Decifrare il passato (e il presente)

Racconti e improvvisazioni

Novità sconsigliate ai puri di cuore

28 aprile 2020

Fughe nella prigione


Roma, 28 aprile 2020

Fughe nella prigione è un librino di Curzio Malaparte, pubblicato nel 1936, dopo la condanna al confino per attività antifasciste (Malaparte fu espulso dal PNF nel 1933, dopo una prima, entusiastica, adesione). Eccovi la prefazione all’edizione del 1954. Vi chiedo di assaporare qualche eco remota. Non giudichiamo, culliamoci un pochino. C’è più umanità e vita (ampiezza di vita) in queste righe che in un tomo di mille pagine di Baricco. E poi troviamo il riferimento a una dolente consonanza con Cesare Pavese. Pavese, da comunista, assaggiò, infatti, la cella di Regina Coeli e il confino, più duro di quello di Malaparte, dopo una delazione di Aldo Segre, alias Pitigrilli:
Essere stato in prigione o al confino, è per molti, in Italia, e non solo in Italia, un volgare pretesto a ogni sorta di speculazioni politiche. Per me è soltanto un'esperienza umana, che ha egualmente giovato all'uomo e allo scrittore. Ne avrei tratto senza dubbio anche qualche vantaggio di ordine pratico, se mi fossi imbrancato anch'io in questo o in quel partito politico, e avessi gridato sui tetti, come han fatto tanti altri, che io pure sono un martire della libertà. Non mi pento oggi, e non mi pentirò mai, di non aver commesso un simile errore di gusto.
Ho conosciuto un solo scrittore, in Italia, che della prigione e del confino non abbia fatto materia di speculazione politica: Cesare Pavese. E lo stimo, lo rispetto, lo amo anche per questo. Un mese prima della sua morte, ai primi di Luglio del 1950, lo incontrai a Roma, in Via Sistina. Ero con la povera Jana, che già meditava il suicidio. (Jana si ammazzò otto giorni dopo). Cesare Pavese mi disse: ‘Peccato che lei, oggi, non sia con noi’. Gli risposi che ero con loro quando si trattava di andare in prigione e al confino, non ora che si trattava soltanto di vincere i premi letterari. E proprio in quel momento mi ricordai, ma era troppo tardi, che egli aveva vinto, in quei giorni, un premio letterario, e, com'egli diceva, un 'premio mondano'. Sorrise timidamente, come per scusarsi, poi mi disse: ‘Io non sono di quelli, i quali pensano che valga soltanto la loro prigione, quella degli altri no. La mia vale quanto la sua’.
Ora Pavese è morto. Si è ammazzato. L'ossessione propria del carcere, è il suicidio: il solo modo di evadere. Basta leggere tutte, o alcune, o anche poche, delle sue pagine, per capire che Pavese non era riuscito a liberarsi dall'ossessione della prigione. Nel suo diario postumo, (Il mestiere di vivere), ha lasciato scritto: ‘Andare al confino è niente; tornare di là è atroce’. Non era mai riuscito, in fondo, a ‘tornare di là’. Dopo tanti, dolorosi tentativi di fuga attraverso l'intelligenza, la cultura, la poesia, è finalmente riuscito a fuggir di prigione attraverso la morte. (Ha detto di no a quel che pensavo quando anch'io tentavo di ‘tornare di là’: che soltanto i criminali, e i bruti, tentano la fuga segando le sbarre delle inferriate, o tagliandosi le vene dei polsi. Anche i disperati, avrei dovuto aggiungere). Attraverso la morte, questa vera libertà, la sola per cui valga morire. E penso oggi che la sua morte abbia valore per tutti, non per lui solo.
Vorrei dedicare alla sua memoria il racconto di questi miei tentativi di fuga, di queste mie fughe in prigione
”.
Queste poche righe ci involano a qualche aerea considerazione.
 


Tornare di là. Non si può tornare di là, impunemente. Di là, verso i territori una volta comuni: ciò è impossibile. In ogni tempo si circordarono di accortezze i viaggi “oltre la misura”. I limiti erano santificati o, che è lo stesso, circondati da demoni. Chi si avventurava in questi territori, negli inferi, al di là delle Colonne d’Ercole, al centro del labirinto di Asterione, verso la Cappella Perigliosa, era tenuto al segreto: ben lo sapevano i mystēs, gli iniziati che vegliavano nella notte. Un reduce da questi lidi è il personaggio della Discesa nel Maelstrom di Poe, canuto e indifferente al pericolo estremo, “fatto altro”.
Ricordo - avvenne circa un secolo fa - quando sostenni, a un minuscolo simposio sulle nuove tecnologie (si era in una biblioteca), che la realtà è sempre tale e non la si può ingannare ricorrendo alle scappatoie del virtuale. L'esistenza virtuale che viviamo da due mesi a questa parte entrerà nel nostro codice genetico impartendo ordini subliminali nell'immediato futuro.
Un’esperienza non è mai innocente e segna la pelle e il cuore; per questo molte porte nella tradizione sono sbarrate, le soglie irte di ammonimenti e nelle mura biancheggiano i teschi.
A maggior scandalo, poiché il sottoscritto è spesso preso da raptus dell’autodistruzione, vomitai una metafora verdognola sull’uditorio esterrefatto e disgustato (ammetto che in me vive, riposto, un certo narcisismo da épater le bourgeois; ne fan fede, peraltro, le giovanili frequentazioni punk).
Riadatto per l’occasione quelle parole un po’ spicce e agitate: “Supponiamo che, in un futuro imprecisato, le carceri vengano abolite, per tutti. Droga, prostituzione, gioco d’azzardo e il vasto fenomeno dei reati corruttivi sono legalizzati; il denaro virtuale permette lo scioglimento progressivo delle organizzazioni mafiose e camorriste nell’economia digitale. Gli omicidi vanno in calando poiché ci si è orientati verso una società statica in cui vige un’umanità che si accontenta di poco, poiché ha poco da desiderare e quel poco, del tutto materiale, gli è elargito dallo Stato. L'economia non esiste. Ladri, rapinatori e truffatori sono, conseguentemente, fattispecie psicologiche in estinzione. Rimangono i criminali psichiatrici: stupratori, assassini e pedofili seriali, questi in aumento. I Nuovi Tempi hanno deciso che una repressione meccanica (id est: togliere la libertà fisica per un certo numero di anni) sia una soluzione superata poiché, anche per questi soggetti, vale il tentativo di riabilitazione civile. Al contempo si decide che anche la cura in appositi centri psichiatrici o la disattivazione chimica degli impulsi siano rimedi primitivi da lasciarsi alle spalle. Ci si dirige, quindi, per tali soggetti, verso la soddisfazione delle loro pulsioni tramite la realtà virtuale. Si potrà cioè squartare o stuprare o sodomizzare un’ottenne solo in quello stambugio fantastico, sempre più definito e veritiero, della realtà virtuale, creduta inoffensiva. Più umano dell’umano, più reale del reale, dicevano alla Tyrell Corporation. Sfogare gli istinti della dissoluzione in un empito fittizio ritenuto, quindi, senza conseguenze nel quotidiano. Salvaguardare i diritti della persona, anche di tali persone: non è questo il progresso che ci si ripete da decenni? E però una nuova ideuzza coglierà i legislatori. Perché non favorire, onde ridurre gli antichi reati a zero, tali camere di contenzione anche per tutti gli altri? D’altra parte non stiamo già avviandoci in questo senso anche se non ce ne rendiamo conto? Il mondo del ludico-digitale e dello spettacolo ha da tempo organizzato gli appositi sfogatoi per gli istinti sadici e criminali che albergano in noi: attizzandoli e poi soddisfacendoli virtualmente: in maniera che si crede innocua. L’horror, a esempio, si è svuotato da tempo delle figure simboliche che lo ispiravano: il Golem, il vampiro, il Doppio per precipitare in una serie bruta di scannamenti. Il videogioco, peraltro, lungi dall’essere costruttivo, è ormai puramente distruttivo: si uccide, e si uccide senza conseguenze. Nessuna polizia verrà a cercarci se facciamo saltare la testa al vicino di casa e diamo fuoco a un barbone; i nostri atti sono innocenti e se paghiamo con la vita possiamo resuscitare a piacimento col loading. Ma l'esperienza, una volta fatta, dirige il corpo futuro. Ma questo è solo l’antipasto. La desocializzazione prossima ventura si baserà unicamente sul virtuale. La sfera psicologica dell’individuo consisterà in falsi ricordi di false esperienze. In pochi decenni l’essere umano accederà alla piena devoluzione. Il suo mondo sarà sempre meno personale (ovvero astratto dalla comunità: famiglia, corporazione, scuola, Patria) e sempre più seriale consistendo in una teoria di reazioni emotive di riferimento preconfezionate e profondamente aliene alla reale pienezza umana. Una pienzza che, peraltro, si sarà dimenticata perché a questo serve la recisione col passato. Il solo leggere di un banale atto di collera o di passione ci risulterà urtante poiché sommamente incomprensibile. Soddisfare virtualmente ogni impulso, da quello comune a quello più belluino, ci risucchierà, poi, in un ambiente preistorico e vegetativo; in una pozza dissolutoria dove è perduto il nord magnetico e l’ago rotea forsennato a indicare il Nulla. Prevedo, quindi, poiché ci ripetono che siamo in tempi progressisti, un progressivo slittamento nell’indifferenza etica e morale. Criminali e gente comune si daranno la mano in tale limbo d’innocenza virtuale. Per far ciò dovremo evolvere in un panottico in cui ci sorveglieremo a vicenda sulla base dell’anomia avvertita falsamente come libertà. Abbiamo liberato l’uomo? Abbiamo scatenato la Bestia, vorrei dire. La storia della civiltà è la storia delle catene che ci consentivano la libertà. Catene meravigliose: arte, giurisprudenza, disciplina, scienza, consuetudine. Dissolvere i tabù, tagliare i lacci che lasciavano la Bestia sul fondo ci farà ghermire dai mostri come Echidna e le Sirene, o Grendel: coloro che ci riporteranno proprio a quell’abisso limaccioso. Rimpiango le impiccagioni in piazza”.
In quegli anni ero già pazzo. Ma cosa mai avrò voluto dire?

Tornare di là/2. Lo ripeto: non si torna mai innocenti dall’esilio. La prigione impostaci con la finta pandemia ha ferito l’intimo, specie dei più giovani e degli sprovveduti, spaventati come donnette dalle bare, dalle sculacciate televisive, dai gendarmi scatenati sulle strade, dalla moria edificante degli eroi. Vari pioli verso il Nuovo Mondo sono stati scalati. Si tornerà indietro, ma la vista goduta ci accompagnerà per sempre. Sconfitti, ammansiti, pronti a confondere l’anormale per l’ordinario.

Popoli fatali. I Greci, comunque li si voglia giudicare, ci hanno dato la logica, l’euritmia, la luminosità. A quale prezzo? Una guerra contro i mostri. Ogni loro dio emerge nella chiara definizione solare dopo una lotta strenua e incerta con notturne Gorgoni ed Erinni, le Scilla, le Arpie, le Sfingi. Apollo, Teseo, Ulisse, Perseo, Ercole, antenati di Beowulf e Parsifal, sono costretti ciclicamente a salvare sé stessi e la civiltà. A volte la fondano. Dagli abissi tornano diversi, spesso indossando le spoglie del Nemico sconfitto. Più ambigui e perciò più saggi, inavvicinabili ai più, si circondano di pari cui sussurrano dell’altro mondo. Sono re, avviano dinastie; quindi, col tempo, le loro reliquie santificano i limiti da non oltrepassare. Essi simboleggiano il progresso, inteso come ferita periodica alla tradizione, da cauterizzare prontamente. Una tale ferita fu Dioniso, che prima stravolse il panorama greco, poi ne fu riassorbito. Ciò che non uccide, fortifica: a patto di averlo già ucciso il Nemico, ovviamente. Anzi, dirò di più: a patto di mangiarlo il Nemico e abbigliarsi con le collane dei suoi denti e delle sue unghie. 

Prede. Heliopolis, oggi sobborgo de Il Cairo, fu preda dei Romani imperiali. Caligola, sette anni dopo la morte di Cristo, ordinò di recare uno dei suoi obelischi a Roma, presso il circo di Nerone, dove oggi sorge il Vaticano. Roma mutò, in due millenni, ma le orde mai riuscirono a svellere questo omphalos di pietra. Attorno alla sua immutabilità crebbe e si stravolse la Città Universale, di cui costituisce il centro delle assi cartesiane. Possiamo ammirarlo, inavvertito come le estreme cose essenziali, al centro della piazza di San Pietro. Beda sbaglia riferirsi al Colosseo nella sua famigerata profezia:

Finché starà il Colosseo, starà anche Roma;
quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma;
quando cadrà Roma, cadrà anche il mondo
.


E a questo gnomone che indica lo svolgersi dell'eternità che occorre guardare. Non si pensi a una fine sanguinosa. Il sangue e la guerra sono aboliti. Si pensi a un trasloco, a un ammodernamento, piuttosto, nel nome di una qualche libertà inventata di sana pianta. Sic transit. 

Tornare di là/3. Torneremo di là, dalla reclusione fatale, a qui, a piccole dosi, definitivamente mutati. In tale breve periodo di follia il contagio si è diffuso sottopelle: si può vivere senza scuole, senza negozi, senza università, senza cultura, senza vacanze, senza affetti familiari o carnali, senza lavoro? Sì, è possibile. La Terra rifiorisce, i delfini si fan vedere a Ostia. Abbiamo gustato, in un’abbacinante allucinazione, tanto più efficace poiché inaspettata, il futuro. Entrato nel sangue più non ci abbandonerà: si può fare, we can change, podemos, yes we can.

Distanziamento sociale. Il distanziamento serve a evitare le vociferazioni, lo spargersi del risentimento. Gli esseri umani sono circuiti in serie; tagliare i fili tra di loro equivale a spegnerli individualmente o, meglio, a impedire l’accensione di una consapevolezza.

Al supermercato. Bastano cinque minuti in fila al supermercato per covare la sedizione. Un commerciante vuole manifestare il 4 maggio al Quirinale, cascasse il mondo: ho già le autorizzazioni! Un altro, infermiere presso uno dei più grandi ospedali di Roma, rilancia la tesi dell'inganno: due anni fa ci furono, in effetti, tante polmoniti, morirono molti anziani, quest’anno poco e niente. Un altro, incredibile, getta le ombre sulle bare del Covid: tutti vengono registrati come morti di Covid perché incassare un contagiato costa più del doppio: si incassa più del doppio incassando tali mortacci. E così via. Un profluvio di chiacchiere e insolenze. Intanto, proprio allo sbocco del centro commerciale, l’equipaggio di cinque auto della polizia municipale posiziona strategicamente alcuni birilli arancioni, restringendo la carreggiata, le auto a cuneo sulla sinistra. L’imbuto, debitamente ordito, inghiottirà qualche migliaia di euro fra poco.

Dawn of the dead. Gli zombi si accalcano al supermercato: aveva ragione Romero nel 1979? E i suoi recenti epigoni di successo? L’Impero Americano è al collasso, come si auspica da appena trent’anni? La scomparsa degli Stati Uniti non è propedeutica alla nostra libertà, ma agli Stati Uniti Universali. E se Trump non volesse altro che prolungare gli Stati Uniti d’America contro gli Stati Uniti Universali? La guerra fra Antica e Nuova Massoneria, uso questi termini faciloni, è talmente evidente che si riverbera persino negli ambienti giudiziari italiani. Ormai si combatte fra gang; credere che tali sparatorie si accendano a nostro favore o a nostro sfavore è ridicolo.

Lezioni. Le lezioni online: chiacchierate allegrotte tra professori e allievi. Nel frattempo la retta sul piano cartesiano va e viene, a piacimento, con sommo disappunto di Cartesio.

Il respiro dei nostri padri. Li abbiamo amati e odiati, non come figli e nipoti, ma come individui gettati nel postmoderno. Si invidiava la facilità con cui vivevano, con pochi impacci e molte convinzioni. Poi, fattosi flebile il loro respiro, siamo stati dilaniati fra opposti sentimenti di fastidio e paura e amore. Il fastidio nel sobbarcarci questi relitti pieni di problemi, spesso queruli e arroganti come solo i vecchi sanno essere; e, quindi, la paura: non abbandonateci, resistete ancora un poco con noi perché questo mondo è troppo complicato da affrontare! E poi, una volta spenti, li si è amati. La vita ci rapisce tumultuosa, indecifrabile; quando cala il silenzio, però, le voci lontane si fanno presenti, basta il sentimento fallace d’un suono per gettarci nella nostalgia d’un paradiso che abbiamo perduto.

Piano Marshall. Un piano Marshall pare pronto: sussidi, diarie, redditi di sudditanza. In cambio daremo via l’intero tessuto produttivo che, come si è visto, è possibile fermare come e quando si vuole. Senza ricorrere all’esercito: bastano due pizzardoni agli incroci. Dieci anni di questo massaggio e dell’Italia resteranno macerie. Un popolo di vacanzieri in affitto presso alberghetti a una stella. Ci si domanda, a ragione: ma come si fa a mandare avanti la baracca? Si ricorre a mezzucci, a furberie per cogliere qualche tallero statale oppure si succhia il nettare del passato. Finito quello ci sarà il piano Marshall 2, magari preceduto dalla patrimoniale per eccellenza: l’imposta sulle successioni. Ti diamo ottocento euro al mese e, perciò, vivrai; quelli che dovresti ereditare li darai, con le buone o le cattive, a noi: case, terre, auto, azioni, conti correnti; non li hai meritati tu, li hanno meritati altri, oggi non più con noi.
Recidere col passato per avere un futuro da cubicolo. Qualche pezzo del patriziato potrà, certo, permettersi il passaggio di questo Rubicone, il più fatale. Gli altri, i sommersi, si adatteranno, come hanno dimostrato in questi mesi. Ci si adatta a tutto.

Profezia. La profezia della sconfitta non sta nel numero soverchiante dei nemici o nella potenza delle loro macchine d’assalto. Sta nell’atteggiamento che vedo fiorire fra il miccume. La maggior parte dà la colpa a Conte e al governo, come se questo fosse un accidente capitato all’Italia a causa di qualche traditore. Ma il governo, questo governo, fungibile, e che si getterà alle ortiche come una mascherina monouso dopo aver assolto il compito, era nei patti, come spiegai a suo tempo.
Le intemerate trippazzute del Salvinatore della Patria, coi piedi nella sabbia, a tale governo miravano. La sinistra e la nuova sinistra hanno sempre eseguito il lavoro sporco come, trent’anni fa, auspicava Gianni Agnelli. Compito della destra è di mantenerlo allargando le mani in una supposta impotenza (e che ci possiamo fare, mica è colpa nostra!) tentando di mascherarlo col ricorso a spettacolari atti populistici (togliamo l’imposta sulla prima casa! Tanto poi la rimettono i nostri sindaci ...). Spettacolari quanto inessenziali al cambiamento. Intanto, però, il popolicchio si placa, un po’ deluso in verità; la sinistra riprende fiato e rincorsa ...
La storia del MES, su cui tanto si conciona, è tutta qui.

Perché l'Italia? Questa domanda può rivolgerla solo chi non ha compreso cosa sia l'Italia. Che un Italiano non sappia cos'è il suolo su cui cammina ... già questo è un indizio di sconfitta. Ci hanno insegnato a disprezzarci. L'Occidente pensa e prega grazie all'Italia. L'Italia è l'orizzonte degli eventi dell'occidens che inghiotte il passato come l'oscurità del black hole la luce; per poi ridonarlo al mondo. Se oggi si è ridotta a espressione geografica rimane colpa di chi, incidentalmente, la abita. D'altra parte i Greci degenerarono in greculi, gli Italiani posso ben farlo in italianuzzi. Che questi impartiscano lezioni dal basso della loro piccineria è, dall'alto della storia, materia quasi tragica.

Solitudini. Mattarella che sale una scalinata deserta il 25 aprile (una volta XXV Aprile), Bergoglio che avanza nella vacuità della piazza Vaticana ove una volta sorgevano i circhi romani di cui sopravvive l'obelisco. I poteri costituzionali e spirituali sono consegnati nella resa. Il messaggio è chiaro: avete via libera, le porte Scee sono spalancate.

152 commenti:

  1. quando non avrano più i Nonni che gli pagavano la droghetta, scorrerà sangue bianco e negro per le strade. Sarà l'ultimo spettacolo. Riuscirò a sopravvivere per godermelo dalla finestra?

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  2. Quanto hanno pesato i vari social nel renderci tanto arrendevoli verso la privazione delle nostre piccole libertà’?Tanti gli indizi da Greta alla moda ibrida con il silenzio complice del circo mediatico.Perché’ la brusca accelerazione degli eventi?Cosa sanno che noi non sappiamo?

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    1. Secondo me i social assecondano la moda creata dai vari pensatoi.
      Non ne sanno più di me o te, così come poliziotti e carabinieri non ne sanno più di chi gli ordina questa pagliacciata quotidiana.

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  3. Andava male anche prima. Oggi va solo peggio. Corrotti, traditori della patria e deficienti erano maggioranaza già da molto tempo addietro. Oggi tocchiamo il fondo con parte del popolo contenta e soddisfatta delle sue prebende e della sua follia.
    Dio abbia pietà di noi pochi innocenti, ma vili.

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    1. Ma vili perché?
      Cosa farebbe oggi un coraggioso, secondo te?
      Cosa dovrebbe fare.

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    2. Stessa domanda che mi pongo, perché vili ?
      I coraggiosi chi potrebbero essere ?
      Più di mettermi a contestare una multa perché sono in auto per fare ammirare il mare a mio figlio, che cosa potrei fare?
      Solgenitsin chiamava " conigli " tutti quelli che incapparono nelle deportazioni, sia per la passività di fronte alla violenza di Stato sia per la mancanza di reazione della popolazione quando la polizia segreta bussava alla porta degli enormi caseggiati sovietici. Quasi a dire che i russi meritavano tale sciagura. Ma quale popolo avrebbe potuto reagire? I cinesi, i cambogiani, i cileni ? Quando il Potere getta via la maschera e mostra la vera faccia difficilmente si organizza una resistenza di popolo, solo pochi eletti possono comandare una rivoluzione.
      Antonio

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    3. Antonio: ma poi la disorganizzazione, il non arrivare a comprendere cosa vada veramente fatto e' una cosa. La vilta' e' un'altra.
      Qui siamo propositivi. Se Anonimo ha idee valide, ce le esponga!

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  4. Anni fa andai sulla tomba di Pavese nelle Langhe.Ricordo il balcone della camera dove lui soggiornava per qualche breve periodo,forse un albergo,che dava sulla piazza.Pensai a lui,affacciato e immerso nei suoi devastanti pensieri e devastante solitudine.Orfano e chiuso ai suoi paesani che non lo riconoscevano.Ho fissato quel balcone a lungo,immaginando un suo goffo saluto.

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    1. Un personaggio tragico come tutti i migliori delle Patrie Lettere del Novecento, inevitabilmente fuori posto. Gadda, Morselli, Pasolini, Praz et cetera.

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  5. Alceste tu sei romano? La Roma che fu ci proteggerà’? O solo Dio lo farà’. Forse delirio nello sconnesso.

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    1. Non credo ci protegga più nessuno ormai.
      I due poteri che sorreggono l'Italia, lo spirituale e il temporale, sono vuoti. Mattarella e Bergoglio che avanzano nel deserto simboleggiano l'estrema abdicazione.

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    2. Mattarella e Bergoglio chi? Ho solo Dio, ormai il terreno e’ un’Avignone. Solo la morte spezzerà le catene e taglierà le sbarre. Ma non morirò di COVID-19.

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  6. Stai sereno Alceste! Non serve essere accademici in materia per capire che 800 euro al mese per dodici mesi (tredici) per 65 milioni di italioti (meglio che italianuzzi) più qualche meticcio accolto, esita in un bel trilioncino di euruzzi!
    E questo per ogni anno che avranno grazia a campare.
    La tua affascinante e ricorrente provocazione cozza con la realtà effettuale. Hai voglia a sequestrare patrimoni! Un'azienda si sostiene solo col cash flow che tradotto nel nostro caso significa TASSE. Senza lavoro, niente tasse.
    Lenin diceva infatti che la borghesia la si dovesse eliminare schiacciandola fra le due macine delle tasse e dell'inflazione… Missione compiuta.

    I tempi muteranno, certo. Le eredità, come i retaggi culturali, abolite per legge.
    Ma le leggi ferree dell'economia (da non confondersi con la finanza) non muteranno.
    La prima è quella della "scarsità" dei beni, dei mezzi e del tempo. Fondamentale, mai stampabili a piacimento, dalla quale discende il famoso "Non esistono pasti gratis", Qualcuno deve pagarli, produrli, sempre. E la Cina non lo farà per sempre, meno che meno per gli altri.
    Il nostro disgraziato Paese, dove 3 persone lavorano (anzi, lavoravano) e 7 consumano non mi pare in una comoda posizione...Solo questione di tempo, di consumare il grasso vecchio, di mangiarsi le sementi e sarà carestia, quella vera.
    Qualcuno disse che tre pasti saltati fanno una sommossa ma cinque fanno una rivoluzione.
    Niente di buono possiamo aspettarci neppure da queste, evidentemente.

    Almeno, quando il sangue scorrerà per le strade, potremo deliziarci con le tue puntuali, pirotecniche "Croniche dal Massacro"...

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    1. Se 3 ne sostengono (bene) 7, 1 ne può sostenere 9. Siamo troppo abbacinati dall'Italia con le pizzerie e le spiagge, i prati assolati e la Torre di Pisa. Pensa a un controllo totale delle multinazionali con colture intensive e tutto il resto. Monolocali, lunghi coridoi, decrescita spontanea da 60 milioni a poco più di 40. Sulla reazione delle pance vuote sono pessimista. La gradualità abitua a tutto. La galera ti spezza lentamente, come insegnano tutti i secondini.

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    2. "Se 3 ne sostengono (bene) 7, 1 ne può sostenere 9"
      Perché non 9 milioni allora?
      Questo modo di ragionare mi deprime.
      Pertinenti invece i prati assolati e la Torre di Pisa.
      Fa niente, grazie.


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    3. Non è che me lo auguro ... ma andrà a finire così. Secondo me, per carità.

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  7. Le immagini, più delle parole, sono potenti e lo spettacolo ignominioso dei corazzieri mascherati sull'altare della patria fa il paio con il Bergoglio che fa finta di pregare e le colonne di mezzi militari con le bare a bordo.
    Tutto ciò fa parte di una regia studiata da tempo con grande perizia; pensate, cosa sarebbe successo se tutto questo fosse avvenuto con il Salvini agli interni?
    Ed è bastato davvero poco ad ammansire le cosiddette opposizioni.
    Un conoscente stava facendo un grigliata nel suo loculo giardino con moglie e figlio di 9 anni, siamo al 25 aprile, vede un'auto passare più volte su e giù per la stradina del quartiere residenziale, dopo pochi minuti arriva una pattuglia della Polizia, tirano giù il finestrino: "chi sono le persone con lei?"
    Cari amici, mi permetto di chiamarvi così in quanto credo stiamo condividendo più noi su questo spazio che molta gente in anni di inutili consessi, siamo alla fine, e non mi riferisco ad una fine economica, ma bensì all'ultimo atto di un percorso che da anni ci sta conducendo alla perdizione, umana, culturale e sociale.
    Una discesa all'inferno fatta di piccoli passi, inesorabili, a un metro di distanza e con la mascherina.
    Un caro saluto

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    1. Chissà cosa gli ha risposto.
      Doveva farlo alla Alberto Sordi di Formichella: https://youtu.be/gF_feLRr6Rc
      Pronto, chi c'è?

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    2. Salvini agli Interni? Ma infatti Salvini non c'è. Ognuno ha una parte psicologica da rispettare. Chuck Norris non può interpretare la parte del romantico al chiar di luna così come al Pacino sarebbe ridicolo in un film di arti marziali. Unicuique suum. Una volta esaurito il compito, Conte prenderà la strada che gli spetta, come la Mogherini, oggi assunta non so dove per i servigi resi alle istituzioni europee.

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  8. L'isteria virale, da ystera: utero, diretta da remoto, ha ricondotto l'uomo nel suo guscio uterino. Rifugiati ognuno nella sua tiepida placenta artificiale, torneremo a comunicare telepaticamente. La tecnologia permettera' la comunicazione immediata senza fili con tutto cio' che ci circonda nella nuova madre matrice, all'interno delle generose viscere femminili che ci nutrono senza nulla chiedere in cambio. L'internet delle cose, l'IoTecnologico-digitale, ci liquidera' quali oggetti fluidi non piu' soggetti responsabili, in un mondo di cose divenute smart e di uomini divenuti cose, in cui si nuota tra dati, digit, cifre, frammenti d'informazioni che si ricombinano in dna ibridi. 

    Stiamo entrando a far parte della nuova realta' augmentata, ergo mediata, filtrata attraverso la manipolazione di informazioni e dati immessi o prelevati dall'oggetto senza scampo, come ci ricorda il big bang 2020 della nuova matrix, la pandemia-isteria mediat(ic)a da immersione manipolativa informativa ossessivo-compulsiva. Il confine tra reale e virtuale, tra vero e falso, non sara' piu' distinguibile, come mostra il susseguirsi di notizie paradossali, o delle dichiarazioni stravaganti dei leaders, che ci conducono per mano a togliere i freni del nostro discernimento, del nostro essere razionale che ancora oppone attrito e resistenza. Tutti e tutto cederanno alle nuove forze forgianti. Siamo in tale pre-cessione, dove l' orientamento dell'asse rotante sta subendo la sua modifica irreversibile. La tecnologia, che permettera' la sopravvivenza e la perpetuazione della specie nella nuova era, sara' il nuovo supporto naturale, quindi normale, dell' esistenza. Aveva ragione chi sosteneva che la natura era in sostanza una tecnologia, dal punto di vista del nuovo paradigma e' cosi'.

    Il denaro, i sussidi, la sussistenza… ricordi di un passato antico, concetti che cadranno in disuso. Il denaro senza piu' riscontro reale, trasformato in eterno ed etereo debito insaldabile, ha avviato la smaterializzazione dell'essere e dell'azione, un tempo ancorati al "creo-agisco nella realta', ergo sono"; esso verra' finalmente estinto nel fuoco pandemico della post-cessione o successione, che non avra' piu' motivo di esistere, non essendoci piu' un prima, ne' un dopo. La speculazione e l'usura (un tempo contrastate dalle vie spirituali, uniche narrative a circolo virtuoso antagoniste a quello vizioso distruttivo, prima che divenissero strumenti di controllo per delega e mediazione in-filtrata istituzionalizzata) si giocheranno su altri terreni: i digit, i bite, o i like, e magari il numero di visualizzazioni, potrebbero essere le nuove forme di pagamento usurante inquinanti i circuiti di connessione asocial, chi lo sa. Una smart-cosa o uno smart-coso, fluttuante nel tuo stesso liquido amniotico, ti mette un like sull'avatar, e ti arriva il panino di plastica Mc per nutrire i tuoi innesti artificiali; si aggiungono due visualizzazioni al tuo profilo asocial e ti arriva l'hamburger VegDonald per le parti organiche. Cosi', senza neanche accorgertene, hai fatto pranzo, poi cena, e di nuovo, giorno dopo giorno. 

    Di sicuro ci sara' come sempre chi se ne approfitta, chi si appropria e profitta di tutto cio'. Ad esempio, i depositari dei brevetti, del copy-right, coloro che hanno previsto che il futuro sara' forgiato su determinate idee, e ne vogliono l'esclusiva (ridicoli! Lo spirito dei tempi ispira tutti di idee simili, anche molto prima. Ma tant'e', qualcuno ne app-profitta); ne vogliono essere unici artefici e promotori per forgiare la massa a loro immagine e somiglianza, il vecchio sogno d'immortalita' che si tramanda.
    Perdonatemi e soprassedete, quando leggo Alceste le visioni fuoriescono senza freni. C'e' anche un'altra versione dei fatti futuri, piu' mia, ma non ancora ispirata.
    Ise

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    1. Non mi ricordo quando scrissi di un'umanità futura dominata da istinti uterini. Non l'avessi mai fatto ...
      La tua visione è altamente possibile. Alla fine ci sarà una sola Banca Centrale che elargirà a seconda del comportamento asociale. Resti in casa? Ti raddoppio il panino. In Cina, mi sembra, siamo già sulla strada giusta.

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    2. Mi sono imbattuta in questo articolo che ritengo abbastanza esaustivo sul caso cinese:
      https://www.bibliotecapleyades.net/sociopolitica2/sociopol_asia74.htm
      L'autore inoltre gia' nel 2014 parlava in generale della Tecnocrazia come cavallo di troia per la futura "dittatura scientifica".

      Oggi a volte siamo a livelli che, se incontro un cinese e non ho la App WeChat (il social cinese che fa anche da portafoglio-bancomat e tanto altro) per lui e' come se non esistessi.
      Ise

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    3. Ah sui potenziali nuovi metodi di pagamento, mica me li sono inventati io, c'e' gia' un brevetto qui:
      https://cryptonomist.ch/2020/04/20/microsoft-brevetto-mining-corporeo-criptovalute/

      E pure la futura funzione e utilita' dell'uomo nel nuovo mondo, mica e' un'idea mia, c'e' gia' un brevetto che me l'ha rubata prima ancora che la pensassi da me:
      https://www.repubblica.it/2003/h/sezioni/scienza_e_tecnologia/microsoft/corpobrevetto/corpobrevetto.html
      Ise

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    4. Ma i Cinesi sono felici o indifferenti o stanno cadendo nella prostrazione? Esiste una malinconia cinese? Un pessimismo cinese? Esistono serial killer cinesi?

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    5. Ise, approfitto del tuo spunto per rincarare: le idee non si inventano, piuttosto si "captano". Ed appartengono a coloro i quali le difendono meglio, non certo ai primi che ne accennano pubblicamente.

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    6. Mia versione: le idee si riverniciano.

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    7. Bella. Anche meglio!

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    8. "Esiste una malinconia cinese?"
      Ah bella domanda! Secondo me sono felici! Ad esempio, quando facevo loro notare l'invivibilita' delle loro citta' causa inquinamento fuori controllo, mi dicevano: "per questo noi siamo piu' forti. Abbiamo gia' gli anticorpi!"
      Ho sentito aspre lamentele, ma erano tutte puntate contro la corruzione dei funzionari, oppure contro certi eccessi storici, mai in generale contro il sistema in cui vivevano o quello verso cui erano diretti. Ora credo esista solo la modalita' tabula rasa!
      Non ho mai sentito di veri e propri serial killers. Credo che in Estremo Oriente, a parte eccezioni, si usi piu' l'autolesionismo, per non disturbare l'armonia e la stabilita' sociale (il PolCor d'Oriente): tanti atti di follia autolesionista e suicidi (tra studenti in Cina, superano quelli del Giappone).
      Gli unici veri "serial killers" sono stati i musulmani uiguri del Turkestan Orientale, che gia' negli anni '90 chiacchierando dicevano che avrebbero dovuto fare come i talebani afghani, intendendo la chiusura totale della loro terra all'invasione straniera Han. Erano ragazzi semplici ma puri, legati alla loro cultura e con l'unico scopo di difenderla, che lo si creda o meno; giovanissimi, non facevano altro che parlare di ribellione, dei loro sogni di liberta'. Alla fine, delusi dalle promesse vane, alcuni sono passati agli atti "terroristici" (partigiani o terroristi? Mah chissa'!): qualche bomba fatta a mano e fatta esplodere in qualche autobus. Questo il massimo del terrore da loro raggiunto (non avevano grandi sponsors).   
      Infine i Falun gong, veri autoctoni cinesi, furono accusati di essere serial killers ma in realta' furono solo autolesionisti. A fine anni '90 ci fu una grande persecuzione dei Falun gong con martellamento massmediatico che mandava sempre lo stesso messaggio: erano una "setta" religiosa (tutti i credi al di fuori del PCC erano "sette" pericolose) di psicopatici che minacciavano la stabilita' sociale. Per un periodo giro' la storia (con foto appese in ogni dove) di un tipo che aveva ucciso la madre dichiarando che aveva sentito delle voci che glielo avevano ordinato e che lui era la reincarnazione di non so quale divinita', la quale gli chiedeva sacrifici umani e cose cosi', tanto per imprimere nel popolo l'idea della pericolosita' della "setta" (ma sempre la stessa storia girava, dopo un po' ho smesso di crederci perche' un unico indizio non fa una prova!). Un giorno passeggiavo con un amico non lontano da piazza Tiananmen e all'improvviso fummo spinti dalla folla in fuga perche' qualcosa stava succedendo in piazza: alcuni Falun gong avevano deciso di darsi fuoco (come spesso facevano i tibetani), a causa dell'arresto senza giustificazioni di alcuni loro membri (arresto voleva dire sparizione per sempre). Il mio amico volle andare a vedere e fare foto e mi convinse a tornare a casa. Fu poi arrestato, i rullini sequestrati, e solo il fatto di essere straniero e l'intercessione del suo prof. gli permise di tornare tra noi. Nel tempo ho avuto casualmente occasione di parlare con membri del Falun gong rifugiatisi all'estero. In prossimita' delle ambasciate cinesi (a Londra e a Tokyo), dove facevano sit-in con cartelli di denuncia e volantini, venni adescata, e mi convinsero abbastanza delle loro buone ragioni e intenzioni: conservare e tramandare la vera cultura cinese che in patria stava scomparendo. Non sembravano avere atteggiamenti o idee da "setta" pericolosa. Erano patrioti o terroristi? Forse patrioti fatti poi passare per terroristi? Incredibile quanto puo' cambiare la percezione di massa della stessa identica realta' solo in base ai diversi termini usati per descriverla...
      Ise

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    9. Ma tu guarda che gioco di specchi.
      I Falun gong ogni tanto passavano sui telefilmetti americani (cinesi di New York) e sempre come perseguitati religiosi. Tanto che mi ero fatto l'idea che fossero agenti segreti americani in Cina ... contro la Cina popolare ... e a favore del capitalismo ... la ruota della Storia gira in fretta.
      L'assenza di serial killer mi disorienta un poco: forse il loro è un capitalismo con forti tratti familistici che attenuano la psicopatia? Sono più patriottici, nel senso che vantano un più profondo legame con la terra?
      A meno che il loro salutare ottimismo non sia che un passaggio verso il pessimismo. Anche gli Americani nei Cinquanta erano ottimisti, poi arrivò il 1968 ...
      Ci sarà mai un 1968 in Cina?
      E poi: Freud in Cina come se la cava? Esiste una psichiatria cinese? So per certo che ne esiste una giapponese visto che i Giapponesi vennero a Roma a studiare la legge Basaglia del 1980 ...
      Un altro sforzo e comporremo un altro post.

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    10. Sulla Cina attuale c'è il documentario "made in usa - una fabbrica in ohio" (American factory in inglese, netflix purtroppo) che ha vinto l'oscar dei documentari 2019.
      Un'azienda cinese che produce parabrezza compra una fabbrica in disuso nella rust belt americana flagellata dalla disoccupazione e la converte per i propri usi. Contrasti fra i dirigenti e lavoratori e addestratori cinesi e i lavoratori americani.
      Indubbiamente c'è un elemento di propaganda anti-cinese in produzioni tipo questa, ma direi anche che ci vuole veramente poco ad aizzarla, basta presentare i fatti come sono.

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    11. Barabba pensa che un gruppo di cinesi è da un paio di anni che vorrebbe comprarsi l'unico hotel di un comune di montagna nel quale vado spesso in vacanza (Piemonte). Praticamente sono ovunque. Ora con questo blocco totale molti falliranno, molti venderanno la propria attività a chi offre (spesso proprio i cinesi). Questo dovrebbe far rivalutare persino gli americani come male minore (poi uno si ricorda che è proprio grazie alle aperture degli USA alla Cina che la Cina è potuta diventare quel colosso che è. Fatto sta che ormai nessuno sembra in grado di opporsi all'avanzata del gigante giallo)

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    12. Anche Celine ha cercato di mettere in guardia sui cinesi. Ne era ossessionato, ha passato gli ultimi anni ad immaginare come i cinesi avrebbero conquistato la Francia. Ovviamente lo presero per pazzo, invece...

      D. Lei crede che tutto finirà con la catastrofe atomica?
      R. Mica ce n’è bisogno. I Cinesi non hanno che da venire avanti, armi in spalla. Ci hanno dalla loro l’ydra viva, la natalità. Scomparirà, lei, razza bianca... Chiunque scompare, antropologicamente, in un mondo di gialli. Tutto vero! Il biancospino delle razze, il giallo. Fluorescenze pure, gli altri. Il fondo resta giallo. Mica è un colore, il bianco, ma un fondotinta! È il giallo, il colore vero... Il giallo ci ha tutte le qualità per diventare il re della Terra...

      D. Non accadrà certo domattina.
      R. Può andare svelta, sta faccenda... La galoppata del ‘39 è durata venti, trenta giorni. Una roba veloce! Può ritrovarsi in Spagna, dico a lei, molto presto! Oh, molto, molto presto!

      D. Lei da l’impressione di mettere i suoi desideri al posto della realtà.
      R. No, no... le dà fastidio, a lei, perché lei ragiona con sicumera intellettuale... Mica mi dà fastidio, a me, io ormai sono cotto. Posso crepare entro cinque minuti! Per me non cambia niente. Ma lei non l’ha ancora chiusa, la partita... Lei sogna come sognano quelli con l’indomani radioso... Solo che mica ce l’ha l’indomani radioso, la razza bianca. Ha mandato a cacare il mondo, lei, e adesso il mondo la spedirà a cacare, a lei! Lei che è tutta presa dall’igiene. Le guerre d’una volta finivano per le malattie; oggi non finiscono più per le malattie, ma proprio per la guerra.

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    13. Sia i clintoniani che i trumpiani in America hanno come fine in politica estera la caduta del partito comunista cinese. Trump in più è impacciato dal rompicapo addizionale dalla lobby israeliana, che preme per eliminare la potenziale minaccia nucleare iraniana. Obama non aveva questo problema, vedi la strategia del disimpegno in medio oriente verso il 'pivot to asia'.
      L'avanzata della cina è stata facile perché nessuno vi si è realmente opposto, a tutti faceva comodo per far macelleria sociale all'interno eliminando posti di lavoro per i ceti medio bassi, e poi importando immigrati per creare divisioni impossibili da riconciliare nelle società occidentiali e così da ivi eliminare ogni possibile nemico interno.

      Comunque sia non so come si possa essere arrivati a ciò. Ho letto da qualche parte che i recenti ricambi generazionali nelle elite mercantili occidentali non siano stati all'altezza. O più probabilmente sanno cose che noi non sappiamo, e il gigante asiatico non li preoccupa eccessivamente.

      Secondo me colpiranno la cina frenando la globalizzazione, togliendole così i mercati di sbocco. Poi aizzeranno, o creeranno con false flag, attriti tra cinesi e paesi del terzo mondo che forniscono materie prime all'industria cinese. A quel punto l'apparato produttivo cinese dovrà per forza essere ridimensionato, questo in tandem con la bella corsa agli armamenti, a cui saranno stati costretti sin qui per anni. Il malcontento interno serpeggierà tra la popolazione ormai imborghesita e consumista, si potranno stabilire correnti interne di protesta, e da lì il caos interno, che era lo scopo ultimo.

      Sbrigata la faccenda orientale, i cari amici mercanti penseranno poi a noi. Forse rispetto a un dominio cinese è il male minore.

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    14. Una domanda da ignorantone: ma ad Amazon, Google e affini gliene frega qualcosa dell'America? Dei protestanti bianchi? Forse gliene frega qualcosa ai manifatturieri dell'Indiana. Non a Bezos. Cerchiamo di stratificare a livelli. I miei zii americani erano ossessionati dai Giapponesi. Era il tempo dei Giapponesi che mangiavano l'America profonda. Ci fecero anche un grazioso film su tale fenomeno: con Michael Keaton. Ora i Giapponesi sono spariti all'orizzonte: ecco i Cinesi. L'Antico Ordine ha paura dei Cinesi perché il loro popolicchio di riferimento è l'America profonda con i fucili sul caminetto; il Nuovo Ordine, invece, vende carabattole a chiunque, non solo alla zia Beth e a zio Jackson. Il consumismo hard delle lavatrici e dei frigoriferi anni Cinquanta non esiste quasi più; ora ci si accapiglia per il film Netflix e i cuscini da piscina cinesi da due euro (venduti da Amazon). Non so quanto Bezos veda di cattivo occhio i Cinesi.
      Perché non hanno visto il pericolo? Perché, per qualcuno, non era un pericolo, ma una opportunità.
      Anche in Germania: a qualcuno va bene l'Euro, ad altri no.
      Sono scontri fra gang.
      Una pallida ipotesi, non voglio farla lunga perché non ci capisco nulla di queste cose: il mio blog, l'avrai capito, pecca di una deriva estetizzante.
      Sui Cinesi di Céline posso dire questo: e gli Ebrei? C'ha scritto tre pamphlet su queste ire di Dio, e poi ce la pigliamo coi musi gialli?
      Eppure lui l'aveva azzeccata: la Francia, culturalmente, era ridotta a niente; i soldati stessi, compresi gli ufficiali, durante la Seconda Guerra combattevano con la mano sinistra. La vacuità, insomma, predisponeva alla colonizzazione.
      Che tale vuoto sia riempito dalla detestabile cultura al contrario dell'Ebreo o dal numero esorbitante dei Cinesi scopatori coniglieschi non fa gran differenza.
      Pensiamo a noi: cosa opponiamo? No, dico: noi, Italia. Non so se avete seguito le lezioni online impartite ai pargoli in questi mesi. Videochiamate a gruppi di cinque. State a sentire questa roba e sentenzierete: ma perché dovremmo ancora esistere noi Italiani?

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    15. Per Alceste:
      sul gioco di specchi ci sarebbe davvero da scavare perche' e' un grattacapo. Ad esempio io so, perche' l'ho visto coi miei occhi ed ho percepito l' atmosfera e "spirito del tempo" vivendoci, che determinate categorie (Falun gong, minoranze quali, tra le piu' grandi, i tibetani e gli uiguri, singoli dissidenti…) sono davvero state brutalmente, inumanamente e psicopatologicamente perseguitate, represse e traumatizzate senza pieta'. Poi pero' so anche molto bene che nel tempo, dopo tali atti, in poco tempo, la percezione esterna (massmediatica) che si aveva di tali operazioni diveniva spesso quella di una montatura pianificata da infiltrati stranieri per screditare un intero popolo o un governo ed ottenerne cosi' destabilizzazione e indebolimento. La stessa cosa e' accaduta per i tibetani, il cui leader si e' fatto hollywoodiano e praticamente un cianciatore inutile alla causa e alla sofferenza del suo popolo (tra poco lo vedremo bergogliosamente lodare il PCC per tutto quello che ha fatto per il popolo tibetano); poi sta accadendo per gli uiguri, di cui su CDC poco tempo fa c'erano articoli che suggerivano la pista dell'operazione Cia (anche tramite Rebiya Kadeer, una sorta di leader della causa  uigura all'estero, rifugiata negli States) per destabilizzare la Cina, e il fatto che in realta' gli uiguri erano un popolo felice, ben integrato e grato alla Cina (certo i delatori uiguri lo sono da tempo, ma con meno de la meta' della meta' del loro patrimonio culturale a disposizione , mentre il "popolo" e' scomparso o in via d'estinzione). 
      Mi viene in mente la solita idea della visibilita' che anziche' aiutare una situazione alla lunga la danneggia, forse per i tempi "al contrario" che viviamo, non saprei, ma e' un modello ricorrente. Ci puo' anche essere la strumentalizzazione da parte di altri poteri, ma casualmente avviene sempre dopo che tali popoli sono stati gia' sconfitti, nel silenzio, ed il loro rappresentante-surrogato smbolico in visibilita' mediatica illude tutti, il tal popolo compreso, che la battaglia si stia ancora combattendo. Sono illazioni...ma sembra davvero essere uno dei meccanismi preimpostati nei giri della ruota della Storia.  
      Ise

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    16. L'assenza di serial killer non e' garantita al 100%, perche' anche se ci fossero non finirebbero comunque nei notiziari se non e' conveniente che ci finiscano. Pero' nella capitale, in tanti anni, direi che non ci sono mai stati (anche altri reati da noi comuni tipo lo stupro sono meno diffusi). Forse la psicopatia e' stata attenuata dalla lobotomia? Mah, e' una sorta di mistero genetico secondo me. Esistono comunque altre forme di psicopatologie nelle nuove generazioni, meno visibili e piu' autolesioniste come dicevo. Non credo vantino un piu' profondo legame con la loro terra, non piu' del nostro. E poi oggi sono super-nomadi, sia all'interno del loro paese, che fuori, si sa che vivono in perenne modalita' scatole cinesi, aprono la ditta a Pechino, va in bancarotta mentre ruba i soldi dei suoi clienti o pratica illeciti, chiudono, scompaiono-partono, la riaprono con prestanome a Shanghai, chiudono, partono, e cosi via. E poi abbiamo detto che ormai ovunque la "loro terra" viene resa urbanisticamente irriconoscibile nel giro di qualche mese: sono presto diventati immuni alla nostalgia di tali legami, ed hanno la capacita' di adattarsi felicemente a qualsiasi superficie, cosa che devo dire ho sempre ammirato. Pero' il legame familiare si, e' ancora sacro sebbene frantumato dal nomadismo. Sicuramente vantano un piu' profondo lavaggio del cervello sul tema patriottismo, servire la patria, riscattarsi dal passato di sottomissione alle potenze straniere, divenire i padroni del mondo, regnare sull"universo tutto e cose del genere…  non ce li vedo proprio ad avere un 1968 ora, forse nel loro piccolo lo hanno avuto nel 1989?
      Sulla psichiatria, non so quanto sia ora sviluppata in Cina, ma la legge Basaglia, dati gli individui che si vedono a quasi tutti i livelli del potere, deve essere entrata in vigore prima che da noi. 
      Ise

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    17. Anche la questione della privacy, che a noi ora prende alla sprovvista, credo che per i cinesi sia un qualcosa di irrilevante o a cui sapranno adattarsi senza problemi. L'attivazione capillare di telecamere sul territorio cinese non e' una novita' di ora, come tutte le altre "soluzioni" tecnologiche che ora vengono proposte anche in Occidente, per problemi che necessiterebbero di soluzioni umane, di rigore etico umano e non tecnico, ma si capisce che lo scopo non e' fornire soluzioni quanto cronicizzare i problemi per farli divenire "normalita'", pazienza.

      Inoltre, anche tali soluzioni tecnologiche in atto in Cina non sono li' casualmente, ma hanno potuto attecchire grazie al terreno reso fertile nei decenni precedenti. 
      Ho sempre sofferto di questa mancanza di privacy in Cina, soprattutto i primi tempi, quando lo stampo comunista era ancora forte. Pensare che si era alla fine della rigidita' dittatoriale tout court; pero' ne sopravviveva certa prassi, in maniera camuffata o meno, per certe categorie: dissidenti, minoranze ribelli e stranieri. Gli autoctoni erano stati convertiti alla bonta' di tale prassi in precedenza, e da vittime erano allora i fieri carnefici al servizio dell'amata patria (stile sindrome di Stoccolma) in lotta contro i suoi nemici. Oltre a cio', per mezzo dei livellamenti traumatici precedenti, il non avere privacy era divenuta normalita' per tutti, quindi solo gli stranieri e pochi altri ne soffrivano. 

      Alcuni esempi: andavo al negozio a ritirare delle foto, uscivo e mi fermavo un attimo per guardarle, subito dietro di me si formava l'assembramento (che parolona delittuosa!) di persone che spudoratamente guardavano e commentavano le mie foto; andavo in biblioteca a cercare un libro e, quando mostravo alle bibliotecarie il titolo scritto nella mia agenda, senza riserve si appropriavano dell'agenda e la sfogliavano da cima a fondo leggendo tutti i contenuti; certo in modo mellifluo, magari lodavano la mia calligrafia e fingevano curiosita' puerile. Nel dormitorio "per stranieri" in cui vivevo, scoprimmo che presso la portineria esistevano dossier completi di ognuno con tutti gli spostamenti, gli orari, le compagnie frequentate etc. La cosa piu' divertente era che davvero non riuscivo mai a stare sola. Mi si avvicinavano e poi appiccicavano, senza che lo volessi e pure quando manifestavo fastidio, una serie di "amici" generosi e inseparabili. Generosi perche' si offrivano sempre di accompagnarmi ovunque volessi andare, anche quando dicevo loro che volevo stare sola, e di gestire per me l'organizzazione di tutto: gite fuori porta, passeggiate, visite ai musei, spesa... la loro presenza era cosi' sfacciata e assilante che a volte ero costretta a dire bugie su dove andavo per poter stare sola. 

      Alla luce di cio', se sostituiamo l'amico inseparabile che vuol sapere tutto di te e i dossier della portineria con uno smartphone munito di app apposite,  gli occhi indiscreti in ogni dove con le cctv, ecco che siamo nella stessa identica realta', solo rivisitata in chiave moderna. Certamente un poco peggiore: il controllo umano puo' essere attenuato facendo leva sui sentimenti umani, quello tecnologico diviene quasi infallibile poiche' e' inutile chiedere a una macchina di capire i tuoi bisogni umani. 
      Ise

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    18. Mi sono fatto l'idea che il capitalismo terminale e il controllo da regime sovietico si sposino perfettamente.
      Che ai Cinesi importi poco della privacy va ricondotto, forse, al proprio retaggio costituzionale e spirituale. Ti faccio un'altra domanda: i Cinesi hanno eroi? Intendo: come Colombo, Alessandro Magno, Giulio Cesare ...

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    19. Certo che si sposano perfettamente, solo che quello che chiami capitalismo terminale o altri chiamano ordoliberismo, turbocapitalismo ecc., non ha nulla ormai a che vedere col capitale privato, è solo un incesto obbrobrioso fra potere statale e finanziario, mediato dalla pompa perenne delle Banche centrali.
      Mi spiego: io non uso social o app di nessun tipo; nessuna corporation me le può imporre ma lo Stato sì come pure comprare da Amazon, se le botteghe chiudono per ordine statale.
      Quello che viviamo è socialismo terminale, parente evoluto del socialismo reale.
      Potremmo chiamarlo anche Socialismo irreale o virtuale.
      Il titolo Amazon col coronavirus è esploso ai massimi di sempre…
      Dei 2 trilioni stampati dalla Fed ultimamente, 1.8 sono finiti a tamponare i bilanci disastrati di multinazionali e banche, solo 0,2 in sacchetti di patatine fritte e tomato, stamp food per derelitti ma obesi americani.
      Se i disindividuati comunisti cinesi si sono dimostrati i più congeniali al capitalismo, o il comunismo è cambiato (difficile) o il capitalismo ha cessato di esistere.

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    20. Fu una bolla monetaria indotta da politiche astruse della banca centrale nipponica, indotte da chissacchì.

      Immagino Amazon, Google, Facebook siano non attori, ma solo strumenti per il controllo interno. In Cina sono vietati, infatti.
      Via i mercanti, via il capitalismo di sorveglianza telematico. Via la globalizzazione, e frigoriferi e lavatrici torneranno a contare di più che non i film di netflix, la gente avrà qualcos'altro da fare infatti che non perdere tempo.

      Un potenziale dominio cinese? No grazie, mi tengo lo status di Golem attuale, dopotutto sono opposti dialetticamente alla nostra cultura, non dei completi alieni.

      Colgo poi i riferimenti iniziatici, ma non li capisco appieno! devo trovare il tempo di leggerlo.

      Misure grottesche dovute al coprifuoco forzato tipo l'episodio di scolaresche virtuali contingentate che citi, sono cose brutte che succedono ovunque, non solo in Italia, se serve da consolazione...

      La Francia dopo Napoleone s'è infiacchita, ed è finita per fare per 2 secoli da bersaglio ai cannoni dei tedeschi, e ai frizzi e lazzi degli anglo. Non sarà stato per via di certe infiltrazioni ai piani alti?

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    21. Loris:

      Sono d'accordo con quanto dici. Purtroppo bisognerebbe parlare a voce. Con la tastiera ogni volta mi sembra di ricominciare dall'inizio.

      barabba:

      colgo la tua insinuazione del "dopo Napoleone".

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    22. Che insinuazione? L'ho scritto papale papale.
      Del resto, riguardo la Francia post-napoleonica, anche tu citasti tempo fa un passo di un libro in cui si denunciava che una certa banca d'affari, sezione francese, elargiva o riteneva denari alle casse papali - nel periodo tra l'unità d'Italia e la presa di Roma - a premio o sanzione delle politiche adottate a Roma.

      Da parte mia nel mio post più in su, mi pareva di aver colto un riferimento iniziatico quando hai scritto che gli ufficiali francesi combattevano "con la mano sinistra" : che ti riferissi agli accoliti della mano sinistra che vedo compaiono a titolo di un capitolo degli adelphi. Magari è solo un modo di dire? Per dire combattevano svogliati?

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    23. Entrambe le accezioni vanno bene, basta leggere il Céline inferocito: dopo la Prima Guerra, combattuta dai poveracci cui Ferdinando si sentiva simile, la Francia si rammollisce per i motivi di cui sopra (per "da Napoleone" egli intende la liberazione degli Ebrei dal ghetto). Dal rammollimento la disfatta dell'invasione tedesca di Parigi. Céline descrive vere e proprie diserzioni di massa con gli ufficiali che se la danno a gambe assieme alle mignotte. Non si aveva voglia di morire; non per la Patria, per nessuno.
      Certo anche il riferimento al 1860-1870 è a questo. Tutto parte da più lontano. Mazzini vuole l'Unità d'Italia e va in Inghilterra a prendersi i danari; più tardi compariranno i "Carbonari" ... Anche qui: i danari sono decisivi, ma solo perché il lavorio dei tarli proseguiva incessante da decenni e decenni. Il rammollimento morale cede al denaro e mai viceversa.
      Curiosa poi la rivalità Mazzini-Marx: identificare, in tal caso, Massoneria e Comunismo pare improvvido ... Ma non voglio semplificare ad aneddoto.

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    24. che tristezza, mo' pure mazzini e i carbonari, non si salva nessuno

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    25. Caro Alceste,

      Si, sembrano coincidere, soprattutto nella fase terminale. Anche, tanto per dirne un'altra, nella tratta dei bambini (rapimenti e sparizione continua di bambini, ai miei tempi avvenivano quelli seriali di bimbi uiguri, altro che serial killers e terroristi). Poi la Cina ha un bel primato anche in quella degli organi espiantati, di cui, in entrambi i casi, di solito si perdono le tracce nei porti di Shanghai e Hong Kong.  

      Questo, tra le altre cose, purtroppo, pone i cinesi ben lontano dall'idea che siano totalmente alieni e piu' vicino all'idea che anche loro abbiano attivato il golem che ci sovrasta. Tempo fa notavo che la lettera aleph, la cui rimozione in certi casi si dice disattivi il golem, ha una forma proprio simile al simbolo della falce e martello, ma cosi', giusto a livello visivo.
      Ise

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    26. A proposito di sposalizi, e tanto per chiudere il cerchio anche sulla tecnocrazia, se si ha tempo (da perdere) si legga:
      https://www.china-files.com/un-ex-accelerazionista-nella-neo-cina/
      Nick Land, filosofo inglese (mi spiace, un altro inglese, ma questo e' un ex cyberpunk, forse ad Alceste e' piu' simpatico!), e' andato a celebrare il matrimonio tra tecnologia-tecnocrazia e capitalismo estremo in… Cina!
      Un match perfetto, con tutti gli ingredienti per un'unione felice e duratura. 
      Da notare che la Singolarita' di cui parlano tali accelerazionisti e' connessa con l'Immortalita'. Da notare anche che la Cina e' all'avanguardia nella manipolazione genetica su umani.
      Land scrive articoli su commissione del PCC (non ne avevo dubbi):
      "la Cina sembra rappresentare l’ultima evoluzione neo-conservatrice di Land, un luogo nel quale la tecnologia potrebbe davvero sostituire l’umanità come la conosciamo, alla ricerca di quella “singolarità” che costituisce uno dei punti fermi della riflessione di Land. Di certo c’è che l’evoluzione tecnologica cinese ha scatenato un dibattito interno al paese molto ampio, intrigante e colmo di spunti, nei quali si sono inseriti anche movimenti come quello transumanista e accelerazionista." 

      A fine articolo non manca poi l'uso del pensiero antico per giustificare l'accelerazionismo e l'attuale dominio tecnocratico: laissez-faire (il dominio tecnologico) equivarrebbe niente di meno che… al Wuwei (non-azione) taoista! E cosi' anche l'Antichita' si coniuga in prime nozze felicemente col progresso moderno e con la tecnocrazia antiumana. Non manca piu' nessuno, possiamo essere rifagocitati nel Nulla con la coscienza a posto e in beatitudine. Forse manca giusto Eraclito quale potenziale coniuge in seconde o terze nozze. 
      Il succo di tanta filosofia mi sembra tanto un laissez-faire, pero' con l'aiutino, qualche spintarella di accelerazione ogni tanto senza dare nell'occhio; oppure "tutto scorre"! Purche' passi prima per casa mia che devo rilasciare il certificato di approvazione…

      Poi, sempre sul tema, ho aperto per curiosita' l'articolo citato dentro il summenzionato articolo:
      (https://www.theguardian.com/world/2017/may/11/accelerationism-how-a-fringe-philosophy-predicted-the-future-we-live-in)
      Non voglio aggiungere troppa carne sul fuoco, quest'articolo inoltre non ho neanche finito di leggerlo, comunque fornisce altri spunti interessanti anche su Land, come un certo legame con Crowley o la sua visione sul futuro: 
      "He dismissed Europe as a sclerotic, increasingly marginal place, “the racial trash-can of Asia”. And he saw civilisation everywhere accelerating towards an apocalypse: “Disorder must increase... Any [human] organisation is ... a mere ... detour in the inexorable death-flow."
      Ah, Marx e' stato il primo accelerazionista della storia naturalmente.
      Meglio che mi fermo, mi sembra un nichilismo estremo con tutto e tutti dentro e la Cina alla guida, insomma una bella visione dell'entropia finale, ma somiglia un poco anche all' "Utopia" del Potere. 
      Ise  

      Ah a proposito di patologie psichiatriche, mi e' venuto in mente che nei primi anni del 2000 mi colpi' il fatto che in Cina (primo paese al mondo) avevano creato dei "campi di riabilitazione" per guarire dalla dipendenza da Internet, anche con l'aiuto di psichiatri. Veniva considerato un grave e diffuso disturbo da dipendenza (fu ribattezzato l'"eroina elettrica", oggi invece essere senza Internet in Cina e' considerata una malattia rara).  
      Tutte le dipendenze sembrano essere una loro grande debolezza autodistruttiva: certi cibi da golosi (ho il sospetto che alcuni senza grasso di maiale potrebbero avere crisi di astinenza), fumo e alcol, il gioco d'azzardo, Internet... prima ancora l'oppio, sembra un karma senza scampo. 

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    27. "I Cinesi hanno eroi?"

      Certo, hanno tanti eroi, in tutti i campi,  ancora celebrati, spesso con mausolei o templi, nella letteratura classica che si studia a scuola, fino alle serie televisive. Dai generali di epoche antiche (come ad esempio Cao Cao, Yue Fei…), i grandi viaggiatori ed esploratori (come Zheng He), i monaci che viaggiarono in India per riportare le sacre scritture buddiste (come Xuanzang), il famoso monaco Sun Wu Kong, oppure i fautori delle loro moderne rivoluzioni politiche (come Sun Zhongshan, molto riverito anche a Taiwan), o il primo imperatore che ha unificato la Cina (Qin Shi Huang), fino a tante figure mitologiche, escludendo gli eroi di pura propaganda comunista. Poi anche eroine o icone, come la bellissima concubina imperiale Yang Guifei celebrata nei poemi, o la famosa Mulan (che pero' pare assurta a simbolo del femminismo ahah). La lista e' lunga tanto quanto la loro storia millenaria… su questo, nell'immaginario collettivo non si e' fatta tabula rasa, magari solo qualche ritocchino.

      Ci sono poi anche tanti scienziati-inventori dell'antichita' assurti ad eroi nazionali.
      A tal proposito, l' articolo su Nick Land che citavo sopra accenna all'idea di risolvere "Il problema di Needham". Giusto per informazione: Needham ha scritto dei tomi sulla storia del pensiero scientifico cinese ben documentati, una sorta di "Bibbia" per chi vuol comprendere la ricchezza e la fertilita' dell'antica cultura cinese sotto molti aspetti: medicina, scienza, ingegneria, agricoltura, guerra, ma anche pensiero, arte, etc. L'articolo, sulla scia del "problema di Needham" si chiede: "come mai la Cina pur essendo forse il paese più avanzato, a un certo punto della sua storia, sul finire del XIX secolo, ha perso la sfida tecnico-scientifica con l’Occidente. Esiste dunque un pensiero tecnico cinese indipendente dalle influenze occidentali?"
      Questo per dire, nel caso non fosse scontato, che la Cina non e' sempre stata quel che mostra di essere oggi. 
      Saluti,
      Ise

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    28. Per capire la "cultura" cinese basta leggere Marco Polo e i Gesuiti.
      Interessante questo residuo di civiltà che, in quanto civiltà, contesta il progresso come inteso dall'Occidente.
      L'accelerazionismo è anche quello di Cacciari che intimava al Papa la non-resistenza, all'abbandono, al tappeto per l'AntiCristo.

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    29. Caro Alceste,

      Leggendo di Céline mi e' venuta in mente una cosa. Mi e' sembrato che volessi capire cosa fa ancora sentire i cinesi cosi' uniti: gli eroi, i legami familiari o quello con la loro terra mi chiedevi. Ho tralasciato di accennare al legame di sangue (come da lezione di Céline).

      Come ho detto, famiglia e terra non mi sembrano due elementi particolarmente rilevanti, anche se il network con le persone del proprio paese/citta' di origine e' sempre molto forte, come il nostro campanilismo ma piu' accentuato. Quel che fa la differenza secondo me e' il legame di sangue. Me ne aveva parlato anche la mia amica M. all'inizio di questa storia, descrivendomi il comportamento di certi cinesi della Malesia in un modo che mi aveva fatto subito pensare a una certa similitudine con un altro popolo noto per la sua diaspora.
      Appena ho due minuti vado a ripescare le sue parole, molto meglio delle mie.
      Saluti,
      Ise

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    30. Ecco stralci della conversazione con M. risalenti a marzo.

      M.: E' tutta colpa della Cina. La Cina ha coperto il tutto all'inizio, mentre l'OMS l'ha appoggiata. Ed ora la Cina dice che il mondo le deve delle scuse, il che e' WTF! I cinesi non hanno pensiero logico per niente! (NdT: la mancanza di pensiero logico dei cinesi e' una cosa che ci dicevamo sempre ai vecchi tempi)
      La Cina e' una nazione senza speranza. La sto criticando molto duramente negli ultimi anni. Non cambieranno mai, il PCC e' spacciato; non ho pieta' per loro.
      La Cina vuol far cadere l'economia occidentale, se guardi allo stock market in Cina i movimenti non hanno subito grandi cambiamenti come invece il Dow Jones. Tra qualche tempo tutti i paesi infettati loderanno la Cina per la "cura" e poi guarda come ogni paese fara' affari e commerci con la Cina, che daranno alla Cina vantaggi e le permetteranno di costruire la loro via della seta. E' la strategia dell'arte della guerra. La Cina sta comprando il mondo. Hanno gia' fatto in modo di avere tutti i leaders delle organizzazioni mondiali dalla loro parte. Guarda al direttore dell'Oms. 
      Io: si e' comprata l'Africa, eppure gli africani vogliono tutti venire in Italia. 
      M.: Oh no! Io volevo venire a vivere in Italia e bere vino ogni giorno con te! Un amico in verita' usava scherzare con me dicendo che per quando mi trasferiro' in Italia il vino italiano sara' chiamato vino cinese. Che peccato che non sono mai stata in Italia! Tutti amano l'Italia. Per noi asiatici l'Italia rappresenta la bellezza assoluta, per questo i cinesi vogliono comprare l'Italia.
      Io: in Italia la Cina sta riscuotendo successo, la vedono in maniera piu' favorevole ora rispetto al passato. Ho pure letto articoli in cui si diceva che l'oppressione delle minoranze era una fake news, che la Cina in realta' le tratta bene e che dietro tali news ci sono gli Usa. 
      M.: Lo so, lo so, lo so! Qui abbiamo lo stesso problema! Questo e' il motivo principale per cui ho deciso che non staro' mai dalla parte della Cina. Sono una persona con una coscienza; chiunque abbia coscienza non dovrebbe mai difendere la Cina. Soprattutto quelli di etnia cinese in Malesia sono senza speranza. Abbiamo cosi' tanti cinesi qui che sperano che la Cina cresca sempre piu' forte, amano la Cina piu' del loro stesso paese. Non riescono a capire come mai io sia cosi' tanto contro la Cina. Quando parlano di Cina, ogni singola cosa deve essere ricondotta al sangue, alla stessa cultura, le radici, e al non dimenticare la storia, soprattutto la fine della dinastia Qing. Tutto si riduce al fatto che la Cina per secoli e' stata oppressa dall'Occidente. Guarda cosa l'Occidente ha fatto alla Cina durante la dinastia Qing. Ora la Cina e' diventata forte e nessuno si puo' piu' prendere gioco di lei e bla bla bla!
      (Ndt: il dominio occidentale fu dovuto soprattutto alle guerre dell'oppio. Peccato che non studino chi le ha finanziate: scoprirebbero che furono quelli che ora tanto ammirano! In Cina quando rivelavo di essere italiana, la prima cosa che facevano, a parte citare Baggio e Mussolini, entrambi ammirati, era ricordarmi che l'Italia era stata una delle 8 nazioni che l'aveva invasa nel 1900; era cosi' per ogni straniero: per ognuno avevano la loro dose di risentimento storico; solo ai giapponesi toglievano direttamente la parola, tout court, senza spiegazioni)
      M: Per me questi discorsi sono tutti senza senso. Io incoraggio le persone a ri-studiare la storia cinese. Ci sono cosi' tante cose che accaddero durante la dinastia Qing che sono state coperte dalla Cina. A loro piace fare le vittime. Furono vittime e' vero, ma soprattutto a causa di loro stessi.   

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    31. Io: in Cina nessuno parlerebbe cosi'; ma nemneno lo penserebbe. La stessa cosa vale per molti cinesi all'estero.
      M.: ll PCC e' il piu' grande nemico del mondo in questo secolo. Dovremmo tutti essere contro l'ascesa della Cina.
      Io: Lo so, hanno un immenso potere ora, ma si nascondono bene e nessuno lo puo' vedere; non arrivano mai notizie dalla Cina, ed anche per questo la gente crede che la Cina sia il lato buono di questo mondo corrotto.
      M.: Non ti preoccupare, credo che alla fine la storia correggera' se stessa. Se guardi al secolo scorso, per una volta si era arrivati a credere che il Comunismo avrebbe guidato il mondo, e invece non e' accaduto. E' stato solo uno sguardo veloce, stava per succedere, ma prima che ce ne rendessimo conto, era gia' collassato. La Cina e' stata furba, ha visto come andavano le cose e ha capito che doveva adattarsi per farle andare come voleva lei. Ma sono ancora lo stesso potere malefico, prima o poi la gente se ne rendera' conto.

      NdT: a questo punto M. mi ha mandato la foto di una chat dell'ambasciatore cinese in Malesia, il quale scrive il seguente messaggio: "Di fronte al Covid19, quando stavo iniziando a sentirmi un poco sollevato riguardo la mia madrepatria, ho dovuto cominciare a preoccuparmi per la Malesia. Stay strong Malaysia, your China friend is with you!"
      Di lato i commenti dei cinesi malesiani:
      Mr. Chin: sono orgoglioso di essere cinese oggi, perche' la Cina e' la numero 1.
      Ms. Tong: sono cosi' felice che la nostra madrepatria si prenda ancora cura di noi. Noi cinesi d'oltremare ci sentiamo davvero fortunati del fatto che la madrepatria ci protegga. 
      Ms. Low: sono cosi' grata alla madrepatria che ci aiuta!
      Mr. Lai: grazie caro ambasciatore e grazie Cina! Mi scalda il cuore sapere che possiamo contare su di te! Cari amici, non voltate le spalle alla Cina, e la Cina verra' da voi! 

      M.: i commenti che vedi a lato sono di idioti cinesi malesi.
      Io: caspita la chiamano madrepatria ...
      M.: dovrebbero tornare alla loro madrepatria e dare il loro contributo la', non abbiamo bisogno di loro qui. Potremo godere di meno popolazione e migliore qualita' dell'aria. 
      Io: ma sono cinesi della seconda o terza generazione, come fanno ad avere ancora un legame cosi' forte con la Cina?
      M.: a causa di radici, cultura e sangue...perche' viene detto loro che devono sempre ricordare le loro radici, la loro cultura, il loro sangue e la loro storia. Cosi' faccio io. Io amo le mie radici, la mia cultura ed anche la storia. E' proprio per l'amore che ho per le mie radici che so che il PCC non rappresenta nulla della mia cultura. Il PCC non ha cultura. Qualsiasi sia la conoscenza che hanno della Cina, i cinesi sono gia' mezzi morti. Il PCC e' una disgrazia per l'umanita'. Dovrebbe essere seppellito insieme ad Hitler. La stessa cosa per l'Islam, i musulmani moderni hanno distrutto lo spirito islamico originale. 

      M. ha una visione molto geopolitica della situazione attuale, ma le sue parole spiegano bene il modo di "sentirsi" cinesi, almeno da una buona fetta di cinesi. Aggiungo che secondo me tale legame di sangue, radici, storia tra cinesi e' ben oliato dalla "convenienza" che soprattutto in quest'epoca si ottiene nel riallacciarlo, dovuta alla potenza economica cinese. In mancanza di quest'ultima, credo che tanti sarebbero i delatori. Ho il sospetto invece che, al contrario, tale delazione non accadrebbe con uguale disinvoltura in Giappone, dove il legame di sangue si basa su radici spirituali sacre ed inequivocabili unanimamente riconosciute, ed e' ancora riconosciuto da molti come inviolabile. 
      Ise

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    32. Ne approfitto per chiudere il cerchio anche sulla Falun gong. Fu dipinta come una setta pericolosa, anche per le sue idee messianiche e millenariste. La Cina ha una ricca storia di "sette" messianiche.
      La rivolta dei Boxer, ad esempio, quando intervennero le 8 nazioni occidentali, si opponeva ai poteri occidentali e all'intrusione del Cristianesimo in Cina, tramite una societa' segreta chiamata Yihequan (alla lettera: "pugni virtuosi e armoniosi") che combinava pugilato ed esercizi callistenici, ma vi erano incluse idee messianiche e mistiche legate alla tradizione cinese; essi furono addirittura ritenuti immuni dai proiettili occidentali grazie ai loro esercizi spirituali di arti marziali. Premesso che non ho mai approfondito queste idee nella Falun Gong, ma da alcune letture che feci al tempo, capii che il leader sosteneva che i suoi insegnamenti servivano per recuperare la vera cultura cinese, non erano una religione, ne' chiedevano sottomissione o denaro ai "discepoli", erano esercizi e pensieri non per l'ottenimento della salute fisica o per sviluppare poteri speciali,quanto per ottenere la salvezza tramite la crescita morale e spirituale. Li Hongzhi, il leader e fondatore, diceva che la moralita' era alla base di qualunque crescita e che proprio grazie alle religioni questa si era conservata e aveva portato l'uomo a non scomparire. La cosa che piu' mi piacque, perche' era anche un mio pensiero, era che secondo lui, detto con parole mie, nessuno dovrebbe abbandonare la "propria" religione, perche' c'e' una ragione per cui si nasce in India piuttosto che in Francia, piuttosto che in Cina e che ognuno appartiene anche alla Divinita' li' presente. Sosteneva un pensiero simile anche per le "razze", opponendosi a quello che oggi chiamiamo il "meticciato". Un' altra cosa che avevo apprezzato era che criticava la modernita' (e la cosiddetta "evoluzione") come corruttrice della moralita' ed anche l'omosessualita'...abbastanza profetico per i suoi tempi.
      Credo che la Falun gong, come i Boxer sopra menzionati, sia nata soprattutto come movimento mistico-reazionario in un tempo in cui molti percepivano l'irreversibilita' del processo di snaturamento (e modernizzazione massiccia) a cui era avviata la Cina, a causa di influenze ritenute estranee alla sua cultura piu' autentica (l'influenza occidentale nell'epoca Qing, e quella comunista riadattata al neocapitalismo nell'epoca moderna).
      Caso vuole che recentemente, su Spotify, mi e' capitato di vedere la pubblicita' di una compagnia di danza cinese chiamata Shen Yun Performing Art. Sono andata a cercare di cosa si trattasse ed ho scoperto che e' costituita da membri della Falun gong che ritengono di trasmettere la ricchezza culturale cinese attraverso la danza tradizionale, ritenuta ora non piu' esistente in Cina (non faccio fatica a crederlo, li' avranno optato per qualche bel surrogato). Negli spettacoli sembra non manchi naturalmente la denuncia del maleficio comunista. Ho visto su un sito aperto oggi che il virus, che li ha costretti a cancellare tanti spettacoli, e' chiamato PCC virus!
      Alceste tu chiedevi cosa opponiamo noi, quali cose possono risvegliare certi circuiti inconsci per farci sentire appartenenti ad un unicum... e la danza ad esempio? Esiste una danza italiana (a parte la tarantella e la pizzica che sono solo nel meridione)? Mi sono confrontata spesso con questo quesito perche' ho amato la danza tradizionale uigura e ora quella giapponese; in entrambi i casi, mi veniva chiesto di mostrare loro la "danza italiana" ed io restavo impietrita, mi venivano in mente solo gli stacchetti delle vallette di Striscia o quelli delle ragazze di Non e' la Rai...
      Saluti,
      Ise

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  9. Come spesso mi capita nei tempi cupi, oltre a leggere e ponderare Alceste, rubo anche dai suoi libri, perciò mi sono sbafato " Viaggio al termine della notte ". Bisogna dire che subito si capisce di che razza è fatta l'umanità, non esiste il francese o il tedesco se non come comparse quando c'è da scannarsi, ma un unico concentrato di servi ubbidienti ossessionato dalla miseria e dall'incubo di non farcela. Qualcuno potrebbe obiettare che sempre è stato così, è vero, ma la stupenda idea della modernità è quella di far credere al gregge di contare qualcosa solo per il fatto di essere portato a calci presso un'urna o da un notaio. In quasi un secolo si sono fatti dei progressi, Celine, Pavese ,Pasolini bene o male erano figli del '900 , il cosiddetto secolo degli orrori, mentre ora non necessita servirsi della GPU ma semplicemente del DPCM. " Solo un Dio potrà salvarci " ed ecco arrivare il primo papa che prega per una riunione di tecnocrati che farà rivoltare anche il più anticristiano filosofo tedesco nella tomba.
    Rien ne va plus.

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  10. A proposito di punk, sempre qui ho rivisto due miei incubi personali, Big Audio Dynamite e P.I.L., all'epoca disprezzati dal sottoscritto come vergognosa macchina da soldi e oggi riascoltati, non dico con piacere, ma con un senso di nostalgia per un'epoca persa e dimenticata sotto strati di melma. Perché, Alceste?
    Antonio

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    1. Dei Big Audio Dynamite mi piace quella canzoncina, per il resto sono gradevoli.
      I PIL sono di altra pasta, soprattutto quella degli inizi con Albatross, Flowers of metal e così via. Ciò non toglie che Lydon sia un furbone.
      Un altro gruppo inglese, i Crass, mal sopportava Pistols e Clash affermando che le loro pose anarchiche erano appunto delle pose.
      Il miglior punk, comunque, è quello americano, dal 1980 circa al 1983. Black Flag, Fugazi e compagnia sono difficilmente battibili.
      Sulla nostalgia posso dirti questo: hai nostalgia di un mondo quasi umano. Io stesso non capivo, a esempio, perché esistessero frange di critici cinematografici devoti alla commediaccia di Vitali e Bombolo oppure al poliziottesco o al thriller all'italiana. Ora lo comprendo. Il mondo in cui sono immersi questi film, spesso mediocrissimi, è la vera pietra di nostalgia. Se guardi un poliziettesco ambientato a Roma la sola vista di certe auto, di certo abbigliamento, di alcune marche di liquori e persino della gettoniera del telefono pubblico induce alla commozione. Il cuore non si inganna: si stava meglio quando si stava peggio.

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  11. Approfondita analisi di una realtà che è visibile solo per chi vuole o riesce a vederla, mi sorge, però, una domanda: siamo sicuri che i dominatori di questo mondo riusciranno con i loro potentissimi mezzi di persuasione ad annullare completamente il rapporto con l'altro?
    Ieri un fattorino di un corriere si è fermato a parlare a lungo con me senza mascherina, è stata la prima volta che mi ha raccontato della sua vita; prima ci si limitava ai saluti e a qualche battuta spiritosa.
    La settimana di Pasqua sono rimasta un'ora in coda fuori dal supermercato e così ho "attaccato bottone" (da noi si dice così quando si parla con estranei) con due signori che hanno raccontato le loro avventure/disavventure.
    Le persone hanno sempre bisogno di qualcuno che le ascolti, anche tu (mi sono permessa di passare al tu) Alceste, anch'io e anche tutti voi.
    Riusciranno ad azzerare il rapporto con l'altro?

    Anna

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    1. Non lasciamoci ingannare da noi stessi. In noi, intendo uomini e donne di mezza età (parlo per me, ovviamente), sopravvive il ricordo dell'Antico Ordine. Nei venti-trentenni no. Non oso pensare ai bimbetti che sono cresciuti con questo trauma. Trauma che, per loro, assume i caratteri della normalità. Già non parlano fra di loro, figuriamoci quando saranno abolite le aule.

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    2. E cosi' anche il fenomeno asiatico degli Hikikomori sara' destinato a divenire globale, d'altronde vedo che la parola e' gia' nel lessico italiano della Treccani online…
      Ise

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    3. Più hikikomori di così ...

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  12. Beh ci aspetta un grande ingrato compito, a noi gente di mezz’età. Quello di essere testimonianze viventi dell’antico ordine. Non roba da poco. Chissà se sarà vietato? Ci si potrà esprimere? Saremo visti come curiose anticaglie? Rinchiusi in vivai per antichi esemplari? Chissà che, magari, non saremo in grado di mostrare alla generazione futura quello che una volta valeva... ammesso che le generazioni future (anche solo la prossima) siano ancora in grado di percepire segnali caldi, vitali. Crumbo

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    1. Pare già vietato. Guarda, i film non si possono falsificare. Senti cosa diceva oppure osserva cosa combinava Lino Banfi nei primi anni Settanta e confrontalo coi comportamenti dei telefilm snowflakes. Ti accorgerai del baratro generazionale.

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  13. Guarda, i filmetti con Banfi, Pozzetto, Bud Spencer, Bombolo etc... quando posso me li riguardo tutt’ora. Da ragazzino mi divertivano, adesso mi commuovono, come argomentavate un po’ sopra. Quell’Italia spontanea, ruvida e casereccia la ricordo bene, la custodisco in me con fierezza e gelosia. Le commedie di adesso cosa rappresentano? Non c’è la minima traccia di vitalismo. La pianto perché mi prende veramente la malinconia. Dicevate sopra che si stava meglio quando si stava peggio. Perché i luoghi comuni sono pozzi di verità? Crumbo

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    1. Perché sono concrezioni millenarie. Hai idea di quanto legnate si è dovuti prendere prima di proferire: "Il buon amico nel mal si conosce", o cose del genere. Oggi sono banale.

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  14. M. - Sono contento, sono felice che voi siate qui, a quanto pare con molti ricordi. Vedo anche che voi avete potuto, da quattro o cinque anni, traversare la guerra senza troppe sofferenze. Intendo dire: sofferenze fisiche, no?
    A. - Ho voluto fare meglio degli altri. Credete, Eccellenza, che ne metteva conto.
    M. - Naturalmente, soldato fin da principio; voi non avete potuto sfuggire al destino cattivo.
    A. - Vi sono certe grazie che bisogna aiutare.
    M. - Che arma? Dove eravate?
    A. - In cio' che essi chiamavano "fanteria da fortezza" e, per tradizione nazionale, - in Alsazia.
    M. - Avete mai pensato che avrebbero potuto prendervi prigioniero? Certamente, non e' vero! Allora che cosa avreste fatto?
    A. - Avevo portato con me la Divina Commedia, le Massime di Guerra di Rene Quinton e le Rime di Michelangelo. Durante l'inverno '39-'40 avevo cominciato a tradurre quelle poesie quasi sconosciute. Avrei continuato...
    M. - Ma se voi foste stato preso, certamente avreste pensato di rivolgervi a me, cioe' di avvertirmi non e' vero?
    A. - Si', Eccellenza, ma sarei rimasto immobile.
    M. - E perche' dunque?
    A. - Perche' avrei avuto vergogna di me stesso. Sopra o sotto, dicevamo i Greci di Maratona o di Potitea.
    M. - Sopra o sotto lo scudo. Ma questo era vero quando esisteva ancora l'onore ateniese... Avreste tentato una evasione?
    A. - Forse. Per distrarmi, o meglio ancora per sfuggire ai miei congeneri.
    [Pierre Pascal, Mussolini alla vigilia della sua morte e l'Europa]

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    1. E questo Quinton? Che tipo è?

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    2. Un dritto, a cui persino la Prima Guerra Mondiale fece al massimo il solletico.
      Se credi nella fisiognomica prova a cercare qualche sua foto. Sembra un Re.

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    3. M. - Dunque voi avete letto il Memoriale in questo tempo di cui mi state parlando.
      A. - Si', Eccellenza. Vi ho letto anche che le fanterie di linea piemontesi diedero prova di grande valore ad Austerlitz.
      Allora, Eccellenza, questo mi ha metafisicamente consolato poiche' mi sono detto che Aristotele era una guida migliore di Plutarco avendo avuto questo pensiero meraviglioso: "La Poesia e' una cosa piu' seria della Storia".

      ARISTOTELE E PLUTARCO

      M. - Vi ringrazio di queste parole e del loro si-gni-fi-ca-to.
      Infatti e' chiaro come luce solare che la Poesia e' piu' seria della Storia. Per darvene una prova basta una parola: l'Italia. L'I-ta-lia!

      Si raccolse e mi disse lentamente queste parole di cui riporto il senso anche se tutte le parole - purtroppo una a volta di piu' - non sono assolutamente tutte le sue parole:

      M. Si', l'Italia! Nel passato, straziata da lotte intestine armate e vergognose, tutte ispirate come sempre dallo Stra-nie-ro, ebbene l'Italia e' stata creata dalla poesia di Dante. Incontestabile. Dalle discipline dell'Arte. Dal bronzo. Dal marmo. Dalla pittura. E perche'? Quando un popolo si avvede di essere maestro nelle sue concezioni dell'Arte e di superare in questo tutti gli altri popoli, gli uomini di questo popolo si guardano e si riconoscono fra di loro.
      Si preferiscono. Si amano, Pascal. Appartengono ad una famiglia che vale piu' della famiglia naturale.

      Si fermo' ancora puntando l'indice verso di me con lentezza e mi disse:

      M. - L'Arte restera' la parola dell'Italia e la sua u-ni-ta'. Lo vedrete. D'altra parte che cosa non potra' vedersi!
      A. - Bisognera' aspettare... e poi poterlo!
      M. - Bastera' sempre volerlo, Pascal.

      Continuava a seguire tenacemente la sua idea e tranquillamente esclamo':

      M. - E' stato detto che avevo il delirio della Romanita'. E' un'altra menzogna e, mio caro Pascal, viene proprio dalle parti vostre. Ho voluto ridare al mio paese degli argomenti di riflessione che erano sotterrati nella sua memoria: e allora?

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    4. Introvabile questo libro (online).

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    5. Domani sono in ufficio, se interessa posso scannerizzare.

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    6. Lavori di sabato? Mi interessa molto. Vorrei metterlo in condivisione se ha il copyright cessato; e la tua approvazione, naturalmente.

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    7. Ho una piccola azienda, sabato, domenica, non fa molta differenza; anzi li preferisco per la tranquillita'.
      In questo caso non saprei dirti se si possa parlare propriamente di lavoro. Sistemare carte, rifare i conti, spulciare tra le uscite se per caso c'e' rimasto del superfluo, praticare la divinazione per cercare di vedere a distanza di un mese o due o per indovinare quali clienti salteranno per primi. Cose cosi'. Forse ho anche lavorato ma non saprei dire con precisione.
      Lasciamo stare.
      Ho lo scan! Per il copyright non sono sicuro. Sul libro scrive "Copyright 2014", che e' la data di stampa, immagino quindi che non sia scaduto.
      Non conosco la materia ma credo che si possa considerare come un prestito personale se te lo invio. Certo poi la condivisione pubblica e' un'altra cosa.
      Come posso inviartelo, nel caso?


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    8. Puoi mandarlo presso la mail (con we transfer se è troppo pesante): alcesteilblog@gmail.com

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    9. Prova a vedere se è arrivato!

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    10. Arrivato fresco fresco, grazie.

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  15. https://forbes.it/2020/04/29/cina-telecamere-videosorveglia-in-casa-per-controllare-la-quarantena/ Il riconoscimento facciale rappresenta la chiave di tutto. Le chiacchiere sulla priva

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  16. *Le chiacchiere sulla privacy a questo punto dovrebbero essere concluse anche per i seguaci di Rodotà (mi era partita la pubblicazione del commento. Purtroppo sono in esilio inun luogo senza PC, perciò mi tocca scrivere con lo scemofono)

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    1. La privacy andò in fumo grazie alla legge sulla privacy.

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  17. Alceste l'hai letta l'invettiva di Blondet nel suo ultimo pezzo "picopatologia del neo-primitivo sovranista"?
    E' sempre interessante quando abbandona l'attualità e si dà ad analisi sociologiche. Però non condivido la fiducia a oltranza che dà alla Lega, in Salvini, Borghi e Bagnai, persino Giorgetti. Sono più vicino alla tua posizione distaccata e cinica verso la politica; semplicemente, con migliaia di soldati stranieri e testate nucleari sul territorio, senza possibilità di iniziativa monetaria autonoma, fare politica in Italia significa selezionarsi da soli il viceré e poco altro.

    Blondet scrive che il fatto comprovato che Salvini è telecomandato da Tel Aviv, ad esempio, non significa che l'elettore destro se ne possa sentire deluso, perché "la politica è l'arte del possibile e si lavora con ciò che si ha". Il leader è tanto più coraggioso e propositivo quando sente dietro l'appoggio popolare incondizionato. Il destrorso risparmia il suo entusiasmo per l'uomo giusto che non arriverà mai. E così via.
    Per non parlare dell'infatuazione che ha per Bagnai, il quale gli ha fatto capire una volta su twitter di non filarselo punto (Bagnai è quello che quando sente parlare di radici di un popolo 'gli fa pensare alla botanica' giusta giusta la linea di Blondet!).

    Boh?!? Non lo capisco. Non è credibile che Blondet abbia qualche interesse materiale di sottobanco nella lega. Cospira di scie chimica e Pizzagate, cita Meyssan e the Saker ogni 2 per 3... e poi dà l'adesione incondizionata a Salvinie rilancia gli strali di Borghi e Bagnai contro chi è sospettoso per puro buonsenso e con la scorta dei fatti. E' un vero enigma.

    PS: Gli 'adelphi della dissoluzione' sono introvabili, non è che puoi fare qualcosa

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    1. Non mi ricordo se ho la tua mail ... in tal caso vedrò di fare qualcosa.
      Sull'intemerata di Blondet non so cosa dire. Sembra una riedizione fuori tempo massimo di "Turiamoci il naso" del Montanelli filodemocristiano.
      A parte la bruciante citazione di Ortega, posso affermare di non condividerla. Si tratta di una declinazione del tifo elettorale per me oggi incomprensibile, e che fa a pugni con "parte" di ciò che scrive da trent'anni.
      La politica è l'arte del possibile: va bene. Ma cosa ha reso possibile la destra elettorale dal 1992 a oggi, "a nostro favore"? Per curiosità. Ha governato bene? Con una scuola d'alta amministrazione tiro fuori cento elementi all'anno che governano ancor meglio. Perché Giorgetti, insomma. Gli elettori dovrebbero, in pieno 2020, delegare in bianco alcuni personaggi che sono lì sin dalla più tenera età? Dopo aver avuto in mano, per decenni il governo nazionale e quello delle regioni decisive in termini economici e demografici?
      E poi basta con i paragoni: Mussolini, Franco, Hitler e tutto il cucuzzaro venivano dalla "guerra", questi non hanno fatto manco il militare. Mussolini, tanto per citare l'esempio di destra preclare, ebbe una storia ideale e d'azione spaventosa rispetto a "Incassare tangente".
      Per quanto riguarda Trump: Trump girava attorno alla politica, ma non vi entrò nel 1994 ... è un personaggio che fra qualche anno non esisterà più come non esistono più Obama, Clinton, Bush jr., Carter, Zapatero, Blair. I destri attuali, invece, ce li porteremo sino all'ospizio. Pare che non esista più nemmeno Bannon: che fine ha fatto? Era un cavallo di Troia? Chi è? Un patriota, un traditore? Dopo gli osanna una spiegazioncina sarebbe d'obbligo. Anche il leader della Catalogna: dove sta? I Gilet Gialli? Dostum?
      E poi bisogna decidersi: ci sarà la guerra o no? L'apocalisse o no? O, magari, l'asofalipse? Gli Ebrei dominano il mondo o no? I Clinton sono pedofili o no? Stiamo con Oriana Fallaci o Rita Katz? Siamo populisti
      da "idee senza parole" o suoniamo il clavicembalo con Bagnai? Molinari e gli Elkann adesso rientrano nell'arte del possibile?
      Se va tutto bene, un colpo al cerchio e uno alla botte, lo si dica: questo è un rotocalco d'attualità dove ha posto la De Filippi e gli UFO, Sgarbi e Padre Pio.
      Questo lo dico pur stimando Blondet per ciò che ha scritto e affermato negli anni.
      PS.
      E poi la Lega non è di Salvini, ma di proprietà Berlusconi.

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    2. Non dimentichiamo che Bagnai ha origini (e forse radici, botaniche o no) piddine. E poi, è un economista (e dal mio punto di vista essere economisti significa avere un deficit culturale). Francamente non capisco l’infatuazione, che tocca quasi punte di morbosità, verso il Borghi e Bagnai. Si perdono nei loro bizantinismi economicisti, credendo che questa o quella teoria economica possa fare la differenza nella vita di un popolo. È il problema degli economisti, sono materialisti. Poi quando il Bagnai si mette a fare i suoi spettacolini in senato, mi ricorda tanto una mosca chiusa in una bottiglia che si agita sbattendo da tutte le parti. Riguardo agli Adelphi, eccoli: https://archive.org/details/gliadelphidelladissoluzione/mode/2up
      Distinti saluti.

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    3. Non metto in dubbio la bravura di Bagnai e Borghi come economisti perché non ho la forza di farlo. Come politici, però, politici in senso pieno, la sciamo stare.
      L'infatuazione temporanea credo risieda nella ricerca spasmodica di figure affidabili cui delegare il risentimento. Se rileggiamo i post di quindici anni fa ci si accorgerà che il loro posto è stato preso di volta in volta da gente oggi dimenticata. A rileggere si ride e si piange ...
      Ottimo il suggerimento sugli Adelphi.

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    4. A certo, neanche io metto in dubbio le loro conoscenze. Io non critico il Borghi od il Bagnai mettendo in discussione le loro competenze, anzi. Io critico l’ “economista” in generale, come tipo umano.
      Variando: consiglio, per i momenti di ozio, la visione della simpatica miniserie di Tognazzi “FBI, Francesco Bertolazzi investigatore”. https://www.youtube.com/user/JADEEEox/search?query=fbi
      Mentre per chi fosse colto da una voglia autolesionista o addirittura suicidaria, consiglio la lettura di qualche commedia di Goldoni o Moliere, a piacere.
      Cordiali saluti.

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    5. Ringrazio Anonimo per il link agli Adelphi.
      Bagnai più che piddino è pariolino, alto-borghese, di buona famiglia, un patrizio camuffato insomma.
      E' uno di quelli che impersonificano al meglio la vignetta - che ho letto tra i commenti di qualche post fa - dell'assessore raccomandato del paese sperduto di provincia che si sente e agisce da entità superiore rispetto ai comuni mortali.
      Egli ha ricevuto in eredità dal proprio relatore di dottorato i contatti con La Malfa e la sua corrente Dc. Lo hanno portato alla ribalta loro nella controinformazione e poi in politica, per intercettare ed influenzare l'opinione pubblica colta o per lo meno con pretese. In senso atlantista presumo, visto il parterre dei raduni di pescara con gente quale Capezzone, e interventi non equivoci di svariati professori universitari.
      Lui poi ha reso questi aspiranti una setta mistica che deve obbedire al suo guru.
      Oramai però ha raggiunto livelli di suggestione ipnotica perversi, fuori controllo, e, per dirla con il linguaggio degli Adelphi, contrari al Katechos.
      Giudicate da voi le dirette facebook per seguaci, è onestamente inquietante:

      https://www.facebook.com/AlbertoBagnai/videos/1059468651102983/

      Non mi spiego in Blondet l'emulazione e il continuo incensare un personaggio simile. E dire che a Salvini, assai più importante nello stesso partito, ne ha dette di cotte di crude.
      Non credo che Blondet sfugga la ripugnanza che, non ho dubbi, sorge spontanea verso il personaggio Bagnai in chiunque abbia un briciolo di autonomia di pensiero. Penso piuttosto voglia avvicinarsi a quella fetta di inteligencija a cui fa a capo bagnai. Oppure, più prosaicamente, acquisire visibilità per i suoi scritti presso i seguaci, farsi eleggere ennesimo maitre-à-penser di byoblu. Non sembra aver notato che costoro sanno chi sia, ma lo ignorano bellamente.

      Per il resto, sono d'accordo con Alceste che tutti questi personaggi di potere che ci propinano vanno e vengono dal dimenticatoio in pochi anni. Mussolini e Hitler erano di tutt'altra pasta, dinamitardi che il potere ha cacciato, braccato e obnubilato con notevole dispiegamento di mezzi e risorse che volentieri eviterebbe dover profondere di nuovo.
      Ma Berlusconi ormai che ambizioni vuoi che abbia? In che modo controllerebbe la lega, che l'ha pure affossato in un'occasione? Da che mi risulti, Gianfranco Miglio aveva altri referenti, erano Oltralpe.

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    6. Chiariamo pero' una cosa: Salvini non e' di Destra.
      Se a uno piacciono i buffoni puo' pure sostenerlo, ma in quanto buffone, non in quanto di Destra.
      Se poi gli stessi che sostengono la Tradizione (o dicono di farlo) il massimo che concepiscono e' Salvini io vi dico questo: meglio il "lockdown" fino al 2050.

      Per fortuna cosi' non e', e sulla buona fede di Blondet ho qualche dubbio. Su Fusaro non c'e' neanche bisogno di inferire: lo dice lui di essere discepolo di Marx.

      E' un segno dei tempi che piaccia a certa "destra".

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    7. Si vocifera, alcuni ne sono sicuri, che il "copyright" Lega sia stato ceduto a Silvio. Prima non ci credevo, ora sono più possibilista.
      Gianfranco Miglio era altra cosa, però anche lui, uomo astuto e intelligente, incideva zero nella prassi partitica.

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    8. su Miglio scrisse dezzani

      http://federicodezzani.altervista.org/laltra-meta-di-tangentopoli-umberto-bossi-gianfranco-miglio-ed-i-progetti-secessionistici/

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    9. Comico questo Dezzani. A fine 2018 scriveva che il governo gialloverde era stato creato dagli angloamericani per minare l'eurozona, mentre anni prima sosteneva che, sempre gli angloamericani, volevano spezzare l'Italia per far entrare il Nord in Europa. Ora va bene tutto, possono anche aver cambiato idea gli anglofoni, ma mi pare che allora i loro piani siano andati a ramengo in entrambi i casi: il governo gialloverde non c'è più e la Lombardia (che a Roma vogliono commissariare) ha ancora un residuo fiscale di 54 miliardi di Euro. E il signor Dezzani ha forse detto: "mi sono sbagliato"?

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    10. Secondo me trattare costantemente la geopolitica espone a errori marchiani. Qui tutti credono di farsi Kissinger, ma Kissinger ha notizie di prima mano, gli altri non credo. La geopolitica, poi, è la glassa su qualcosa di più profondo e immutevole. L'Inghilterra fu l'ultimo Impero, gli Stati Uniti hanno basi militari in Italia: questa semplicissima notazione dovrebbe costituire una base per ragionamenti meno fumosi. Come possono gli Americani minare l'Eurozona se l'hanno permessa dal 1945? Tanto per dire.
      E poi sono i fini che bisogna individuare, al di là delle nazioni. Cosa si vuole ottenere? Per ottenere ciò che il Potere vuole vanno tutti bene: i gay, Sgarbi, Greta, Zingaretti, Di Maio, Salvini, Burioni: cosa gliene frega della coerenza superficiale quando hanno la coerenza dell'Utopia?

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    11. Beh naturale che uno specula quando parla di geopolitica. Basandosi sulle certezze presenti e sulle intenzioni probabili, ci si libra pindaricamente verso il futuro.

      Nemmeno essere uno dei giocatori offre certezza di riconoscere l'ordine nel caos degli eventi. Considerate ad esempio il libro di Bretsinski "the grand chessboard" del 1997 in cui predice un futuro di potenza regionale alla cina a patto di aprirsi al pluralismo interno, mentre dedica molte più pagine al problema del giappone se riarmarlo o meno. Tutto sballato, e Brezinski era un neo-con di vaglia, anzi, lì in mezzo era l'ideologo.

      Dezzani ne ha prese parecchie e fa belle ricostruzioni.
      Magistrali i pezzi su Regeni, e soprattutto quelli che faceva durante la stagione del terrorismo islamico con gli attentati al bataclan, nizza, berlino.
      Direi che tra le toppe prese la più grande fu la cieca fiducia sul trionfo di Haftar in Libia, 4 anni fa, quando era alle porte di tripoli da dove tra l'altro fino ad oggi non si è mosso. In metà del tempo Rommel aveva fatto 2 volte su e giu da tripoli a alessandria.

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    12. Ovviamente concordo con te, Alceste. Tra tutti i controinformatori (categoria più sputtanata dei giornalisti propriamente detti) comunque questo Dezzani mi è sempre risultato tra i più indigesti (forse è secondo solo a Barnard). Su una cosa però sbagli: ricordo che dicevi che la controinformazione era inutile, mentre a mio avviso risulta addirittura dannosa, specialmente quando sfocia nella sua malattia terminale: la sinofilia.

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    13. Per quanto mi riguarda Dezzani è sul pezzo. Poi sono d'accordo che il punto di vista strettamente geopolitico abbia i suoi limiti evidenti e sia dura senza informazioni di prima mano.
      D'altra parte bisogna dire che il problema è piuttosto l'inverso: di informazione ce n'è troppa, sappiamo tutto e anche il contrario di tutto, non sempre è facile destreggiarsi.

      Sul cogliona virus Dezzani ha il pregio di aver da subito identificato cosa NON andava fatto (e poi puntualmente fatto): chiudere tutto.
      Anche la richiesta di danni alla Cina va nella direzione indicata da Dezzani, sebbene poi ci siano moltissime altre variabili da considerare.

      Non credo comunque alle coincidenze, prima di questa carnevalata sono arrivati migliaia di soldati americani e non mi risulta se siano andati (avete notizie?).


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    14. Sono arrivati nel 1945 e non se ne sono mai andati, in effetti.
      Alla fine del 1990, subito dopo il gran casino di Berlino, si dicevano le stesse cose negli ambienti militari: arrivano gli americani. Poi vennero Tangentopoli, Falcone, gli attentati. Furono riposizionamenti, ma sempre nell'alveo NATO che dal 1990 si è estesa a dismisura. Così sarà stavolta.

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  18. "Perché l'Italia? Questa domanda può rivolgerla solo chi non ha compreso cosa sia l'Italia. Che un Italiano non sappia cos'è il suolo su cui cammina ... già questo è un indizio di sconfitta. Ci hanno insegnato a disprezzarci. L'Occidente pensa e prega grazie all'Italia. L'Italia è l'orizzonte degli eventi dell'occidens che inghiotte il passato come l'oscurità del black hole la luce; per poi ridonarlo al mondo. Se oggi si è ridotta a espressione geografica rimane colpa di chi, incidentalmente, la abita. D'altra parte i Greci degenerarono in greculi, gli Italiani posso ben farlo in italianuzzi. Che questi impartiscano lezioni dal basso della loro piccineria è, dall'alto della storia, materia quasi tragica"

    Ho le lacrime agli occhi

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  19. Vengono le lacrime agli occhi anche guardando questo video. Dico sul serio. Alcuni hanno riso, io ho percepito, netta, precisa, la fine di un mondo...l'inadeguatezza, la paralisi di un sistema...val più di mille discorsi.

    https://video.lastampa.it/cronaca/campania-il-consiglio-regionale-in-teleconferenza-e-un-disastro-cosi-la-seduta-con-de-luca-si-trasforma-in-una-comica/113865/113881

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    1. Mancava solo Enzo Cannavale e poi stavano a posto ...

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  20. mi piace pensare che bazzicavi la scena HC romana negli anni 90 e ci siamo scontrati pogando.

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    1. Anche prima dei Novanta, al Uonna e affini. Sembrano passati dieci secoli.

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  21. Chi di voi è un fumatore?

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    1. Non lo sono mai stato, personalmente. Di solito mi fumo la credibilità.

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  22. Buongiorno a tutti, sono un vecchio commentatore un po' timido che segue sempre il nostro Alceste e i commenti degli utenti, il cui spessore rappresenta per me motivo di interesse e di riflessione.
    Scrivo per segnalare una notiziola: in California (ci sono già i bandi pubblici e tutta la cricca dei democratici, Clinton in testa, si sta spendendo in tal senso)hanno lanciato una campagna di reclutamento di migliaia di "contact tracers", ovvero delatori di stato i quali dovranno segnlare all'autorità spostamenti e contatti dei cittadini, sempre al fine di debellare la tremenda pandemia ecc.
    Avendo anch'io una formazione "punk", non ho potuto che associare tale vicenda alla profezia contenuta nella celebre (per chi segue 'ste cose) "California Uber Alles" dei Dead Kennedys,scritta nel 1979, di cui riporto alcuni versi:

    Zen fascists will control you
    Hundred percent natural
    You will jog for the master race
    And always wear the happy face
    Close your eyes, can't happen here
    Big Bro' on white horse is near
    The hippies won't come back, you say
    Mellow out or you will pay
    Mellow out or you will pay

    Saluti, Moravagine.

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    1. Erano avanti di quarant'anni, insomma. Mi ricordo che Jello Biafra si candidò persino a sindaco: voleva vestire i poliziotti da pagliacci.
      Nei Dead Kennedys si svela la differenza tra punk inglese e hardocre americano (al di là del dato estetico).
      Gli Inglesi scandalizzano, gli Americani lottano.
      Gli Inglesi hanno il welfare e il bobby senza pistola, gli Americani non hanno welfare e li tonfano regolarmente (basti leggere dei pestaggi ai vari concerti).
      Al di là del alto estetico, come detto. Sempre meglio i Van der Graaf rispetto ai Misfits.

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    2. Forse per questo che non sono riuscito mai a seguire il punk americano. Troppo lontano dalla provincia. Molto meglio gli inglesi. Non saprei, birra e calcio gli ex sex pistols si ritrovarono a Los Angeles su un campetto per dare due calci a un pallone. Come sempre , però, avevano ragione loro, gli americani, vivere dentro la Macchina ti da indubbiamente un punto di vista più ampio sul mondo.
      Antonio

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    3. Gli Inglesi sono bravi con gli inni e le marcette. "If the Kids are united", per esempio. Gli Americani più frontisti e disperati.
      Sull'intero fenomeno, però, aleggia l'industria discografica. L'Italia, da sempre, è ostaggio dell'industria inglese. Di qui il formarsi di alcune preferenze, dai Beatles agli Oasis, dal progressive al new pop dei Duran Duran.

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    4. a me piacevano i replacements e gli husker du.
      "The ledge" dei replacements
      "New day rising" degli husker du
      la disperazione incredula quando uno realizza di stare all'inferno

      poi quando uno inizia ad adattarsi e a conviverci:
      "La città morta" dei massimo volume
      o
      "seychelles 81": https://www.youtube.com/watch?v=MXWwQVg0SHA

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    5. Replacements e Husker Du sono tra le punte della new wave: due gradini sopra l'hardcore medio. Di musica buona ce n'è a iosa, basta cercarla.
      Gli Italianuzzi, invece, li frequento poco.

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    6. replacements e husker du, ne venivo a conoscenza a disfunzioni musicali. Non che comprassi i cd bada, vedevo i titoli e poi tornavo a casa, controllavo sul sito di scaruffi quanti punti gli aveva dato, e li scaricavo da Napster.

      New wave che ho scoperto grazie ai suggerimenti di youtube:
      Sad lovers and giants - 1980 - Things we never did
      Turquoise Days - 1983? - Grey skies
      i turquoise days sono luciano brambilla e david le breton dall'isola di jersey. Curioso.

      I massimo volume non so effettivamente l'impatto che hanno avuto, probabilemtne sono coccolati dai critici sinistri, non mi interessa. Li trovo particolarmente ispirati, il testo della canzone "atto definitivo", ad esempio:

      Il periodo in cui componevo 'Atto Definitivo'
      fu tra i più difficili
      Mangiavo solo nei giorni in cui Ada era di turno nel suo locale
      Mi alzavo alle sei del pomeriggio
      Avevo cominciato una specie di Ramadan involontario
      Niente cibo alla luce del sole!
      Con l'aiuto di un amico
      fui ingaggiato per due serate
      in un locale chic sui colli intorno Bologna: 'Le Cave'.
      Arrivai con una sera d'anticipo
      Mi presentai e chiesi
      'Potrei consumare ora la cena?
      La cena che domani sera
      mi spetterebbe di diritto?'
      Seduto
      di tanto in tanto fissavo il riflesso del mio volto sulle vetrate
      Dovevo fare veramente paura
      Le guance cianotiche
      Un ghigno che mi attraversava la faccia
      'Atto Definitivo'
      L'ho sempre considerato un bel titolo

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  23. Premesso che seguo il blog e il relativo dibattito tra lettori da alcuni anni con grande interesse, mi decido finalmente a intervenire di persona con il massimo dell'umiltà che mi è consentita dal mio carattere non facile.

    Onore innanzitutto al titolare di queste pagine, una vera rarità sul web e al livello di alcuni fra gli intervenuti ai commenti (non tutti, ovviamente).
    Ma purtroppo devo segnalare che nel generale sfoggio di cultura, letteraria, storica, politica, rilevo uno dei difetti propri dell'italiano medio, la quasi totale dissociazione dalla realtà, un analfabetismo funzionale riguardo alla comprensione
    dei gangli fondamentali di una società complessa.
    Mi colpisce negativamente, considerato il livello culturale, l'indifferenza, l'avversione quasi, alle tematiche economiche, addirittura platealmente rivendicata da alcuni, nel solco del classico e deleterio atteggiamento dell'intellettuale (di sinistra?) che camuffa la sua ignoranza col rifiuto a sporcarsi le mani nella vile materia abietta.
    E mi domando: come si può disquisire pertinentemente di storia, politica, attualità, società, coronavirus escludendo l'ambito economico dalle nostre conoscenze, dai nostri interessi? Come comprendere appieno la Guerra del Peloponneso, la caduta dell'impero romano, il Rinascimento, la Riforma protestante, la Rivoluzione francese, quella sovietica, le due guerre mondiali?
    Infine, come pretendere di saper interpretare l'attuale condizione socio-politica senza vedere come tutti gli interventi dei governi negli ultimi 30 anni siano di natura essenzialmente economica, tutto il dibattito nazionale e internazionale verta su quello,
    come tutta la politica si riassuma in sanzioni, dazi, interventismo monetario, denaro a corso forzoso, fiduciario, manovre di bilancio?

    Se si ignora tutto questo, con l'aggravante di non saper distinguere un Btp da un estintore, inevitabile la caduta nell'esoterismo, sia pure elegante e di buon livello,
    il prevalere dell'Interpretazione a scapito della comprensione della realtà.
    E l'impossibilità delle soluzioni, certezza misogina e masturbatoria.

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    1. Dai su ... che questo è un blog se ne è accorto qualcuno?
      Le cattedre di Economia Politica sono già occupate, senza profitto, ma occupate. Dalla prima all'ultima.
      Accetto le tue osservazioni, come tutte le osservazioni garbate o apparentemente garbate.
      Mi chiedo, spesso, a quale rango si possano ascrivere alcuni intellettuali che non hanno mai scritto nulla di economia (parlo degli ultimi tremila anni).
      Mi chiedo, al contempo, se Bagnai o Zibordi o affini l'abbiano vista più lunga di me. Personalmente non leggo mai le ultime notizie, vado sempre a spulciare quelle con le ragnatele.
      Oppure, tanto per fare un esempio, quelle di febbraio. A febbraio di coglionavirus e anticostituzionalità chi parlava? Un fenomeno assolutamente non economico che avrà definitive ripercussioni economiche? Gli accaparratori di master l'avevano compresa la storiella? A me pare di no. Che se ne vengano fuori ora con i discorsi del Titanic non è che importi molto dato che valgono come carta straccia.
      Infine: se qui non si distingue un BTP da un estintore e ciò basta a compromettere l'intelligenza della realtà quotidiana e storica non restano che due scelte. Allo spettatore basta non frequentare la testé baracca e passare oltre. All'autore continuare a sarchiare il proprio giardino e tirare su qualche insalatina ogni tanto ... unicuique suum ... ognuno parla di quello che conosce, l'importante è non rendere eliocentriche le proprie convinzioni. Un ex parente era ferratissimo in calcolo probabilistico (lavorava per le assicurazioni); parlava solo di quello e di come l'aleatorietà di fatto non esistesse per la legge dei grandi numeri (ch'egli inevitabilmente dominava). Il mondo economico, insomma, girava attorno a sé stesso. In parte, lo riconosco, aveva ragione. L'unico suo hobby era il tornio: "Perché si basa sul calcolo e la precisione". Precisione che non gli impedì di vedersi defraudata una certa somma in uno dei tanti rovesci degli anni passati. I miei ammanchi in tali rovesci, tanto per fare un altro esempio, molto blando, assommano a zero. Sono colpi di fortuna, ovvio, perché di queste cose non capisco niente, a differenza della poesia provenzale del Medioevo.

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    2. Complimenti, Alceste, per la forza delle immagini che proponi e per lo stile.

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  24. Bravissimo.Lei è un grande intellettuale.Applausi.L’esperto di economia non riesce a distinguere la realtà dalla fiction in cui i Farabutti ci stanno costringendo a vivere.Sene accorgerà presto.

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  25. Bloody Riot e Shotgun Solution!!

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  26. Manimal sempre restando a Roma anni ‘80. Ma i meglio in Italia Cheetah Chrome Motherfuckers (CCM) e Kina valdostani. E tanto di cappello ai Chrome!

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    1. I Cheetah non erano di Roma o sbaglio?
      Quello che mi piaceva di quel periodo era la difficoltà a trovare certi vinili. Ci sembrava di essere carbonari, rivoluzionari. Ai tempi del vinile la musica si apprezzava meglio: non è nostalgia, è un dato di fatto.

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  27. Ccm pisani o comunque toscani. Granducato Hardcore.

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  28. Qualcuno qui legge Dylan Dog? La serie fumettistica Bonelliana, nello sviluppo degli ultimi numeri, coincide alla perfezione con quanto accaduto negli ultimi mesi. Analogia perfetta e tempistica pure. A gennaio il fumetto ha cessato d’esser ciò che era per divenire altro a febbraio. Restando sempre Dylan Dog.

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    1. Lo collezionavo assieme a Tex, poi ho perso interesse. Sono proprio curioso di leggerlo.

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  29. Mi torna alla mente un libro di George Orwell che mi permetto di consigliare a questa platea:" Una boccata d'aria". Sconosciuto ai più, forse una piccola perla nel solco della saggezza alcestiana...

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  30. Guardate cosa ho scovato nella vasta cloaca interneutica. È un video della casaleggio, la data di produzione mi è sconosciuta. Nel video si parla di uno stato mondiale che verrà creato dopo una guerra mondiale che scoppierebbe nel 2020. Niente stati, niente religioni, nessun ricordo della civiltà del passato con tanto di distruzione dei suoi simboli. La popolazione (o mandria?) verrà organizzata con un social network mondiale, che sancirà l’esistenza di un individuo (se sei iscritto al social network esisti, altrimenti no). Ovviamente sette miliardi e mezzo di bovini sono troppi e verrano ridotti a uno solo. Alceste che ne dici? È una buona rappresentazione della “tua” monarchia universale?

    https://m.youtube.com/watch?v=HMBO0rLuMEU

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    1. Me lo voglio riguardare con calma.

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    2. Non sapevo di questo video, ho visto che Blondet lo ha messo in un suo articolo ieri. Questa visione e' simile a quella che avevo figurato in un precedente commento. 
      Ormai s'intuisce dove la corrente unica che ci ha travolti con l'inganno ci vuole trascinare. Si vive dentro il progetto e il programma di qualcun altro (l'Utopia del potere). Non ci vogliono padroni della nostra vita e delle notre scelte, ma consumatori delle scelte messeci a disposizione da una volonta' superiore (accentratrice delle nostre), come lo siamo dei prodotti ad obsolescenza programmata offertici da multinazionali sempre piu' lontane e accentratrici, sempre meno umane. Per nascondere tale realta' che puo' essere visualizzata dalla coscienza di chiunque osservi con attenzione, il potere impiega tutti i suoi sforzi nelle tecniche illusioniste di persuazione e condizionamento di massa, per far si' che chiunque si sottometta a tale stato di cose credendo di averlo scelto liberamente o di averlo realizzato ed ottimizzato con il suo operato.   
      Sembra dunque superfluo opporsi a tale corrente, essendo gli strumenti di opposizione sempre controllabili dalla sorgente che per noi lavora come da remoto, aprendo e chiudendo i rubinetti dei nostri bisogni a piacimento. Bisognerebbe invece fare uno sforzo di deviazione da tali flussi. Sforzo che implica l'immaginare un progetto che dipenda solo da noi, ed un noi che, prima, deve ritrovare la fiducia reciproca per elaborare il proprio paradigma con i propri mezzi senza escludere nessuno e ponendosi a protezione di tutti. Uno dei problemi che non permette di arrivare ad una minima comune consapevolezza, e' che abbiamo da tempo interiorizzato la falsa necessita' dei mezzi e delle alternative venduteci dal potere e quella delle varie gerarchie di "esperti" che hanno il monopolio della gestione ed elargizione di tali mezzi, quindi restiamo dipendenti da strutture lontane e contrarie al nostro interesse, mentre delegittimiamo noi per primi quelle piu' genuinamente alternative a tutto cio'. Nei fatti, i mezzi oggi a disposizione non sono mai stati "mezzi" ma il messaggio, come ben diceva McLuhan, ossia lo scopo, il fine per plasmare le nostre esistenze nel modo sopra accennato. Mezzi ed alternative che oltretutto, dopo la globalizzazione del potere, si sono ridotti ancor piu' al lumicino, ed oggi, dopo la falsa pandemia, stanno divenendo uno solo, quello tecnologico.  

      Ed ecco che Casaleggio ci mostra l'unica vera globalizzazione possibile per il singolo: quella di restare chiuso dentro uno schermo, e connettersi in tempo "reale" col mondo, libero, finalmente, di prendere decisioni e scambiare dati e informazioni senza limiti. Quali decisioni potremo e dovremo mai prendere in un mondo senza differenze, senza problemi che richiedano il nostro intervento, senza imprevisti di sorta, non so. Inoltre far credere che il net e la "conoscenza collettiva" siano un mezzo (e non un fine) completamente neutrale e "democratico" e' l'ennesimo inganno per le batterie di polli del nuovo mondo. 
      Ise

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  31. Per Graziano.

    Esistono blog dove si parla, si sparla o si ciancia di economia.
    Nei bei tempi andati, io ero uno di quelli che scriveva commenti articolati presso tenutari di quei bordelli da opinionisti tuttologi che s’osa definire “spazi di controinformazione”.
    Ne ho co-fondati due, uno dei quali relativo proprio alle questioni di cui lei vorrebbe sentir farfugliare in queste originali pagine.
    Si era in piena bolla immobiliare, e, di lì a poco, con certa precisione da chiromanti, si anticipavano scenari di default, leggendo, traducendo e scodellando ai micchi digitali, le teorie vere, presunte, false sull’imminente crisi dei subprime che inesorabilmente avvenne.
    Ricordo il chiacchericcio da bar, le ore trascorse su skype, gli interventi del Marco della Luna, Bagnai, Felice Capretta (pseudonimo), Mazzucco, il fu Chiesa, Auriti, le infinite quisquiglie, le pinzellacchere che non arrivavano e non arriverebbero, giammai, nemmeno sulla soglia del direttore di una minuscola filiale di banca, figuriamoci sulle cattedre universitarie o al caveau ripieno di lingotti della Banca d’Italia.
    Ovviamente si discettava, molto seriamente, cercando soluzioni semplici, o meglio, semplicistiche a problemi e scenari complessi, come lei giustamente afferma.
    Non mancavano diatribe filosofiche, sproloqui su Ricardo, Marx, civiltà industriale, tulipani olandesi, fine del capitalismo, socialismo reale e rodomontate varie, ma esangui, sulla possibilità di cambiare il corso degli eventi monetari, cosa, come ben lei sa, mai avvenuta da parte di noi, comari di windows.
    Certo, non poteva un Benetazzo essere credibile, ma nemmeno una Napoleoni, o un professor Vasapollo, non perché qualcuno di loro non conoscesse una pur piccola parte della materia scientifica della quale si fregiava, ma in quanto non tenuti a spiegare ai soliti micchi, la maggioranza, i tediosi fondamenti dell’economia… e lei sa meglio di me che il tema è talmente vasto che non può essere trattato con facile riduzionismo.
    Ci pensava Grillo a elevarsi sulle citazioni di Stiglitz, mentre a noi restavano la Teoria dei giochi e il raccontarsi del film A Beatiful mind o lo scimmiottare le battute storiche di Gekko relative all’avidità e a chi decide se viviamo in democrazia o meno.
    Diciamocelo francamente: noi siamo i Buddy Fox, Loro sono i Chicago Boys, o quel che ne resta e ci hanno levato la vasellina da un pezzo.
    Oggi, quel genere di blog è in disarmo, come tutti quelli che hanno calcato l’onda delle due epocali crisi 2007/2008 e 2011-2012, come lo stesso Barnard fece riproponendoci vecchi arnesi keynesiani trattati con l’antiruggine dell’MMT quando fu licenziato ingiustamente da Report.
    Un sussulto si ebbe al crollo degli ETF sull’oro dopo l’attentato alla maratona di Boston, un piccolo rigurgito preinfartuale, che si osservava sulle pagine di WSI, per chi lo voleva osservare e si riassorbiva nel cosiddetto mainstream.
    Non mi fraintenda; io ritengo la lettura dei grafici di Investing.co più interessanti di qualsiasi analisi a posteriori, perché solo quelle hanno un senso, il resto sono baruffe o concordanze tra esperti (molto simili ai cinguettii virologici odierni) per coprire i palinsesti di Bloomberg, Class CNBC e Teleborsa, nonché i conti correnti di chi conciona e non si prende nessun rischio.
    Ha ragione da vendere nel ricordarci l’ovvio devastante del predominio della ragioneria, perché di quella alla fine si tratta, sulla politica.
    Sì, il veccchio barbuto la definiva correttamente economia politica, ma sappiamo con certezza che, monca del suo secondo termine, quel tipo di scienza è morta con il Secolo Breve.
    Le dirò di più: non penso che si possa definire finanza l’uso di software che tradano al tuo posto sulle onde di Elliot... continua.

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  32. Questo blog, nel quale mi si concede con estrema gentilezza di scrivere, è sicuramente altro dalla patafisica applicata all’epistemologia.
    Potrei dilettarmi nello sfoderare le mie umili conoscenze di storia della moneta, del commercio internazionale, della globalizzazione, dei derivati, delle materie prime e dei loro retroscena speculativi.
    E poi?
    Mi coglierebbe la stessa impotenza di allora.
    Ciò che è masturbatorio, come lei ha chiosato, è non riconoscere che, chi agisce sul mercato dei cambi, ad esempio, se ne fotte della sua e della mia competenza su qualsiasi strumento finanziario.
    La nostra conoscenza, al limite, ci rende quasi immuni dall’investire in maniera sbagliata quel poco o tanto che si riesce a risparmiare e che non si vuole gestito da scaltri promotori, manipolatori del benchmark, che rastrellano col sorrisetto sottonasale per conto di anonimi Hedge Fund.
    Ben venga l’evasione dai ceppi della logica, quando la logica di chi domina rende irrazionale ogni alternativa esistenziale dei dominati.
    Il Poliscriba

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    1. Caro Poliscriba,
      la stupirò: concordo quasi completamente con tutte le sue affermazioni. Si capisce bene che lei è stato della partita e che ha poi manifestato una giustificata crisi di rigetto. Io mi rivolgevo a chi fa affermazioni spicciole senza capire un tubo della materia. I suoi articoli sono espliciti e pregevoli.
      Concordo specialmente sull'inutilità di certe teorie economiche di gran moda e della pretesa di cambiare il corso degli eventi economico-finanziari.
      Peraltro continuo a ritenere che la consapevolezza individuale in materia sia essenziale per disquisire di tutto, calcio compreso.
      La salvezza oggi è solo individuale, forse lo è sempre stata.
      Grazie per l'attenzione e un saluto cordiale da un suo affezionato lettore.

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    2. La ringrazio per l'apprezzamento e del fatto che ha compreso perfettamente il mio replicarle educato in maniera antipolemica. Ciò è ancor più pregevole di quanto io scriva. Cerchiamo di tenere sulla testa la lanterna di Diogene: anzi, se l'amico Alceste deciderà di pubblicarlo, il prossimo pezzo la incuriosirà non poco.

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  33. Mi inserisco in punta di piedi in due questioncine qui dibattute.

    Sul punk inglese vs quello americano: condivisibile quel che dice Alceste, ma va detto che il punk americano "originale è quello un po' cazzone dei Ramones, che ha preceduto quello britannico ed è poi degenerato in un filone "disimpegnato" e melodico che ha attraversato gli anni '80 e '90 ed è giunto, completamente macchiettizzato, fino ai giorni nostri.
    L'hardcore degli '80 è da considerare un po' il figlio ribelle di quella prima ondata: a tale scena andrebbero associati anche gli Husker Du ed i Replacements, considerati dalla critica come gli "edulcoratori" dell'hardcore originario, quelli che ne han fatto un fenomeno (relativamente) di massa.
    La distinzione alcestiana fra inglesi e americani potrebbe poi essere riproposta rispetto alla diade Sex Pistols/Clash: i primi hanno scandalizzato, i secondi hanno fatto politica (o ci hanno provato); ad uno sguardo più attento, però, ha avuto un maggior impatto "politico" la breve parabola dei Pistols (gli unici che siano mai riusciti a "fregare" l'industria discografica) rispetto alla più lunga epopea dei Clash e del loro "canonico" impegno terzomondista e veterolaburista.
    Personalmente, pur amandoli entrambi, son sempre stato "pistolsiano" e tuttora considero Sid Vicious (non lui in quanto tale, poveraccio, ma la sua "rappresentazione") un mio nume tutelare.
    Una postilla sui Massimo Volume: son stati uno dei pochi gruppi italiani che avevano realmente qualcosa da dire, il loro leader, Emidio Clementi, pareva davvero un intellettuale "fuori dal coro" (interessanti i suoi primi romanzi), poi pure lui si è adeguato al coro delle feste dell'Unità, del femminismo obbligatorio e dei concertoni, e quindi buonanotte al secchio.

    Su Dylan Dog: io l'ho mollato anni fa, quando si è "modernizzato"; ora mi incuriosice molto questa "trasformazione" ulteriore, considerando che, pur con tutto il fascino del personaggio, il valore letterario e le potenzialità divulgative dell'opera(ho conosciuto diversi autori letterari e cinematografici attraverso le sue pagine), è stato un pilastro dell'ideologia "polcor" (ante litteram), o meglio ha contribuito a preparare il terreno per il disastro che sarebbe poi maturato; insomma, dov'è finito ora Dylan Dog? A lavorare nella city di Londra? Ha aperto un profilo facebook? E' diventato omosessuale? Ci ragguagli chi può.

    Saluti, Moravagine.

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    1. Stephen Blush nel suo "American punk hardcore" riporta non so quante band nate in quei pochi anni.
      Credo che, in realtà, fossero almeno un migliaio. La maggior parte sconosciute. Ho scaricato migliaia di brani: ci sono fascisti, nazisti, comunisti, socialisti, pazzoidi, libertari ... Molta roba è quello che è, ci sono diverse perle nascoste.
      Quasi tutti danno l'impressione di voler morire subito. E parecchi sono morti davvero.
      La parabola inglese inglese è più facile ... birra, sputiamo sui genitori maledetta scuola ...
      Sono questioni di lana caprina ... John Lydon, comunque, è un geniaccio.

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    2. Più son pazzoidi e più attirano la mia attenzione, caro Alceste.
      Quella pulsione di morte alla quale ti riferisci (la stessa che attribuisco al "mito" di Sid Vicious) rappresenta, ai miei occhi, una legittima reazione all'ordine inevitabile delle cose e quanto di più lontano vi possa essere dalla tanatofilia e dalla volontà dissolutoria di quella che definisci "Monarchia universale", anche se posso comprendere chi volesse invece accomunare i due fenomeni in un unico calderone.
      Per me, paradossalmente, quella pulsione di morte è una manifestazione di vitalismo.
      John Lydon è un geniaccio della working class britannica, ma continuo a preferirgli Johnny Rotten, l'invasato burattino che visse una sola stagione, con quell'altro geniaccio di Malcolm McLaren (lo so, lo so!) a tirarne i fili da dietro le quinte.
      Una preghiera: condividi qualcuna di queste perle nascoste.

      Saluti, Moravagine.

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    3. Se mi mandi la mail in privato ti regalo una raccolta American hardcore personale ...

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    4. Non so se possa interessare. In questi giorni di clausura volevo rileggere il monumentale lavoro di Jon Savage "Il grande sogno inglese" e scriverne un pezzo per gli affezionati lettori del blog. Mi hanno incuriosito anche le conversioni religiose di esponenti dela scena punk come Terry Chimes dei Clash o Ben Weasel dei Screeching Weasel. Il Poliscriba

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    5. Tutto ciò che è umano interessa. D'altra parte la verità è al centro della sfera, come insegnava il Primo Metafisico ... non è importante il luogo dove si scava.

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  34. Cerco di spiegare la faccenda Dylan Dog. Qualche anno fa, 4 o 5 o 6 non ricordo, i soggetti e le sceneggiature passano di mano. Tiziano Sclavi, creatore del personaggio, non le cura più. Le storie, che dopo 30 anni già lasciavano parecchio a desiderare, divengono spesso insulse. Compare un nuovo, subdolo antagonista: John Ghost, megapresidente di una supermultinazionale che si occupa di tutto. Questo Ghost è modellato su personaggi tipo Bezos e genia varia. Giovane, di origini incerte (nessun luogo/ogni luogo), solo. Potentissimo. Ha una missione: salvare il pianeta dalla collisione di una meteora. Quindi filantropo. Da un certo punto in poi, sopra al logo di ogni albo campeggia la scritta:"- 10 alla meteora!". Nell'albo del mese dopo:" -9 alla meteora!" e via di seguito. Fino ad arrivare al n. 399, dicembre 2019 "-1 alla meteora!". In questo albo Dylan Dog sposa Groucho, suo storico assistente e amico inseparabile fin dal primo albo dell'ottobre 1986. La figura di Groucho venne fin dal principio modellata su quella di Groucho Marx, stesso aspetto, stesse battute. Numero 400, gennaio 2020: titolo:" E ora, l'apocalisse!". Sparisce la dicitura della meteora sopra il logo, poiché si tratta dell'albo dell'impatto, anche se di tutt'altro impatto si tratta. In un delirio coppoliano Dylan Dog e il fido Groucho partono in missione. Dylan Dog ritrova finalmente suo padre, il suo vero padre. Tiziano Sclavi, ottimamente disegnato da Sergio Stano. La storia ricalca fedelmente e goffamente il capolavoro di Coppola. Tiziano Sclavi/Kurtz, creatore/padre di Dylan, uccide Groucho, amico e sposo dell'eroe per poi farsi uccidere dal figlio/creatura Dylan/Willard. Fine dell'epopea Dylandoghiana tradizionale, diciamo. Gennaio 2020. Numero 401:"L'alba nera". Febbraio 2020. Copertina: Sul logo Dylan Dog campeggia in neretto il 666. Sotto al logo l'annuncio:"Un nuovo inizio!". La nuova serie comincia riproponendo le prime storie in chiave più gotica e cinica. Dylan Dog non è più un ex alcolizzato ma alcolizzato attivo, la sua indolenza molto più pronunciata e i suoi tormenti interiori vissuti in modo più sarcastico e personale. Insomma meno sociale più individuale. non è più, almeno per adesso, un eroe positivo. Scusate la sintesi forse troppo sintetica, rende l'idea. Notare le date chiave: Gennaio 2020 - Febbraio 2020. Coincidenza perfetta. Come perfetti sono i titoli "E ora l'Apocalisse" e "L'alba nera". E la comparsa del 666 sull'albo che inaugura il nuovo ciclo? Crumbo

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    1. Mah ... Che Bonelli si sia rammollito è fuor di questione, anche Tex è diventato assai sciapo. La cosa incredibile è che pare non gliene freghi nulla del prodotto. Me li voglio leggere per capire sino a che punto si arriva pure a livello simbolico ...

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    2. "Dylan Dog sposa Groucho"

      Stai scherzando vero?!
      Dylan Dog l'ho divorato nell'adolescenza, insieme a Martin Mystere.
      Non posso credere che pure gli eroi dei fumetti ora ci abbandonano.
      Ise

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    3. Un matrimonio d'amore, come scrive un tal Recchioni.

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  35. Però se continuate a parlare di hardcore, punk etc... tra un po' mi ci butto a capofitto! Il libro di Blush è buono. Anche quello sulla storia dei Black Flag è un buon libro. Ricrumbo

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  36. C'é un filmato che si chiama "questa non é un esercitazione". E'la storia dei Disciplinatha. Casomai non li conosceste, credo che un occhiata non sia tempo buttato.

    Saluti a tutti
    M

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  37. In Ucraina il sindaco di Cherkasy sta guidando una specie di rivolta. Contro gli ordini del comico Zhelensky ha sbloccato tutto e chiesto a tutti di USCIRE di casa. Minacciato di conseguenze penali sta continuando, rilanciando, e ha un buon seguito. Ha parlato a tutta la nazione e ha chiesto in sostanza di insorgere.

    In Bielorussia siamo a zero morti per coglionavirus, mentre l'ISTAT ancora nicchia su un dato banalissimo: i morti complessivi per qualsiasi causa, così per farsi una risata.

    Non credo serva capire molto di economia qui...



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  38. «Ho lavorato, ho dato poesia agli uomini, ho condiviso le pene di molti», e «Ho cercato me stesso».

    Cesare Pavese

    Bubba

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  39. Ehhh complimenti alceste finalmente si sono accorti della bonta'del suo blog, la massa silenziosa comincia a farsi sentire, leggendo la sterminata sequela di commenti mi sono fatto un idea, era ora! La varieta'! Ecco e'quello che volevo che m'interessava i suoi utenti sono un po come una cartina al tornasole, per me che non vi frequento causa lontananza dal belpaese leggervi vuol dire capirvi e mi dispiace ma in tutto quello che ho letto manca una cosa fondamentale, la volonta' di potenza non che mi piaccia nietzsche ( lo aborro ) ma come ha detto lei intendo lei alceste riguardo gli italiani che devono riniziare a sentirsi superiori, devono imparare a non volerlo nascondere a prendere consapevolezza di chi erano e di chi sono, solo ad avere il Vaticano dovreste sentirvi una spanna sopra tutti gli altri popoli solo ad avere il fardello di essere la nazione che fa da custode a 2-3 città stato invidiate da tutto il mondo come Roma Venezia Firenze ecc dovrebbe ringalluzzirvi davanti a chiunque, lo so lo vedo ci parlo con australiani americani asiatici ecc siete una nazione speciale e non sara'di certo quello spavento temporaneo che e' conte e la sua masnada di dittatori improvvisati a riuscire nello scalfirvi la reputazione a farvi perdere dei punti davanti al mondo ma vah, un bel corso obbligatorio di autostima ecco cosa ci vuole per i nuovi italiani valorizzarvi non abbiate paura non c' e'dittatore che tenga siete riusciti nell'impresa di stendere il più grande dittatore di tutti i tempi dopo Cesare, lo avete appeso a testa in giù a piazzale Loreto figuriamoci sti 4 scalzacani di casalino conte ecc ecc dei niente a confronto con la buonanima di Predappio

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    1. “ROOSEVELT: Io non volevo dire che dovremmo rilasciare il diavolo. Niente affatto. Mi riferivo al processo pubblico. Se Mussolini morisse prima che un processo potesse aver luogo, penso che noi staremmo meglio in tutti i sensi.
      CHURCHILL: Tu suggerisci che noi semplicemente dobbiamo fucilarlo (l’espressione usata testualmente è "shoot”, verbo (to shoot) che significa uccidere, fucilare) quando gli italiani lo consegneranno a noi? Quale tipo di Corte Marziale per quest’affare?
      Celebrato a porte chiuse naturalmente. Potrebbe avere un salutare effetto sui fascisti duri a morire ancora attivi e forse perfino un effetto più grande sugli Hitleriti”.

      NOTA: Finalmente Roosevelt comincia a svelare che il suo interesse sarebbe la morte di Mussolini.
      Un argomento d’oro per il britannico che subito, nell’ottica di una possibile consegna a loro di Mussolini, si mette a ipotizzare come potrebbero farselo consegnare per fucilarlo senza troppi preamboli, che tipo di corte marziale utilizzare che, ovviamente, dovrebbe agire in un processo assolutamente a porte chiuse perchè l’opinione pubblica non deve sapere cosa potrebbe dire Mussolini.
      Per lui un processo sbrigativo con rapida eliminazione avrebbe un bell’effetto su tedeschi e residui di fascisti.
      Ma Roosevelt ha altri progetti, ancora più subdoli.

      “ROOSEVELT: No. Ho pensato in proposito e credo che se Mussolini morisse mentre è
      ancora agli arresti in Italia ("in Italian custody”), ciò potrebbe servirci assai più che se noi avviassimo un processo.
      CHURCHILL: Non credo che anche se io chiedessi un simile favore agli italiani essi lo asseconderebbero. È mia convinzione che essi vogliano avere la loro vendetta su lui in un modo prolungato e pubblico per quanto è possibile. Tu sai quanto gli italiani amino urlare e gorgheggiare (Letteralmente "to wail and warble”.) intorno alla vendetta nelle loro opere. Puoi immaginarti loro rinunciare all’opportunità di gesticolare e parlare in pubblico?"
      http://pocobello.blogspot.com/2012/02/churchill-e-roosevelt-colloquio-tra-due.html

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  40. Buongiorno a tutti,
    a proposito di conversioni (redenzioni?) di punkettoni, come non ricordare il nostro Giovanni Lindo Ferretti? Credo la sua parabola sia piuttosto nota, si è fatto vivo anche di recente dicendo, a proposito dell'"emergenza", cose di grande lucidità e saggezza.
    Un grazie di cuore a Crumbo per la sua disamina dell'"affaire" Dylan Dog: l'ho trovata molto interessante e circostanziata e mi ha fatto venir voglia, a mia volta, di riprenderne la lettura (anche se immagino sarà difficile trovar gli arretrati).
    Approfitto di quest'occasione per dire che la lettura degli interventi di Crumbo mi ha fatto spesso venire i brividi, per il livello di immedesimazione in me suscitato e per la potenza delle immagini da lui evocate.
    Per Alceste: non sapendo come altrimenti fare, ti ho scritto attraverso il "modulo di contatto".

    Saluti, Moravagine.

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  41. Ti ringrazio Moravagine!! Sai cos’è? Il background punk che condividiamo. Buon sangue (o cattivo sangue) non mente. Però una rivalutazione quasi etica direi, del punk, non me la aspettavo. Se ripenso alle schifate rampogne che ci si beccava... Crumbo

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  42. Da questo periodo di prigionia ho notato un netto impigrimento/bradipismo che è sfociato in una netta incapacità di fare le cose più semplici in tempi ragionevoli. Dotato di smart working, dover scrivere una mail di senso compiuto al cliente, creando con le parole un ragionamento logico e comprensibile anche per il destinatario mi costa una fatica incredibile. Mi ricorda il protagonista di Deserto d'acqua, di Ballard, che nell'evolversi della storia fa sempre più fatica, soprattutto mentale, a compiere i gesti più elementari.

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    1. E' necessaria disciplina. Dato che non arrivera' dall'esterno, e' tanto piu' necessario lavorare dall'interno.

      Alcuni accorgimenti, se posso, basilari e fisici: non dormire ne' mangiare in maniera eccessiva, mantenere l'ordine esterno e la pulizia, stimolare la mente. Se si hanno obiettivi vitali bisogna nei limiti delle possibilita' lavorare su quelli, se non si hanno... bisogna averceli. Chi si ferma e' perduto, un po' come i francesi rientrando da Mosca.

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Siate gentili ...