Roma, 18 marzo 2020
Dall’Enciclopedia Treccani: “glïòmmero s. m. [lat. glŏmus -mĕris «gomitolo»]. - Voce del dialetto napoletano («gomitolo»), usata anche per indicare un componimento poetico dei secoli 15° e 16°, formato di una serie di endecasillabi con rima al mezzo, in cui si affastellano gli argomenti più varî, allusioni a fatti del giorno, ricordi di vecchie storie, proverbî, ecc”. Equivale alla frottola.
20-20. Prendo, a casaccio, dal sito Il giardino degli Illuminati, tale perlina: “Dal punto di vista esoterico il numero Venti rappresenta l’agire in modo irrazionale. Una irrazionalità che può essere punita nel caso in cui si sia compiuta una deviazione dalla via maestra”. Benché sia alieno da tali fumisterie mi sembrava dilettevole proporvi questa versione esoterica di #IoRestoaCasa.
Una buona notizia. Ma qual è la buona notizia? Che tutto il gliòmmero del coronavirus infligge un colpo mortale all’Illuminismo. Siamo al cambio di passo: si mutano, finalmente, abitudini consolidate: viaggi, incontri, mega-aperitivi.
Giova, a tal fine, ricordare l’incipit del primo, memorabile, capitolo de La ragione aveva torto?, effort d’un giovane Massimo Fini.
Cosa insinua Fini, in questo deprecabile e fastidioso librino, naturalmente bollato come anti-scientifico? Che la maggiore vittoria dei Lumi consiste nel far credere come il progresso stia sconfiggendo la Morte. Ciò, infatti, è attestato, secondo i Luministi, da tutte le statistiche (sempre loro) sulla vita media pre e post Ancien Régime: si vive di più e meglio!
Fini non è d’accordo e replica: “Il pregiudizio più profondamente radicato nei confronti della società preindustriale è che la vita fosse cortissima. Gli storici parlano di un'età media di trentaquattro anni per le donne e di ventotto anni per gli uomini del Seìcento. Se si considera che oggi la vita media si aggira intorno ai settantadue-settantatre anni, l'ancien régime esce polverizzato dal confronto ed il nostro libro potrebbe chiudersi qui. Solo che, come sempre, le statistiche, nude e crude, ingannano. La media della vita dell'uomo della società preindustriale ha infatti po co a che vedere con la durata reale della sua esistenza. Ciò che c'è di vero in quelle statistiche è l'altissima percentuale della mortalità infantile nell'Europa del tempo: si ritiene che, su mille nati, da centocinquanta a trecento morissero prima di raggiungere l'anno di età e altri cento o duecento prima dei dieci anni. Era questa la durissima selezione iniziale che lasciava in vita solo i più robustii. Ma se uno riusciva a farla franca le cose si mettevano meglio. Innanzi tutto la durata massima della vita non era diversa da oggi”.
Forse oggi si vive dieci anni di più. Ma, ecco la domanda capitale, a quale prezzo? I figli, a prezzo di ciò che illustrai in Mortacci 2 (paralipomeni a Il respiro dei nostri padri). I padri e le madri a prezzo dei figli; e di sofferenze indicibili: escissioni, incisioni, flebo, cateteri, apparati respiratori recati a spasso come appendici d'una tortura sadica. E i figli al prezzo dell'amore filiale; i figli, stremati, perduti o menefreghisti, che vedono mutare l’antico amore in novello risentimento. L’industria della pillola e della puntura incassa proventi sardanapaleschi; lo Stato, questa puttana della Patria, fa da mezzano, impoverendo i figli e disgregando la comunità e la famiglia, una volta welfare epocali.
Ma ritorniamo al punto principale. In tale disfatta, di letti mancanti, vecchi che esalano il respiro lontani da tutti, si comincia a intravedere la resipiscenza del Potere: vi abbiamo mentito, non è questa la Bengodi, si continuerà a morire come prima. Il sogno illuminista è servito, quindi, solo a distruggere la comunità in cambio di un illusorio Eden tecnico-scientifico che, oggi, dimostra la propria inconsistenza. A furia di salire i pioli della scala, il Progresso batte ripetutamente la testa sul tetto di piombo dell’inevitabilità. E, però, il danno è fatto: in cambio del miraggio abbiamo sacrificato il meglio di noi stessi, la famiglia, la Patria, la “social catena”. Aveva ragione Giacomo Leopardi, non ne ho mai dubitato:
Qui mira e qui ti specchia,
secol superbo e sciocco,
che il calle insino allora
dal risorto pensier segnato innanti
abbandonasti, e volti addietro i passi,
del ritornar ti vanti,
e proceder il chiami
Li avete mai letti? Lo dico perché su Giacomino si è asperso il sale dell’insulsaggine scolastica. Leggeteli ora, leggeteli meglio, a strofinar via gli strati delle interpretazioni più sciocche. Come dissi a suo tempo, indovinare il futuro è difficile, ma ancor più arduo è vaticinare il passato. Gli interpreti del passato scremano l'inessenziale per leggere la verità dagli antichi palinsesti.
Leopardi, comunque, è sempre chiaro: "del ritornar ti vanti/e proceder il chiami".
Una cattiva notizia. Potevo mai darvi una buona notizia? Non sia mai, dobbiamo annullarla subito. Se uno dei capisaldi dell’Illuminismo pare crollare miseramente, soprattutto a livello di suggestione, ciò è dovuto a ciò che oggi si ama definire “cambio di paradigma”. Un nuovo progetto, project for the new mankind century. La trasmutazione da una società occidentale che mira incessantemente al futuro a un sistema mondiale stazionario connotato dalla pace (sub specie pecuniae) e da un feudalesimo che si serve delle spoglie del capitalismo per meglio dominare.
Poltronista. Sost. neutro di livello 1, ex m. [d’origine incerta, prob. derivazione digitale. Composto dall’antico pidgin italico “pol-cor”, acronimo di politicamente corretto, e tronista, individuo che elegge la dimora o divano a esclusivo spazio sociale]. Il termine designava, dapprima spregiativamente, la nuova classe instauratasi dopo le grandi epidemie del primo ventennio del secolo scorso. I poltronisti rifiutavano l’andare pel mondo, ritenuto infetto, concentrando l’intera attività esistenziale, ludica e lavorativa, nella magione ad alta interattività. Riconosciuti dal Blocco Sino-Europeo quale corrente spirituale ed eletti, poi, a religione ecumenica di Rango Centrale, ebbero breve vita. A partire dalla seconda metà del Ventunesimo Secolo, infatti, diluirono lentamente quanto irresistibilmente nel più vasto movimento b-luddista d’ispirazione trascendentale.
Il dottor Semmelweis. Dalla presentazione dell’omonimo libro di Louis-Ferdinand Céline: “Nell'Ottocento, anche nella civile Vienna, molte donne incinte morivano a causa di una febbre di origine infettiva. I medici che visitavano le donne, all'epoca, non ritenevano necessario lavarsi le mani dopo aver sezionato cadaveri. Ciò causava l'infezione, che portava poi al decesso delle partorienti. Dopo attente osservazioni, la causa venne identificata dal dottor Ignatz Semmelweis, passato in virtù di ciò alla storia della medicina come lo scienziato che, scoprendo l'origine della febbre puerperale, mise a punto la tecnica dell'asepsi, così importante per lo sviluppo della medicina e soprattutto della chirurgia contemporanee. Ma questo benefattore dell'umanità non fu onorato in vita, bensì deriso, emarginato perseguitato. Fino a sprofondare nella follia. Questo libro, che ne narra la storia, fu la tesi di laurea in medicina di quello scrittore irregolare e ricco di talento che fu Céline”.
Céline, il Terribile, l’Esecrabile, procede alla beatificazione di un uomo che distrugge ideologicamente l’Antico Ordine. Contraddizioni della storia. Dalle scoperte di Semmelweis, che annientano lentamente la mortalità materna e infantile, trae forza, infatti, l'autentica età postmoderna e il fascino progressivo ch’essa ha esercitato sulle menti più semplici. Come resistere a tali numeri: un miliardo nell’Ottocento, due miliardi negli anni Venti, poi tre quattro cinque sei sino a sette (sette!) dal dopoguerra a noi. Sembrerebbe una crescita quasi esponenziale, per usare un termine caro ai micchi del marzo 20-20. Céline, insomma, forse a causa delle temperie giovanile (il saggio è la sua tesi di laurea), loda inconsapevolmente il nemico. Si passa da un mondo pieno di vedovi e uno fitto di vedove. Il capitalismo moderno, peraltro, assieme all’esproprio della terra, fu anche reso possibile dai Semmelweis: tanta carne al fuoco, produzione, consumo, oltreconsumo, consumo di tutto; finché il gioco rompe la corda; gli Illuminati, esistano e meno, hanno un problema: come governare otto miliardi di micchi infuriati poiché a corto di lavatrici? Occorre frenare l’orgia. Inventiamo i diritti civili! Pauperismo, straccionismo, ecologismo, omosessualismo, antirazzismo, panopticon da controllo totale. Evgenij Zamjatin avverte tutti, nel 1921, dalla propria parte; Jack London, nel 1907, dalla sua. Niente, e chi li sta a sentire? Capitalismo e socialismo si danno la mano, incontrandosi, poi, negli anni Settanta; sino a perfezionarsi, oggi, quando Soros sembra John Lennon e gli ex comunisti si vendono alle multinazionali capeggiate da teste di legno che sembrano cantare Imagine dal balcone di casa.
PS. E due: la socialista Anna Kuliscioff, chiamata da Camillo Golgi, s’interessò vivamente a Semmelweis.
Body bag. Finalmente abbiamo anche noi le body bag. Quanto le si è invidiate! Lo shock americano per i militari avvolti in quei sudari asettici, l’odio, lo sdegno. Dapprima i tremila morti, ora questo: i nostri figli!
Un atteggiamento diverso da quelle delle madri Spartane che guardavano di mal occhio color che tornavano senza un graffio, ma la Morte, nel Nuovo Ordine, non è più parte del ciclo cosmico, ma una ripugnante megera.
E intanto quei sacchi di carne agiscono nell’anima collettiva; si insinua non la paura per il nemico, ma un terrore indefinito e abietto che recherà, inevitabilmente, la rotta della ragione. A tali uomini si potrà far credere e accettare di tutto.
Helicopter money. Tale barbara usanza, che vanta un antecedente comico nell’Italiano che ha fatto fortuna in America e torna al paesello d’origine buttando dollari dalla Cadillac rosa, consiste in un'appendice pervertita (o derivazione d'alta politica strategica) d’una precisa benché defunta dottrina economica: il capitalismo. Essa fa da apripista al Brave New World che vedrà pochi attori: multinazionali, tecnici, leccapiedi o pubblicitari, poltronisti. Quest’ultima categoria, la più larga, non vanterà un lavoro, né un lavoricchio né tantomeno una occupazione. Il progresso lo relegherà dove avranno da essere le sue chiappe: a ceccia, per usare una locuzione da bimbi (Leopardi direbbe: pargoleggiante). Onde plasmare tale paradiso si avrà, però, bisogno di chetare le ansie del pol-tronista tramite la creazione progressiva di un reddito di sudditanza. C’è ancora baruffa nell’aria poiché ognuno lo vorrebbe definire in base ai propri (fasulli) riferimenti ideologici: un accordo, tuttavia, si troverà.
Micchi, compari, pali e saltimbanchi. Da ragazzino mio padre amava recarmi a Porta Portese, una sorta di suk nel cuore di Roma. A casa ci si spogliava di tutto, dagli orologi alle catenine agli anelli, tenendo addosso solo qualche spiccio per caffè e pastarelle. Il gruzzolo andava portato alla cinta, fra pantalone e trippe, ed era meglio tenerci sopra la mano disegnata anatomicamente a pinza. A Porta Portese si facevano begli affari, specie la mattina. Pulotti e carabinieri sapevano e tacevano; d’altronde, al pari dell'origine dei miei giorni che m'accompagnava, essi erano fra i maggiori clienti, piccolo borghesi con la smania dell’acquisto di straforo. Durante il Natale c’era la sagra dei botti: decine di figuri buttavano un fagotto sull’asfalto sciorinando la merce abusiva: petardi, rauti, bombe, tricche tracche e mortaretti. Un di questi, sfigurato da un’esplosione, mostrava le proprie mirabilie issandole sulle braccia mozze: e gliele compravano. Si era in una sorta di benigna zona franca, un bazar lurido, fitto di marpioni, ladri, giocolieri e bottegai che lì, in perfetta letizia, facevano più affari che in tutta la settimana. Libri, vinili e pezzi d’antiquariato: il colpo stava a portata di mano, se si possedeva un minimo d’occhio.
Ogni tanto, a rallentare ancor più il passo (una fiumana compatta saliva e scendeva dalla Porta Portese a piazza della Radio; e viceversa), un minuscolo assembramento. Il gioco delle tre carte o delle tre campanelle. Mio padre conosceva ogni attore della sequenza, piccoli truffatori, ladruncoli, scansafatiche di borgata. I pali delimitavano la zona d’azione, agendo da segnalatori estremi (non si temeva il gendarme locale, ma qualche colpo di testa improvvisato di prefetti e questori); i Compari, uno o due, a volte di più se la sceneggiata sembrava lucrosa, fingevano di scommettere e perdere e vincere; il Saltimbanco (detto anche "il padrone del cane") fungeva da prestidigitatore: miscelava le carte o le campanelle col cece; i Micchi si lasciavano travolgere psicologicamente dai frenetici tramestii dei Compari credendo nella loro genuinità. I Compari perdevano e bestemmiavano, litigavano fra di loro, si insultavano, si deridevano arrivando, con cautela, a prendersela, con cautela, con lo stesso Saltimbanco: dando causa, in tal modo, a una farsa credibile dacché la patina del realismo posticcio rende accettabile ogni garbuglio. E il Micco, allora, scommetteva.
L'America ha modificato geneticamente l'influenza; no, è stata la Cina; no, sono Germania e Francia che vogliono espropriare l'Italia; macché, è Conte a essere un imbecille, la Lagarde è una zoccola, l'Europa ci ama, ci odia, il mondo vede in noi un modello, no facciamo schifo. A vedere i Compari (nazioni) che si rilanciano accuse - col sorriso sotto i baffi - mentre i Pali (leggi: media) sorvegliano che nessuno abbia a turbare la fregatura mondiale, il Micco controinformativo, ipnotizzato dalle mille mosse fulminee del Saltimbanco, scommette. Sulla prima campanella, no, sull'ultima a destra, no, su quella in mezzo. Ma non c'è nessun cece sotto nessuna campanella. L'unica soluzione consisterebbe nel rovesciare il tavolo, cioè nell'andare alla macchia senza votare. Tanto per cominciare, poi si vedrà.
A latere: avrei voluto scommettere anch’io, almeno cento o cinquecento lire; e il sant’uomo, taciturno, ma, nell’intimo, blando goliarda, me l’avrebbe pure consentito se non fosse stato paralizzato dal timore delle scenate di mia madre che, in casa, comandava su tutto. Si era, infatti, in piena era patriarcale.
Angeli. “Atene a’ suoi migliori promettea monumenti, Roma le corone, Odìno le belle Valkerie che nei lucenti palazzi aspettano i prodi, Maometto gli amplessi delle Uri: Sparta nulla. Trecento cadono alle Termopile; essa vi colloca una pietra scolpendovi: HANNO FATTO IL LORO DOVERE”.
Il gliòmmero di don Ciccio. “Nella sua saggezza e nella sua povertà molisana, il dottor Ingravallo, che pareva vivere di silenzio e di sonno sotto la giungla nera di quella parrucca, lucida come pece e riccioluta come d’agnello d’Astrakan, nella sua saggezza interrompeva talora codesto sonno e silenzio per enunciare qualche teoretica idea (idea generale s’intende) sui casi degli uomini: e delle donne. A prima vista, cioè al primo udirle, sembravano banalità. Non erano banalità. così quei rapidi enunciati, che facevano sulla sua bocca il crepitio improvviso d’uno zolfanello illuminatore, rivivevano poi nei timpani della gente a distanza di ore, o di mesi, dalla enunciazione: come dopo un misterioso tempo incubatorio. ‘già!’ riconosceva l’interessato: ‘il dottor Ingravallo me l’aveva pur detto’. Sosteneva, fra l’altro, che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo”.
Dall’Enciclopedia Treccani: “glïòmmero s. m. [lat. glŏmus -mĕris «gomitolo»]. - Voce del dialetto napoletano («gomitolo»), usata anche per indicare un componimento poetico dei secoli 15° e 16°, formato di una serie di endecasillabi con rima al mezzo, in cui si affastellano gli argomenti più varî, allusioni a fatti del giorno, ricordi di vecchie storie, proverbî, ecc”. Equivale alla frottola.
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20-20. Prendo, a casaccio, dal sito Il giardino degli Illuminati, tale perlina: “Dal punto di vista esoterico il numero Venti rappresenta l’agire in modo irrazionale. Una irrazionalità che può essere punita nel caso in cui si sia compiuta una deviazione dalla via maestra”. Benché sia alieno da tali fumisterie mi sembrava dilettevole proporvi questa versione esoterica di #IoRestoaCasa.
Una buona notizia. Ma qual è la buona notizia? Che tutto il gliòmmero del coronavirus infligge un colpo mortale all’Illuminismo. Siamo al cambio di passo: si mutano, finalmente, abitudini consolidate: viaggi, incontri, mega-aperitivi.
Giova, a tal fine, ricordare l’incipit del primo, memorabile, capitolo de La ragione aveva torto?, effort d’un giovane Massimo Fini.
Cosa insinua Fini, in questo deprecabile e fastidioso librino, naturalmente bollato come anti-scientifico? Che la maggiore vittoria dei Lumi consiste nel far credere come il progresso stia sconfiggendo la Morte. Ciò, infatti, è attestato, secondo i Luministi, da tutte le statistiche (sempre loro) sulla vita media pre e post Ancien Régime: si vive di più e meglio!
Fini non è d’accordo e replica: “Il pregiudizio più profondamente radicato nei confronti della società preindustriale è che la vita fosse cortissima. Gli storici parlano di un'età media di trentaquattro anni per le donne e di ventotto anni per gli uomini del Seìcento. Se si considera che oggi la vita media si aggira intorno ai settantadue-settantatre anni, l'ancien régime esce polverizzato dal confronto ed il nostro libro potrebbe chiudersi qui. Solo che, come sempre, le statistiche, nude e crude, ingannano. La media della vita dell'uomo della società preindustriale ha infatti po co a che vedere con la durata reale della sua esistenza. Ciò che c'è di vero in quelle statistiche è l'altissima percentuale della mortalità infantile nell'Europa del tempo: si ritiene che, su mille nati, da centocinquanta a trecento morissero prima di raggiungere l'anno di età e altri cento o duecento prima dei dieci anni. Era questa la durissima selezione iniziale che lasciava in vita solo i più robustii. Ma se uno riusciva a farla franca le cose si mettevano meglio. Innanzi tutto la durata massima della vita non era diversa da oggi”.
Forse oggi si vive dieci anni di più. Ma, ecco la domanda capitale, a quale prezzo? I figli, a prezzo di ciò che illustrai in Mortacci 2 (paralipomeni a Il respiro dei nostri padri). I padri e le madri a prezzo dei figli; e di sofferenze indicibili: escissioni, incisioni, flebo, cateteri, apparati respiratori recati a spasso come appendici d'una tortura sadica. E i figli al prezzo dell'amore filiale; i figli, stremati, perduti o menefreghisti, che vedono mutare l’antico amore in novello risentimento. L’industria della pillola e della puntura incassa proventi sardanapaleschi; lo Stato, questa puttana della Patria, fa da mezzano, impoverendo i figli e disgregando la comunità e la famiglia, una volta welfare epocali.
Ma ritorniamo al punto principale. In tale disfatta, di letti mancanti, vecchi che esalano il respiro lontani da tutti, si comincia a intravedere la resipiscenza del Potere: vi abbiamo mentito, non è questa la Bengodi, si continuerà a morire come prima. Il sogno illuminista è servito, quindi, solo a distruggere la comunità in cambio di un illusorio Eden tecnico-scientifico che, oggi, dimostra la propria inconsistenza. A furia di salire i pioli della scala, il Progresso batte ripetutamente la testa sul tetto di piombo dell’inevitabilità. E, però, il danno è fatto: in cambio del miraggio abbiamo sacrificato il meglio di noi stessi, la famiglia, la Patria, la “social catena”. Aveva ragione Giacomo Leopardi, non ne ho mai dubitato:
Qui mira e qui ti specchia,
secol superbo e sciocco,
che il calle insino allora
dal risorto pensier segnato innanti
abbandonasti, e volti addietro i passi,
del ritornar ti vanti,
e proceder il chiami
Li avete mai letti? Lo dico perché su Giacomino si è asperso il sale dell’insulsaggine scolastica. Leggeteli ora, leggeteli meglio, a strofinar via gli strati delle interpretazioni più sciocche. Come dissi a suo tempo, indovinare il futuro è difficile, ma ancor più arduo è vaticinare il passato. Gli interpreti del passato scremano l'inessenziale per leggere la verità dagli antichi palinsesti.
Leopardi, comunque, è sempre chiaro: "del ritornar ti vanti/e proceder il chiami".
Una cattiva notizia. Potevo mai darvi una buona notizia? Non sia mai, dobbiamo annullarla subito. Se uno dei capisaldi dell’Illuminismo pare crollare miseramente, soprattutto a livello di suggestione, ciò è dovuto a ciò che oggi si ama definire “cambio di paradigma”. Un nuovo progetto, project for the new mankind century. La trasmutazione da una società occidentale che mira incessantemente al futuro a un sistema mondiale stazionario connotato dalla pace (sub specie pecuniae) e da un feudalesimo che si serve delle spoglie del capitalismo per meglio dominare.
Poltronista. Sost. neutro di livello 1, ex m. [d’origine incerta, prob. derivazione digitale. Composto dall’antico pidgin italico “pol-cor”, acronimo di politicamente corretto, e tronista, individuo che elegge la dimora o divano a esclusivo spazio sociale]. Il termine designava, dapprima spregiativamente, la nuova classe instauratasi dopo le grandi epidemie del primo ventennio del secolo scorso. I poltronisti rifiutavano l’andare pel mondo, ritenuto infetto, concentrando l’intera attività esistenziale, ludica e lavorativa, nella magione ad alta interattività. Riconosciuti dal Blocco Sino-Europeo quale corrente spirituale ed eletti, poi, a religione ecumenica di Rango Centrale, ebbero breve vita. A partire dalla seconda metà del Ventunesimo Secolo, infatti, diluirono lentamente quanto irresistibilmente nel più vasto movimento b-luddista d’ispirazione trascendentale.
Il dottor Semmelweis. Dalla presentazione dell’omonimo libro di Louis-Ferdinand Céline: “Nell'Ottocento, anche nella civile Vienna, molte donne incinte morivano a causa di una febbre di origine infettiva. I medici che visitavano le donne, all'epoca, non ritenevano necessario lavarsi le mani dopo aver sezionato cadaveri. Ciò causava l'infezione, che portava poi al decesso delle partorienti. Dopo attente osservazioni, la causa venne identificata dal dottor Ignatz Semmelweis, passato in virtù di ciò alla storia della medicina come lo scienziato che, scoprendo l'origine della febbre puerperale, mise a punto la tecnica dell'asepsi, così importante per lo sviluppo della medicina e soprattutto della chirurgia contemporanee. Ma questo benefattore dell'umanità non fu onorato in vita, bensì deriso, emarginato perseguitato. Fino a sprofondare nella follia. Questo libro, che ne narra la storia, fu la tesi di laurea in medicina di quello scrittore irregolare e ricco di talento che fu Céline”.
Céline, il Terribile, l’Esecrabile, procede alla beatificazione di un uomo che distrugge ideologicamente l’Antico Ordine. Contraddizioni della storia. Dalle scoperte di Semmelweis, che annientano lentamente la mortalità materna e infantile, trae forza, infatti, l'autentica età postmoderna e il fascino progressivo ch’essa ha esercitato sulle menti più semplici. Come resistere a tali numeri: un miliardo nell’Ottocento, due miliardi negli anni Venti, poi tre quattro cinque sei sino a sette (sette!) dal dopoguerra a noi. Sembrerebbe una crescita quasi esponenziale, per usare un termine caro ai micchi del marzo 20-20. Céline, insomma, forse a causa delle temperie giovanile (il saggio è la sua tesi di laurea), loda inconsapevolmente il nemico. Si passa da un mondo pieno di vedovi e uno fitto di vedove. Il capitalismo moderno, peraltro, assieme all’esproprio della terra, fu anche reso possibile dai Semmelweis: tanta carne al fuoco, produzione, consumo, oltreconsumo, consumo di tutto; finché il gioco rompe la corda; gli Illuminati, esistano e meno, hanno un problema: come governare otto miliardi di micchi infuriati poiché a corto di lavatrici? Occorre frenare l’orgia. Inventiamo i diritti civili! Pauperismo, straccionismo, ecologismo, omosessualismo, antirazzismo, panopticon da controllo totale. Evgenij Zamjatin avverte tutti, nel 1921, dalla propria parte; Jack London, nel 1907, dalla sua. Niente, e chi li sta a sentire? Capitalismo e socialismo si danno la mano, incontrandosi, poi, negli anni Settanta; sino a perfezionarsi, oggi, quando Soros sembra John Lennon e gli ex comunisti si vendono alle multinazionali capeggiate da teste di legno che sembrano cantare Imagine dal balcone di casa.
PS. E due: la socialista Anna Kuliscioff, chiamata da Camillo Golgi, s’interessò vivamente a Semmelweis.
Body bag. Finalmente abbiamo anche noi le body bag. Quanto le si è invidiate! Lo shock americano per i militari avvolti in quei sudari asettici, l’odio, lo sdegno. Dapprima i tremila morti, ora questo: i nostri figli!
Un atteggiamento diverso da quelle delle madri Spartane che guardavano di mal occhio color che tornavano senza un graffio, ma la Morte, nel Nuovo Ordine, non è più parte del ciclo cosmico, ma una ripugnante megera.
E intanto quei sacchi di carne agiscono nell’anima collettiva; si insinua non la paura per il nemico, ma un terrore indefinito e abietto che recherà, inevitabilmente, la rotta della ragione. A tali uomini si potrà far credere e accettare di tutto.
Helicopter money. Tale barbara usanza, che vanta un antecedente comico nell’Italiano che ha fatto fortuna in America e torna al paesello d’origine buttando dollari dalla Cadillac rosa, consiste in un'appendice pervertita (o derivazione d'alta politica strategica) d’una precisa benché defunta dottrina economica: il capitalismo. Essa fa da apripista al Brave New World che vedrà pochi attori: multinazionali, tecnici, leccapiedi o pubblicitari, poltronisti. Quest’ultima categoria, la più larga, non vanterà un lavoro, né un lavoricchio né tantomeno una occupazione. Il progresso lo relegherà dove avranno da essere le sue chiappe: a ceccia, per usare una locuzione da bimbi (Leopardi direbbe: pargoleggiante). Onde plasmare tale paradiso si avrà, però, bisogno di chetare le ansie del pol-tronista tramite la creazione progressiva di un reddito di sudditanza. C’è ancora baruffa nell’aria poiché ognuno lo vorrebbe definire in base ai propri (fasulli) riferimenti ideologici: un accordo, tuttavia, si troverà.
Micchi, compari, pali e saltimbanchi. Da ragazzino mio padre amava recarmi a Porta Portese, una sorta di suk nel cuore di Roma. A casa ci si spogliava di tutto, dagli orologi alle catenine agli anelli, tenendo addosso solo qualche spiccio per caffè e pastarelle. Il gruzzolo andava portato alla cinta, fra pantalone e trippe, ed era meglio tenerci sopra la mano disegnata anatomicamente a pinza. A Porta Portese si facevano begli affari, specie la mattina. Pulotti e carabinieri sapevano e tacevano; d’altronde, al pari dell'origine dei miei giorni che m'accompagnava, essi erano fra i maggiori clienti, piccolo borghesi con la smania dell’acquisto di straforo. Durante il Natale c’era la sagra dei botti: decine di figuri buttavano un fagotto sull’asfalto sciorinando la merce abusiva: petardi, rauti, bombe, tricche tracche e mortaretti. Un di questi, sfigurato da un’esplosione, mostrava le proprie mirabilie issandole sulle braccia mozze: e gliele compravano. Si era in una sorta di benigna zona franca, un bazar lurido, fitto di marpioni, ladri, giocolieri e bottegai che lì, in perfetta letizia, facevano più affari che in tutta la settimana. Libri, vinili e pezzi d’antiquariato: il colpo stava a portata di mano, se si possedeva un minimo d’occhio.
Ogni tanto, a rallentare ancor più il passo (una fiumana compatta saliva e scendeva dalla Porta Portese a piazza della Radio; e viceversa), un minuscolo assembramento. Il gioco delle tre carte o delle tre campanelle. Mio padre conosceva ogni attore della sequenza, piccoli truffatori, ladruncoli, scansafatiche di borgata. I pali delimitavano la zona d’azione, agendo da segnalatori estremi (non si temeva il gendarme locale, ma qualche colpo di testa improvvisato di prefetti e questori); i Compari, uno o due, a volte di più se la sceneggiata sembrava lucrosa, fingevano di scommettere e perdere e vincere; il Saltimbanco (detto anche "il padrone del cane") fungeva da prestidigitatore: miscelava le carte o le campanelle col cece; i Micchi si lasciavano travolgere psicologicamente dai frenetici tramestii dei Compari credendo nella loro genuinità. I Compari perdevano e bestemmiavano, litigavano fra di loro, si insultavano, si deridevano arrivando, con cautela, a prendersela, con cautela, con lo stesso Saltimbanco: dando causa, in tal modo, a una farsa credibile dacché la patina del realismo posticcio rende accettabile ogni garbuglio. E il Micco, allora, scommetteva.
L'America ha modificato geneticamente l'influenza; no, è stata la Cina; no, sono Germania e Francia che vogliono espropriare l'Italia; macché, è Conte a essere un imbecille, la Lagarde è una zoccola, l'Europa ci ama, ci odia, il mondo vede in noi un modello, no facciamo schifo. A vedere i Compari (nazioni) che si rilanciano accuse - col sorriso sotto i baffi - mentre i Pali (leggi: media) sorvegliano che nessuno abbia a turbare la fregatura mondiale, il Micco controinformativo, ipnotizzato dalle mille mosse fulminee del Saltimbanco, scommette. Sulla prima campanella, no, sull'ultima a destra, no, su quella in mezzo. Ma non c'è nessun cece sotto nessuna campanella. L'unica soluzione consisterebbe nel rovesciare il tavolo, cioè nell'andare alla macchia senza votare. Tanto per cominciare, poi si vedrà.
A latere: avrei voluto scommettere anch’io, almeno cento o cinquecento lire; e il sant’uomo, taciturno, ma, nell’intimo, blando goliarda, me l’avrebbe pure consentito se non fosse stato paralizzato dal timore delle scenate di mia madre che, in casa, comandava su tutto. Si era, infatti, in piena era patriarcale.
Angeli. “Atene a’ suoi migliori promettea monumenti, Roma le corone, Odìno le belle Valkerie che nei lucenti palazzi aspettano i prodi, Maometto gli amplessi delle Uri: Sparta nulla. Trecento cadono alle Termopile; essa vi colloca una pietra scolpendovi: HANNO FATTO IL LORO DOVERE”.
Il gliòmmero di don Ciccio. “Nella sua saggezza e nella sua povertà molisana, il dottor Ingravallo, che pareva vivere di silenzio e di sonno sotto la giungla nera di quella parrucca, lucida come pece e riccioluta come d’agnello d’Astrakan, nella sua saggezza interrompeva talora codesto sonno e silenzio per enunciare qualche teoretica idea (idea generale s’intende) sui casi degli uomini: e delle donne. A prima vista, cioè al primo udirle, sembravano banalità. Non erano banalità. così quei rapidi enunciati, che facevano sulla sua bocca il crepitio improvviso d’uno zolfanello illuminatore, rivivevano poi nei timpani della gente a distanza di ore, o di mesi, dalla enunciazione: come dopo un misterioso tempo incubatorio. ‘già!’ riconosceva l’interessato: ‘il dottor Ingravallo me l’aveva pur detto’. Sosteneva, fra l’altro, che le inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti. Diceva anche nodo o groviglio, o garbuglio, o gnommero, che alla romana vuol dire gomitolo”.
Sono forzatamente poltronista a causa coronavirrus.
RispondiEliminaMeno male che Alceste mi fa passare qualche minuto in piacevole riflesione.
In mezzo a tante caciare e gazzarre, è come un bicchiere di acqua fresca e pulita.
Stupendo, e commovente (specie di questi tempi) la descrizione di Porta Portese.
RispondiEliminaAnche Silone, dal suo canto (anche se qui parla del dopoguerra):
"Salvo casi d'eccezione, l'esperienza dimostra che lo spirito umano perde, in simili prove penose, l'abituale equilibrio, non é più adatto al ragionare ponderato, oscilla tra il cupo disperare e l'ottimismo ingenuo -(sic!)-, e diventa facile preda d'ogni demagogia. L'insicurezza fisica e l'incertezza del nutrimento, se durano per anni, riconducono l'uomo, anche il più normale, anche il più colto, anche il meglio educato, in una situazione di angosce ataviche, in uno stadio che dopo molti secoli di sviluppo sembrava definitivamente superato. É quello lo stato di grazia, in cui si fanno avanti i totalitari (...)"
E ancora
"Una classe dirigente in declino vive di mezze misure, giorno per giorno, e rinvia sempre all'indomani l'esame delle questioni scottanti. Costretta a prendere decisioni, essa nomina commissioni e sottocommissioni, le quali terminano i loro lavori quando la situazione é già cambiata. Arrivare in ritardo significa chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati. Significa anche illudersi di evitare le responsabilità, lavarsene le mani, per mostrarle bianche e pure agli storici futuri. Il colmo dell'arte di governo per i democratici dei paesi in crisi sembra consistere nell'incassare degli schiaffi per non ricevere dei calci; nel sopportare il minor male, nell'escogitare sempre nuovi compromessi per attenuare i contrasti e cercare di conciliare l'inconciliabile."
Da "La scuola dei dittatori" 1938
La classe dirigente in declino è solo quella di mezzo che fa da cinghia di trasmissione. Le varie multinazionali le vedo floride; i cervelli ideologici, poi, godono di una salute straripante.
EliminaInfatti lui ne parla come della classe che non contrasta, perché inadeguata, il totalitarismo. E quelli di cui tu parli ne sono gli esponenti.
EliminaMi piace l'esempio dei truffatori di strada di Porta Portese. La verità è che non esiste nè vaccino nè cura perchè è solo una (Fantozzi docet) " stronzata pazzesca".
RispondiEliminaSi sono inventati il nulla e gli hanno dato un nome, poi gli hanno creato una vita e una personalità. Ed i pesci-pollo hanno abboccato. È la tempesta perfetta! Sotto il vestito niente. Sono i cavalieri neri del Signore degli Anelli: morti che camminano. Per sconfiggere il male ci vuole una finezza superiore, ma qua siamo come quei porci di cui parla il vangelo che finiscono nel burrone. Siamo pecore impazzite guidate dal lupo al posto del cane da pastore: finirà malissimo. Si sono inventati il fumo senza neanche l'arrosto, ed è stato sufficiente per ingannare la plebe. Sono venditori di fumo e tanto ci è bastato.
Mi è capitato di ascoltare lo scienziato Stefano Montanari: una voce nel deserto. Più dici verità lampanti e più vieni ostracizzato dai poteri forti e meno ti capiscono le pecore belanti. Ormai la gente vede asini che volano. Anche il più semplice ragionamento logico gli è alieno. Due più due fa cinque perchè l'ha detto la televisione. Dalle mie parti si direbbe che sono come ubriachi di tavarnello alla casa del popolo che votano pd nonostante glielo butti regolarmente in culo. La propaganda costante fa miracoli. Ci hanno venduto la fontana di Trevi e noi l'abbiamo comprata convinti di aver fatto un buon affare.
L'unico virus è quello dell'idiozia che dall'Italia si è diffuso in Europa e in America. Stiamo appestando il mondo con l'imbecillità che è più mortifera di ogni altra cosa.
Repetita iuvant dicevano i latini e allora ci riprovo con le parole di Dante ( hai visto mai): " Uomini siate e non pecore matte perchè di voi e tra voi il giudeo non rida".
Magari si potesse continuare a morire come prima: ormai non si puo' piu' scegliere come morire, stessa cosa per come vivere. Dobbiamo per forza finire i nostri giorni imbottiti di sostanze varie, idealmente trapiantati dalla poltrona ad un letto d'ospedale, attaccati a vari dispositivi e circondati dalle cure "professionali" di badanti, infermiere, medici.
RispondiElimina"...inopinate catastrofi non sono mai la conseguenza o l’effetto che dir si voglia d’un unico motivo, d’una causa al singolare: ma sono come un vortice, un punto di depressione ciclonica nella coscienza del mondo, verso cui hanno cospirato tutta una molteplicità di causali convergenti."
E fu cosi' che alla fine del vortice, una volta passata la depressione ciclonica, quando l'ultimo uomo/donna rimasto sano uscira' finalmente di casa dopo tanto tempo, si trovera' davanti un gatto ghignante:
"Micio del Cheshire, […] potresti dirmi, per favore, quale strada devo prendere per uscire da qui?”
“Tutto dipende da dove vuoi andare,” disse il Gatto.
“Non mi importa molto…” disse Alice.
“Allora non importa quale via sceglierai,” disse il Gatto.
“…basta che arrivi da qualche parte,” aggiunse Alice come spiegazione.
“Oh, di sicuro lo farai,” disse il Gatto, “se solo camminerai abbastanza a lungo.”
Alice sentì che tale affermazione non poteva essere contraddetta, così provò con un’altra domanda: “Che tipo di gente abita da queste parti?”
“In quella direzione,” disse il gatto, agitando la sua zampa destra, “vive un Cappellaio: e in quella direzione,” agitando l’altra zampa, “vive una Lepre Marzolina. Visita quello che preferisci: tanto sono entrambi matti.”
“Ma io non voglio andare in mezzo ai matti,” si lamentò Alice.
“Oh, non hai altra scelta,” disse il Gatto: “qui siamo tutti matti. Io sono matto. Tu sei matta.”
“Come lo sai che sono matta?” disse Alice.
“Devi esserlo,” disse il Gatto, “altrimenti non saresti venuta qua.”
Alice non pensava che questo bastasse a dimostrarlo; ad ogni modo, andò avanti “E come sai di essere matto?”
“Per iniziare,” disse il Gatto, “un cane non è matto. Concordi?”
“Immagino sia così,” disse Alice.
“Bene, allora,” il Gatto andò avanti, “vedi, un cane ringhia quando è arrabbiato, e scodinzola quando è felice. Io ringhio quando sono felice, e agito la coda quando sono arrabbiato. Quindi sono matto.”
“Io lo chiamo fare le fusa, non ringhiare,” disse Alice.
“Chiamalo come preferisci,” disse il Gatto […]"
Ise
Quello che non riesco a spiegarmi, e tale interrogativo te lo eri posto anche tu in un post di qualche tempo fa è : ma perché non si limitano ad ammazzarci ? Voglio dire, chi o cosa ha concepito questo virus, aveva tutti i mezzi per renderlo decisamente più letale. Oppure con altri mezzi : basta inquinare l'acqua o alimenti di ampia diffusione come i cereali di qualche veleno letale ma ad effetto ritardato, le opzioni non mancano. E così si passerebbe nel giro di pochi mesi, o poche settimane, da otto a due miliardi di utilizzatori di lavatrici.
RispondiEliminaSe, a loro detta, hanno problemi enormi con qualche centinaia di cadaveri in più, come si farebbe con sei miliardi in più?
EliminaPer adesso, lo ripeterò sino alla noia, si concentrano sulla riduzione a stazionarietà. La popolazione non aumenta, in ogni senso: non diviene più intelligente più numerosa più agiata. Quindi comincerà la contrazione dolce altrimenti detta, dagli ecologisti micchi, decrescita felice.
Una domanda... Ogni giorno in Italia muoiono ca. 1.700 (dato 2019), persone per varie cause.
RispondiEliminaSe oggi sono state dichiarati 475 morti per covid19, il totale è di ca. 2.100 decessi, o sono sempre gli stessi ca. 1.700 che avremmo avuto comunque statisticamente?
QUesta è un'ottima domanda a cui non so rispondere. Supponiamo che Alceste, distratto da un cartellone di Intimissimi, vada sotto una spianatrice stradale. Lo recano all'obitorio dove il tampone lo designa positivo al Covid19. Cosa accade? Lo stesso potrebbe accadere per tutti i malati oncologici o chi, naturalemnte, sta esalando l'ultimo respiro.
EliminaIn tre mesi di emergenza (100 giorni) si avranno a disposizione, quindi, incondizioni normali, circa 170.000 cadaveri cui poter esercitare l'arte dell'acchitto.
Forse trovano più gusto così. Tutti i cambiamenti di regime sono contrassegnati da atti di puro sadismo. Leggevo che si chiede a gran voce l'utilizzo dell'esercito nelle strade per reprimere ogni tentativo di fuga dalla quarantena e giustamente a mio avviso qualcuno ha scritto che Pinochet era un dilettante rispetto a questi. Ironia della sorte si è passati da Imagine alla Stasi in un mese, quelli che sono cresciuti a pane e arcobaleno sono gli stessi che porteranno i militari a controllare che qualche vecchietto non sosti sulla panchina dietro casa. Unico dubbio che nutro rispetto al quadro che disegna Alceste con la consueta maestria riguarda la radicata propensione di noi common people al consumo compulsivo. Faccio parte di quella categoria di " lavoratori essenziali " spediti dentro le case degli italiani per far funzionare lo " smartuorching " , ebbene, nonostante tutti i proclami e avvisi di rintanarsi in casa, il micco digitale apre il sacro uscio domestico a potenziali untori tra pargoli urlanti e mamme chine sui cellulari per ottenere la fantastica velocità della fibra 4.0 da quella preistorica del 3.0. Gli stessi che un decennio fa ti dicevano che ormai la linea fissa era superata "perché ci sono i cellulari" ora rischiano di appestarsi per scaricare più velocemente i film in streaming. Forse se continua il blocco per un altro mese e si assisterà a scene di rivolta urbana avrà un senso anche la permanenza delle forze armate davanti ai supermercati, altrimenti non mi spiego come si possa passare dall' I Phone a un'economia di guerra vagheggiata dall' ennesimo sub commissario del nuovo Potere.
RispondiEliminaAntonio
Escludo le rivolte urbane. Non abbiamo la stoffa per rivoltare alcunché. Gente che canta sui balconi dovrebbe stangare i gendarmi? Non speriamo troppo poiché la speranza indebolisce. Riguardo al sadismo devo dire questo: il Potere, quello vero, è assai prosaico ed efficiente. Ha un problema, lo individua e propone la soluzione: in poche paginette. Il Potere è asociale, asettico, psicopatico e nonperde tempo. Non escludo, però, che alcuni suoi membri godano a vedere lo spettacolo.
EliminaVorrei precisare che le rivolte urbane si potrebbero verificare se venissero a mancare i necessari approvvigionamenti alimentari. Dopo 24 ore di digiuno penso che ognuno di noi inizierebbe ad assaltare i forni, non certo per rovesciare il governo in carica. Riflettendo meglio anche grazie ai tuoi scritti si potrebbe dire che scrittori che tu una volta definisti i veri intellettuali dell'epoca moderna , penso a Philip Dick, nelle loro paranoie hanno centrato il bersaglio meglio di tanti osannati autori cari all' intellighenzia polcor, disegnando un universo di disperati in lotta per la sopravvivenza, governati da un potere alieno e tecnologico sognando di coccolare un animale vivo. Ironia della sorte la generazione vissuta nei famosi 70 anni di pace rischia di morire perché non si trova un posto negli ospedali come nemmeno nella Milano manzoniana.
EliminaA proposito della risposta sopra, vorrei chiedere ad Alceste:
RispondiEliminama le multinazionali, non hanno vantaggio in una popolazione sempre più numerosa, decerebrata e che campi poco? Meno ricchezza procapite, più consumatori per compensare. La produttività è la capacità di consumare, quindi vita breve.
Quando la manodopera, la domanda, i consumatori sono una moltitudine, la vita umana vale di più o di meno? Una popolazione meno numerosa, non avrebbe come effetto conseguente, una migliore qualità della vita per mille motivi?
Ma quante sono queste multinazionali. Ben poche. Esse stanno assorbendo o distruggendo proprio il tessuto produttivo. Si cibano di produttività. In tal senso son anticapitaliste. Amazon, google, CNN e compagnia cosa producono? Inoltre possono essere gestite con personale umano composto da poche unità; presto diverranno integralmente automatiche. Un'umanità ferma a otto-nove miliardi (a scendere), senza pretese spirituali o culturali, immemore, gonfia di junk food e pornografia, va loro benissimo. In cambio del veterocapitalismo avranno il dominio totale di corpi e menti. Per alcuni di loro questo è il Paradiso che potremmo definire - cum grano salis - "massonico".
EliminaA questo non avevo pensato. Infatti associavo come naturale: "meno persone, più cultura e maggiore rilevanza" . Effettivamente, non è affatto scontato.
EliminaGrazie per la risposta e buona serata.
Caro Alceste, ciò che mi coinvolge nella lettura dei tuoi scritti è che, con perfetta sapienza prosastica, esprimi concetti che io ho sempre pensato ma ai quali non ho mai saputo dare forma letteraria! Giunto sul "limitare" posso dirti che "Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore" (questa citazione dantesca serve anche per far vedere al caro amico Sitka che sono pure io "imparato"!).
RispondiEliminaUn cordiale saluto.
Hermannus Contractus
Non esageriamo ... il mio è solo uno sfogatoio. Finché ce lo faranno tenere aperto o finché ne avrò voglia. Saludos
EliminaIo suggerirei a tutti gli italiani di infischiarsene fare disobbidienza civile così come ha Fatto il Papa Girando Per ROMA A piedi e tenendo le chiese aperte alla facciaccia dei Governanti Massoni vedi la Raggi che se ne va al parco per mandare a casa gli "imprudenti" romani,scena patetica manco camminare per strada a casa propria vi lasciano , il capravirus e'in agguato ah ah ah ma di cosa vi fate! Digitate " disquisendo wordpress" ci sta lo scienziato STEFANO MONTANARI IN VIDEO E PARLA DEL VIRUS TRUFFA DEL CAPRAVIRUS FARLOCCO per malati immaginari quali siete, una presa per i fondelli planetaria fatta dalla Massoneria e dai vari governi governati da massoni , ma io dico avete un occasione unica senza impugnare armi e senza fare atti eversivi inutili da fare male a qualche persona siete lì 'che vi annoiate umiliati barricati segregati manco foste dei delinquenti finiti agli arresti domiciliari in casa ma fate una cosa giusta una volta tanto scendete in strada e portate a spasso il fufi O IL CANGURO AFGANO O LA PANTEGANA quel che volete e poi via in bicicletta questa e'casa vostra mica un carcere organizzatevi tra di voi uscite tutti di casa avete paura del CAPRAVIRUS? MA VAH un influenza della minkia fatta passare per peste bubbonica, avete paura delle denucie della Polizia? 60 milioni di italiani in carcere hai voglia a farne di carceri per ospitarli tutti
RispondiEliminaIl numero di decessi quotidiano in Italia si può leggere su www.italiaora.org. Dovrebbero essere dati ISTAT aggiornati in tempo reale (?). Ho iniziato a seguirlo da quando il desiderio di razionalizzare il caos circostante a prevalso e..... Il numero dei decessi è pressoché invariato negli ultimi giorni (sempre attorno ai 1800). La media degli ultimi anni è di poco inferiore (i dati ISTAT sono disponibili), e la curva del decennio progressivamente crescente. Lascio eventuali considerazioni a chi è più bravo di me.
RispondiEliminaI morti hanno un eta'media di 81 anni e passa con 3-4 patologie gravi precedenti vedi diabete tumori infarti ecc , le influenze stagionali hanno sempre fatto migliaia di morti nel 2016-2017 30000 mila morti solo in italia , poi bisogna vedere la malafede dei media ammaestrati nel manipolare e nel mentirvi, e'facile mentire al popolo Bue ci vuole poco xche'qui sembra di sentire la storiella dei 20 milioni di russi morti nella 2 guerra mondiale parevano tutti morti fatti fuori da Hitler tutto per colpa dei sanguinari Nazi mentre la realtà e'che la maggior parte dei Russi mori 'nei Gulag creati dal Buon Padre Della patria Lenin E trotsky entrambi ebrei... Ripeto io vivo in indocina da 20 anni sono tutte cazzate quelle che vi stanno raccontando qui da me c' e'pieno di Cinesi che girano indisturbati nessun contagio nessun divieto i market aperti le strade piene di gente scuole aperte ( in thai no xche'e'finito l'anno scolastico) la pandemia ce l'avete nella testa voi italiani, ribellatevi scendete in strada a far fare una pisciatina alla povera bestiola che state diventando voi stessi robe dell'altro mondo vi trattano come un gregge di pecore che deve stare solo nell'ovile in preda al panico del capravirus, vi stanno facendo sbroccare a furia di bugie! Ripeto se fosse vera sta pandemia qui da me ci dovrebbero essere distese di cadaveri xche'confino con la Cina e invece Zero Niente non c'e'nessun morto farmacie e ospedali tutto e'normale, fate senza la mascherina siete acefali che bisogno c'e'
RispondiEliminaSe e' per questo anche qui da me dovrebbero esserci distese di cadaveri perche' non e' stata presa alcuna misura "per contenere (!)" il virus, eccetto la settimana di vacanza dalla scuola (no sense, ma buono per i ragazzi) e l'idea di evitare raduni sportivi che vedo pero' gia' ignorata dai piu'. I voli dalla Cina continuati fin oltre il periodo in cui l'Italia era gia' un lazzaretto; solo da poco obbligo di autoisolamento 14gg.
EliminaLa mascherina… che qui e' quasi sempre un must (in particolare quando sei malato per non tossire addosso a qualcuno), mi sembra che la portino meno di sempre, anche perche' non c'e' molta gente malata in giro, finita la stagione del raffreddore… poi se sono tutti morti e radunati nelle fosse comuni, non saprei, non vedo una diminuzione della popolazione, eccetto quella turistica, ma non voglio basarmi su quanto vedo che potrei sbagliare, lo sapro' con certezza appena escono i dati demografici a fine anno, o prima se lo afferma la tv.
Sed ho presente l'"infezione massonica" che mi spiegava nell'altro commento. Su Duterte avevo dubbi perche' i filippini me ne parlano tutti bene. Gli Aquino prima di lui sapevo essere la dinastia legata alla mafia cinese, sebbene di facciata ostile alla Cina, Duterte sembrava diverso, ma vedendo ora il background, che non conoscevo, e quello che mi dici, oltre a quel che sta facendo, forse… nulla di nuovo sotto il sole.
Personalmente pero' non considero la Cina, ne' tutte le sue propaggini (paesi centroasiatici e sudest asiatici che sta invadendo e di fatto controllando, piu' l'Africa e altro), come immune dall'"infezione massonica". Cina e USA sono il Gatto e la Volpe del paese dei balocchi globale, pieno di loro burattini.
Saluti,
Ise
Non voglio addentrarmi in ulteriori analisi dei "dati" veri o presunti, ormai tutto viene trattato come in occasione dei mondiali di calcio, zuffa da cortile se era giusto il 433 o il 54321.
RispondiEliminaPiuttosto quello che mi spaventa è la "stazionarietà", mirabilmente rappresentata da Alceste.
Riusciremo ad uscire di casa dopo due, tre, quattro mesi di divano, serie tv e videogame?
Una conoscente non scrive che non sa più che giorno siamo e passata la "novità" dello stare a casa si sente come durante una malattia, debole e spossata.
Mi chiedo quanta cattiveria può avere questo potere che per difenderci dalla malattia ci fa ammalare, con il nostro beneplacido naturalmente.
Come nella migliore o peggiore forma della sindrome di Stoccolma finisci con l'amare il tuo aguzzino...perché di questo si tratta.
Sindaci, governatori, ministrucoli con la bava alla bocca a rampognare l'italico disobbedienti, renitente a qualsiasi regola e decreto.
Personalmente non credo di riuscire a tornare alla vita di prima, già di per sé difficile.
Tornare a guardare in faccia questa umanità che mi da il volta stomaco e per la quale nutro profondo disprezzo e odio.
Segnalo
RispondiEliminaCorso di sopravvivenza mentale e sociale - 09 - Soluzioni
https://m.youtube.com/watch?v=PQQ4_-1aqhk
Secondo Lukashenko (il famoso dittatore) con questa buffonata hanno "reso l'intero pianeta un manicomio".
RispondiEliminaIn russo al link
https://m.youtube.com/watch?v=jjgPWkAmXO0
Di lui mi fido: conosce la materia.
EliminaSuggerisco, a complemento, a te e a tutti, la breve lettura d'un classico dell'inversione: il raccontino - di Edgar Allan Poe - "Il sistema del dott. Catrame e del prof. Piuma" ("The system of Doctor Tarr and Professor Fether").
Grazie, prendo nota.
Elimina“Giova, a tal fine, ricordare l’incipit del primo, memorabile, capitolo de La ragione aveva torto?, effort d’un giovane Massimo Fini.
RispondiEliminaCosa insinua Fini, in questo deprecabile e fastidioso librino, naturalmente bollato come anti-scientifico? Che la maggiore vittoria dei Lumi consiste nel far credere come il progresso stia sconfiggendo la Morte”.
Moderno: dal latino modernus, dall’avv. modo, da modus (=misura, regola).
Epoca moderna: un modo diverso di interpretare la realtà, che è sempre la stessa.
Dall’epoca moderna l’uomo si allontana da Dio, nel senso che si allontana dalla Legge che regolava la società dell’epoca medievale, periodo nel quale l’uomo, anche se peccatore, sapeva di peccare contro una Legge che era riconosciuta da tutti come regola e sappiamo che ogni gioco, per funzionare, ha bisogno di regole, anche il gioco della vita. L’epoca moderna sparge i semi che daranno il loro frutto nell’Illuminismo: Dio viene sostituito dalla ragione. La ragione s’inorgoglisce sempre più e, nella sua superbia, adora il progresso, mettendo da parte l’uomo. Il modo di interpretare la realtà, che dovrebbe essere solo uno strumento, è divenuto il fine. Non ritenendosi più un corpo con un’anima che lo vivifica, l’uomo allontana da sé il concetto di morte, ma la realtà è sempre la stessa, cioè l’essere umano è sempre lo stesso, incapace però di dare un senso alla vita, per aver assolutizzato uno strumento che, nel suo modo, dovrebbe essere solo indagatore.
Ora, il disastro è ben visibile agli occhi di chi sa vedere: l’uomo ha perso completamente il contatto con la propria interiorità.
Anna
Credo che abbia perso soprattutto il contatto con la ragione.
EliminaLa ragione, a contatto con "le superne cose de l'etterna gloria", diviene ragionevolezza.
Ora invece un pinco pallo qualsiasi, pure sfottendo, ordina la tua intera esistenza come il sorvegliante di Alcatraz.
Io ricordo con grande limpidezza i racconti sereni di mia nonna su sua madre al tempo dell'influenza spagnola. Suo padre era medico quindi era continuamente in prima linea. Sua madre ogni giorno faceva il giro del vicinato per aiutare i malati. Poi tornava a casa, si toglieva i vestiti e li metteva nella cenere del camino, si strofinava il corpo con la cenere e fine. Si puliva e si rivestiva. Tutta la famiglia non ha avuto infetti, pur senza mascherina ed amuchina. Credo che l'uomo non sia rimasto sempre lo stesso ma sia regredito parecchio. Manca il coraggio di vivere.
EliminaIse
IL FATTO INCONTROVERTIBILE che dimostra la situazione infernale di Manila e'uno, i filippini sono uno dei popoli che emigra di più sempre alla ricerca dei lavori più umili con paghe piu'basse rispetto ad altri xche'quando uno e'disperato accetta tutto, l'80 % delle navi al mondo che circolano ha personale filippino xche'i pinoy sono i più servili e sanno benissimo l'inglese , e'naturale che chi parla bene di manila non puo'essere che un figlio di papa'oppure uno appartenente alla casta di privilegiati a cui le scuole americane hanno espiantato il cuore , vedere ora duterte preoccupato del popolo che fino a ieri ha trattato come spazzatura da esporre ai piedi dei grattacieli di manila non e'credibile , suggerisco come ho già 'detto prima che invece di scuotere inutilmente il collo e il giogo al collo senza fiatare come se si fosse dei bipedi bovini sarebbe meglio ripeto disobbedire fare disobbedienza sociale anche magari partendo dal Web usandolo come sfogatoio e' già 'qualcosa altrimenti il silenzio Tombale che e' caduto sulle strade italiane diventa contagioso pure sul web pare la fine del mondo
RispondiEliminaLa storia di chiudere in casa tutti, sani e malati...non la capisco, sara' un mio limite. Mi sembra simile a quella del vaccino che da facoltativo diviene obbligatorio per tutti. Se tu vaccini tuo figlio perche' ti senti piu' tranquilla e ritieni in questo modo di immunizzarlo dalla malattia, perche' dovresti poi aver paura di chi ipoteticamente non e' immune perche' non vuole vaccinarsi di malattie semi-scomparse? (so gli argomenti usati per confutare questo pensiero, incluso quello del gregge, non intendo discutere questo ora).
RispondiEliminaSe tu vuoi chiuderti in casa a tempo indeterminato perche’ ritieni sia l’unico modo per evitare di ammalarti (sick!) ed e’ l’unica cosa che ti fa stare piu’ tranquillo, cosa t’importa se altri invece, per stare meglio, preferiscono farsi una passseggiata?
Il tutto sembra basarsi sull'ingannevole idea che chi vuole uscire sembra voglia infettare o se ne infischi della paura delle altre persone o delle distanze di precauzione stabilite (e via con le news sugli untori di professione)...
Per me esiste il diritto, per chi ha paura, di isolarsi e chiedere di non avere contatti con altri; chi anche non la ritiene una misura necessaria, ha il dovere di rispettare questo desiderio, quindi X non andra' vicino ad Y ne’ per alitargli in faccia, ne’ per scambiare un saluto. Allo stesso modo pero' X ha il diritto di uscire all'aria aperta se lo fa stare meglio, e Y che tanto sta chiuso in casa perche' cosi' si sente piu' tranquillo, deve rispettare questo suo diritto. Ma rinuncio a capire. Come qui si sottolineava la scomparsa dell'idea della Morte e quindi della Vita, sta scomparendo anche quella dei doveri e diritti. Sono scomparsi prima i doveri umani (come prima la morte, il Male...tutte le cose che l'uomo tendeva a rifuggire insomma) ed ora svaniscono i diritti umani.
Ise
Alcuni miei cari in Italia mi han fatto sapere ieri che da loro han deciso di chiudere parchi e spiagge (i luoghi piu’ salubri) perche’ sui SOCIAL si era diffusa la fobia per chi passeggia o corre fuori, quindi per il bene del POPOLO DI FACEBOOK, si e’ deciso cosi’. E la gente fa le foto dalle finestre a chi passa sotto casa. E’ soprattutto un’isteria schermo-indotta, altrimenti detto controllo mentale.
RispondiEliminaMio figlio mi diceva che molto tempo fa (prima del coronavirus) con gli amici aveva giocato ad un game online che aveva una mappa del mondo e consisteva nel creare un virus a scelta (incluso lo ”zombie” o il ”controllo mentale”), scegliendo da quale animale farlo provenire, per poi infettare il mondo tramite il movimento delle persone e il mutamento del virus, quindi c’erano gli aerei che lo portavano da un paese all’altro ecc, gli omini infettati diventavano rossi e man mano le nazioni diventavano rosse; lo scopo era far diventare tutto il mondo rosso, tutti infetti.
Ho trovato il nome del game, e’ Plague Inc., qui una versione in inglese, le versioni piu’ recenti sembra siano aggiornate col coronavirus ma le trovo solo in giapponese https://www.ndemiccreations.com/en/25-plague-inc-evolved
Giorni fa girava un video dell’OMS in cui si mostrava la crescita numerica nel tempo dei contagiati di ogni paese e quindi il cambio nel tempo dei primi in classifica, sembrava un videogame.
Io consiglio a chi sente angoscia di spegnere gli schermi o almeno le visualizzazioni di video e news perche’ sono i maggiori veicoli del contagio; cercate di evitare il controllo mentale in primis.
Ise
Quel video l'ho visto anch'io. Se tutti osservassero le stesse regole sarebbe pure utile. Invece qui, come al solito, come nelle statistiche della disoccupazione, ognuno conta le mele e le pere a modo suo.
EliminaNon e' un video di spiegazione delle regole. Mi sbagliavo, non e' un video dell'OMS, e' un video che mi han mandato in formato mp4, non ha url quindi non posso mandare un link. Lo ha fatto qualcuno basandosi sui dati dell'OMS. In pratica inserendo i dati dell'OMS sui contagi nel mondo dal 23 gennaio al 10 marzo, il video mostra lo sviluppo del contagio in ogni paese (eccetto la Cina) in quell'arco di tempo, mettendo in ordine dall'alto in basso i paesi piu' affetti. I numeri e le date scorrono velocemente, e l'ordine dei paesi, simboleggiati dalla loro bandiera con scritto accanto il numero dei contagiati, che cresce a velocita' diverse col passare dei giorni, cambia sullo schermo in base al variare dei numeri.
EliminaDunque si vede che all'inizio Tailandia e Hong Kong si alternano in prima posizione con il numero piu' grande di contagiati (8 persone). Poi improvvisamente sale sul podio il Giappone che si alterna alla Corea del Sud. Di nuovo all'improvviso in Giappone diminuiscono i casi e scende sempre piu' in basso mentre il 24 febbraio appare dal nulla l'Italia, seconda sotto la Corea del Sud, seguita dall'Iran, che pure appare all'improvviso (non essendo fino ad allora tra i primi 15 visibili nel video). Dall'8 marzo l'Italia sale sul podio dei paesi con piu' contagi dopo la Cina e mantiene la posizione...
Quel che colpisce e' l'improvviso apparire dal nulla dell'Italia nelle prime posizioni fino a quel momento solo in mano asiatica, sembra quasi un Risiko in cui qualcuno all'improvviso ha deciso di spostare l'armata in Italia, un po' come se giocasse al game di Ndemic Creations, non piu' nel virtule ma nel reale.
Ise
Ise
Visto in tal modo, il video mostra soprattutto la magia dei numeri, che fanno apparire e scomparire emergenze e criticita', prima ancora che vi si possano scorgere variabili significative (misure adottate, "cambiamento del modo di vivere" e cose del genere).
EliminaIse
Beh Alceste un grazie particolare per aver ricordato Petrolini. Crumbo
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