Il Fu Rabal
1.
Il Principe Filippo,
Duca di Edimburgo, qualche tempo fa, prima dell’incidente d’auto che ha
complicato un poco il suo lento tramonto regale, espresse un desiderio:
“If I were reincarnated I would wish to be returned to earth as a killer
virus to lower human population levels”. Essendo lui il marito di quel
gran pezzo di Regina che è Elisabetta II, il suo desiderio, che non è di
un’altra categoria rispetto ai nostri, i quali valgono solo se espressi
nel fuggente attimo del baluginio di una meteora e che possono
riguardare solo piccole questioni personali, non certo i destini del
mondo, ha avuto immediato ascolto nelle alte sfere celesti; Cherubini e
Serafini, il Grande Architetto e il buon Lucifero si sono prontamente
riuniti in conclave per decidere sul da farsi. “Immediato” ha un
significato diverso Lassù, un loro conclave può durare diversi secoli
del nostro tempo, tuttavia la questione, considerando il secolare e
fedele servizio della casa Reale Inglese alla causa “divina”, è stata
trattata con la massima urgenza, sua Maestà Lucifero stesso, tramite un
decreto esecutivo che ha trapassato la burocrazia interstellare, ha
accordato il nulla osta divino al desiderio principesco.
Fatto sta che il nostro buon Principe, che desiderava una reincarnazione, non era ancora morto al momento dell’editto. Che fare? Il buon signore della Luce ci pensa su, ma quello che è fatto è fatto e non si può disfare, qui è in gioco il prestigio del nuovo regno, che dopo tanti millenni d’attesa si è appena insediato … Il virus s’ha da fare, ora! Del resto, Filippo se lo è ben meritato, 90 anni di fedeltà assoluta contano assai … perché non conferirgli un ulteriore privilegio: reincarnarsi da vivo, la sua mente e la sua anima ancora ad abitare il corpo (seppur decrepito), e il suo spirito nel virus regale, ad aggiustare i torti e i malfatti della precedente gestione. Che il mondo sappia che il nuovo Signore è magnanimo e di larghe vedute e sa ricompensare a dovere i sui servitori, non risicato e severo come il predecessore.
Ed eccoci qua, il nuovo virus blasonato che piano piano si insinua furtivo con fare massonico nelle delicate pieghe della pelle, ormai flaccida nell’uomo moderno, e poi giù in picchiata nelle profondità dei nuclei cellulari. A volte si confonde e guasta qualche telefono … beh questi si chiamano danni collaterali, i telefoni servono alla causa, è un peccato perderli; tuttavia sono solo un’inezia rispetto allo spiegarsi della grande offensiva per la “liberazione” dell’umanità tutta; che l’avanzata proceda. A sottolineare lo spirito ecumenico di questa nuova Crociata, leggiamo dai giornali, altrimenti noti come i bollettini della menzogna (in senso buono naturalmente), che il Gran Principe del Galles, Sua Altezza Carlo d’Inghilterra, primogenito del nostro eroe Filippo e della splendente Regina Elisabetta II e Primo candidato al Trono d’Inghilterra, è stato anch’essocontagiato dal virus paterno in una sorta d’incesto spirituale … ma che dire? I regnanti, sin dai gloriosi tempi dei Faraoni, hanno abbondato in relazioni incestuose, a loro è consentito, anzi a loro è necessario, bello e virtuoso. Quindi voi, brutti caproni (senza offesa per il Nostro) pezzenti non blaterate, scandalizzatevi invece delle vostre insulse relazioni eterosessuali, così noiose e inquinanti; lo sapete? È così che si fanno i bambini! È così che si distrugge il mondo!
Ebbene si, anche il “giovane” Principe e forse anche la sua venerea compagna (sembra siano uno maschio e l’altro femmina. Ma Loro possono) portano dentro di sé il seme della distruzione: quale migliore auspicio per il futuro del Regno e quale meraviglioso segno di magnanimità e grandezza da parte delle Loro Altissime Altezze!
Tutto procede magnificamente sulla via dell’estrema Illuminazione.
Lucifero guarda compiaciuto, dall’alto del suo castello, gli umani dissolversi in vapori putrescenti, e la calda coperta del panico distendersi pacifica su ogni angolo del globo. I giornali applaudono entusiasti (Sua Luminosità ha avuto sempre buona stampa, anche in tempi poco propizi), ognuno rinchiuso nel suo cubicolo, tremante o iracondo, ma comunque prostrato davanti al nuovo idolo quasi in estasi, prega il signore dell’invisibile di risparmiargli la visita di Filippo, che sarà pure regale, ma può far molto male. Una Meravigliosa Macchina da Guerra (una citazione di qualche tempo fa) si è messa moto, un perfetto meccanismo ad orologeria da far invidia e ammirazione a Rabbi Lowe di Praga, il creatore del Golem; del resto lui è l’allievo mentre questa è la Grande Opera del Maestro.
I vari giullari di corte danno l’anima (letteralmente) affinché tutto proceda senza intoppi, il prode Bill Gates in prima fila, il killer filantropo che ti uccide per il tuo bene, poi a cascata magnati, scienziati, scrittori, il mondo della cultura si muove compatto, i politici, ad intontire le folle, fanno a gara a chi osa di più sulla via di Damasco … perché ha da cade’ anche ‘sta Damasco, visto che ce siamo, come osa stare ancora lì, libera e così irrispettosamente indipendente …“nun se po’ vede’,” qualche intellettuale commenta dietro le quinte. E poi c’è il popolo che esulta, tranne qualche disperato che grida: “incarcerateme, metteme ai ferri, vojo de piu’, vojo de più”. Ma c’è ancora qualcuno che non ha capito bene, Trump, l’uomo più intelligente dell’emisfero Boreale, è lì che borbotta, vuole far ripartire il business, spalmare banconote a rinverdire le grandi pianure devastate dalle coltivazioni OGM, e anela il supporto degli Americani a massaggiarli l’Ego un po’ ammaccato. Ancor più per il giubilo, Lucifero se la ride, una risata che gli sale dalla pancia e riemerge come un grande starnuto, l’omino arancione, suo pallido emulo, in fondo gli fa tenerezza. E poi ci sono quelli che sono sempre contro, contro la Chiesa e contro Lucifero, gli eroi di un mondo che non c’èpiù e che forse non c’è mai stato. Che fanno costoro? Si muovono sparuti o impavidi, ognuno ha il suo stile, ognuno ha il suo idolo, vociano confusi o coerenti, ma sempre fuori tempo; la marea che avanza non se ne cura, indifferente li travolge e passa via …
Un Trionfo.
2.
La cicoria è una pianta umile, selvatica, resiliente, ottima da mangiare, soprattutto ripassata; cresce dappertutto, in tutti i continenti, è una pianta perenne, cresce e ricresce continuamente. Finché esiste il mondo ci sarà sempre della cicoria. Uno dei tanti emblemi della natura, umile ma a suo modo invincibile.
“C’è un problema” con queste parole un cherubino sveglia improvvidamente il nostro Signore Splendente, che aveva appena festeggiato il suo trionfo con una bella sbornia come ai vecchi tempi. Il povero messaggero viene vaporizzato all’istante, ma quella parola, “problema”, non svanisce con lui. "Cosa sarà mai? Chi mai possa essersi opposto alla mia grande opera?", rumina il gran Caprone (eh si, quando si concentra, Lucifero riprende le sue sembianze caprine), Si affaccia, guarda giù, tutto sembra procedere magnificamente, non si capacita. Fa chiamare il Grande Architetto, lui certamente potrà dargli qualche spiegazione.
“I numeri, i numeri, i numeri non squadrano”, trafelato e sputacchiante, proclama il grande Architetto “no, non muoiono abbastanza, non si ammalano abbastanza, e anche il panico … non è abbastanza, la gente, ancora pochi, comincia a spanicarsi.C’è qualcosa, qualcosa che non va” “Dove?” chiede il Principe delle Tenebre (decisamente di cattivo umore ora). “Nel virus” biascica il Geometra dell’Abisso (un po’ mortificato e diminuito). “In Filippo vuoi dire?” “Si, proprio in lui”. “Impossibile! Ho creato un meccanismo di distruzione perfetta, qualcosa che il vecchio gestore non è mai riuscito a fare, con tutte le sue pesti, carestie, eruzioni e terremoti”. “Si, è vero, il Filippovirus era perfetto … ma … ma …ma”, e qui il piccolo carpentiere balbetta un poco, “è ... è sta-sta-to modificato” “DA CHI?” Tuona il Satanasso. “Non-non-non si sa”. Brooouuuummmm un tuono scuote i cieli.
Come la cicoria il filippovirus aspira a un’esistenza perenne e all’ubiquità, a quella forma d’eternità relativa data agli esseri biologici, ha un’intelligenza tutta sua, dettata da regole ancestrali, da quella che chiamiamo natura o anche creazione divina … Il vecchio Gestore la doveva sapere lunga, il suo successore è un Parvenu al confronto. E così il virus, suo malgrado, nella difficile impresa di preservare sé stesso, ha capito bene che non può essere troppo venefico; va bene ammazzare qualcuno, ma non troppi, dove sverniamo poi noi, piccole creature senza fissa dimora, quindi muta, muta e muta ancora.
Epidemia, pandemia estinzione dell’umanità … la gente muore ma non come si vorrebbe: “qui si resiste troppo, vedete di lasciarvi andare, oppure dateci una mano e ammazzatevi a vicenda, ammazzate gli untori, quelli osano uscire per futili motivi, suicidatevi anche, sarete gli eroi del nuovo mondo che verrà, i vostri nomi saranno incisi nelle cattedrali nel nuovo millennio, vivranno di vita eterna. Oppure rinchiudetevi in casa e buttate la chiave nel cesso, così nessuno può entrare, neanche il virus, quel minuscolo assassino: meglio scegliersela la propria sorte che lasciarla al caso o al destino”. Cosi starnazzano gli imbonitori da fiera che impazzano su giornali, tv e internet; vero! non usano queste parole, ma il succo, se spremuto ben bene è lo stesso.
In tanti s’affrettano in aiuto al minuscolo criminale, che tanto cattivo poi non è, è più deboluccio di quello che si credeva, non si prende neanche i bambini, questa estrema feccia dell’umanità, questo cancro apparentemente inestirpabile, al pari dell’inquinamento radioattivo; con l’aggravante che costoro, una volta cresciuti, oseranno pure riprodursi. E giù a dare randellate di propaganda, dosi cavalline di allarmismi ed esagerazioni, ma niente, c’è ancora qualcuno che non si convince, qualcuno che se ne frega e qualcun altro che osa pure prenderla a ridere, apertamente, con sprezzo per i morti innocenti … Che vergogna! Povero Filippo, non si meritava proprio una reincarnazione così misera, il virus coronato che non riesce a fare molto meglio di una ordinaria influenza. Che smacco!
La natura, silente, continua per la sua strada, non ha bisogno di clamori o di grancasse, conosce la via sin dall’origine dei tempi, il virus, anche se fosse illegittimo, è sempre figlio suo, come la cicoria ubbidisce a leggi molto più che millenarie, leggi che un tempo anche gli uomini e gli dei rispettavano. Non si inchina a nessuna corona, non si sottomette a nessun blasone e neanche Lucifero può molto contro di lei. L’epidemia si estinguerà, il Filippovirus diventerà uno dei tanti (difficile da mandar giù, mio caro principe) e il resto è solo questione di uomini.
Che ne sarà stato, qualcuno molto sensibile si starà domandando, del nostro beneamato Principe, mutato e rimutato nel corso di poche settimane, indebolito e vilificato, tenuto in auge solamente dal panico istituzionale? Ebbene ecco a voi, irrimediabili curiosi, il resto della storia: il ceppo Cinese ha assunto l’identità di un allevatore di scarafaggi, quello Persiano di un ragazzino che annoda all’infinito i tappeti di seta di Nain, quello Italico si è trasformato in un piccolo imprenditore tartassato dall’Ufficio delle Entrate, quello Americano nella parrucca di Trump, infine quello Inglese è diventato lo spirito Thomas Spence, il grande rivoluzionario che lottò, ahimè invano, per la terra ai contadini. Povero Principe, tanta nobiltà finita in monnezza (sempre dal punto di vista di Sua Altezza Altissima). Intendiamoci la corona resta, come lo spirito scintillante del nostro Filippo, sul blasone non si discute … ma condividere le proprie avventure spirituali con certi personaggi … non è proprio principesco… Un’ultima carta comunque gli rimane: prova a mori’ principe, e vedi de raccata’ da sti ..zzo de virus sparsi nei cinque continentii brandelli del tuo di spirito, da rimette’ apposto… te ce vorra’ ‘npo’, saranno più de quarche montagna de mijiardi de mijiardi, ma l’eternità’ èllunga, èllunga, ..zzo (quando ce vo’ ce vo’) s’èllunga.
Nel frattempo, la cicoria continua la vita ubiqua e perenne, mentre Lucifero giustamente si mangia il fegato, come il suo più modesto antenato. Quaggiù, a parte la cicoria, tutto va mestamente a rotoli, il virus fa ridere, o meglio è l’immagine del virus che ci hanno dipinto che fa ridere, il panico virale ancora dilaga quasi ovunque, tranne che in qualche isola spesso troppo solitaria. Tutto sommato Lucifero potrebbe rilassarsi un poco, i suoi servitori umani stanno facendo del loro meglio per completare la Grande Opera anche senza l’aiuto del Gran Principe d’Inghilterra.
Per quanto mi riguarda confido nella cicoria, con tutti i loro sforzi, le numerose generazioni di alchimisti non sono riusciti a soggiogare la natura, la stanno distruggendo, questo è vero, ma ogni loro manipolazione risulta in un nuovo disastro …
Viva la cicoria.
Fatto sta che il nostro buon Principe, che desiderava una reincarnazione, non era ancora morto al momento dell’editto. Che fare? Il buon signore della Luce ci pensa su, ma quello che è fatto è fatto e non si può disfare, qui è in gioco il prestigio del nuovo regno, che dopo tanti millenni d’attesa si è appena insediato … Il virus s’ha da fare, ora! Del resto, Filippo se lo è ben meritato, 90 anni di fedeltà assoluta contano assai … perché non conferirgli un ulteriore privilegio: reincarnarsi da vivo, la sua mente e la sua anima ancora ad abitare il corpo (seppur decrepito), e il suo spirito nel virus regale, ad aggiustare i torti e i malfatti della precedente gestione. Che il mondo sappia che il nuovo Signore è magnanimo e di larghe vedute e sa ricompensare a dovere i sui servitori, non risicato e severo come il predecessore.
Ed eccoci qua, il nuovo virus blasonato che piano piano si insinua furtivo con fare massonico nelle delicate pieghe della pelle, ormai flaccida nell’uomo moderno, e poi giù in picchiata nelle profondità dei nuclei cellulari. A volte si confonde e guasta qualche telefono … beh questi si chiamano danni collaterali, i telefoni servono alla causa, è un peccato perderli; tuttavia sono solo un’inezia rispetto allo spiegarsi della grande offensiva per la “liberazione” dell’umanità tutta; che l’avanzata proceda. A sottolineare lo spirito ecumenico di questa nuova Crociata, leggiamo dai giornali, altrimenti noti come i bollettini della menzogna (in senso buono naturalmente), che il Gran Principe del Galles, Sua Altezza Carlo d’Inghilterra, primogenito del nostro eroe Filippo e della splendente Regina Elisabetta II e Primo candidato al Trono d’Inghilterra, è stato anch’essocontagiato dal virus paterno in una sorta d’incesto spirituale … ma che dire? I regnanti, sin dai gloriosi tempi dei Faraoni, hanno abbondato in relazioni incestuose, a loro è consentito, anzi a loro è necessario, bello e virtuoso. Quindi voi, brutti caproni (senza offesa per il Nostro) pezzenti non blaterate, scandalizzatevi invece delle vostre insulse relazioni eterosessuali, così noiose e inquinanti; lo sapete? È così che si fanno i bambini! È così che si distrugge il mondo!
Ebbene si, anche il “giovane” Principe e forse anche la sua venerea compagna (sembra siano uno maschio e l’altro femmina. Ma Loro possono) portano dentro di sé il seme della distruzione: quale migliore auspicio per il futuro del Regno e quale meraviglioso segno di magnanimità e grandezza da parte delle Loro Altissime Altezze!
Tutto procede magnificamente sulla via dell’estrema Illuminazione.
Lucifero guarda compiaciuto, dall’alto del suo castello, gli umani dissolversi in vapori putrescenti, e la calda coperta del panico distendersi pacifica su ogni angolo del globo. I giornali applaudono entusiasti (Sua Luminosità ha avuto sempre buona stampa, anche in tempi poco propizi), ognuno rinchiuso nel suo cubicolo, tremante o iracondo, ma comunque prostrato davanti al nuovo idolo quasi in estasi, prega il signore dell’invisibile di risparmiargli la visita di Filippo, che sarà pure regale, ma può far molto male. Una Meravigliosa Macchina da Guerra (una citazione di qualche tempo fa) si è messa moto, un perfetto meccanismo ad orologeria da far invidia e ammirazione a Rabbi Lowe di Praga, il creatore del Golem; del resto lui è l’allievo mentre questa è la Grande Opera del Maestro.
I vari giullari di corte danno l’anima (letteralmente) affinché tutto proceda senza intoppi, il prode Bill Gates in prima fila, il killer filantropo che ti uccide per il tuo bene, poi a cascata magnati, scienziati, scrittori, il mondo della cultura si muove compatto, i politici, ad intontire le folle, fanno a gara a chi osa di più sulla via di Damasco … perché ha da cade’ anche ‘sta Damasco, visto che ce siamo, come osa stare ancora lì, libera e così irrispettosamente indipendente …“nun se po’ vede’,” qualche intellettuale commenta dietro le quinte. E poi c’è il popolo che esulta, tranne qualche disperato che grida: “incarcerateme, metteme ai ferri, vojo de piu’, vojo de più”. Ma c’è ancora qualcuno che non ha capito bene, Trump, l’uomo più intelligente dell’emisfero Boreale, è lì che borbotta, vuole far ripartire il business, spalmare banconote a rinverdire le grandi pianure devastate dalle coltivazioni OGM, e anela il supporto degli Americani a massaggiarli l’Ego un po’ ammaccato. Ancor più per il giubilo, Lucifero se la ride, una risata che gli sale dalla pancia e riemerge come un grande starnuto, l’omino arancione, suo pallido emulo, in fondo gli fa tenerezza. E poi ci sono quelli che sono sempre contro, contro la Chiesa e contro Lucifero, gli eroi di un mondo che non c’èpiù e che forse non c’è mai stato. Che fanno costoro? Si muovono sparuti o impavidi, ognuno ha il suo stile, ognuno ha il suo idolo, vociano confusi o coerenti, ma sempre fuori tempo; la marea che avanza non se ne cura, indifferente li travolge e passa via …
Un Trionfo.
2.
La cicoria è una pianta umile, selvatica, resiliente, ottima da mangiare, soprattutto ripassata; cresce dappertutto, in tutti i continenti, è una pianta perenne, cresce e ricresce continuamente. Finché esiste il mondo ci sarà sempre della cicoria. Uno dei tanti emblemi della natura, umile ma a suo modo invincibile.
“C’è un problema” con queste parole un cherubino sveglia improvvidamente il nostro Signore Splendente, che aveva appena festeggiato il suo trionfo con una bella sbornia come ai vecchi tempi. Il povero messaggero viene vaporizzato all’istante, ma quella parola, “problema”, non svanisce con lui. "Cosa sarà mai? Chi mai possa essersi opposto alla mia grande opera?", rumina il gran Caprone (eh si, quando si concentra, Lucifero riprende le sue sembianze caprine), Si affaccia, guarda giù, tutto sembra procedere magnificamente, non si capacita. Fa chiamare il Grande Architetto, lui certamente potrà dargli qualche spiegazione.
“I numeri, i numeri, i numeri non squadrano”, trafelato e sputacchiante, proclama il grande Architetto “no, non muoiono abbastanza, non si ammalano abbastanza, e anche il panico … non è abbastanza, la gente, ancora pochi, comincia a spanicarsi.C’è qualcosa, qualcosa che non va” “Dove?” chiede il Principe delle Tenebre (decisamente di cattivo umore ora). “Nel virus” biascica il Geometra dell’Abisso (un po’ mortificato e diminuito). “In Filippo vuoi dire?” “Si, proprio in lui”. “Impossibile! Ho creato un meccanismo di distruzione perfetta, qualcosa che il vecchio gestore non è mai riuscito a fare, con tutte le sue pesti, carestie, eruzioni e terremoti”. “Si, è vero, il Filippovirus era perfetto … ma … ma …ma”, e qui il piccolo carpentiere balbetta un poco, “è ... è sta-sta-to modificato” “DA CHI?” Tuona il Satanasso. “Non-non-non si sa”. Brooouuuummmm un tuono scuote i cieli.
Come la cicoria il filippovirus aspira a un’esistenza perenne e all’ubiquità, a quella forma d’eternità relativa data agli esseri biologici, ha un’intelligenza tutta sua, dettata da regole ancestrali, da quella che chiamiamo natura o anche creazione divina … Il vecchio Gestore la doveva sapere lunga, il suo successore è un Parvenu al confronto. E così il virus, suo malgrado, nella difficile impresa di preservare sé stesso, ha capito bene che non può essere troppo venefico; va bene ammazzare qualcuno, ma non troppi, dove sverniamo poi noi, piccole creature senza fissa dimora, quindi muta, muta e muta ancora.
Epidemia, pandemia estinzione dell’umanità … la gente muore ma non come si vorrebbe: “qui si resiste troppo, vedete di lasciarvi andare, oppure dateci una mano e ammazzatevi a vicenda, ammazzate gli untori, quelli osano uscire per futili motivi, suicidatevi anche, sarete gli eroi del nuovo mondo che verrà, i vostri nomi saranno incisi nelle cattedrali nel nuovo millennio, vivranno di vita eterna. Oppure rinchiudetevi in casa e buttate la chiave nel cesso, così nessuno può entrare, neanche il virus, quel minuscolo assassino: meglio scegliersela la propria sorte che lasciarla al caso o al destino”. Cosi starnazzano gli imbonitori da fiera che impazzano su giornali, tv e internet; vero! non usano queste parole, ma il succo, se spremuto ben bene è lo stesso.
In tanti s’affrettano in aiuto al minuscolo criminale, che tanto cattivo poi non è, è più deboluccio di quello che si credeva, non si prende neanche i bambini, questa estrema feccia dell’umanità, questo cancro apparentemente inestirpabile, al pari dell’inquinamento radioattivo; con l’aggravante che costoro, una volta cresciuti, oseranno pure riprodursi. E giù a dare randellate di propaganda, dosi cavalline di allarmismi ed esagerazioni, ma niente, c’è ancora qualcuno che non si convince, qualcuno che se ne frega e qualcun altro che osa pure prenderla a ridere, apertamente, con sprezzo per i morti innocenti … Che vergogna! Povero Filippo, non si meritava proprio una reincarnazione così misera, il virus coronato che non riesce a fare molto meglio di una ordinaria influenza. Che smacco!
La natura, silente, continua per la sua strada, non ha bisogno di clamori o di grancasse, conosce la via sin dall’origine dei tempi, il virus, anche se fosse illegittimo, è sempre figlio suo, come la cicoria ubbidisce a leggi molto più che millenarie, leggi che un tempo anche gli uomini e gli dei rispettavano. Non si inchina a nessuna corona, non si sottomette a nessun blasone e neanche Lucifero può molto contro di lei. L’epidemia si estinguerà, il Filippovirus diventerà uno dei tanti (difficile da mandar giù, mio caro principe) e il resto è solo questione di uomini.
Che ne sarà stato, qualcuno molto sensibile si starà domandando, del nostro beneamato Principe, mutato e rimutato nel corso di poche settimane, indebolito e vilificato, tenuto in auge solamente dal panico istituzionale? Ebbene ecco a voi, irrimediabili curiosi, il resto della storia: il ceppo Cinese ha assunto l’identità di un allevatore di scarafaggi, quello Persiano di un ragazzino che annoda all’infinito i tappeti di seta di Nain, quello Italico si è trasformato in un piccolo imprenditore tartassato dall’Ufficio delle Entrate, quello Americano nella parrucca di Trump, infine quello Inglese è diventato lo spirito Thomas Spence, il grande rivoluzionario che lottò, ahimè invano, per la terra ai contadini. Povero Principe, tanta nobiltà finita in monnezza (sempre dal punto di vista di Sua Altezza Altissima). Intendiamoci la corona resta, come lo spirito scintillante del nostro Filippo, sul blasone non si discute … ma condividere le proprie avventure spirituali con certi personaggi … non è proprio principesco… Un’ultima carta comunque gli rimane: prova a mori’ principe, e vedi de raccata’ da sti ..zzo de virus sparsi nei cinque continentii brandelli del tuo di spirito, da rimette’ apposto… te ce vorra’ ‘npo’, saranno più de quarche montagna de mijiardi de mijiardi, ma l’eternità’ èllunga, èllunga, ..zzo (quando ce vo’ ce vo’) s’èllunga.
Nel frattempo, la cicoria continua la vita ubiqua e perenne, mentre Lucifero giustamente si mangia il fegato, come il suo più modesto antenato. Quaggiù, a parte la cicoria, tutto va mestamente a rotoli, il virus fa ridere, o meglio è l’immagine del virus che ci hanno dipinto che fa ridere, il panico virale ancora dilaga quasi ovunque, tranne che in qualche isola spesso troppo solitaria. Tutto sommato Lucifero potrebbe rilassarsi un poco, i suoi servitori umani stanno facendo del loro meglio per completare la Grande Opera anche senza l’aiuto del Gran Principe d’Inghilterra.
Per quanto mi riguarda confido nella cicoria, con tutti i loro sforzi, le numerose generazioni di alchimisti non sono riusciti a soggiogare la natura, la stanno distruggendo, questo è vero, ma ogni loro manipolazione risulta in un nuovo disastro …
Viva la cicoria.
Leghisti vergini del mio...
RispondiEliminahttps://contropiano.org/interventi/2020/03/02/i-danni-enormi-provocati-da-zaia-e-dai-leghisti-con-la-privatizzazione-della-sanita-0124712
Il gatto con -6vite
“Viva la cicoria!” … potrebbe essere il nuovo grido di resistenza.
RispondiEliminaDevo avere ancora una mezza busta di semi, fra poche settimane li spargerò in un bel vasone sul terrazzo, come già fatto in passato. Aggiungerei alla cicoria anche il prezzemolo: ne ho avuto per tutto l’inverno in modica quantità, ma sufficiente per farci un po’ di salsa verde da accompagnare al bollito.
Anna
Ah! ah!ah!ah! ah
Elimina"Viva la CICORIA!"
Oggi un'ora di coda per fare la spesa. Quasi tutti erano mascherati. Inguantati. NON NE POSSO PIÙ!
RispondiEliminaMi sono fatto questo schema:
una piramide con in cima Lucifero, un gradino sotto i figli del demonio ( i giud...), un gradino sotto i servi dei suddetti ( massoni corrotti ecc.), un gradino sotto un vasto complesso di ruffiani, vili, lacchè, raccomandati, utili idioti,
infine il popolo nel bene e nel male. Mettiamo che noi si faccia parte della parte buona del popolo: siamo comunque sconfitti.
Secondo voi e' normale o salutare fare la coda sotto la neve per entrare in farmacia, perche' si puo' entrare solo uno alla volta? Qui da me ieri ha nevicato e ho assistito a queste scena raccapricciante.
RispondiEliminaE' evidente che ci prendono per il culo, chi puo' fa bene a metterla sul ridere.
Chi non puo' - oltre ai supermercati potrebbe valutare l'opzione di occupare giornali e televisioni.
Gentile il fu Rabal, innanzitutto complimenti per lo splendido pezzo...noto con gioia che la clausura forzata contribuisce alla produzione di scritti di grande livello.
RispondiEliminaMi ha fatto riscoprire la cara vecchia cicoria, che mia madre tentava in tutti i modi di farmi amare.
Appena possibile me ne farò una bella padellata ripassata con un po' di aglietto.
Un caro saluto
E bravo "Il Fu Rabal"! Ho sempre letto i tuoi commenti, come del resto quelli di tutti gli altri ospiti
RispondiEliminadel blog di Alceste, con interesse, pur non sempre condividendone i contenuti o le conclusioni: non immaginavo però queste tue doti di brillante prosatore e satirico!
Continua così. un saluto da
Hermannus Contractus
Semplicemente stupendo
RispondiEliminaChapeau!.Il Poliscriba
RispondiEliminaSei una goduria!!
RispondiEliminaVIVA LA CICORIA!!
Caro Il Fu Rabal,
RispondiEliminaun vero piacere leggere questa descrizione di quel che avviene dietro le quinte ahah
Mi ha riportato a questa: https://www.youtube.com/watch?v=NZR64EF3OpA
Anche i maghi e i Maestri della Grande Opera sono vulnerabili.
L'erba cattiva non muore mai, la cicoria e' una pianta perenne, in questo senso, l'uomo puo' anche essere un virus del pianeta, ma non nel senso negativo che gli viene attribuito, piuttosto nel senso che fa ormai parte del Dna del pianeta e si muove perennemente in sintonia con esso, in salute o in malattia.
Se questa storia del virus servisse a capire che viviamo da sempre in qualcosa che ci vuole "prigionieri" e confinati, ben venga!
Un caro saluto,
Ise
Grazie per gli apprezzamenti... me so' accorto che ce stanno un po' 'erori... ma, come dice il Nostro Lucifero, quello che e' fatto e' fatto e non se po' disfa'. Grazie ancora.
RispondiEliminail fu rabal