesuiti) di roma.BABILONIA LA GRANDE MERETRICE( che non paga tasse)circondata dai cattivoni!come diceva TOTO:"ma mi faccia il piacere!"
Ancora con queste amenità sul "governo non eletto"? Possibile che prima di scrivere non si abbia la buona creanza di consultare un manuale di diritto costituzionale.
RispondiEliminaSi scoprirebbe che in in Italia dal 1861 ad oggi mai è esistito un "governo eletto": i governi sono sempre stati nominati, prima dal Re oggi dal Presidente della Repubblica.
Ciò non toglie che Monti, Letta, Renzi e Gentiloni fossero escrementi umani. Ma lo sono anche i presunti "paladini del Popolo" e "rivoluzionari" Di Maio e Salvini...
Abbiamo capito: fra Monti e un tizio che si presenta alle elezioni affermando: voglio fare il PdC non c’è, giuridicamente, differenza.
EliminaAppena finite le cornicette e il primo capitolo di Max Leprotto daremo sicuramente uno sguardo al Temistocle Martines. Solo le prime pagine, se no gira la capa.