Decifrare il passato (e il presente)

Racconti e improvvisazioni

Novità sconsigliate ai puri di cuore

12 ottobre 2018

Farfalle e piccioni


Roma, 11 ottobre 2018
La Biston Betularia, una falena dalle ali chiare, punteggiate da minuscole macchie più scure, svolazzava indisturbata, nei primi dell’Ottocento, fra la selvaggia chiarità delle campagne inglesi. Si posava, con flemma britannica, sulle betulle indigene, ricche di licheni bianchi: lì, immobile, poteva mimetizzarsi perfettamente; e riposare. Si trovava, infatti, nel proprio elemento, con cui aveva ingaggiato un progressivo rapporto simbiotico: millenni di lotte, fughe, inganni e crudeltà venivano racchiusi in un insettino solo apparentemente insignificante. In esso, però, vivevano milioni di ascendenti e, soprattutto, ancor più, i nemici sconfitti. Si poteva ben dire che il complesso e ingannevole vestimento le era stato donato dalla lotta coi predatori più accaniti. Ora prosperava naturalmente, fra gli alti e i bassi di un’esistenza fugace, aleatoria e libera. Le guerre non mancavano; il gelo poteva uccidere; la farfallina era, tuttavia, perfetta: strutturata per la vasta eternità.
Poi venne la Rivoluzione Industriale. Gli aggregati metropolitani cominciarono a produrre tonnellate di fuliggine da carbone. Le betulle annerirono, assieme ai licheni della superficie. La bianca falena, ora, risaltava con evidenza accecante sui tronchi: i predatori procedettero lentamente allo sterminio. Una variante scura della betularia, una popolazione fin lì assolutamente minoritaria, vide lentamente e irresistibilmente crescere le probabilità di salvezza. Le proporzioni si invertirono: da 99% a 1%; da 1% contro 99%.
Le Carbonarie, sui tronchi anneriti dal progresso, si mimetizzavano con facilità; le altre non avevano, invece, alcuno scampo.
Intanto l'immaginario Oliver Twist, ignaro della strage, popola l'Inghilterra, terra di confusione, nelle pagine di uno scrittore di Portsmouth.
Come accennai nell’esame del romanzo di James. G. Ballard, Deserto d‘acqua: non occorre indottrinare miliardi di persone; basta mutare, impercettibilmente, i fondali spirituali dell’esistenza.
Nel 1980 usciva un film con Lino Banfi, Fracchia la belva umana: la gag centrale consisteva in un grossolano stornello: Benvenuti a ‘sti frocioni. Oggi, a nemmeno quarant’anni, la trovata comica sarebbe impossibile da trasporsi in video. Cos’è accaduto in pochi decenni? Quasi tutto. Ciò che dava senso alla vita quotidiana si è ribaltato. Anche qui possiamo ricorrere con profitto alla metafora dell’anello di Möbius: nel 1980 ci siamo incamminati; l’itinerario sembrava normale, lo stesso di sempre; cosa c’era di diverso? Nulla! Oggi, nel 2018, siamo arrivati: cos'è cambiato fra noi, ditemi: quasi nulla: si lavora, ci si innamora, si muore, si nasce ... eppure siamo a testa all’ingiù! Upside down! Si dice: la rivoluzione digitale … ma la rivoluzione digitale è un mezzo, potentissimo, di qualcosa d’altro … ovvero della trasvalutazione di tutti i valori … introiettata come la pillola di Mary Poppins … con un poco di zucchero … adulterato, ovviamente.

La fiaba della farfalla di Manchester ebbe un lieto fine che coincise con l’avvento del metano. Via il carbone ecco il metano, addio polvere negra! I tronchi vengon dilavati con maggior frequenza dalle piogge autunnali, si rischiarano di nuovo … ora è la falena scura ad avere la peggio … si ha un riequilibrio … un fifty-fifty, diciamo … che non è la proporzione pristina, ma sempre meglio dell’estinzione.
L’1% della Bistularia chiara ha resistito, nel ghetto, per due secoli, sull’orlo della sparizione; i fondali, poi, sono mutati; con essi, assai velocemente, è tornata la Gente Antica.

Gli uomini non son farfalle o falene. Essi recano fardelli più devastanti. E poi: non debbono temere l’estinzione fisica, bensì quella culturale. La scintilla dell’umanità deve preservarsi. E la custodia di questo tizzone ardente è nelle mani di chi ha una più alta responsabilità: l’Italia. L’Italia, gli Italiani. Al solo udire tali parole (custodia, responsabilità) la schiacciante maggioranza scoppierebbe a ridere. O si limiterebbe a un sogghigno cinico. Ciò accade perché ognuno di noi è stato reso tale. Scettico sul proprio ruolo, e di uno scetticismo che non prelude al fatalismo stoico, ma alla sterilità ridanciana. Ma va bene così. A chi ha una responsabilità da coribante o vestale conviene l’esser in pochi. I felici pochi. A costituirsi quale gruppo elitario, addirittura prossimo all’entità minima. Per questo io ho sempre accennato ai Diecimila rifacendomi all’Anabasi di Senofonte. Diecimila italiani affini per tradizione e sangue … difficile, ora, trovarne più di venti, ma non dispero. Essere italiani, in tempi di fuliggine culturale, artatamente dispersa nei cieli di un mondo che si avvia a raggrumarsi in un’entità amorale unica, la Monarchia, equivale davvero a passare per la porta stretta. Il canapo nella cruna dell’ago. Essere italiani, italiani forti, intendo, significa provare brividi in luoghi precisi della Patria in cui il genius loci ci assale improvviso sino a rivelarsi nella sua squassante interezza. E tale rivelazione non è per tutti. Ci si deve preparare. La preparazione consiste in una liturgia lustrale che, a volte, in assenza di maestri, occupa l’intera esistenza. Riconosciamolo: si può morire senza essere mai stati Italiani. Comprendo: la parola Italia è pervertita da mille usi. Non so trovarne altre, però. Italia. L’Italia. Ho già accennato alla mistica italiana: una cura, una cerimonia; in vista della guarigione. L’Italia risiede nei libri, nei volti, nelle pietre, nei paesaggi; soprattutto in una trama invisibile agli occhi profani che diviene chiarissima a chi si è lavato ogni fuliggine dal corpo. La fonte del Sorga di Petrarca? Egli sapeva. Gli studi notturni di Machiavelli. Le acque rosse degli Etruschi. Il tempio della Fortuna di Palestrina. Rocce erratiche. Iscrizioni rupestri. Alberi. Ogni affioramento parla. Così come parla un rifiuto. Una sconfitta. O vivere una doppia vita che sorride di giorno e disprezza nell’intimo: tecniche di sopravvivenza in tempi di Rivoluzione Amorale. Dire un no che è un no: non per commentare un post: per vivere quel no. La fuliggine dell’Usura e dell’Amoralità ha ricoperto i nostri rifugi naturali. Ciascuno di noi rifulge su di essi come una falena indifesa. Vi siete mai chiesti perché il potere non affonda il coltello sino all’impugnatura? Perché ci tengono in vita? Perché, tutto sommato, serviamo. Servire è il  nostro destino. Servire, contenti della nostra condizione, mutato il gene da bianchi a carbonarii. L’alternativa è quella di resistere, come ha resistito la falena bianca, in attesa di una nuova mutazione epocale. Per quasi due secoli.

Charles Darwin dedica varie pagine ai piccioni. Egli stesso ne fu allevatore accanito. Era affascinato dagli incroci per ottenere nuove razze. In una nidiata venivano selezionati, a esempio, gli esemplari col gozzo più pronunziato e questi, poi, isolati in cattività; la caratteristica si propagava, in tal modo, ai discendenti con sempre maggiore evidenza: ed ecco, allora, i piccioni gozzuti: desiderati, progettati, voluti, anelati; e ottenuti, infine, con poco sforzo e crudeltà da domatore zootecnico. Selezione artificiale. Gli altri esemplari, quelli inutili ai fini del manipolatore, finivano direttamente nelle cucine onde unire l’utile al dilettevole delle patate arrosto.

La selezione, da artificiale, può degenerare in negativa. Selezione artificiale negativa. Da Wikipedia. “La selezione negativa riguardo alla selezione artificiale avviene quando vengono scelti i tratti negativi di una specie piuttosto che quelli positivi”. A volte la selezione negativa si crea per colpa di errori di valutazione: i regolamenti di caccia e pesca (o sanitari) che impongono di salvaguardare gli esemplari più piccoli (spesso più deboli) creano una fauna sempre più piccola; e debole. A volte, invece, la selezione negativa è dolosa. Questo il  nostro caso. Il potere seleziona, stavolta, gli esseri umani dai tratti più anonimi, indifferenziati, piatti, senza storia; d’alto livello tecnico, ovvero di crassa stupidità. Gli europarlamentari del Nord Europa, azzimati, seriali, e fanatici nel perseguire il cupio dissolvi delle nazioni, gli apolidi ebrei alla Moscovici e Attali, le piccionaie merdose del progressismo configurano un esercito da selezione negativa. Tali pennuti da laboratorio, senza palpebre, impartiscono direttive per selezionare ulteriormente il peggio, a cascata: abbiamo, quindi, i sub-sub-dominanti: i Monti, i Cottarelli, i Boeri, le Boldrini; tutti antitaliani, ovviamente, poiché homunculi da provetta ecumenica. La loro aridità è raggelante. L’incomprensione dell’Italia altrettale. Di solito questi esemplari non possiedono vita propria. Cosa facciano nel tempo libero: questa una curiosità che mi piacerebbe soddisfare. Mai vista passione nei loro occhi. Hollow men, nel cui regno non vi sono occhi. Il genius loci, infatti, non opera in loro. A tali visitors pare sia stato reciso, sul tavolo di un’autopsia aliena, il contatto fra il paleoncefalo e un cervello postmoderno, ricreato all’uopo, e che consta di pochi kilobyte. Un tocco di carne buono a cantilenare le identiche sciocchezze ad infinitum, con tenacia asociale, schizoide, disancorata da qualsiasi realtà vissuta. I sessantottini al potere, rivoluzionari un tempo, reazionari oggi, sono la perfetta esemplificazione dell’idiozia distillata negli alambicchi zootecnici. Come i tecnocrati, i libertari, i buoni a oltranza. Si riconoscono subito questi piccioni gozzuti: non parlano mai dell’Italia; non la conoscono; non gli dice nulla. Essi obbediscono a qualcosa d’altro, a pseudoricordi, a leggi inserite nei loro stanchi gangli cancerosi: e tanto biascicano. Le Gelmini, le Brambilla, le Carfagna, i Gasparri non sono da meno, purtroppo. Casapound, Forza Nuova, Salvini … lasciamo stare, per carità.

Il governo zootecnico (neologismo ideato da Marco Della Luna):
fuliggine epocale per invertire alla radice i sentimenti e le tendenze delle culture residue: Italia, Mesopotamia;
selezione artificiale negativa di elementi o dannosi o innocui in vista della creazione d’una razza (fisica e spirituale) senza speranza di redenzione.
Non è cominciato oggi il tentativo di governo zootecnico. Solo oggi, tuttavia, si hanno i mezzi per attuarlo.

Il racconto perturbante par excellence: Der Sandmann di Ernst Theodor Amadeus Hoffmann. Il protagonista usa occhiali e binocoli del sinistro Coppelius, l’uomo di sabbia. Scambia, perciò, reale e irreale, nel passato e nel presente: si innamora perdutamente di una bambola, Olimpia, e cerca di uccidere Clara, la fidanzata, credendola, proprio lei, premurosa e vitale, un malefico automa. Il suo è un mondo al contrario che lo reca nell’infelicità estrema. La morte per suicidio sarà un esito inevitabile. Occorre gettare via occhiali e binocoli donati dai saltimbanchi del potere, tornare a noi, a ciò che si è stati, da sempre, rinnegare, finalmente, la falsità della tecnica che non è mai scienza. Guardare faccia a faccia. Gli automi appariranno, allora, per ciò che sono: esseri senza vita, morti, disarticolati, con orride occhiaie cave: “Nataniele … aveva veduto anche troppo chiaramente che il viso di cera mortalmente pallido di Olimpia non aveva occhi, e che al posto di questi c’erano delle nere orbite: era una bambola senza vita … vide allora per terra due occhi sozzi di sangue che lo fissavano … le sue parole smorirono in un ruglio orribile, animalesco …”.

Il filmino di John Carpenter, Essi vivono!: la versione au contraire, ottimistica e facilona, coi suoi wrestler e i Ray-Ban rivelatori, de L’uomo di sabbia.

Una nuova speranza: i congiurati rientrano nelle catacombe. Si dedicano anima e corpo alla causa. La dedizione totale, inscalfibile, a ciò che si è stati riattiva predisposizioni antiche: i Diecimila si adattano all’ambiente culturale estremo, ostile, alla fuliggine della mediocrità come le falene inglesi; mutano, paradossalmente divenendo ancor più sé stessi: Konrad Lorenz: “Quando … alle altitudini più elevate, dove la pressione è bassa e l’aria … povera di ossigeno, il sangue dell’uomo diventa più ricco di emoglobina e di globuli rossi … queste modificazioni adattative non derivano affatto dal solo cambiamento delle condizioni ambientali. Esse sono dovute anche all’influsso esercitato da un programma genetico che si è elaborato col metodo per tentativi e successi del genoma e che ora è a disposizione, come adattamento già preformato, di questi casi specifici”.
In altre parole: cosa è sepolto in noi? Resistere, come Italiani, predispone all’insorgenza di nuove forze occulte? A patto di rimanere noi stessi? Come si è potuto dilapidare tanto in pochi decenni, questa la disperazione. E se non fosse così? Odio la speranza poiché relega nella letargia. Eppure, chiediamoci: possibile che Canne, Odoacre, Zama, Campaldino, Alberti, Torricelli, Lepanto, i Campi Raudii, tutto questo sangue, oppure il Cristo di Marcellino e Pietro, Pia de’ Tolomei, Giuseppe in Egitto, Enea Piccolomini, Cola di Rienzo, la fede, le astuzie, la follia omicida, la protervia di tremila anni siano svaporati? Non aspettano, forse, tutte queste realtà, annidate nelle circonvoluzioni del cuore? In attesa di originare uomini differenti? Uomini in grado di resistere, sempre gli stessi, ma con nuove capacità di superare ciò che ci appare ineluttabile?

Quello che oggi viene deriso, dalla religione alla liturgia spirituale all’ansia di una giusta gerarchia, racchiude in sé armi potenti. Per tale motivo impazzano i critici della ragion idiota abili a gettare acido negli ingranaggi vitali più delicati. Fosse per loro la vita d’un uomo consisterebbe in pillole liofilizzate, in un lavoricchio e in pochi talleri buoni per il vizio pervertito. Perché si deride la preghiera come appannaggio di bigotti? Semplice, perché si vuole sottrarre anche tale riquadro meditativo al tenero esserino; privare l’ominicchio del futuro di una risorsa ulteriore. Gli Odifreddi e compagnia radicale hanno un bel dire: sei bigotto. La preghiera non si è certo evoluta per creare dei bigotti: essa serviva una causa più profonda. La preghiera si è formata per permettere all’Italia di essere ciò che è stata. Lo dico da miscredente: abbandonare acquesantiere e inginocchiatoi per whatsapp non ci ha resi liberi o migliori, ma dispersivi, fatui, disattenti, coglioni. Una tradizione distillata nei millenni vanta una complessità talmente alta che il suo fenotipo ultimo (la supplica a un Dio crocifisso) rappresenta solo la vetta ingannevole d’una montagna ciclopica: id est: raccoglimento, liturgia, pathos della distanza, umiltà, accettazione del sacrificio, capacità di adattarsi a una trama più alta, anelito al silenzio per donare valore e senso alle parole chiave.
 
Giampaolo Dossena, storico eretico della letteratura italiana, una volta disse, all’incirca: per comprendere Dante occorre comprendere non la teologia tomista, ma certi boschetti medioevali dell’Italia centrale. Giusto. E certi colori, aggiungo io. E alcune folli predilezioni simboliche. I colori: lapislazzuli, nero di vite, malachite, calce spenta. E anche quel surrealismo, per noi urtante, che ci sconcerta, assieme a Borges, nella sfilata purgatoriale al canto XXIX; lì i quattro animali hanno sei ali punteggiate da occhi (temibili come quelli d’Argo) e le tre donne sono rispettivamente rosso fuoco, verde smeraldo e color della neve. Ma tali processioni, d’apparente cattivo gusto, celano insistite metafore della conoscenza, tutte italiane. In esse si condensano il Medioevo, la Cristianità e il mondo classico. Avere scienza immediata, dopo lungo studio, di tale incongruo espressionismo consente di ritenere in sé stessi almeno tre universi culturali sterminati.
Ma anche alcuni luoghi oggi scomparsi - torri, ponti, ruscelli, castelli, chiese - congiurano a una composizione dell’Italia come Anima. Quando Dante fa piangere Manfredi di Svevia sui propri resti dissepolti e sconsacrati:

L’ossa del corpo mio sarieno ancora
in cò del ponte presso a Benevento,
sotto la guardia della grave mora.

Or le bagna la pioggia e move 'l vento
di fuor del regno, quasi lungo 'l Verde,
dov’ei [il vescovo di Clemente IV] le trasmutò a lume spento.


si avverte, nonostante i riferimenti a minime entità geografiche che poco dicono ai non Italiani, l’incombere di una terra grandiosa e inesauribile.
L’Italia fu questo e, incredibile a dirsi, è ancora questo; il Verde, Benevento, Manfredi e Clemente IV sobbollono in noi, misconosciuti, a creare salvezze nuove, inaspettate vie di fuga.

Non c’è bisogno di comandanti o di nuovi duci o salvatori che non arriveranno mai. Li abbiamo già in noi. Una nuova maieutica si impone. Per raffinarla occorre riandare per vecchi sentieri nel bosco. Basta liberarli, scacciare rampicanti ed erbe infestanti. La trama, operata dall’uomo per tanto tempo, la si avverte subito. Riaprire, disboscare. Riconoscere. Mimetizzarsi. Resistere. Attendere l’insorgenza di nuove linfe. Il sangue si vivifica. Il corpo pensa in nostra vece, inaspettati talenti tornano alla luce. Ci si accorge che saperi dimenticati poiché recati al dileggio tecnocratico nascondono una storia profonda. Leggere, studiare, esercitarsi. Dire no. Un nuovo giro sul nastro di Möbius e si tornerà a rivedere le giuste costellazioni.

46 commenti:

  1. Io sono disposto a resistere, ci faremo aquile che paiono farfalle, però ti racconto una storia. Nei giardini pubblici della mia città non ci sono più i bambini con le biciclette o le mamme col passeggino, ma branchi di negri a vendere droga (i morti per overdose sono quasi quotidiani). Questi negri stazionano al parco dalla mattina fino a notte spacciando la loro merda quotidiana. Alcuni sono finti profughi in quota di qualche coop, altri semplici clandestini vogliosi di pagarci le pensioni. Su cento negri presenti in città uno fa un lavoro onesto e regolare, gli altri 99 si dividono tra varie forme di parassitismo e delinquenza varia. Chiunque passi dal parco vede le risorse che trafficano stupefacenti. Eppure c'è ancora qualche sinistro che nega l'evidenza. Credo che prima di pensare a ripulire il paese dalle risorse boldriniane sia necessario pensare a ripulirlo definitivamente di quel che resta dei sinistri. I sinistri sono il male assoluto. Non ho mai visto nessuno continuare a negare l'evidenza in questo modo. Sarebbero capaci di scambiare il sole con la luna, il mare con i monti. Malafede, follia, non lo so più nemmeno io, e non mi importa di saperlo. Dobbiamo combattere tutti i sinistri che odiano l'Italia (i sinistri partono da sinistra, ma arrivano fino al centro con qualche punta radicale). Eliminati i sinistri che in Italia sono infiltrati in ogni dove, sarà una passeggiata di salute fare pulito anche a destra dove da questo punto di vista sono molto meno organizzati. Poi toccherà alle risorse.

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  2. Come sono riusciti... Se costruisci attorno agli uomini una prigione e dai a questi carcerati una piantina del carcere fasulla, come mai potranno questi esseri imprigionati fuggire? Se poi doti la prigione con mille svageggi e un po' di sboba "dove c'e' Brambilla, c'e' casa"... e chi scappa piu'? Metti poi che il "faro di guardia" venga preso in ostaggio da finti "uomini del faro". A quale porto approderanno mai le anime semplici e sane? Si. Pochi sono i prescelti. Per loro e' possibile il TSO oppure anche la morte per "fatalite'" o "siusidio", se mai sti martiri si agitassero troppo la soluzione silenziosa si trova. La matrice pero' non e' perfettamente chiusa ed impenetrabile, ha ancora varchi e crepe: comunque sia e' prodigiosa e oggi si erge come una muraglia di ghiaccio altissima e impenetrabile. Fatto e detto cio', non credo che in Italia ce ne siano 10.000. Al massimo 100. Non credo si arrivi a 1000. Comunque sia, anche ce ne fosse solo 1, loro hanno perso! L'eugenetica l'hanno inventata loro e la purezza razziale e' da loro praticata. E allora? E' l'amore che porta a se chi ama. L'Italianita' si svelera' e si concedera', come si concede una donna, solo a chi veramente e profondamente ne amera' e proteggera' la natura segreta. Magari sara' un negro o un meticcio che difendera' il tesoro. Magari sara' un italiano con pedigree antico. O un giapponese innamorato del 400 fiorentino. I ratti paludati da espertoni, i politicanti da baraccone dei mostri, gli esegeti da talk show della corte dei miracoli, i giocolieri della borsa e della vita, i venditori di carabattole, i furbastri, tutti i ratti traditori e parassiti... Tutti saranno risucchiati nel cesso della storia. E' inevitabile. Come e' inevitabile che il genio si riveli comunque. Il genio e' carsico. Scompare e riappare misteriosamente: non puoi farci niente! Il lavoro da fare e' enorme: suvvia, rimboccarsi le maniche e con una buona accetta affilata disboscare le piante infestanti dentro di noi. Chissa' magari il genio italico non risiede negli italiani, ma e' un demone che popola questa porzione di pianeta, e che se la ride di tutti gli sforzi sia dei ratti che anche nostri. I ratti hanno il terrore di essere scoperti. E il demone e' pronto per gettar scompiglio e rivelarsi paradossalmente. Una volta, da bambino sognavo di diventare astronauta. Ero appassionato di fantascienza. In una puntata di Star Trek, Spok il vulcaniano chiede al Capitano Kirk come fosse riuscito a risolvere il test irrisolvibile per l'ammissione al comando della nave interstellare Star Trek. Il Capitano rispose: "semplice, sono entrato nella memoria del computer e ho manipolato il quesito, dando la risposta esatta! La soluzione del test non consisteva nel trovare una risposta al test, ma nel manipolarlo. Il test era fasullo. Era un trabocchetto."
    Diventare Capitani del nostro vascello, truccando le carte fasulle che ci vengono date dal banco putrefatto. Affrontare la gelida solitudine dell'indipendenza. Innamorarsi perdutamente. Ammazzare i ratti.
    L'universo, lo spazio interstellare non esistono. Il capitano Kirk ce lo ha detto: e' tutto un trucco! Questa e' la nostra prigione.
    Questa e' la sola casa che abbiamo.
    Questo e' l'Eden. L'inferno. Il paradiso.
    Vivere 50, 60, 70, 80 anni senza nemmeno vagire, che senso ha?
    Anonimo di nome R

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    1. Ciao le tue parole mi hanno molto rincuorato e riappacificata evviva il popolo Veneto ! Anche io sebbene italiana ho la pelle scurissima e così gli occhi e i capelli. Ho subito tanti episodi di "razzismo" fin da bambina, essendo cresciuta fra i contadini toscani ma non so come mai ho sempre amato molto questa terra, i fiumi, le montagne e i paesi, e anche questa gente cosi' difficile (molto meno chi li governa e rappresenta).

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    2. Ciao italiana anonimo dalla pelle scurissima, grazie per l'intervento. Innanzitutto mi scuso se talvolta ci vo giu' duro: i concetti richiedono semplificazioni che sempre lasciano danni non desiderati. Detto cio' ho gia' detto in precedenza il mio punto di vista sulla questione migratoria e, di conseguenza, della inevitabile mescolanza tra immigrati e nativi, ma lo ribadisco: le migrazioni e la mescolanza sono inevitabili, sempre esistite e, normalmente, auspicabili. Mi riferisco a migrazioni naturali dove chi arriva viene accolto ed assimilato lentamente dal paese e dalla sua cultura. Da questo punto di vista il colore della pelle, il paese di provenienza e la religione non costituiscono un problema. Altra cosa e' un'invasione programmata da poteri esterni per "far fuori" i nativi e la loro identita'/cultura. Queste operazioni belliche sono sempre esistite, e quello che stiamo assistendo in Italia e in Europa e' un'azione militare camuffata da "migrazione causa fame, carestie e guerre" che prevede l'ingresso nel nostro paese e continente di milioni di maschi africani e mediorentali in eta' da guerra/guerriglia, con un passato impossibile da verificare (quanti criminali ed ex soldati stiamo accogliendo?) e che mai si integreranno. Vedere Svezia, Germania, Francia, Belgio, Regno Unito ecc.
      Le due cose sono totalmente diverse! Purtroppo gli italiani reagiscono, e' ovvio, ma anche troppo poco! Prima gli albanesi, poi i romeni, quindi ucraini, marocchini, kossovari... Adesso tutta l'Africa? Il popolo veneto da sempre e' stato invaso, ed ha imparato ad accogliere, e l'immagine razzista che hanno cucito addosso al Veneto e' falsa ed e' stata inventata dai media sinistri e da una retorica bolsa leghista, della lega del Bossi, del trota e via discorrendo! Detto cio', quando un popolo sente in pericolo la propria esistenza, reagisce. Riguardo agli africani in Italia, quelli arrivati anni fa e ben integrati sono molto allarmati di cosa sta succedendo! Ti posso dire che ho aiutato personalmente un ragazzo africano, da anni in Italia, tipo in gamba, la cui moglie (africana) che non tollerava vivere in Italia, era andata in esaurimento nervoso e minacciava il suicidio. Gli ho consigliato di riportarla in Africa al suo villaggio. Non aveva i soldi per il biglietto e glieli ho anticipati. La moglie adesso e' in Africa ed e' ritornata in se'. Lui mi ha restituito il prestito. Quando mi ha dato gli ultimi soldi, mi ha detto due parole che mi hanno fatto crescere. Piu' o meno: "ti ringrazio per i consigli e l'aiuto che mi hai dato. Tu sei stato come un padre per me!". Nessuno mi aveva mai detto una cosa simile! Adesso sono anche padre putativo di un africano del Burkina Faso... Bella la vita, vero? Poi, continuando, una delle mie ex era della Costa D'Avorio. Femmina di bellezza ed intelligenza regali! Da dieci anni in Italia. Innamorata dell'Italia, femmina come poche. C'e' stato anche un recente ritorno di fiamma... Cosi' ho fatto outing! Le cose sono complicate come vedi.
      Un caro saluto.
      Anonimo di nome R

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  3. Coi congiurati che rientrano nelle catacombe, si parafrasa il "Trattato del ribelle" di Ernst Junger... ricordo anche uno scritto di Eugenio Orso su pauperclass, l'intimo rifiuto come unica strategia di resistenza percorribile nell'odierno..eccolo qua

    https://pauperclass.myblog.it/2017/03/31/resistenza-passiva-individuale-di-eugenio-orso/

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  4. Finalmente si intravede LA Luce ,era ora CE voluto un po a convincervi che non siete ancora pistolini da obitorio pero alla fine anche l'alceste lo ha Capito che non si arrivava da nessuna parts a forza di sensi di colpa e di paranoie sterili mentre invece rimpolpare e infondere fiducia negli italiani trovo che sia piu corroborante anche per chi ci prova ,sembra poca cosa ma lo spirito e'Sempre avido ha bisogno sempre di qualche espediente un qualche fuocherello perenne acceso per tirare avanti per riscaldare LA ferraglia LA carcassa e leparole giuste quelle che mettono di Buon umore che ti fanno tirar avanti non tutti lesan Trovare ,ecco I'll nuovo mantra Basta Pessimismo dietrologia da vecchi che ascoltano LA scampanellata a morto ecc , creare entusiasmo fare un Vocabolario delle parole piu Utili anche quelle che non vi hanno insegnato a scuola o che vi Hannofatto dimenticare ,per raccogliere unire far sopravvivere il branco ci vuole proprio un nuovo vocabolario e' dal parlare che dovete ripartire vedrete che rabbia sui volti dei vostri politici abituati a vedervi come un seraglio di Beastie feroci capaci solo di Ferirvi

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  5. “Dire no”, “trovare diecimila veri italiani disposti a cambiare le cose”, “resistere tra le rovine”, queste idee mi ricordano il “trattato del ribelle” di Jünger e “gli uomini e le rovine” di Evola. Li hai mai letti Alceste?

    È possibile essere italiani oggi? Spero di sì. Sicuramente non è italiano chi ascolta le canzonette di Sanremo e similari; chi segue il “grande fratello” (intendo la porcheria televisiva non il personaggio di Orwell); chi si abbona a Netflix; chi legge Repubblica; e così via. Oppure chi guarda i film di Quentin Tarantino e li rapporta alla vita reale. Come fece il sedicente capo dello stato italiano, al secolo Mattarella, che in una conferenza stampa (a cui assisteva anche il Tarantino; cosa ci faceva lì? Non è che il mattarello nazionale gli ha conferito qualche onorificenza pubblica, magari per meriti culturali?)disse “uscire dalla crisi non è facile; non ci riusciremmo nemmeno se ci prestasse mr. wolf” (https://m.youtube.com/watch?v=PrLV9FGK_wY ). Spiego per i bigotti retrogradi che non stanno al passo in cose artistiche: il citato “mr. Wolf” è un personaggio di un film del succitato Tarantino. Il film in questione è “pulp fiction”. Un film che parla di due sicari di uno spacciatore di droga, un bianco e un nero (l’”arte” moderna è politicamente corretta, non è razzista) e di un pugile truccatore d’incontri (si fa battere apposta per speculare sulla sua sconfitta, scommettendo danaro contro se stesso), che si trovano ad affrontare le più svariate situazioni, tra cui: omicidi, overdosi di eroina e sodomizzazioni. Cosa? Siete disgustati da questa trama? Ma è ovvio che siete dei fascisti ignoranti, bigotti medioevali che non comprendono l’arte moderna! Quando sentii le parole del sedicente presidente della sedicente repubblica italiana, ebbi la conferma che la casta che dice di governare questo paese è animata da un odio profondo, atavico di tutto ciò che rappresenta l’Italia.

    Continuo ad affilare il mio coltello. Culturale, per il momento (che temo durerà per sempre).
    Saluti, Enrico Barra.
    Ps. non faccio più complimenti per i tuoi scritti (e quelli del poliscriba), sarebbe lapalissiano.

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  6. Rispondo un po' a casaccio, causa blogger.

    In tutti questi ultimi vent'anni ho trovato molte persone che condividevano ciò che dicevo. Alla maggior parte, tuttavia, piaceva il piccolo cabotaggio della vita quotidiana. Erano soddisfatti, alla fin fine. I pochi che, invece, "vivevano" contro erano assolutamente disillusi (quasi tutti reduci da destra). I motivi per cui ciò accade li ho scritti. I condottieri, lato sensu, furono possibili a cagione della guerra. Tutti i comandanti sconfitti nella Seconda Guerra, comunque li si voglia giudicare, passarono attraverso il fuoco della Prima. Nel 2018 siamo a quasi ottant'anni dalla guerra: il materiale umano è quello che è, incluso il sottoscritto. E tuttavia un contrasto intellettuale all'andazzo generale è doveroso, a patto di leggere ciò che deve essere letto e rifiutare ciò che deve essere rifiutato. In blocco. Inutile dire: odio la televisione e poi starsene quattro ore la sera a guardare la Champions League (e qui ritorniamo alla maggioranza di cui sopra).
    I ratti sono il 99%, ma non è detto che non intervenga il metano ... per rischiarare i tronchi delle betulle. Mutazioni imprevedibili.

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    1. Il metano arrivera'. E' solo una questione di tempo.
      Anonimo di nome R

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  7. Anonimo delle 14:07,
    e' cosi' anche nella mia citta'. E mi piange il cuore ogni volta (sempre peggio) vedere tutti quei giovani che ormai vivono solo per la dose quotidiana, anche se loro non lo ammettono mai a loro stessi, anzi si sentono i piu' giusti, i piu' progressisti ed empatici, we are the world black&white peace&love. Sembrano davvero non avere piu' sogni, vivono alla giornata. Ed e' una vera Emergenza che nessuno ancora rileva, uno stillicidio delle uniche vere risorse italiane.
    I sinistri? L'ultima volta che li ho dovuti frequentare per circostanze al di fuori del mio controllo ho visto cose...una volta scherzando si diceva "col cavolo che i fautori dell' aiuto agli immigrati se li metterebbero in casa!" E invece, se li sono messi in casa! Sono dovuta andare a fare una visita e...sorpresa, la risorsa si e' presentata ma si e' trattenuta poco perche' la sera esce sempre per una passeggiatina al parco. Non manchera' molto che ci faranno vedere la Boldrini in prima pagina circondata dagli energumeni di casa sua a petto nudo che le fanno manicure e pedicure, nello stile delle foto di Macron che il buon Blondet ogni tanto ci inoltra.

    Alceste,
    mi ritorna in mente...l'immagine della ruota del Tao, falena nera (1%) su sfondo bianco (99%) e poi falena bianca su sfondo nero. Ho letto alcuni tuoi vecchi post, troppe volte ho scritto cose che tu hai gia' espresso meglio con un pensiero simile al mio. Chissa' magari abbiamo un comune antenato villanoviano che ci ha lasciato un gene col timer, in quest'epoca doveva riattivarsi per farci vedere il mondo al contrario.
    Credo di non aver mai avuto neanche il privilegio di illudermi.
    Ormai sono vent’anni che tengo la mano ben salda sulla leva, ma non riesco ad abbassarla perche' non basta la massa cosciente. Dovessi aspettare anche altri 60 anni, col mio ultimo granello di forza, daro' il mio contributo a...tirare finalmente lo sciacquone della cloaca maleodorante che ci infesta! Sara' la mia piu' grande soddisfazione.
    Ise

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  8. E'naturale che vi vogliano distruggere come popolo e come cultura ,anche io se fossi un ebreo CE l'avrei con voi ,essere reietto nei seccoli cacciato e perseguitato da tutti dispregaiato e vituperato attraverso preghiere come quella che I papi hanno recitato per 1960 anni quella dei perfidi ebrei ,questa gente gli Ebrei ha tuttele ragioni per avercela con voi e sopratutto in Italia dove ci sta I'll Vaticano e il Duce 2 nemici giurati Della sinagoga di Satana,e difatti tutta internet lavora alacremente per tenere divisi gli italiani su questioni religiose diffamando e screditando in tutti I modi LA chiesa cattolica anche attraverso I vari santoni del Web come blondet ,non vedoCome il prendere per il culo I'll Papa possa aiutare LA chiesa a risollevarsi , appiopparvi I Negri e I musulmani e' solo l'ultima trovata, una ennesima, il tocco finale, che I riflettori Della vergogna possano illuminare LA scena di modo da farvi schifo fin a voi stessi , essere Italian I deve essere un vanto non una vergogna roba da Matti ,tutto I'll cinema LA TV giornali ecc lavorano incessantemente proprio per farvi sentire l'opposto e' un lavoro che richiede migliaia di traditori prezzolati pagati apposta per avvilirvi addomesticarvi nel denigrarvi tra di voi farvi essere scettici su tutto diffidenti anche di Voi stessi ,LA soluzione di tutti I problemi comincia con LA chiusura delle logge massoniche e vietare incarichi politici ai massoni ,di Botto si svuota I'll parlamento e I comuni perdono sindaci e consiglieri tutta gente tanto da forca quanto da macina da legare alcollo visto I vizi che hanno, trattasi di Marmaglia politica cara ai vari rotary club e lion club veri e propri sottobotteghe di traditori che trescano incessantemente massoneria bianca da estirpare subito

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  9. Moscovici e Attali soon atei ?questa e'la prima che sento magari come Foa ,provate leggere a chi e' andata in mano LA TV nazionale la Rai digitate" moked Marcello foa"uno studioso Della kabalah !! non ci soon parole e poi Basta, quando LA stragrande di bovini bipedi continua a dir bene di Salvini e di di maio non si puo stare in silenzio sarei complice , con foa il filone cinematografico dell'olobufala avra' nuove idee nuovi sistemi per inculcarvi sensi di colpa foa difatti ne sa mille di trabocchetti di tranelli per fregarvi , la materia complottista era I'll suo campo ,dal corriere del Ticino alla Rai e' un bel salto Avra avuto anche lui I'll suo kadosch in sinagoga ,notate come per Foa salvini e dimaio si erano impuntati testardi hanno tenuto Duro,sapevano di vincere facile era come le corse truccate dei cavalli avevano gia'avuto LA soffiata ,e'tutto teatro kosher solo che nessuno ha il coraggio di dirvelo men che meno I vostri controinformatori pagati apposta da bravi Traditori per mentirvi per sviare LA vostra attenzione ( gia poca ) su cazzate ,in internet CE ne sta una montagna da far venire la nausea , c'e' l'imbarazzo Della scelta ,se non altro per ora freeanimals e l'alceste mi lasciano dir qualcosa ma gli altri soon dei veri traditori tacciono non parlano mai il silenzio e' il loro business pur sapendo tutto ,che vergogna!

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    1. E' tutto teatro kosher. Mediamente ripetitivo pure, talvolta geniale. Si va in scena! Passare in sala trucco: e il trucco e' fatto!
      Un mio (ex penso visto che ci sentiamo una volta ogni morte del Papa) amico ebreo (quello della zietta dirigente Fao, comunista de fero), con velleita' di diventare attore a Hollywood (poi l'ho capito perche'), una volta parlando del lavoro dell'attore (lui recitava in una scalcinata compagnia teatrale) mi disse: "per un attore il massimo e' riuscire a farsi applaudire dal pubblico dopo che lo hai preso per il culo!"
      Come dargli torto?
      La donna e' mobile...
      Qual piuma al vento...
      Muta d'accento.... e di pensier... e di... pensier...
      Anonimo di nome R

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    2. Dopodomani il 'nostro' presidente Rai passera' a casa a prendere istruzioni su come infinocchiarci meglio con le fake news. Almeno cosi' risulta leggendo questa news al contrario, cioe' al verso giusto:
      http://comunicazioneinform.it/a-tel-aviv-la-conferenza-di-marcello-foa-manipolazione-dei-media-e-fake-news-la-democrazia-e-in-pericolo/
      Ise

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  10. Sva dei Manganelli, sai perfettamente che gli ebrei come categoria di pensiero politicamente corretto filosemita, SONO le vittime, mentre come gruppo etnico SI SENTONO eterne vittime. La verità storica è che loro sono stati e sono anche carnefici da quando esistono, così come tutti i gruppi sociali che hanno applicato le regole della selezione marziale, lo sono stati. Si è perseguitati e persecutori in tempi diversi, quando le condizioni si manifestano. Ad esempio, gli ebrei olandesi, i ricchi banchieri che fecero soldoni con la bolla dei tulipani, hanno creato la borsa della schiavitù negra (ma sono stati da sempre abili mercanti di schiavi in combutta con gli arabi, alla ricerca di verginelli e vergini cristiane da deflorare e far deflorare) fondando Wall Street nel 700: una vendetta forse? Nabucodonosor non arrivò a tanto... nemmeno l'inquisizione. E non tiro in ballo la questione dei pogrom zaristi vs la dittatura bolscevica, per non urtare la sensibilità di quei rossi nostalgici che non riuscirebbero mai a coniugare la questione ebraica russa con la nascita dei soviet (ma solo perché Stalin era georgiano).D'altronde la Chiesa vuol far passare i Vangeli e gli Atti come antisemiti e il Vecchio Testamento l'unico degno di essere annoverato tra gli scritti graditi ai talmudisti. Vedi un po' tu chi ha più ragione di incazzarsi.

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  11. mo ' passo per difensore di quella schiatta , poliscriba lei e' un funambolo nello scrivere c'e'dello studio ,si sente. non come il sottoscritto che per dire 2 parole rischia un colpo apoplettico , congestione cerebrale a me piace piu andar al sodo senza tanto prenderla per le lunghe a me piace fare I Nomi ,nessuna lista non CE n'e bisogno e' tutto cosi chiaro ormai ,proprio per quello insisto xche' solo dei ciechi adesso possono ancora non vedere ,poi sul political correct questa e' un altra delle fisime mentali modello microchip che vi hanno installato nel cervello ,tra un po anche essere gay Sara' normale ma dove in che film porno? LA rieducazione dei cervelli che dal 45 vi ha funestato per quel che ne so Avra' colpito tanti ma non tutti,essere dissenzienti e' un dovere di questi tempi Ed e' gia una mezza Vittoria , che "l'infezione"virulenta fascista prenda vigore il Duce ve l'ha inoculata nel 45 e da allora siete ancora Fascisti,lo vedo qui , avete solo avuto dei finti Medici Democratici traditori della patria alla de gasperi (ci sta sul Web il video discorso di de gasperi a guerra persa era da plotone si complimentava dei sabotatori italiani ) che hanno tentato di curarvi dal Morbo Razzista ma non ci sono riusciti bravi ! sono con voi ! Che LA kyenge si metta il cuore in pace puo avere anche 7 passaporti italiani ma il suo posto e' l'Africa e'da li che arrivata ed e' li che deve ritornare prima o poi ,I pistolotti che se li tenga per gli Africani gente tanto fine di alto livello umano e culturale sempre Prontaal dialogo col machete

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  12. Ieri sera passeggiavo amenamente nelle vie del centro di una bellissima citta' medievale veneta. Clima mite, pieno di gente, tantissime cinquantenni in tenuta milf/cougar, sigaretta in bocca, pochissimi passeggini o famiglie con bambini. Ad un tratto l'occhio va sulla foto della modella che reclamizza una nota casa di ultraintimo. Uno si aspetterebbe una ultratopa di 20, massimo 25 anni! Invece No! E' Sarah Jessica Parker, la ex di Brad Pit, con i suoi bei 53 anni che pare ne abbia 63. Una cozza vecchia e sterile! Foto impietosa che mostra la geriatria incipiente della miss. Comincio il proclama d'obbligo alla mia bella (con cui mi accompagnavo): "...oggi o il maschietto diventa frocione oppure geriofilo alla Macron!
    Perche' il giovane maschietto oggi o punta al omonatiche o punta la vegliarda sterile quanto una tavola stagionata di legno!". Rincaro anche la dose mettendogliela giu' col sorriso: " dai che fra dieci anni cominci anche te la carriera di modella".
    L'altro giorno per radio Rai 3 ascolto un pistolotto sull'ultimo spettacolo di Peter Brook che va in scena a Roma. Trama: un giovane sconta la sua pena davanti ad un carcere in Afganistan. Ha ucciso il padre perche' andava a letto con sua figlia (sorella del giovane) che rimane incinta non si sa di chi e che anche il giovane smanettava. Operona! Le varianti quindi proposte nel menu di oggi sono:
    1) gay, la piu' gettonata e consigliata;
    2) geriofilia: non sia mai che rimanga incinta. Inoltre avrai grandissime chances di diventare Presidente;
    3) se anche manco ci rimanesse (incinta) aborto, ovvio, anche perche' con gli aborti ci si fanno i vaccini utilissimi e questo e' un plus fondamentale per il futuro dell'umano;
    4) se anche manco una famiglia si formasse, separazione, psicologi, tribunali, avvocati, magari polizia e pubblici ministeri: anni di indagini per stanare il mostro: il papa';
    5) gender: se non funziona quanto sopra seminiamo il caos sessuale: una specie di Vietnam della sessualita';
    6) nel mentre sti stronzi allocchi non si riproducono e si dedicano a natiche e "cougar", invadiamoli con orde di barbari "big bamboo";
    7).... incesto. Eh gia! Ci stanno arrivando! Per arrivarci usano i calibri grossi della cultura anglo: Peter Brook. Chi mai potra' contraddire un "genio" di 93 anni che tanto ha dato alla cultura mondiale? Quindi, se per caso in una famiglia una femmina nascera', che se la pappino pure papi e fratete. Se poi ci scappa il parricidio e l'ergastolo per il fratete, e la femmina va fuori di testa o viene lapidata, elites, sinistri, girotondini, Ansa, ecc. applaudono a scena aperta! Ecchissenefotte della ragazzina (tralaltro femmina) feconda che, forse e' bene vaccinare (gardasil minimo) o sterilizzare prima di andare in scena? Magari trasmette il virus della fecondita' pure alle sadovegliarde in platea!
    Lo dico alle lettrici di questo blog: certo che c'avete guadagnato un botto col 68'! Ma quando vi incazzate per davvero?
    Per i massoni e le consorterie Ettore SDM vedrei bene il Madagascar, ma poi, chi dira' piu' messa a San Pietro? Chissa' quale coporicapo indossera' tale Coccocardinale in Madagascar: un casco di banane?
    Lanciafiamme e' d'obbligo.
    Un caro saluto alle cozze cougar infeconde bardate di ultralingerie...
    Anonimo di nome R

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    1. Qualche volta mi metti di buon umore: le belle fresche ragazze sono tutte in fila dal papi di turno, salvo telefonare nel cuore della notte, alla mamma, per raccontare i piccoli gioielli ottenuti come omaggio. Le befane tiranneggano i ragazzini gonfi di ambizioni (sempre materne) e di ormoni. L'amore non lo so se c'e', basterebbe meno finzione, sere

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    2. Sempre onorato di mettere di buon'umore qualcuno. Se poi e' donna vale cento volte tanto!
      Un saluto!
      Anonimo di nome R

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    3. Anonimo di nome R,
      anche a me piacerebbe sentire altre donne, bella l'asciutta eleganza delle parole di sere.
      Premetto che per leggerti ho dovuto usare il dizionario peggio di un post di Alceste. Non sapevo chi era la modella ne' il significato di certi francesismi (?).
      Simpatiche le varianti del menu', da applicare anche alle donne, variante lesbian o geriofilia o in piu' alternativa big bamboo.
      Non conosco bene gli ultimi trend femminei italiani di seduzione, pero' mi chiedo sempre nasce prima l'offerta o la domanda? Nasce prima l'uovo o la gallina? Ehhh chi sa rispondere non e' di questo mondo! Forse tutte e due insieme pilotate dall'esterno. Quindi e' chiaro l'intento di dividerci, anche donne contro uomini. L'emancipazione e' stata una bella trappola. Iniziata ponendo la donna in carriera come opzione auspicabile per la sua autorealizzazione (E va beh finche' e' facoltativa, ma i talenti anche femminili sono stati sempre premiati!) ed ora e' divenuto un obbligo (un unico stipendio non basta piu') spesso incompatibile con altre ben piu' importanti aspirazioni femminili. Si lamentavano che fare la casalinga fosse un'imposizione sociale e non una scelta personale, e ora non possono piu' scegliere di stare a casa a crescere i figli ma devono lavorare e, se riescono, crescere i figli, che conquiste! Non solo e' aumentata la competizione con l'uomo, ma e' peggiorata quella tra donne. Essere donne in carriera sembra uno status symbol da mostrare piu' alle proprie simili che all'uomo, il quale in fin dei conti da' ancora importanza ad altre cose in una donna. Nei luoghi di lavoro, che sgambetti, che salti doppi carpiati da parte delle donne pur di nuocere alla collega! Tutta un'altra cosa se e' un uomo. E cosi' e' deteriorata anche quella bella solidarieta' tra donne.
      Detto questo, dall'altro lato pero' c'e' una domanda che pure ha contribuito a tale mutamento (l'offerta) antropologico femminile. Se l'uomo cerca perennemente la ventenne come compagnia (o cosi' e' fatto credere), va da se' che la donna senta il bisogno di divenire perenne ventenne per non rimanere sola. Alla fin fine quello che la spaventa di piu' credo sia il rimanere sola. E dato che oggi questo succede piu' di prima (a tutti, anche agli uomini), non puo' che farsi crescere le palle per avere un lavoro che la sostenga e poi (le piu' manipolabili) farsi violentare chirurgicamente per restare ventenni appetibili (con pessimi risultati). D'altronde la societa' (italiana) sembra dia solo questo ruolo alla donna, senza attribuirle altri ruoli preziosi con il cambiamento dell'eta'.
      Quando ero adolescente io le piu' grandi 'trasgressioni' femminili erano i buchi alle orecchie, la piastra per rendere i capelli piu' stylish, la ceretta sempre piu' invadente, poi il trucco facciale e la pillola anticoncezionale (piu' il vestiario, minigonne, tacchi ecc.), tutte cose per le quali si doveva un poco litigare in casa o fare di nascosto. Tutte cose che gia' mi sembravano piccole violenze, non tanto di per se', ma in quanto imposte come condizioni senza le quali non si era proprio prese in considerazione (non dal singolo ragazzo, ma da fuori, dalle mode, quindi dal gruppo). Oggi quelle 'inezie' (a confronto) sono diventate tatuarsi, tingersi i capelli di blu, andare in giro nude, abortire, rifarsi seni o labbra o non so (conosco una sedicenne che si e' rifatta il seno aiutata dai suoi-altro che litigi!-perche' altrimenti non si piaceva!). Immagino che nelle 50enni che devono restare 20enni queste tendenze siano esplose.
      Che dire, lunga vita agli lgbt a cui va aggiunta una g di geriontofilia e la i di incesto, e buona riproduzione assistita e uteri in affitto a tutti! Attendo con ansia che sia riconosciuto all'uomo il sacrosanto diritto di partorire e realizzare cosi' finalmente il suo istinto materno.
      Ise

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    4. Mannaggia Ise: mi hai superato! Ma mamma io anche proprio no!
      Categorico!
      Un caro saluto.
      Anonimo di nome R

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  13. E poi bisogna finirla di tirar LA Croce addosso ai vari politici quasi come fosse uno sport nazionale anche io al loro posto farei uguale ,un bonifico che arriva inaspettato come un vento caldo che riscalda le ossa e' un Dono di Dio fa riacquistare I Sensi I'll buonumore e' Un toccasana un tonificante riappacifica gli animi piu Iquieti e tribolati ( alceste) viene voglia di parlare con gli animaletti come Faceva San Francesco ,ah LA grana ! ecco I'll perche' Dell umanitarismo da cerebrolesi da Mattoidi sifilitici di d'alema boldrini boninio del rio ecc inspiegabile ai piu ,sono sotto LA Magia l'influsso il gris gris che mette tutti D'accordo come se fossimo nel natale , i Giudei hanno soggiogato con l'oro tutti I popoli per millenni figuriamoci se non riescono a comprare un Centinaio di straccioni politici rifiuti di loggia arcivenduti come verdini berlusconi renzi ecc I primi 2 analfabeti funzionali l'altro venditore di pentole da corriera ,e poi con LA magistratura che si Da un gran da fare per i propri adepti in difficolta' magistratura tutta formata da confratelli del veglio Della montagna ci si puo aspettare solo favori condoni regalie da alzo il tappeto io e buttaci di scopa ,LA lega di recente ne sa qualcosa ,tanto e' Vero quel che dico che digitate" Sicilia caccia al massone " se lo hanno Capito loro ...

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  14. Segnalo questo video becero, ignorante, complottista e ottimista! Igenistamentale.

    https://youtu.be/cr2xDdEYmzU

    Un caro saluto.
    Anonimo di nome R



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  15. Ma no anonimo di r quell'igenista mentale va via con LA parrucca e gli occhiali a fondo di bottiglia e parla in dialetto pugliese ,che credibilita' puo avere ,gliel'ho gia detto lasci stare I figli Della vedova hanno insozzato tutto letteratura TV internet hanno avvelenato LA sorgente per far piacere al Padrone Ebreo ,si dia pace, piuttosto digiti" suss l'ebreo film completo" oppure" il dividendo dei Rothschild film completo " dura 1 ra 35 gradevoli qui da me si vedono da voi non so LA censura ebraica e' sempre vigile ha I propri cani da Guardia ovunque

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    1. Credibilita'? Cosa intendi per credibilita', Ettore SDM? Quella di due soloni tipo Angela patete e figgiu che dall'alto di RaiMieli pontificano il gregge su scienza e fakenews? Oppure quella degli ormai sputtanatissimi astronauti? Vatti a vedere su youtube la dichiarazione rilasciata da Buzz Aldrin riguardo alla mai avvenuta conquista della luna, da lui ammessa?
      Vabbe', il Vaticano c'ha il telescopio piu' potente al mondo, nominato simpaticamente "Lucifer", gestito dagli immancabili gesuiti. Il telescopio si trova negli USA su un monte sacro agli indiani nativi, ovviamente monte espropriato senza troppe sdolcinerie. Loro (i gesuiti) si' che conoscono la verita' sulla natura di questo universo: per fortuna poi abbiamo i vari Angela che dall'alto della loro credibilita' ce la comunicano questa verita', e anche tutti questi espertoni che ci dicono per es. che la temperatura del pianeta si e' alzata di mezzo grado in cinquant'anni e di quanti vaccini al giorno dobbiamo farci per non infettare lo stupido e prezioso gregge! Di quale credibilita' parli: quella di una parrucca o quella di una persona che usa liberamente il cervello e si pone delle domande con linguaggio comprensibile anche ai semplici?
      Penso che anch'io, per solidarieta' con Igenistamentale, indossero' da oggi una parrucca: bionda! Biondo teutonico: in fondo ho sempre voluto essere di pura razza ariana!
      Non indossero' mai pero'un Coccocopricapo! Quello manco morto!
      Anonimo di nome R (R maiuscola)

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  16. Per l'utente Crumbo:

    posto le tue riserve eliminando le allusioni ad altri commentatori:

    "Occhio Alceste! Certe formule, per quanto fondamentale giuste e quindi condivisibili, divengono tendenziosamente tautologiche. Si parla tanto per parlare, si scrive tanto per scrivere. Occhio! Formalmente ciò che lei scrive anche in questo post è ottimo, ma , sinceramente, l’aria fritta comincia a sentirsi col suo olezzo. È ancora lontana ma in arrivo. Nel caso del suo blog un vero e proprio Peccato. Un certo tipo di nostalgia porta a un’ inevitabile retorica che, per quanto forbita e colma di ottime citazioni, odora di patetico. Sembra che lei ormai non abbia più sguardo per il presente, che ogni cosa la traduca in termini e forme passate ... ".

    Mai capirò i consigli su cosa come e quanto e su chi scrivere.
    Basta andare su altri blog o siti ed essere soddisfatti di chi si occupa del presente. Con così grande successo che il presente se ne impipa del loro affacendarsi ... da uomini affaccennati afforosi affociti ...

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  17. Vede che però non ci si capisce e per forza oltretutto… inoltre mi ficca pure una mezza censura denominandola "allusione", che non lo era affatto! Il suo blog è (era? speriamo di no) fra i migliori ma tende - ultimamente - ad allinearsi a tutti gli altri, proprio perché la negazione completa del presente non fa altro che ributtarla pesantemente nel presente, col fardello della stessa precedente negazione. Insomma, ma come cazzo si fa a negare il presente se per farlo si adopera internet? Inoltre: non do consigli a chi conosco di persona, figuriamoci a una individualità virtuale (poiché io la conosco in questo modo, ontologicamente sfalsato). Vorrebbe forse soltanto lodi? Le basta questo? Un piccolo stuolo di gente (virtuale) che le scrive: "Bene Alceste, ottimo Alceste, siamo tutti con lei, ecco il nostro sangue pronto al sommo sacrificio"? Boh! Crumbo

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  18. Crumbo,

    lo ripeto per l'ennesima volta. Non a te, a tutti: non si può parlare di altri commentatori in modo negativo.
    Così difficile da capire?
    Si innescano le solite gazzarre che, personalmente, odio. Per questo ho espunto le tue considerazioni sugli altri commentatori: due righe.

    Sul resto: potresti avere ragione, anzi forse hai ragione tu.
    Il presente mi affascina, inevitabile parlare del presente: come potrei non parlarne? Ne parlo così frequentemente che ho elaborato persino una trama per il futuro. Ciò che non mi piace è la minutaglia della cronaca. Dovrei parlare di Kashoggi, Salvini, Juncker, Erdogan? Ne parlo in quanto simboli di un nostro destino; inseguire il particolare, l'istante, la piccineria dei vari cambi di campo porta a contraddizioni palesi. Esamina i rivolgimenti di un blogger che stia sul campo da qualche anno e ti accorgerai dello zig zag del suo pensiero.
    Succede quando si inseguono i click.

    Certo, utilizzo Internet. Ho parlato anche di questo: del tradimento di chi parla del passato tramite strumenti attuali del potere.

    La piccola cerchia che mi dice "bravo"? Starai scherzando, spero?

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  19. Gli italiani, gli italiani...perdona la provocazione Alceste. Io personalmente non ti conosco. Ma da quello che scrivi tu sei molto poco italiano.
    Non ti incazzare, non è un pensiero buttato lì.
    Gli italiani sono tante cose...ma non sono contemplativi...né del presente né del passato. E non è un fenomeno di oggi...qui con il grande centro a due passi vedi gente che non ci va perché "ce casino" ...due bar in croce...non sono attratti dal luccichio. Pasolini capì che l'italiano era particolarmente debole verso la televisione perché di per se vitale istrionico personaggio. E dove li becchi i personaggi che becchi in Italia? Da nessuna parte. Anche il più sfigato può essere un artista, a modo suo...Tu sei si un artista, ma sei poco italiano, come molti altri italiani, in questo senso noi italiani avevamo e abbiamo dentro di se la nostra forza e la nostra debolezza. Se vedi i video di Nanni Loi...quelli sul treno...il sardo e la pugliese...capisci tutto...la pugliese soprattutto...fa riflettere. Capisci la predisposizione?
    Gli italiani sono tutti artisti, tutti maestri, il che non è necessariamente un male...ma non lo sentono il peso della tradizione, se ne fregano della storia...basta guardare i commenti qui...peraltro di una esigua minoranza...vediti Nanni Loi. Rispetti.
    Sitka

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  20. Infatti, caro Sitka, io sono indiano.
    Indiano dell'India.
    Una cara conoscente di tanti anni fa, graziosa, biondina, studiosa di biologia molecolare, notoriamente pazza, diagnisticò la mia ascendenza indiana.
    Ecco il suo ragionamento. Io potevo incurvare la lingua. Sollevando le due parti laterali. Tale mio talento era tipico di specifiche zone della Toscana e dell'Alto Lazio in cui si propagavano ancora le onde genetiche dell'Etruria. Degli Etruschi. Alla mia domanda: "Come fai a sapere che gli Etruschi etc etc" mi rispose con delle citazioni da Cavalli Sforza e da libri di genetica. Poiché ero etrusco ne derivava la mia discendenza indiana (indiana dell'India) poiché la lingua (etrusca) era, secondo lei, un chiaro calco del protoindoeuropeo che si diffuse fra gli ariani di quei luoghi.
    Capirai come, con tale retaggio genetico, possa tranquillamente dirmi straniero all'Italia; un migrante, insomma.
    La ragazza, Tiziana, adesso dov'è? A Toronto, a fare la migrante pure lei. Ragazza ... donna, ormai. Un po' larga di vita ... un peccato ... non si dovrebbero mai, dopo tanti anni, guardare le foto delle trentenni che ci hanno allietato l'esistenza.

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    Risposte
    1. Io non mi pare che ho parlato di genetica...anzi.

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    2. Mettevo solo in dubbio il fascino degli acquedotti romani su una buona parte di noi...la genetica c'entra poco anzi niente.

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    3. La genetica la lascio ai fautori della razza pura...o ai fautori delle razze miste...io me ne frego, come diceva quello...

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  21. Gli Italiani, siamo Italiani... ma chi siamo... chi sono gli Italiani? Una razza? Non certo nel senso scientista del termine, del determinismo genetico. Il mio cognome suona antico Sabino-Romano, ma mio nonno paterno un aveva l'aspetto germanico, mia nonna paterna sembra una zingara andalusa, come evocato dal suo cognome, mia nonna materna probabilmente longobarda, carnagione e occhi chiari, mio nonno materno sembrava proprio un cammelliere siriano, come lo descriveva mio padre e come il suo cognome indicava... Palmieri. Tutti erano Italiani, e "purtroppo o per fortuna anch'io lo sono", un Italiano scuro, di tipo mediorientale. e sono pure emigrante... da dieci anni ormai. Cosa ci fa tutti 'Italiani'... il passaporto, la lingua, l'educazione, la cucina, lo stile... un po' di tutto questo naturalmente, ma anche niente di tutto questo... eravamo italiani prima della Nazione italiana, la lingua o meglio le lingue sono cambiate e cambieranno (ora amaramente impoverendosi e imbastardendosi) l'educazione ma dai! indottrinamento becero.. la cucina ma dai! lo stile! ora dettato da calciatori azzimati e culi da copertina... tutti modi transeunti dell'identita' italiana... Chi siamo quindi? Siamo forse memoria... memoria storica forse, ma e' per pochi, memoria esistenziale, si ma non ha radici troppo profonde, ricordiamo le storie dei nostri nonni forse, ma non si va molto piu' in la', l'infanzia ne era per molti il paradiso, dopo di essa solo sfumature di inferno, che pur ritornano quasi dolci con i ricordi... la memoria che ci fa Italiani, e' quella dei gesti che non abbiamo mai imparato ma che sappiamo fare, dei pensieri che non siamo in grado di pensare che nonostante tutto ci trovano nelle veglie crepuscolari o nei sogni intrappolati nei risvegli, dei modi di dire tramandati e corrotti ma sempre in tono con il nostro spirito, con la sapienza del mondo che ci fa guardare il brulichio volgare degli andirivieni giornalieri con quel filosofico distacco che trova la sua ragione nelle profondita' del tempo, nei gesti e nelle idee di innumerevoli generazioni. E' una memoria poderosa, con lunghe e robuste radici nella nostra terra, ma allo stesso tempo fragile, va coltivata altrimenti non dara' piu' nuovi germogli. Il concetto di razza come e' comunemente (geneticamente) inteso non mi ha mai convinto, i nostri "geni" sono la nostra memoria.
    Un saluto a tutti
    Riccardo Pompili

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    Risposte
    1. Esatto. Solo una cosa: Memoria? Ma dove? Io non la vedo questa memoria.
      Noi se abbiamo un problema e pure ingombrante è proprio che ci manca la memoria.

      Sitka

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  22. Riccardo,

    certo che è così, la genetica entra poco, è la cultura il vero collante.
    In Umbria o in Sicilia ci son belle ragazze bionde: furono i Longobardi e gli Svevi. E allora? Gli Svevi ci hanno donato un imperatore e una letteratura e un inesauribile trattato di falconeria (De arte venandi cum avibus). Dobbiamo dire che la letteratura italiana la si deve a un tedesco? Ogni secolo è un passo che include il passo precedente. I Siculi svernavano nel Lazio, poi sono passati nella Sicilia, sono stati riconquistati dai Latini, poi dai barbari, poi dai Mori poi dal diavolo, ma sono italiani. Il paesaggio, addirittura, impone alcuni usi e costumi e linguaggi. Il clima. Inevitabile e logico. Sconfitte, invasioni, vittorie, intelligenze. Rinunciare a questi cento, mille passi in nome del nulla, questo è da combattere.

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  23. Si Alceste e' proprio cosi', ma il lessico dello scientismo agisce come una sorta di diserbante, un glifosato dello spirito, uccide tutto quello che ha storia e memoria e lascia crescere solo i germogli PolCo del determinismo scientista che i piazzisti della propaganda ci vendono 3X2 ad ogni angolo, e fanno cosi' bene il loro lavoro che anche chi non ci crede finisce per esserne invischiato. Non siamo un codice ma siamo sangue, terra e memoria (conscia e inconscia), e se ci tolgono quest'ultima, non siamo piu' niente, se non burattini OGM da rimodellare e ricollocare secondo i desideri e i gusti du Lorsignori.

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  24. Sitka:

    Se non ti educano agli acquedotti ... nulla ti dicono.
    Qui si è proprio spezzata una tradizione, forse per sempre.
    L'unico compito è preservarla il più possibile.
    E il compito appartiene a chi è consapevole, non a tutti.
    Chi non è consapevole se la porta dentro comunque, se i migliori la conservano.

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    1. La pugliese sul treno si vergogna già delle sue tradizioni...ce ne vuole per farla sciogliere. E la fa sciogliere gente come la tua vecchia amica...
      Erano gli anni 60.
      Capisco. Alle tradizioni non si educa nel senso proprio di educare... e tradizione non è saper apprezzare l'acquedotto...

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    2. Io sottolineavo il problema della memoria storica.
      Chi è consapevole in Italia non ha mai trattato la memoria come un valore. Mai.
      Usata a uso e consumo del potere...
      Ci credo poco alla cultura dei consapevoli.
      Ricordare tutto. Tutti. Il bello e il brutto. Questo penso già servirebbe.

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  25. per Sitka.

    Il codice morale condiviso da un gruppo umano, una tribu' o una nazione e' un esempio di questa memoria. Mi dirai che e' andato a farsi fottere, che s'e' dissolto o corrotto... giusto! ma e' quello che ci stanno facendo, ci distruggono individualmente, distruggendo la nostra morale condivisa. Gli africani che vengono o ci mandano in Europa sono vittime della stessa malattia, non hanno piu' memoria, come del resto ha gia' abbondantemente documentato. Diventeremo come loro, con l'aggravante che lo diventeremo sulla nostra terra, un tradimento supremo. Ma nessuno puo' esistere senza memoria, senza l'ombra di un codice morale o di una sapienza materiale, e quello che sta accadendo e' l'insorgenza di neo tribalismi con i loro piccoli codici fittizi, con radici effimere, che producono esserini OGM, in balia del manipolatore di turno. Maestri di questo tipo manipolazioni sono naturalmente gli "amici" di Ettore, che con l'invenzione della codice morale "Olocausto" hanno messo sotto botta sia i loro accoliti che tutti noi, i primi con il complesso della vittima i secondi con quello del carnefice.

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    1. Certo. Quello che volevo dire è che vale la pena riflettere su quello che diceva Montanelli: L'Italia è un paese di contemporanei. Senza memoria.
      Citazione di Ojetti.
      Non direi che parliamo di "apolidi non-italiani"...anzi.






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  26. Perdonate l'insufficienza del mio cervello ma ....di che state parlando?
    Io vi ammiro, vi rispetto, mi commuovo e mi entusiasmo ogni volta che leggo un articolo su questo blog.... certi commenti non mi piacciono ma c'è sempre qualcosa di interessante su cui riflettere.
    Ciò nonostante, ditemi ...ma questi 10, 100, 1000, 10000 supereroi che accidenti dovrebbero fare una volta riunitisi? e noi misera gente comune, quali grandi azioni ci indicate per uscire dalla non vita che conduciamo? non guardare le partite? venderci la macchina? andare in bicicletta per i campi a cercare i ruderi del tempo che fu? dobbiamo leggere dei libri particolari? creare dei circoli? incontrarci di nascosto? imparare ad arrotare il ferro?
    NON VI CAPISCO !
    Le vostre parole sono struggenti la letterarietà è altissima .
    Ma che devo fare per ridiventare un italiano vero?

    .Chiamo Schiavitù l’impotenza umana nel moderare e reprimere gli affetti; l’uomo infatti, soggetto ad essi, non è padrone di sé ma in preda alla fortuna in modo tale che a volte è costretto a seguire il peggio anche se vede il meglio”.
    ALL’UOMO NIENTE È PIÙ UTILE DELL’UOMO. DA QUESTO SEGUE CHE GLI UOMINI, CHE SIANO GUIDATI DALLA RAGIONE, CIOÈ QUELLI CHE RICERCANO IL PROPRIO UTILE CON LA GUIDA DELLA RAGIONE, NON BRAMINO PER SÉ NIENTE CHE NON DESIDERINO ANCHE PER GLI ALTRI, E PERCIÒ SONO GIUSTI, ONESTI E FEDELI.
    Spinoza, Ethica

    Quello che io chiamo la pace è l'intelligenza della tragedia
    Alfred North Whitehead, Avventure di idee

    Il santo rise di Zarathustra e replicò: "Allora vedi un po' se accettano i tuoi tesori! Sono diffidenti verso gli eremiti e non credono che la nostra missione sia di distribuire loro doni.
    I nostri passi risuonano troppo solitari per le vie. E come quando di notte, stando nei loro letti, sentono un uomo camminare assai prima che il sole sorga, certamente si domandano: dove va quel ladro?
    Non recarti tra gli uomini! Rimani nella foresta!
    Va' piuttosto tra gli animali! Perché non vuoi tu essere come me, orso tra gli orsi, uccello tra gli uccelli?"
    "E che fa mai il santo nella foresta?" chiese Zarathustra.
    Il santo rispose: "Compongo canzoni e le canto, e quando compongo canzoni, rido, piango e borbotto fra me stesso. Così innalzo le mie lodi a Dio.
    Cantando, piangendo e rimuginando fra me, io lodo quel Dio, che è mio Dio. Ma tu qual regalo ci porti?"
    A questo punto Zarathustra salutò il santo e disse:
    "Che cosa posso darvi? Lasciatemi andare, piuttosto, prima che vi tolga qualcosa!" Così si separarono l'uno dall'altro, il vecchio e l'uomo, sorridendo come sorridono due fanciulli.
    Ma quando Zarathustra fu solo, così parlò al suo cuore: "E' mai possibile? Questo vecchio santo nella sua foresta non sa ancora che Dio è morto."

    Friedrich Nietzsche, 15 ottobre 1844 – 25 agosto 1900 - Così parlò Zarathustra

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  27. Giuseppe,

    fai quello che ritieni opportuno.
    Credo che il sentiero indicato sia ampiamente rischiarato.
    Ognuno fa quello che vuole anche perché è impossibile impedirglielo.
    Non siamo, qui, da Osho o Sai Baba, ci si limita a indicare.
    Se poi leggere la letteratura italiana o andare per ruderi o rifiutare l'attualità è "patetico" si possono anche guardare le partite.

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  28. Sono d'accordo.
    Battersi perchè i "ruderi" vadano in prima serata sulla tv di stato.
    E la letteratura anche.
    Invece i ruderi devono restare ruderi e la letteratura lettera morta.
    La mia provocazione era voluta: ci hanno insegnato a vedere gli italiani in un certo modo, a vederci in un certo modo, è un luogo comune, ma ha un fondo di verità... come mi sono incazzato io tutte le volte che mi sono sentito rispondere: "ma questo in Italia non funziona...non funziona credimi, gli italiani non sono così". Tutti sanno come sono gli italiani, no?
    E allora sono sempre vissuto in bilico tra mole considerazioni: che questa fosse una spiegazione troppo semplicistica, che avessero torto marcio, che forse un po' di ragione l'avessero pure loro, ma che fossero comunque in malafede.

    Sitka


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Siate gentili ...