Decifrare il passato (e il presente)

Racconti e improvvisazioni

Novità sconsigliate ai puri di cuore

15 settembre 2017

La stracciona del '68 e l'abolizione della scuola


Roma, 15 settembre 2017

Meditare quello slogan innocente: "L'immaginazione al potere". Lo si è mai fatto? Cosa significa, al fondo delle cose (il fondo vero delle cose), tale proposizione apparentemente lodevole?
Tutta la battaglia contro il nozionismo, la religione in classe, il sette in condotta?
E le parallele guerre a favore del sei politico, del diciotto politico, della promozione a oltranza, dello stravolgimento dei programmi in luogo dell'ecumenismo hippie che ha trasformato severe classi in accampamenti alla Woodstock?
C'è un nesso fra il liberismo angloamericano che seleziona le classi digerenti nelle più costose università e l'assalto definitivo dell'attuale, cenciosa, Tisifone dai capelli rossi alla scuola, l'unica vera ridotta delle nostre essiccate speranze?
Che il 1968, inteso come fenomeno, sia una distorsione del socialismo è indubbio. Alla lunga possiamo dire che ne fu la tomba. Il PCI, già nei primi anni Ottanta, era, di fatto, un partitucolo socialdemocratico, con le sue clientele fidelizzate, e la bandiera inastata della sconfitta, implicita quanto straziante: i suoi capi già sapevano, in attesa di firmare i trattati della resa più umiliante.

La vecchia guardia, temprata dalla guerra, fu esautorata in un decennio. I D'Alema, i Boeri e i Veltroni nacquero allora, fra cappuccini e molotov, uomini senza storia, superficiali, gaudenti, ambiziosissimi, assolutamente privi di quello sguardo e di quella gravità che dovrebbero contraddistinguere un politico.
I D'Alema, le Fedeli, ma anche i Gasparri e gli Storace, o i democristiani alla Casini, ereditarono una nazione ancora viva nei suoi gangli culturali fondamentali. Se ne sono fregati, però. Agiati, rassicurati dai nuovi padroni, al riparo dalle apocalissi, epicurei da balera o da night club. Hanno giocato a fare politica come al Monopoli lasciando scannare qualche fantaccino della riserva.
Sono intrisi di una mediocrità accecante.
Basti ascoltare i loro accenni alla cultura alta: passaggi di maniera, propri di chi ha leggiucchiato un Bignami o un Baedeker e ne ripete i passi salienti davanti a una commissione assonnata e corrotta che ha già deciso per il diciotto politico.
Questi automi non sentono, non comprendono; non li muove la passione (e quando mai?); monumenti, stili, scorci paesaggistici, vallette, dorsi irsuti di colline; affreschi, mirabilie architettoniche, boschetti, torri meridiane, capolavori d'ingegneria; meraviglie artigianali minute, quali si rinvengono in ogni parte d'Italia, epigrafi, profferli, merlature, passetti, targhe, incisioni rupestri: apparizioni diversissime fra loro, eppure fraterne, e capaci di parlare a chiunque; mutevoli in forme e stile, queste epifanie mostrano la medesima radice, come gli aromi di Eraclito originati da un unico fuoco creatore che brucia i più disparati profumi.
Per loro sono pattume.
A tali morti in vita nulla dicono le testimonianze della fede, i mozziconi imperiali, le meravigliose insorgenze medioevali o gli scialbati archetti di stupendi casali persi nelle campagne padane o laziali; non gli parla al cuore l'euritmia, l'amore per i particolari, la bellezza che si fa beffe dell'utile, la stratificazione secolare delle intelligenze che è detta artigianato o mestiere.
In vita mia non li ho mai sentiti citare con commossa reverenza o devozione (e nemmeno con pedanteria accademica) un passo della nostra storia trimillenaria. Non si emozionano di fronte a nulla, non sentono nulla; il loro cinismo menefreghista è rivoltante; e i raccomandati che manovrano, una pletora di straccioni loro simili, con la cartellina debitamente gonfia d'attestazioni d'una burocratica competenza che serve il demone dell'indifferenza, sono altrettanto distaccati, come un chirurgo sociopatico lo è da un paziente che reputa quale ammasso di carne mutuabile.
La Megera oggi alla Pubblica Distruzione è una preclare rappresentante di tale generone ignorantissimo, in tal caso declinato a sinistra.
La sciatteria, le fanfaluche ripetute sin al parossismo, la chiacchiera insistita, l'assenza di pulizia logica, l'imparaticcio in sindacalese hanno lasciato segni indelebili sul suo viso.
Ogni ruga ne racconta la psicologia antiitaliana e pervertita.
Una lunga frequentazione con tali esemplari mi ha reso - crepi la modestia - un sofisticatissimo Lombroso. Aprono bocca, ma so già cosa diranno; inarcano un sopracciglio e leggo intere vite; increspano le labbra e già so dove vanno a parare. Col tempo l'osservazione empirica è sublimata: son divenuto il Linneo di questi clochard culturali; ho elaborato classi e sottoclassi sinistre; in base al censo natale, ai luoghi di nascita, ai riboboli, alle frasi fatte. Se potessi (idealmente) resecare le capocce di Landini, Finocchiaro, Civati, Vendola, Fiano, Berlinguer (uno dei tanti), Pisapia, le metterei in capaci recipienti ialini, a galleggiare inespressive nella formaldeide, ordinate sulla scaffalatura della memoria e del disprezzo, come un sistematico Jeffrey Dahmer del comunismo risentito.
Ma torniamo alla Megera.
Di lei si può dire: è ciò che è.
La tenacia, in lei, ha soppiantato l'intelligenza; il tritume degli slogan la passione; il frontismo da operetta l'amor di patria; l'alterigia della correttezza postmoderna la realtà del tradimento.
Sin dalla più tenera adolescenza Ella ha sobillato, ciarlato, manifestato, cicalato; in interminabili e fumose riunioni sindacali; in inconcludenti e riottosi happening femministi; sgolandosi di fronte a palchi in cui nessuno la stava a sentire; ingombrando Feste dell'Unità e festival transnazionali; strabuzzando le pesanti occhiaie di fronte al maschilismo, di volta in volta cattolicoreazionario, democristiano, berlusconiano, populista; trascolorando, con tetragona indifferenza, dai fasti del socialismo sovietico alla nuance rosa del socialismo negazionista post '89 sin alla sguaiata resa (in uno squassante orgasmo da cupio dissolvi) all'ecumenismo più laido; dalle zeppe con gonna a fiori ai tailleur, dal dito medio al dito indice ammonitore; indaffarata, focosa, ubiqua, rauca, tanto più insulsa quanto più inflessibile, Ella recava la propria inesistente competenza (leggi: la ciancia professionale) verso le più remote regioni del sinistrismo italico; acquattatasi nel godimento dei privilegi quesiti duranti gli anni dello sfascio del PCI, L'Arpia risorse ai nostri tempi attratta dal sentore di carogna di ciò che, in fondo, ha sempre odiato: l'Italia.
Il momento magico. Ora si può tutto: finalmente l'equilibrio, la compostezza, la reverenza, la paziente elaborazione, Natalino Sapegno possono smobilitare: l'immaginazione al potere, dunque!
Con quel misto di fanatismo incrollabile e calcolo peloso (il sinistro come dividuum l'ho descritto in Allegri, ragazzi, tutto il mondo ci deride), la Bassaride cadde definitivamente dalla cavalcatura a pelo del socialismo per ritrovarsi sulla scopa stregonesca del PolCor ultracapitalista. La verità novella feriva ora le nubi dell'incomprensione, trapassandole: il tepore luminoso della rivelazione si spandeva come balsamo sugli occhi stanchi: "Prima ero cieca, ora vedo" avrà detto la sua parte ideologica (l'altra, quella opportunista, era occupata a classificare nei faldoni dell'edacia statalista elenchi di contributi e vitalizî). Finalmente, inaspettatamente, c'era l'occasione per regolare i conti; e farli tornare alla grande. Il catalogo era ricco: immaginazione al potere, abbasso il nozionismo (le poesie a memoria! Le formule trigonometriche a memoria!), il gender, Don Milani, la colonna della tradizione da abbattere, il fastidio dello studio, i diritti come pretesa, l'immeritocrazia, le goliardate, Kunta Kinte, lavorare meno lavorate voi ... i pezzi s'incastravano ... tutto tornava ... la pappa era pronta: come non averci pensato prima! Da Mario Capanna al liberismo c'è un passo di formica, allora! Ecco perché noi sessantottini odiavamo i vecchi comunisti! Perché erano ancora italiani! Pesanti, terragni, mezzo democristiani! Ma ora basta, c'è da distruggere l'ordine, la gerarchia, lo studio assiduo per fondare una parodia di comunismo straccione, un ritrovo hippie di cretini stracciaculo, tutti promossi a prescindere, nigeriani e milanesi, bengalesi e palermitani, genî e somari, fratelle e sorelli, eliminare gli impacci dell'umanesimo (ovvero la storia d'Italia: filosofia, storia, arte), livellare in basso, livellare tutto, dai caproni ai meritevoli, in una sorta di 1984 dove il QI e il valore sono dati trascurabili e ciascuno ha il diritto di sbagliare la consecutio temporum e di accedere al terziario oggi più onnicomprensivo: pulire i cessi. 
E ancora abbassare, spianare, indifferenziare, trogloditizzare, annientare tutto ciò che è passato, e quindi profondo, e perciò terribile e incomprensibile, rendere nuovo, arrendersi al nuovo, sveltire, a ogni costo, forgiare omuncoli in serie, ignoranti come zucche, ma specializzati, specializzatissimi (in cosa? Nel pulire i cessi, ovvio). Una spolverata di coseni (giusto un bit), un addolcito ragguaglio sull'Impero Romano (quello delle migrazioni barbariche: Gaio Mario ai Campi Raudii aspettava, infatti, i Cimbri col foglio dello ius soli), tanto PC, tanti diritti civili (la croce non va bene, e nemmeno le salsicce alla mensa) e tanta Anna Frank, bene la pop art, via Manzoni, Ariosto, Giorgione e partiamo con l'insegnamento veloce: rapide, rapidissime lezioni via smartphone, come le pennellate di uno schizofrenico, quiz con caselle da barrare, testi costosissimi e inutili, ricchi di link a cui collegarsi per scaricare la lezione del giorno, dettata da un robot in remoto, e poi, dopo venti o trenta minuti di dura applicazione, superate le forche caudine dell'analisi logica, digitalizzata e col sei politico incorporato, vai coi cartoccetti in classe. Fra Gentile e Gianburrasca la Terribile Erinni ha già deciso: le risorse (provenienti dai negrumeti cooperativi) aggiungeranno quel tocco di anarchia e colore che i nostri straccioni hanno sempre agognato, sin dai recessi del '68, quando, scalcagnati, strafottenti e ottusi, preparavano, sotto inconsapevole dettatura, la propria carriera e la dissoluzione dell'Italia.

64 commenti:

  1. IMMENSO - STRAORDINARIO -
    Alceste, partiamo.
    Giriamo le piazze e recitiamo questi pezzi nelle piazze...

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  2. Magistrale! Un perfetto saggio di Antropologia Criminale (memorie dalle lezioni universitarie di Medicina Legale a Roma, anni 60: all'esame beccai un 30/lode!).
    Saluti da Hermannus Contractus.

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  3. Hai detto tutto te.
    Io lavoro da esterno in un ufficio statale o parastatale (sfumature) dove ci si occupa di scuola. Dopo due mesi che ero lì ancora non avevo capito cosa facevano. Alla fine l'illuminazione:supercazzole da far impallidire il conte Mascetti. Il nulla. Concretezza zero. Produzione reale: fumo.
    All'inizio pensavo che lo stato italiano si occupasse di togliere l'amianto dalle scuole, renderle antisismiche, totalmente accessibili ai disabili, con palestre realmente funzionanti, impiantistica a norma(riscaldamento compreso). 'Sti cazzi! Mancano i soldi per fare questo. Allora si spendono due palanche per qualche ente inutile di ricerca scolastica che serve solo a gettare un po' di fumo negli occhi al popolo sinistrato di turno che peraltro in maggioranza ne ignora perfino l'esistenza. A volte mi chiedo se chi lavora in questi posti sa di non fare assolutamente nulla di concreto,tangibile,reale, oggettivo, produttivo. In compenso ricevono buoni stipendi ed hanno orari elastici che li consentono di avere una famiglia con prole.
    Ci meritiamo il pd ed i suoi kunta kinte di ordinanza perchè in fondo siamo tutti dei servi silenti del sistema sinistro ideato da sinistronzi frutto di attenta selezione antidarwiniana.

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    1. Dovresti vedere le supercazzole nelle ASL ... miliardi di euro regionali ... non è neanche spreco ... non so definirlo

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  4. Mi associo : IMMENSO - STRAORDINARIO -
    :-D Mi son rifiutato di pensare al retrogusto amaro della strepitosa ironia e mi sono abbandonato in un'irrefrenabile risata solitaria. Almeno questo ci è concesso.
    Graze Alceste

    Puskin

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    1. Una risata ogni tanto ... per alleggerire. Le notazioni antropologiche fanno piangere, però.

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  5. Si, ero alla Sapienza e, come ti avevo già scritto tempo fa, fui (ahime') tra i "fondatori" della cellula PCI della facoltà di Medicina (conobbi allora Occhetto, più anziano di me, che mi pare fosse a Giurisprudenza ed era,allora, un fanatico agit-prop!!).
    Ma, come tu mi hai risposto, ci fu una precessione degli equinozi...e l'esito lo viviamo oggi, in ogni senso.
    Hermannus Contractus

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    1. Io ebbi a conoscere uno dei figli di Occhetto ... credo si chiami Malcolm ... come Malcolm X, supposi allora ... alla Sapienza, se ti è di conforto, vissi il fenomeno "Pantera" ... un po' alla lontana a dire il vero ...

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  6. Complimenti Alceste. Solo al pensiero dell'obbrobrio che ci circonda si è preda di impulsi suicidi o quantomeno del desiderio di stordirsi con alcol e/o stupefacenti. Lei invece trova addirittura il modo di scriverne conservando lucidità, ironia, proprietà linguistiche e creatività letteraria eccellenti. Lei è un Eroe dei nostri tempi.
    Saluti da Orte

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    1. Orte, ricca di acque, cittadella a me cara ... come tutta la Tuscia laziale.

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  7. Beh, chissà che questi "vissuti" non siano stati la premessa necessaria alla lenta, ma inesorabile, maturazione del nostro vero Io cogitante!? Se guardo adesso quel giovanottino dei '60 non mi capacito proprio che fosse io-me: quantum mutatus ab illo!
    Vale!!
    Hermannus Contractus

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  8. cfr hermannus ....questo è un decisivo interrogativo - perché siamo così adesso e non lo siamo stati prima? cosa ci ha fatto diventare così ? era necessario passare per certe strade? è vero anche il contrario? se invece di uffici statali asl e facezie varie, provenissimo da altre famiglie da altre educazioni e adesso fossimo professori d'orchestra, ricercatori, artisti...saremmo qui a discettare ancora sulla vita che la plebaglia è costretta a fare?

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    1. Era inevitabile passare per certe strade. Tutti nasciamo in certi ambienti e per rinnegare ciò che si è stati o riconoscere l'errore serve una vita. A volte non basta. Alcuni vorrebbero una nuova vita per giustificare l'errore e riviverlo. Personalmente mi rimprovero solo il decennio dei Novanta.

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  9. certamente Alceste, ma - perdoni la mia incapacità - ci sono persone con un ESSERE diverso dal nostro; un campione di scacchi per esempio sente sin dalla nascita che tutto ciò che lo circonda, non gli interessa...Grigorij Jakovlevič Perel'man non voleva neppure essere fotografato; non riesco a spiegarmi...senza alcuna offesa, ma noi abbiamo avuto vite normali che ci hanno costretto a parlare di questi argomenti con i quali ne critichiamo delle parti ma il fondo vero delle cose, che lei certamente riesce ad avvertire molto meglio di tanti di noi, non sta qui...anche se questo povero "qui" è tanto corteggiato per rendercelo ancora più drammatico da un sacco di strani figuri come questi
    https://comedonchisciotte.org/movimento-arturo-le-truppe-cammellate-di-george-soros-in-rete/

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    1. Il fondo unico e vero delle cose è la morte.
      Prima bisogna pur illudersi di avere un senso.
      E parlare del più e del meno, come in tale post.

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  10. e poi, solo per curiosità, ci sono questi, che sicuramente hanno un altro Essere -

    https://www.bloomberg.com/billionaires/

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  11. Ma perché in questi nuovi blog 2.0 bisogna fare un copia in colla sui link postati invece di fare un sano click come si faceva una volta? La trovo una cosa abberrante.

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  12. Alceste meno male che ci voleva un po di ottimismo!Se ha finito di leggere il libro "LA scuola dei cadaveri PDF " di Celine gratis provi l'altra perla "Bagatelle" o "LA Bella rogna" sempre di Celine adesso su internet tutti I siti e libri sugli ebrei sono stati censurati ma magari li davoi qualche libreria li vende.Vede Alceste che ho ragione ,Fiano (ebreo)comanda e destra e sinistra come cagnolini ubbidienti rispondono al padrone,ho scoperto il trucco leggete Quei libri e anche voi lo scoprirete,e' erudizione a basso costo ,e' pur sempre una conquista prima di morire sapere chi sono I nostri aguzzini

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  13. per Hermannus Contractus

    Gira come cerchi nella sfera
    come ruota nella ruota
    un inizio senza fine
    quando la mia mente è vuota
    una neve di passione
    o un pallone a carnevale
    come un circo che festeggia
    mentre i figli stanno male
    come il tempo le cui mani
    strappano ore dal suo viso
    ed il mondo è la mia mela
    e si maschera di vero
    come i cerchi dentro a un cerchio
    nei mulini dei ricordi.

    E ti trovi dentro a un tunnel
    che si perde dentro ai se
    nella buca dei ricordi
    dove il sole più non c'è
    una porta di un albergo
    che ti porta dentro a un sogno
    e i profumi delle spezie
    che nascondono il tuo ruolo
    come il tempo le cui mani
    strappano ore dal tuo viso
    ed il mondo si nasconde
    e si maschera di buono
    come i cerchi dentro a un cerchio
    nei mulini dei ricordi.

    Una gemma nella tasca
    e una giungla nella testa
    vedi un uomo che si uccide
    come un gioco che si rompe
    vedi impronte sulla sabbia
    sono fuochi nella notte
    come suoni di tamburi
    nelle dita delle mani
    quadri appesi nella mente
    son frammenti di canzoni
    ecco invecchino mie facce
    riconosci le tue azioni
    quando il sogno poi svanisce
    sai di essere perduto
    come foglie sbriciolate
    senza averlo mai saputo

    https://www.youtube.com/watch?v=s6TfxFjGm4g

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  14. cfr. : Il fondo unico e vero delle cose è la morte.
    Prima bisogna pur illudersi di avere un senso.
    E parlare del più e del meno, come in tale post.




    Cosi dunque una volta quando ebbi bisogno mi inventai anche gli spiriti liberi ai quali col titolo di umano troppo umano è dedicato questo libro melanconico coraggioso: di simili spiriti liberi non ce ne sono, non ce n'erano; ma allora come ho detto, avevo bisogno della loro compagnia per tenermi di buonumore in mezzo a cose cattive (malattia, solitudine, lontananza, acedia,inattività): ne avevo bisogno come di bravi compagni e fantasmi, con cui si CHIACCHIERA e si ride, quando di chiacchierare e ridere s'ha voglia, e che si mandano al diavolo quando diventano noiosi, come per rifarmi della mancanza di amici. Che tali spiriti liberi potranno esserci un giorno, che la nostra Europa avrà tra i suoi figli di domani e di posdomani questi lieti e intrepidi compagni, corporei e tangibili e non solo, come nel mio caso, come ombre fantastiche prodotte dal giuoco di una mente solitaria: di ciò io vorrei essere l'ultimo a dubitare. Li vedo già venire, lentamente, lentamente; e farò magari qualcosa per affrettarne la venuta, se descriverò in anticipo tra quali vicend4 li vedo nascere e per quali vie li vedo venire?...

    Friedrich Nietzsche, Umano, troppo umano - prefazione

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  15. La luce del crepuscolo si attenua:
    inquieti spiriti sia dolce la tenebra
    al cuore che non ama più!
    Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare,
    sorgenti, sorgenti che sanno
    sorgenti che sanno che spiriti stanno
    che spiriti stanno a ascoltare…
    Ascolta: la luce del crepuscolo attenua
    ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra:
    ascolta: ti ha vinto la sorte:
    ma per i cuori leggeri un’altra vita è alle porte:
    non c’è di dolcezza che possa uguagliare la morte
    più più più
    intendi chi ancora ti culla:
    intendi la dolce fanciulla
    che dice all’orecchio: Più Più.

    Dino Campana, Canti orfici

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  16. Grazie Sig.Giuseppe per la Sua, come sempre raffinata, citazione. Le dico che però lo Iannacci a me più gradito e congeniale resta quello dei "scarp del tennis" o di "vengo anch'io", o meglio ancora de "e la vita, la vita, e la vita l'è bela, l'è bela...basta avere l'ombrela, l'ombrela, ti ripara la testa...ed è subito festa".
    Proprio mentre scrivo mi torna in mente che un contributo significativo alla mia "evoluzione", se così si può definire, fu dato dall'ascolto di un vinile di Gaber e Luporini che, mosso da curiosità, riuscii ad acquistare appena uscito sul mercato e che il giorno successivo venne sequestrato in tutta italia: "IO se fossi DIO".
    Riascoltandolo mi rendo vieppiù conto come fosse veggente!
    Sono certo che Lei lo conosca ma, comunque, è disponibile da tempo (non fa più paura al potere!) su You Tube, anche nella versione integrale.
    Cordiali saluti.
    Hermannus Contractus

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  17. La scuola italiana e' diventata una allucinazione collettiva tutti ci credono perche' hanno fede. Io ci lavoro da oltre 30 anni come insegnante e da 15 ho concluso che ogni giorno che passa diventa sempre piu' evanescente. Cosa produce? Il nulla, il vuoto assoluto quando va bene, altrimenti produce ignoranza.
    Pertanto sono divenuto ateo ed agnostico.

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  18. Uhh ma che pessimismo tra citazioni previsioni e constatazioni catastrofiche sembrate gia tutti ZOMBIE .Ma avete mai messi il becco fuori Dall'italia? Voi siete l'avanguardia non I cioccolatini ,io qui ci vivo coi Russi e I cinesi e dovrebbero essere questi I nuovi geni che fanno sorgere il sole?Per non parlare degli anglosassoni una pietra al posto del cuore ,come diceva il duce gli inglesi al posto Della testa ragionano col c....Si dice che ogni italiano quando nasce ne indossi una!!!! Dovete solo rimettervela !!!! Deve diventare il vostro mantra: Superiorita',gli ebrei vi hanno ingannato con laformula Egalite fraternite liberte Raus!!!

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  19. Cosa dire? Alceste ha veramente una grande cultura, talento narrativo e poetico. Ha anche immaginazione.

    Non sottovaluterei l’immaginazione, è importante perché immagina sempre il futuro, la specie umana non si sarebbe evoluta senza immaginazione, guai ad estinguerla, concorderemo però che se in un bosco andassero un poeta ed un falegname non vedrebbero la stessa cosa, hanno una qualità di sguardo differente, uno taglierebbe l’albero per farci un tavolo, l’altro avrebbe invece dedicato a quell’albero, vivo e vegeto, una poesia.

    Attorno ad un’idea, quando si uniscono moltitudini di uomini dagli indirizzi spirituali paralleli le cause di incomprensione o di lite sono eliminate in anticipo quando diritti e doveri sono esattamente definiti. La gerarchia ordina, riconoscendo lo sguardo differente. Tuttavia in caso di lite, anche quando si avesse ragione, la cosa giusta da fare è conciliarsi a metà strada in quanto la lite interna paralizzerebbe la forza per vincere il pericolo esterno.

    Profondere grandi energie per denunciare situazioni paradossali, dirigenti pubblici o privati incapaci ed ignoranti, non risolve nulla se il problema è a monte, se il livellamento verso il basso del nostro Paese è l’obiettivo di chi ha in mano il vero potere, la gran parte della classe dirigente italiana selezionata dovrà essere incapace e ignorante, è una modalità di operare oramai diffusa a tutti i livelli: una conoscente mi ha raccontato di essersi dimessa quando il dirigente al quale riportava, vertice aziendale, le ha comunicato che l’avrebbe nominata Responsabile Amministrativo ai sensi del D.Lgs 231/2001 (l’azienda vendeva prevalentemente allo Stato Italiano - Consip - attraverso gare pubbliche), ha rifiutato quel ruolo in quanto a suo parere era necessario per quella posizione avere consolidate competenze Giuridiche, che non aveva; al suo posto per quel ruolo il dirigente in questione ha nominato una persona altrettanto incompetente giuridicamente, dopo qualche anno è finita nei guai seri, una “testa di legno”, come vengono chiamate (tanti non ci fanno, ci sono, cosa facciamo, li uccidiamo?).

    Un saluto a tutti, essendo evidentemente la “consecutio temporum” l’ultimo dei miei problemi, ho compreso che non mi posso permettere oltremodo di scrivere né qui, né altrove..."pulire i cessi" no...ritorno a ricamare e a preparare ottime marmellate fatte in casa per la mia famiglia.

    Arianna

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  20. Buongiorno Alceste,
    ringrazio soltanto: lei è il veicolo del ricordo. Ogni volta che cammino in una strada d'Italia, entro in un palazzo, in una chiesa, in una bottega, in un anfratto il mio cuore esulta e sanguina. Lei, mia terra, chi sono, innalza ai sordi le sue urla di disperazione. Non posso sopportarne lo strazio, ogni cosa mi parla. E vedo le mani che ti hanno modellato, l'amore. Non c'è scampo, per quanto mi allontani, ci sarà un'edicola, o una pietra miliare, o che ne so: riesce sempre a prendermi alla sprovvista.
    E se ho aperto gli occhi a tutto questo tesoro, se ho imparato ad amarlo e se voglio difenderlo lo devo anche a Lei e ai Suoi scritti, che rendono il merito che non saprei dare a ciò che è davvero importante: la nostra cultura, immensa e onnipresente, di cui io non sarò che umile ed insignificante servo.
    Mi scuso per eventuale abuso di retorica e mi auguro di leggere sempre più spesso le Sue ventate di aria fresca e viva.

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    Risposte
    1. Sono io che ringrazio per l'interesse.
      Va bene anche la retorica, ammesso che la tua lo sia, se questa serve ad amare l'Italia.

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  21. Hai perfettamente ragione, simonazzi - per quanto mi riguarda, mi vergogno profondamente del mio pessimismo ma per il momento e per carattere non so fare di meglio - e quando vado all'estero mi sembra di respirare - invece quando sto in italia sento solo puzza di melma nauseabonda -

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  22. d'altra parte anche il ragazzo un pò di tempo fa non è che esprimesse scoppiettante ottimismo...
    "Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave senza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello..."
    Purgatorio, canto VI)

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  23. e inoltre caro simonazzi i giochi non li facciamo noi anche se fossimo centomila un milione...
    perda 2 minuti su questo art. e legga il commento molto ben scritto -
    http://sollevazione.blogspot.it/2017/09/dalle-stelle-alle-stalle-di-piemme.html

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  24. È la prima volta che visito questo blog devo dire che quello che ho letto ,scatta una bella foto ,secondo me ,degli ultimi 50 anni,devo dire che ho avuto un po' di difficoltà a seguire il tutto ,non sono una persona colta.Mi sembra di cogliere un senso di sconfitta secondo me sbagliato,tutto è maturazione e è dovere del maturo indicare la via.Io come detto sono ignorante ma nella mia ignoranza non capisco perché non venga insegnata come materia la nostra costituzione.Quale società non insegna i diritti doveri basilari a cui una persona deve sottostare in via ereditaria?Faccio un piccole esempio partorito dalla mia ignoranza,uno dei massimi poteri che la costituzione mi da è il voto,questo mi dà parità con tutte le persone come me, nel poter decidere l indirizzo politico,sempre delegando ad un gruppo politico che assieme ad altri contribuisce alla politica democratica.Poi si legge e si vede espressioni come poteri forti,Corporazioni,lobby etc..Tutte queste situazioni si dice che facciano pressioni sui governanti,tutto questo come se fosse normale e accettato.Domamda Se io faccio parte di una lobby etc..ho maggior possibilità di indirizzare una certa scelta politica?Se la risposta è sì tutto ciò non è contro la parte della costituzione che regola la politica dal singolo voto in su?Ringrazio in anticipo chi avrà la pazienza e la bontà di rispondermi.

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    1. Certo che è contrario.
      Come in tutte le cose c'è una teoria (meravigliosa) e una pratica (un po' meno meravigliosa).
      Sulla maturazione dell'Italia ho qualche dubbio.
      Come Lei sa i frutti maturi possono marcire. È questo, infatti, il caso.

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    2. Da quanto ho capito lei mi spiega che la teoria sarebbe la costituzione e la pratica l indirizzo politico,devo dire che non capisco,la costituzione è la legge fondamentale dello stato non una teoria o un proposito,quindi se io discriminassi qualcuno per sesso ,religione,razza e qualcuno mi denunciasse il magistrato dovrebbe fondere indagarmi,pena incorrere lui stesso ad indagini,ma se io creo la lobby del pop corn e faccio pressioni sui governanti per non avere tasse sul mio prodotto non mi succede niente? Anzi vengo pubblicizzato in TV e sui giornali?l esempio mi sembra semplice da capire anche per un ignorante come me,quindi mi domando dove sono i sapienti e i dotti,perché non sollevano il problema?Dovrebbero farlo anche solo per nobiltà intellettuale.Allora mi domando se il dubbio è venuto a me perché a loro no?Le risposte sono due la prima sarà che io sbaglio perché in realtà ci sono articoli e sub articoli complicati che lo permettono e che io non riesco a capire,la seconda che soprassiedono perché hanno un interesse o materia anche per loro difficile da affrontare.La conclusione che ne traggo è dolorosa io in quanto ignorante e facendo un umile lavoro posso essere utile a loro per esempio lavandoli il pavimento di casa,loro anche con tutta la loro sapienza sono inutili per me.Per favore spiegate mi chhttp://sollevazione.blogspot.it/2017/09/dalle-stelle-alle-stalle-di-piemme.htmle sto farneticando ,sarei piu tranquillo

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    3. Se la politica è ostaggio del potere economico, la Costituzione cambia a favore del potere.
      Gli intellettuali servono a questo a piegare all'interesse di pochi l'interesse di tutti.
      Almeno in Italia.

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    4. Scusi ancora se replico è solo per capire ,quindi la politica è ostaggio del potere economico che ha facoltà di cambiare regole a me imposte (costituzione),quando intravedo in quelle regole una situazione favorevole per me l erudito mi spiega che sbaglio e mi riconduce all' interno del sistema .Potrebbe denominare quindi la mia situazione ,ci tengo a conoscerla ,grazie in anticipo .

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    5. La sua e nostra situazione si chiama oligarchia di fatto.
      Una degenerazione della democrazia, anzi uno svuotamento di senso della democrazia (voto, ma non decido).

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  25. Vorrei innanzitutto ringraziare Alceste per questo spazio di libertà e pensiero che ci lascia. Inoltre vorrei ringraziare anche chi contribuisce con i commenti a rendere questo spazio vivo e interessante. Grazie a questo blog ed ai suoi lettori ho scoperto uno scrittore che non conoscevo: Céline. Meraviglioso! E soprattutto sono stupendi i suoi scritti che sono riuscito a reperire su internet con non poca fatica. La censura ha fatto terra bruciata delle sue opere più polemiche, ma secondo me sono proprio quelle le più belle e vitali. Dio benedica Alceste e questo blog con i suoi venticinque lettori, e stramaledica i sinistronzi e la razza strozzina che li manovra.

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    1. Se rimarranno venticinque avremo la nostra libertà.
      Se diverranno duecentocinquantamila andrò in tribunale.

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  26. Giuseppe lei come tanti fruga nel falso lo so che e' bello visit are I vari siti ma e' solo informazione fasulla taroccata un parco per I buoi(il bue qui da me e' l'offesa maggiore).Primo legga Celine il libro che ho indicato secondo si rimetta la camicia nera con la quale ogni italiano e' nato senza saperlo e vedra che I suoi connazionali non le appariranno cosi male anzi.Qui da me vige la regola mai ton kua per darsi coraggio tradotta non aver paura

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  27. simonazzi, siccome sono sicuramente più grande di lei, Louis Ferdinand Auguste Destouches lo conosco da tempo e molto meglio di lei e non ho perciò bisogno del suo consiglio; inoltre non frugo nel falso e non sono un bue, quindi stia tranquillo con le parole - mi dispiace molto averle concesso attenzione -

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  28. Giuseppe ha frainteso ,quello che ho scritto non e' riferito a lei ma a tutti in generale anche al sottoscritto .In borsa I piccoli giocatori vengono chiamati in gergo dai veri padroni " Il parco buoi" i miltari " scimmie senza coda" in inernet"non ne parliamo I nomignoli che ci vengono affibiati sono un infinita' basta uno goym tradotto bestie,non sono io un suo nemico sono altri e lei sa gia chi faccio senza nominarli se ha letto Celine

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  29. Quando vedete nei film in TV al cinema pubblicizzare il denaro sottoforma di eredita furto investimento prestito tutto insomma ricordatevi sempre che dietro c'e' chi lo manipola da secoli ed e' sempre lo stesso popolo che tutti I Papi hanno additato da secoli inutilmente sapete gia di chi parlo.Visto che a forza di gridare per il Web qualcuno si e' svegliato provate a leggere un libro bellissimo digitate: l'ebreo attraverso I secoli" del 1898 ho fin pensato che Celine ne abbia usato qualche pezzo ,l'autore Giuseppe Panonzi un vero patriota se torna il fascismo Vi Sara bisogno di riscoprirlo ,comincia a tirare una Brutta aria il popolo ITALIANO si sta risvegliando !

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  30. "Mentre veniva preparata la cicuta, Socrate stava imparando un'aria sul flauto. "A cosa ti servirà?" gli fu chiesto. "A sapere quest'aria prima di morire."
    Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori!

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  31. simonazzi..perdoni il francesismo, ma ha veramente rotto i coglioni con questo fascismo e le camice nere - non credo che questo sia un blog per nostalgici o per ultradestrorsi - ovviamente spetta al padrone del blog censurarla o meno, ma a me lei mi dà alquanto fastidio.

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  32. Ecco che si scoprono I veri italiani quelli che fanno le marce per LA sicurezza che ci mettono LEpalle e LA pelle mentre gli altri si divertono a offendere su una tastiera.Vedere LA madrepatria messa cosi mi dispiace ad altri invece mi sa che faccia piacere Sara che sono italiani solo nel passaporto e non nell'animo

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  33. Capisco e comprendo chi si pone all' estrema destra come all' estrema sinistra ,credo sia una buona forma di vivacità e rifiuto della situazione vigente.Le due parti sono state protagoniste di episodi non eccelsi anche se legati al momento storico e sociale del tempo .Oggi secondo me essendo agli antipodi,fuori dal potere e contrapposte a poter creare un accordo veramente democratico chiaro,io non ho conosciuto il fascismo e il comunismo ma conosco persone che si rifanno a quelle idee politiche,parlando con loro noto che sono persone forti,integre,leali e idealista e orgogliose del proprio "credo" che spesso rivendicano.Secondo me dovrebbero dimenticarsi entrambi degli odii legati al passato storico proprio della seconda guerra mondiale.Dovrebbero rinunciare sicuramente a qualcosa di importante per loro ,ma credo sia più prolifico un accordo tra estremi che un accordo tra detti "simili"che si imbrogliano a vicenda e fanno solo i propri interessi.Chiedo un atto di maturità ,una pacificazione nazionale,secondo me mai avvenuta e che giova a chi ha interessi fuori dall' Italia,credo solo da questo potranno risorgere i veri valori italiani eredi dell' età classica,così grandi e potenti da aver diviso l Italia per secoli,una divisione non dovuta a ideali di fondo diversi,ma alla eccezionalità che ogni territorio della penisola è in grado di far conoscere al mondo.

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  34. Onestamente io non credo che oggi si possa ripartire da un'appartenenza politica. Vera o presunta. La militanza ha alcuni pregi rispettabilissimi non lo nego, ma presuppone una certa predisposizione al mentire a se stessi. E oggi non vi sono nobili motivi per farlo come ieri. Manca proprio "la causa"... Se in Italia avessimo avuto un federalismo vero e proprio a mio avviso per la nostra particolare natura identitaria avremmo fronteggiato molto meglio la situazione attuale.

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  35. Caro Alceste, una domanda a bruciapelo:" Con la strategia che tu hai proposto ce la possiamo fare contro i padroni dell'umanità (gli antichi usurai per intendersi)?".

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    1. Secondo me è una strategia ottima.
      Per metterla in pratica serve unità (almeno diecimila!).
      Purtroppo la realtà è questa: non si riuscirebbe, a oggi, a mettere d'accordo i cinque commentatori del mio blog.
      La conseguenza è la resa al destino che verrà.

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  36. Con tutti I difetti di internet degenerazione,depravazione ,ecc il web ha svelato e ha portato allo scoperto libri documenti video censurati,sembra una cosa da poco e invece e' un vero tsunami ,chi sapeva di Celine di Giovanni Preziosi di henry ford delle encicliche dei papi dei protocolli dei savi di sion ecc dei video del duce e di Hitler che io in 28 anni in Italia mai e poi mai visto letto o solo intuito fossero esistiti.Comunque della destra e sinistra I nuovi invasori se ne impipano a loro interessa solo conquistarvi

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  37. Vedro' sto Silone voi invece provate questi digitate;" ascolta israele terrasantalibera" oppure "antimassoneria altervista" download libri gratis oppure" LA bibbia dell'uomo bianco Ben klassen"c'e' qualcosa di buono in tutto ,naturalmente Celine e' il N 1 a leggere gli altri ti sembra una perdita di tempo

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  38. Simonazzi nessuno ti costringe. Silone è stato antifascista sappilo . È comodo pensare che la colpa è tutta di un grande vecchio o in questo caso grandi vecchi. La questione ebraica esiste ed è vero che si sentono i padroni del mondo. La maggior parte. Non ne farei una questione di razza ma culturale. Io no. Io non mi sento superiore a nessuno. Questa è la differenza fra me e loro. Sitka

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  39. Ho imparato la lezione di Celine.
    Oggi è morta la donna più ricca del mondo. Il padre simpatizzante fascista aveva creato l'impero. La figlia sposa un cattolico antifascista. La loro unica figlia sposa un ebreo e cresce i suoi due figli ebrei. In altre parole alla fine tutto il malloppo finisce in mano giudea.
    Caro Alceste devi fare una sintesi dei principi fondamentali per realizzare il nostro obiettivo. Devi scrivere 5 o 10 punti o aspetti fondamentali . Devi fare un decalogo di linee guida. I dieci comandamenti di Alceste. Comincia a lavorarci.

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  40. Cit. Anonimo del 21/09/2017 Ore 12.27
    <>
    Nell'attesa, sarebbe bello se tutti si cimentassero (ah! se Alceste si facesse ospitare, con una rubrica tutta sua, su una piattaforma con buoni forum, suggerirei: Spinoza, Come Don Chisciotte, Luogocomune.

    I sistemi complessi subiscono l'effetto farfalla.
    I sistemi caotici creano costantemente misteriosi attrattori.
    Affinchè entrambi gli effetti possano perturbare un sistema complesso è necessario un alto numero di iterazioni.
    Un virus (moltiplicandosi) uccide un capodoglio.
    Mostrare la nudità del Re.

    Il decalogo:

    1) Creare un pacato movimento di opinione, un manifesto, di verità incontrovertibili.

    2)Severissimo divieto di lobby.

    3)Severissimo divieto di interferenza politica con i mezzi di informazione.

    4)Creazione sistema che garantisca difesa e assoluto anonimato degli autori di servizi giornalistici.

    5)Divieto per i politici di qualsiasi grado di poter legiferare sul proprio trattamento economico, ogni remunerazione collegata in quota fissa al salario minimo.

    6)Abolizione quorum e limiti ai referendum di cui all'Art. 75 della Costituzione (articolo contrario all'Art. 1 della stessa).







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  41. cominciamo prima di chiedere a essere informati: alceste gia' compare su comedonchisciotte...

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  42. Alceste...è tutta colpa del 68?
    cfr. : https://www.sinistrainrete.info/cultura/10617-valerio-mattioli-33780-battute-contro-la-teoria-della-classe-disagiata.html

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  43. Giuseppe ... rubrica tutta sua ... non mirroring.

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Siate gentili ...