Il video che potete gustare (vi prego di farlo sino alla feccia dell'ultimo secondo) è un adattamento teatrale (ne è reo un tal Konstantin Bogomolov) di Delitto e castigo.
Sì, Delitto e castigo, l'opera maggiore di Fëdor Dostoevskij ... quello con Raskolnikov e Sonja.
Quando nel maggior teatro della Capitale d'Italia (teatro Argentina) va in scena questo, c'è, forse, bisogno di compulsare statistiche?
Analizzare false flag?
Ve lo chiedo col maggior candore possibile.
Raskolnikov, nel video, è il tizio sovrappeso, bruttato di nero e con scarpe da ginnastica.
Questa del video è una selezione benigna.
La selezione maligna, che include fellationes, possiamo risparmiarcela.
Il direttore del teatro Argentina è Antonio Calbi.
Capire perché stia lì ... questo sarebbe decisivo.
Le prime parole del suo discorso d'insediamento furono:
"Ringrazio il Sindaco Ignazio Marino e l’assessore alla cultura Flavia Barca, insieme al governatore Nicola Zingaretti e l’assessore alla cultura Lidia Ravera, con la Provincia di Roma, per la fiducia e la stima nei miei confronti"
Lidia Ravera è la protagonista di un breve aneddoto in Bestiario estivo. Giusto per distrarci dal fetore del quotidiano ... vogliamo riandare col pensiero all'incipit del suo più famoso romanzo, Porci con le ali?
Eccolo:
“Cazzo. Cazzo cazzo cazzo. Figa. Fregna ciorgna. Figapelosa, bella calda, tutta puzzarella. Figa di puttanella“.
Anche di Ignazio Marino ho già parlato (Io sto con Ignazio Marino).
Flavia Barca è la sorella di Fabrizio Barca, piddino, quello che doveva rivoluzionare il partito. L'anno scorso lo sorpresi a una mangiata di pesce assieme a Padoan in un ristorante di Boccea. I due (il sobillatore e il pompiere) se la intendevano, fra scampi e calamaretti, come bei compari.
Nicola Zingaretti è Nicola Zingaretti, il privatizzatore felpato. Un anagramma di "Nicola Zingaretti" è "Ignoti, rincalzate". Pare una massima belliana ("Io so' io e voi nun sete un ...").
Le quattro figure in questione sono accomunate da un fattore: Alceste.
Le ho conosciute tutte, tali sciagure, e da vicino anche.
La Ravera, quand'era più giovincella, emanava un labile afrore erotico. Mediocrissima scrittrice.
Come mediocri son gli altri.
Eppure sono lì, inaffondabili.
La Seconda Guerra ha falciato due generazioni; e questi?
La primavera deve essermi fatale. Sento la volontà e l'odio colarmi giù dalle ferite della rassegnazione.
Madonna...Caro Alceste, davanti a una "cosa" del genere oserei dire: e te credo!
RispondiEliminaMa a parte questo, hai ragione in pieno: l'arte è la prima zoccola.
Ossia, è la cartina di tornasole di quello che tu giustamente definisci mondo al contrario.
Mi pare fosse della stagione scorsa la locandina del Teatro India in Roma, ci passavo davanti e pensavo a quant'era orrenda.
Raffigurava un individuo dal sesso non identificabile, o un uomo che pareva una donna, o una donna che pareva uomo. Probablmente indiano/a, anche la razza non era definibile. L'indefinito era accentuato dal fatto che fosse conciato con un piercing al naso, la cui catenella si prolungava fino a un punto x dietro il velo colorato che aveva in testa un rossetto sulle fini labbra contornate contrastava con una pelle grinzosa, vecchia, mascolina.
Ora nel suo contesto culturale quell'individuo avrà avuto una sua ragion d'essere ne sono certo, ma come immagine era comunque...brutta! Orribile...senza alcun senso...la scelta è stata casuale? Non credo.
Chissà se c'è ancora.
Poi, non amo il teatro, eppure anche un Paolini del quale vidi uno spettacolo video su Jack London (che invece, amo) sebbene appartenga a un altro calibro rispetto allo schifo di questo video non ha potuto fare a meno di fare la "trasposizione" sulla storia del migrante...oltre ad aver scelto i racconti più blandi di London, cioè quelli sui cani. Migranti a parte, e scelte paracule a parte...lo spettacolo era carino, ma il punto è questo: l'arte -cosiddetta- è una cartina di tornasole di quello che sta succedendo.
Ho usato la parola arte, ovviamente, per descrivere l'industria artistica.
L'arte è chiaramente altro.
Sitka:
RispondiEliminaQuesta è la punta dell'iceberg ... Non si può dire: è brutto ... sembra ansia di dissoluzione nella negazione compiaciuta del classico ... aiutata, certo, dall'ignoranza e dal godimento nell'ignoranza. Libidine da bastian contrari ... Paolini, invece, è solo furbo, come Celestini ... gli riconosco mestiere anche se non li sopporto più.
Se non si puo dire è brutto, non di puo neanche dire è bello...
RispondiEliminaL'arte vera non ha la pretesa di educare...educa di per se...come tutte le cose vere.
Infatti sfugge a ogni categoria. Siamo alla malattia, al transumano.
EliminaPS. non li sopporto più neanche io...mestiere hai detto bene... tanto per completare: parte dello spettacolo era il "viaggio in montagna" (alla modica cifra di) dove "Paolini spiega London"...e qui si torna all'arte vera che non ha bisogno di educare...basta davvero. Il "bello" vero, se si riesce a trovarlo oggi, non è certo su quei lidi.
RispondiEliminaSalve Alceste,
RispondiEliminaSi senta pure libero di dilungarsi sulle circostanze che l'hanno portata a incrociarsi con questi magnifici 4.
E poi insomma la rassegnazione e' demode', ci sono i sovranisti in parlamento, persino Lagrassa e Blondet hanno preso a scrivere pezzi velatamente ottimistici.
Sembra andare tutto alla grande ... degli incroci con questi esseri mi son dilungato nel tempo ...
EliminaMaronn ro Carmine!!ma che è? Che rappresenta?ci vuole meno coraggio a morire che a vivere così, che artisti comunque, ci manca solo mieli che mangia merda con sottofondo descrittivo di saviano e paolo mieli in tutù che si fa ravanare a 90 mentre spolvera quell'ameno crocifisso..
RispondiEliminaPaolo Mieli non si umilia ... lui è tutto, un vero dominatore.
EliminaPer Sitka
RispondiEliminaLa locandina di cui parli è questa:
http://static.youblisher.com/publications/244/1458149/large-1458149-1.jpg
Lo diceva già Carmelo Bene che alla fine l'arte di Stato sarebbe diventata l'esaltazione del "porno" con la scusa delle grandi rivoluzioni ideologiche. Affermava anche che oltre il "porno" non si sarebbe andati, con buona pace di quelli che sostengono ancora, poveri illusi, che la Bellezza ci salverà. In scena va il brutto, l'osceno, il grottesco della fluidità di genere. Va in pasto a un pubblico che vuole essere solleticato nei bassi appetiti, nei bassi istinti, più che un pubblico, una claque che si crede chic, elevata sulla massa dei trogloditi che non vogliono accettare e celebrare la prometeica liberazione dal sesso e non sessuale, che appartiene in fondo alla dissoluzione dell'uomo. Ma come scrive Alceste, si tratta di una minoranza compiaciuta di se stessa, autoreferenziale, che non vive la quotidianità della maggior parte della gente che non ha svaghi di tale portata "intelettuale", che tira a campà e non ha tempo per sbrodolarsi sulle concupiscenze insipienti di viziati, viziosi mantenuti dallo Stato, cioè dall'estorsione di denaro a foggia di tasse sottratta agli stessi trogloditi.
Il denaro pubblico è essenziale.
EliminaTogli le sovvenzioni e questi spariscono.
Sono operazioni ideologiche di vastissima portata. Ineriscono lo Spirito Indotto dei Tempi più che moda e gusto.
Mi sembra già di sentire l’autore di questo capolavoro: “ma no! Ma no! Cosa avete capito? Non è così! Siete degli ignoranti! Non potete apprezzare la profondità di quest’opera!” E se qualcuno si azzarda a dire che forse... no, forse degradare un’opera artistica a un livello subumano, non è proprio “libera interpretazione”, non è libertà artistica ma solo degenerescenza allo stato animalesco dell’uomo, ecco che allora, con bava alla bocca, iniziano a ragliare: “fascista! Vuoi impedire la libertà d’espressione! Vuoi mettere il bavaglio alla cultura, all’arte!”. Ma libertà di cosa? Di degradare l’uomo a un livello bestiale, preda dei suoi impulsi animaleschi? Ormai oggi la definizione di arte è: “ciò che è strano, che non si capisce” le così dette opere d’arte, oggi, nella migliore delle ipotesi sono figure, oggetti senza senso; nella peggiore aborti rivoltanti. E se ti azzardi a far notare che una chiesa cubica, una statua con la forma della merda ammassata su se stessa in Piazza della Signoria a Firenze, un quadro di Picasso (uno qualsiasi), non sono forme d’arte, ma solo espressione del degrado spirituale che stiamo vivendo, che sono degli aborti degeneri tendenti ad esaltare il peggio dell’animo umano; ecco che ti senti tacciare d’ignoranza, che tu non capisci niente, che il grande artista ha prodotto l’opera per pochi eletti. E adesso esce fuori questo tizio che in nome dell’arte vomita questo schifo. C’è da stupirsi? Nella città della “nuvola” e del maxxi? Goldoni si sta rivoltando nella tomba. Rimpiango i tempi di Pavolini e del MinCulPop. Saluti,
RispondiEliminaEnrico Barra.
Della chiesa cubica di Foligno già parlai. Su Picasso: fu un geniale dissolutore. Perchè? Aveva una tradizione da dissolvere.
EliminaPicasso confessò a un amico (si dice) di essere stato un impostore. Il primo cubismo aveva un senso, le opere "mature" sono furbone. Lui disse all-amico che il mercato dell'arte lo costringeva a "disfare" e "scioccare" sempre di più, di portare il suo linguaggio alle estreme conseguenze.
RispondiEliminaFurbone e venale, ma grande disegnatore, come Dalì. E grande decadente. Decadde dalle altezze, non dalle bassezze. Aveva un passato da distruggere a piacimento.
EliminaLe chiese cubiche, da dove pure lo Spirito Santo è fuggito insieme agli sparuti fedeli, ricodano la Ka'ba al centro della Mecca. Forse che sono state già tirate su in previsione della nuova religione di Stato che verrà. Occorre solo andare a verificare gli orientamenti rispetto alla Grande Moschea di Al-Masjid al-Ḥarām. Ma per eventuali correzioni sull'asse delle cinque prostrazioni, un Fuksas lo si trova sempre.
RispondiEliminaSu questo non sono d'accordo. Questi non venerano se non il nulla ... distrutti noi toccherà a loro.
Eliminax Il Poliscriba: Dio buono non avevo visto la parte inferiore...umanità in movimento...niente non ho commenti solo brutte parole scusate...
RispondiEliminax Alceste: sarà per il denaro pubblico che Zingaretti in foto ride perennemente? Domanda retorica ma è impressionante... non c'è una foto dico una che non ride, e come...
Certa gente nasce col velluto (o la vaselina) sotto il culo. E ride sì che ride ...
EliminaLa risata finale non era recitata, del tutto identica alla mia dopo essermi accorto dell' espressione seriosa tenuta mentre ispezionavo il video scevro da pregiudizi.
RispondiEliminaAhahahahahahaha, Alceste, mi hai fatto fare un po' di risate (grasse e disperate ovviamente) tra questo video e l'articolo su Marino (che avevo già letto ma non ricordavo così pepato). La cosa più agghiacciante è l'applauso finale, mi ha lasciato davvero esterrefatto. Degno corrispondente culinario di questa roba è la pizza di Cracco, insultante per chi ha un minimo di buon senso, ma esistono benestanti decerebrati capaci di pagare fior di quattrini per mangiarsi quell'abominio. Poi qualcuno è ancora capace di temere "un ritorno al Medioevo".
RispondiEliminaAll'Argentina c'erano persone che si son alzate dopo 5 minuti. Gli applausi sono falsi, come tutto il consenso ... le pecore che applaudono, poi, si trovano sempre.
EliminaGrande alceste,meno male.che esisti
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