Decifrare il passato (e il presente)

Racconti e improvvisazioni

Novità sconsigliate ai puri di cuore

18 settembre 2022

La casetta di marzapane

Roma, 18 settembre 2022

Ho letto, con attenzione un po’ distratta per la verità, le obiezioni anti-astensioniste del professor Andrea Zhok (chi volesse leggere integralmente il breve testo, ripreso dal suo profilo social, può scaricarlo da qui).
Zhok esamina undici tesi favorevoli all’astensionismo e le decapita con brevi colpi d’ascia: inferti con attenzione un po’ distratta, per la verità.
Cercherò di rispondergli.
Non a lui direttamente, ovvio, poiché egli “è un filosofo e accademico italiano, professore di Antropologia Filosofica e Filosofia Morale presso l'Università degli Studi di Milano. Si laurea in Filosofia Teoretica all'Università degli Studi di Milano con una tesi su Max Scheler, discussa sotto la supervisione di Carlo Sini, di cui è allievo: il che lo pone parecchi gradini di autorevolezza sopra di me. Cosa potrei opporre a “Milano”, “Max Scheler” e “allievo di” se non un minuscolo “Roma”, “Guido Cavalcanti” e “omo di nullo savere”? È soprattutto Max Scheler che mi turba … avessi mai letto una riga … e sapete il motivo? Perché egli è autore che, a priori, detesto … non l’ho letto e non mi piace, come disse qualcuno … come Benjamin, Derrida, Barthes, Adorno … mai sfiorati in vita mia … a me si confà l’accamparsi, vita natural durante, presso altri macigni di granito: “l’essere è, il non essere non è”, a esempio; oppure: “La natura ama nascondersi” o “Nell’illimite gli esseri … pagano l'uno all'altro la pena e l'espiazione dell'ingiustizia secondo l'ordine del tempo”. Frasi di cui non occorre venire a capo … è fruttuoso, invece, meditarle … l’arricchimento consiste nel girarci attorno, spesso vanamente …
E veniamo a noi.

Alle tesi:
1. le elezioni sono un gioco del sistema, se sei antisistema non devi prestarti a ciò.
3. non dobbiamo essere complici del sistema, votando si legittima il sistema.

Zhok risponde: “Brillante … nella stessa ottica suggerirei di rifiutare la complicità con il sistema capitalistico non ritirando lo stipendio; di rifiutare di sostenere la globalizzazione non frequentando più negozi, ma fabbricandosi in casa tutto ciò di cui abbiamo bisogno; di rifiutare l’organizzazione statale curandoci in casa se ci spacchiamo una gamba per non dimostrare complicità col sistema recandoci ad un Pronto Soccorso”. Qui il professore gioca a equivocare il concetto di “Sistema” ch’egli assimila a quello di “Stato”. Per “Sistema” intendo, infatti, l’estrema degenerazione del progressismo illuminista, non il concetto di Stato o di organizzazione statale o, meglio, di organizzazione comunitaria. Il boccheggiante negozio di alimentari di Boccea non partecipa certo della globalizzazione così come il concetto di assistenza sanitaria ha radici più profonde di quelle ordite da Speranza o Fauci o Kamala Harris. Le reti di protezione a favore di coloro che hanno gambe rotte esistono da millenni; la Chiesa ne è lampante esempio. Persino il buon re Ine, dopo aver convertito gl’Inglesi al Cristianesimo nel VII secolo, volle costruire una rete di assistenza per i pellegrini che si recavano a Roma (futuro Santo Spirito in Sassia); fiorivano gli xenodochia: una gamba rotta ha sempre trovato un cerusico, dai tempi di Asclepio; le sculture votive etrusche che rappresentano arti, mammelle e occhi sanati (come nel santuario del Divin Amore sulla via Ardeatina) son lì a dimostrarlo.
Il “Sistema” è altro.
Il “Sistema”, mondiale e totalizzante, ha infiltrato e svuotato da dentro proprio i singoli stati nazionali; tanto da ridurli a puro apparato repressivo e burocratico, da distorcere verso i propri fini. Il Carabiniere e l’Agenzia delle Entrate rappresentano i cascami dell’ex Stato Italia, da riplasmare in funzione della riduzione ad nexum di ogni singolo Italiano. Cos’è il nexus? Andate a vedere cosa scrive Alceste sul per aes et libram … il “sistema” debitorio del nexus lo si rinviene ne Il mercante di Venezia, tanto per fare un ulteriore esempio … ma sì, la dolceamara commedia sulla libbra di carne e su quell'usuraio che, guarda il caso, ambiva a utilizzare le leggi veneziane per umiliare e uccidere un veneziano.
Secondo Zhok è impossibile uscire da tale Sistema dacché “puoi solo provare a cambiarlo dall’interno”. Eppure le rivoluzioni illuministe, quelle del “Sistema” attuale, quelle che hanno cambiato la Storia, dall’Inghilterra alla Francia alle Americhe, dall’Italia antipapalina all’Ucraina antizarista, mai cercarono di cambiare dall’interno: tesero, invece, giustamente, a teste rotte e nasi sanguinosi. Solo un sovvertimento violento e una ricomposizione di forze, infatti, ha mutato il corso prestabilito degli eventi. Come è sempre stato. Che tale sovvertimento non possa oggi avvenire per motivi antropologici e psicologici è altra cosa.

Alle tesi:
2. le forze antisistema si schianteranno e non supereranno la soglia del 3%.
4. non bisogna votare perché il parlamento non conta nulla, i poteri forti stanno altrove.
7. votare non ha mai cambiato nulla.
8. lo Stato, il Deep State, il Leviatano non è riformabile.

Secondo Zhok queste tesi “sono variazioni dell’argomento che possiamo chiamare ‘sconfittista’: è tutto inutile, tutto fallirà, il sistema è inscalfibile, dominano i poteri forti, votare non ha mai cambiato nulla’. Naturalmente questo tipo di posizioni sono semplicemente tesi autorealizzantesi: se vi aderisci contribuisci a rendere le loro previsioni vere. Sono espressioni umorali, depresse, di autocompatimento, che hanno il grande vantaggio di non dover fare assolutamente nessuno sforzo per sostenere le proprie ragioni. Se tutti fanno come me, la sconfitta è sicura.
E avrò avuto ragione!
Con la stessa forza e legittimità vale però la conversa: se tutti invece si sbattono perché le cose cambino puoi stare sicuro che cambieranno
”.
Purtroppo, afferma il sottoscritto, l’argomento sconfittista si autorealizza poiché ha piena ragione; la vedo inverarsi, tale ragione, con accecante evidenza, guarda nuovamente il caso, il 26 settembre 2022. Lo sconfittismo ha ragione, una ragione umorale e depressa, dato che scorge la verità, anche riguardo alla tesi principale: le elezioni non servono a nulla. Dovrebbe essere Zhok a dimostrarci che le elezioni contano qualcosa: nel dopoguerra le percentuali di votanti hanno sfiorato cifre altissime eppure il decorso della malattia europea è proseguito, sotterraneo e  indisturbato; viceversa, mai si è avuto in Italia un astensionismo forte e radicato.
E poi: l’epoca democratica (quella in cui vige il suffragio universale, intendo) è un battito di ciglia nella più vasta storia della civiltà. Per quanto possa sembrarci incredibile, democrazia e libertà sussistono anche senza elezioni. Sotto il Fascismo (lo dico pour épater les crétins) un artigiano o un professionista erano assai più liberi di oggi; e così un operaio; forse addirittura più felici: di quella felicità che insorge quale mirabile stato sospeso fra la disperazione e la tragedia; tanto più piena, tale felicità, proprio perché v'era la possibilità della disperazione e della tragedia, momenti psicologici oggi impossibili. E che dire del venditore di olive della Calcedonia? Dell’orefice longobardo di Spoleto? Della mungitrice di vacche di Coblenza? Erano tutti sottosviluppati, tutti infelici, tutti trogloditi? Miliardi di esseri umani vissero il teatro del mondo privi di democrazia ed elezioni. Erano prigionieri, vessati, citrulli, repressi, depressi? Siamo noi, e solo noi, la spremitura favolosa della civiltà, la crema di milioni d’anni di evoluzione? Noi, con la "X" di Bertoldo e una matita? Cos’è la libertà? Chi ha forgiato l’oro, coltivato il grano, allevato cavalli ai margini dei fiumi … chi erano coloro che ci hanno preceduto? Alieni, pazzi …? O si può vivere senza democrazia, persino schifarla se qualcosa d'altro garantisce la libertà … non una libertà psicopatica come quella d’oggi, fomentata dalle idiozie televisive, ma una libertà che allarga il cuore perché ci inserisce in un più vasto disegno sovrumano ...   
A nulla serve dire che pur se nell’antica Roma si votava, la democrazia era assai lontana … per tali goffe suggestioni (per tacere di Pericle e della democrazia in Grecia) consiglio le lezioni del professor Salvatore Tondo sulla storia costituzionale romana ... a partire dai comitia curiata … si dovrebbero rintracciare nell’antiquariato o su qualche bancarella fuori de "La Sapienza" …
Urge, tuttavia, una spiegazione ulteriore. Ed è questa, centrale: la democrazia del suffragio universale non decide nulla; essa si limita ad assecondare pulsioni secondarie o d’infimo ordine o addirittura completamente insulse (poiché create dal Sistema stesso) interne al farsi storico; le direttrici fondamentali, infatti, sono la risultanza ultima di brutali rapporti di forza (guerre e rivoluzioni per intenderci). Esempio: l’Italia perde la guerra. I vincitori le concedono, per puro opportunismo, un modello di sviluppo capitalistico adatto al loro clima compassionevole: CC. I partiti (comunisti, democristiani, fascisti) si contendono il voto elettorale solo per assecondare il CC, con riforme di seconda fascia, inessenziali, non altro. Cosa potrebbero fare con centinaia di basi militari sul territorio e le maggiori istituzioni infiltrate dal nemico? Essi (tutti) sanno che deviare da tale corso imposto con la forza (e formalizzato da elezioni truffa: repubblica vs monarchia, il suffagio del 1948) è impossibile; si azzuffano, quindi, su quisquilie; l'elettorato li segue, confortato dal fatto che fra esso e i suoi rappresentanti vige un filo ideologico che ancora li lega; frattanto l’agenda esterna impone una progressiva secolarizzazione (divorzio, aborto: queste sì riforme di primaria importanza) che si attua lentamente per mezzo di agenti ben remunerati (radicali, frange dei socialisti e dei comunisti, indipendenti di varia natura). Dal 1989, tuttavia, il CC è interrotto per far posto al capitalismo pauperistico PolCor; sono liquidate le ideologie per l'anomia onnicomprensiva; in parallelo vengono eliminati, come pericolosi testimoni di un'epoca da censurare, i partiti del dopoguerra e le loro tradizioni: da un mattino all’altro, sempre per mezzo di agenti ben remunerati o creati per l'occasione oppure inconsapevolmente utilizzati (magistratura in primis); si riassemblano formazioni di ascari con quarte e quinte linee dei partiti defunti: in vista del nuovo sol dell'avvenire: che non è il nostro. Le direttrici fondamentali, anche qui, sono condivise, poiché imposte dai vincitori, da tutto l’arco costituzionale (anche se il PD e frattaglie tengono il ruolo del croupier al banco truccato); nessuna deroga; chi deroga o è un attore o è morto (se si tratti di morte civile o fisica non importa: di cadaveri ne abbiamo avuti sin troppi). Le elezioni, anche in tale secondo scorcio del dopoguerra, decidono, quindi, aspetti secondari della vita economica e sociale. Le trombe di Gerico (Bagnai, Salvini, 5S) si rivelano, dopo alcuni mesi di avanspettacolo, delle trombette di Carnevale. Inevitabile. Il Salvini che proclama la crisi di governo in mutande ne è l’emblema ridicolo. Per comprendere cosa sia una questione intangibile imposta dal Sistema e cosa un affare di seconda fascia (cui possono metter mano, con cautela, i liberamente eletti), basti citare l’aborto: l’aborto è intangibile, di altro, invece, comprese le adozioni per lesbiche psicotiche, si può parlare; sulla creazione di moneta è vietato aprire un dibattito, sul reddito di cittadinanza sì; la leva militare per un esercito nazionale? Es ist verboten, per i trans nell’Aeronautica si apre uno spiraglio; di insegnare matematica e italiano no, non più, di diritti civili se ne ciarli a sazietà; salario e scala mobile, per carità, argomento nemmeno concepibile, sui tripli bagni nelle fabbriche e negli uffici, invece, è giusto scontrarsi durante il vaudeville serale addomesticato sui media a panzana unificata.
I punti nodali sono tabù (vae victis!), le fregnacce impegnano, invece, centinaia di ore di dibattito inutile … come l'affaire 35 ore … se qualcuno ancora ricorda la patetica pagliacciata.
La vera storia politica è, come detto, la risultante di forze contrastanti in un sistema chiuso; dopo gli scontri si creano aree di stabilità fra vincitori e vinti; in tali aree cresce la finta democrazia; sino alla prossima instabilità che la riconfigura, e così via. Solo la forza decide gli esiti. Il voto popolare s'illude di decidere delegando a una manciata di rappresentanti che, in cuor loro, già conoscono i limiti della loro azione (pena: la morte civile o fisica anzidette). Ricordiamo, a tal proposito, le cantilene sui servizi deviati che fecero gemere i torchi di centinaia di stamperie ... Moro, Ustica, il bandito Giuliano, piazza della Loggia ... i servizi deviati ... che, però, sempre dritti erano, mica deviati ... solo al micco elettore apparivano deviati perché egli, da buon citrullo, crede che quelli stanno lì per difenderlo e non difendere gli interessi dei vincitori ...
In altre parole: solo una rottura violenta dello status quo può metterci al tavolo dei negoziati per contrattare, in nostro favore, una porzione futura di stabilità. Ma, per il momento, ciò è impossibile. Le forze antisistema potranno anche assommare un insperato 10% … ma che dico 10%, persino il 30% non basterebbe … traditori e incapaci infiltrati verrebbero subito allo scoperto per boicottare … nelle elezioni precedenti, d’altra parte, i potenziali antisistema assommarono oltre il 50%: tecnicamente il Potere era alla loro mercè … e invece cosa accadde? Qualcuno ne serberà il ricordo ... ma l’elettore micco non ne ha mai abbastanza, il cuore ricolmo di speranza …

Alle tesi:
5. bisogna organizzare un movimento di resistenza al di fuori delle elezioni.
6. noi ci dobbiamo dedicare ad altro, dove siamo liberi, sfuggendo al potere, dedichiamoci a diventare più maturi.

egli risponde che “[sono] perfettamente condivisibil[i] salvo per un punto decisivo, ovvero l’idea di potersi tenere estranei alle istituzioni … L’equivoco … è di pensare che queste forme di associazionismo territoriale siano esentate dall’onere di rapportarsi alle istituzioni e di obbedire alle loro ingiunzioni”.
Ma cosa sono le istituzioni? E, soprattutto, cosa sono oggi le istituzioni? Le istituzioni consistono, in parte, nella concrezione formale indotta da una guerra rovinosamente perduta … e nel 2022? Nella continua degenerazione (operata nei decenni dai partiti politici liberamente votati) di quelle istituzioni già a noi in parte aliene. A cosa si è ridotto il dettato costituzionale se non a barzelletta? Minato ripetutamente dallo stato di eccezione? Stato d'eccezione, di per sé, ampiamente ed eminentemente anticostituzionale … Cosa sono la Corte dei Conti, il TAR, le magistrature, le polizie e le gendarmerie assortite, i reparti militari, se non pallidi riflessi di un potere che più non risponde alla sovranità popolare? E noi, secondo Zhok, dovremmo sottostare a questi ascari perché “senza voci di difesa solide nelle istituzioni la capacità di autoorganizzazione dal basso è sempre sotto la spada di Damocle di interventi ostativi che possono vanificare gli sforzi di anni”; e porta questo esempio: “nel luglio dell’anno scorso in Francia, nel bel mezzo della situazione emergenziale ‘anticovid’, il sistema delle scuole parentali è stato stroncato con una legge del Parlamento che di fatto ha abolito il ‘sistema dichiarativo di educazione familiare’ … sostituendolo con un sistema di autorizzazione preventiva, subordinata a condizioni estremamente restrittive e arbitrarie. Di fatto il sistema delle scuole parentali è stato decapitato da un giorno all’altro”. In altre parole: dovremmo avere voci nelle istituzioni perché altrimenti lo Stato vanificherà sempre i nostri sforzi extrasistemici … come se la Kuliscioff o la Zasulic, faccio un esempio a me caro, a fronte di una repressione zarista che esiliò o giustiziò centinaia di rivoltosi, si fossero presentate alle elezioni del 1870 a Cherson e Kharkiv ... in modo che il contadino russo con le pezze al culo avesse a vantare una voce nelle istituzioni … e però, chissà perché, quelle insistevano, si davano alla macchia, campavano da fame, contrabbandavano macchine tipografiche a pezzi per stampare volantini sovversivi, lucidavano canne di pistole, sopportavano arresti, prigioni e processi, studiavano classici  … ed erano due femmine … e, pensate un po', alla fine vinsero ... sui proiettili nella nuca dei Romanov c'era anche la loro firma.
 

Alle tesi:
9. in alternativa al voto potete rifiutare la scheda, registrandosi però come votanti, per simbolizzare il proprio dissenso.
10. in alternativa al voto è possibile cambiare lo stato con dei referendum propositivi (senza valore istituzionale).

Zhok risponde, ma io faccio fatica anche a leggerle.

Aggiungo qualche notazione a margine.
- Lo stesso Zhok consente: “Certo, se ritengo che tutte le alternative a disposizioni siano repellenti, non votare è l’unica opzione (se mi dicessero di scegliere tra Letta e Meloni io voto Paperino, siamo d’accordo). Se uno è convinto che tutte le opzioni disponibili siano inaccettabili, ok, quello fa bene a non votare”. Lo ringraziamo per tale sua stringente deduzione.
- Il partito in cui Zhok si candida (“Italia Sovrana e Popolare”) non sembra la miglior tribuna per un sereno giudizio filosofico sull’astensionismo.
- Essere professore, poi, cioè uomo delle istituzioni, insinua il dubbio che il quieto vivere, garantito, non bendisponga verso l’empatia popolare. Pare un argomento ad hominem, ma è considerazione di indole generale.
- Ma ciò che davvero sorprende, in Zhok, e agghiaccia, nella classe intellettuale italiana, è la sensazione che essi vivano nella casetta di marzapane, come Hansel e Gretel. La strega si prepara a mangiarseli al forno, ma loro non notano nulla di strano, mentre sbocconcellano canditi e zucchero filato.
La puerile ignoranza che il voto democratico non sia il ponderato parto di un libero individuo, bensì un dono da consegnarsi a pacchetti attraverso una delle tante associazioni vendute ai partiti e, quindi, al nemico: sindacati, corporazioni industriali, corporazioni militari, lobby ministeriali: in cambio di favori limitati a quell’associazione, a quella corporazione, a quella lobby - il sospetto manco li sfiora. Comprendere che la politica, oramai, è metapolitica, consistendo in un ceto autoreferenziale che prospera come un tumore nei gangli della stessa amministrazione locale e nazionale; e che si riproduce per cooptazione avendo come solo fine la propria stessa sopravvivenza. I convegni, le riunioni, persino i gruppi social sono composti unicamente da questo personale parassitario che si augura la sopravvivenza del corpo da parassitare: i residui brandelli dello Stato italiano.
- Sorprende, del pari, in Zhok e compagni, l’assenza di un’analisi sulla potenza delle forze verso cui ci si oppone, almeno in tale fase. Signori, qui siamo di fronte a un Moloch in grado di far parlare con voce unanime, in breve volgere di tempo, la pubblicità delle multinazionali e Barbara D’Urso, l’ONU e il festival del cinema di Venezia, le associazioni culturali di Pizzighettone e il Gay Pride di Vienna … dalla Disney al Times a Repubblica alla Treccani tutti ballano lo stesso identico motivetto … secondo voi quale balleranno dentro il miserabile parlamento italiano? ... le lacrime di un inviato Mediaset alle esequie della Salmonessa londinese dovrebbero far riflettere sulla nostra condizione di sudditi … e, ora, di impotenti eunuchi … sperare, poi, che tipi come Paragone, uno che ha cambiato tre partiti in tre anni come Fregoli, possa disarticolare questa presa da constrictor … qualche dubbio almeno, via …
- Agghiaccia, poi, come l’etica e l’educazione vengano preterite nel discorso politico. Perché a decidere è il comportamento tenuto da chiunque di noi … ogni giorno che Dio manda in terra. Trovar maestri, questo è essenziale, ricordare … sentire ripugnanza per una scuola ridotta a mera propaganda con infarinature tecniche. Sorprende, insomma, la mancanza totale, assoluta, di un richiamo all’Italia, a ciò che fu l’Italia; e di un richiamo alla bellezza, intesa non nel banale senso spiritualistico, ma quale criterio di scelta quotidiano ... del meglio … tanto che oggi si fa a gare per non selezionare, o per selezionare il peggio …
- Per cambiare le cose è propedeutico uno stravolgimento nel modo di vivere, la creazione di una comunità che si opponga con fede e violenza … per far ciò occorre, però, abituarsi alla macchia … o essere consueti con l’esilio … solo individui forgiati dall’esilio all’interno di una folla … solo degli appestati possono comprendere.
- Questo ci porta alla considerazione finale: nulla è possibile, ora. Si può solo riunirsi attorno a una convinzione, farsi libro, tramandare, resistere. Rendersi tenacemente disperati.

44 commenti:

  1. Come sospeso dal lavoro perché non vaccinato mi permetto di dire: "Noi siamo testimonianza!".
    Ci ritroveremo nelle catacombe e ci siederemo al bordo del fiume...

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    1. Magari adatteremo a catacomba qualche autorimessa abbandonata ... di macchine manco l'ombra fra qualche anno.

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  2. Condivido tutto, specialmente l'ultima frase.
    Non credo ci sia molto da fare, chiunque vinca la strada è segnata - come si è affrettato a ricordarci Draghi - : la civiltà occidentale è marcia; perché possa rinascere dovrebbe prima morire. Lo dico con disappunto, con disperazione pensando a mio figlio. I possibili sviluppi futuri che riesco ad intravedere sono due: una lenta agonia in una società sfrenatamente capitalista per un numero ristretto di cittadini - l'elite -, e socialista/carceraria per tutti gli altri; oppure una rivoluzione armata, con l'incognita principe che le rivoluzioni da sempre si portano dietro: chi prenderà il posto di quelli che saranno defenestrati ?
    Per sdrammatizzare un po' (o no ?) : pare che Padre Pio abbia fatto intendere alla principessa Irene di Grecia che suo figlio, il duca Amedeo di Savoia, diventerà il re d'Italia entro il 2026; questo fa pensare ad una prossima rivoluzione. Sono molto scettico, speriamo che Padre Pio non se ne abbia a male.

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    1. Quando andai a Pietrelcina ne trassi un'impressione negativa ... a causa dell'alto numero di mistificatori e venditori di carabattole (ideologiche e da soprammobile) lì presenti. Mi faceva simpatia questo santo grezzo e privo di compromessi, anche da materialista presocratico ho sempre nutrito perplessità su questa storia delle stimmate ... le profezie, poi, occorre valutarle con cautela. Sulla monarchia universalis non ho dubbi, su quella italica parecchi ... certo, pur di liberarmi di Letta e compagnia stenderei una guida rossa anche sotto i piedi di Pacciani ... ci siamo capiti.

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    2. Sono andato anch'io a Pietrelcina: un mercato senza anima (come Medjugorje); la chiesa nuova, quella progettata da Piano, poi è offensiva, piena com'è di simboli massonici (https://www.chiesaviva.com/Tempio%20Satanico%20a%20Padre%20Pio.pdf) ;

      per fortuna che sono andato anche al santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo ! Ma la mia preferita è la cripta dell'Abbadia San Salvatore e il suo Cristo in croce, vincente (niente a che spartire con il Cristo sconfitto, appeso alla croce come un abbacchio, che esibiscono gli ultimi papi)

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  3. Buongiorno Alceste,
    Nonostante la ferma intenzione di andarci, a votare, feci, in piena estate, un pronostico secondo cui, alla fine (guardando gli ultimi sondaggi) avrebbero trovato il modo di mandare tutto a monte, e pare che ci siamo...
    Ma a questo punto aggiornerei con l'ipotesi di una eventuale invalidazione postuma.
    Mai come ora si può dire: staremo a vedere.

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    1. Mio pronostico: vittoria della destra, formazione di un governicchio gonfio di compromessi, annunci mirabolanti, prime polemicuzze inutili su fascismo e antifascismo, altri annunci, consuete scariche di fucileria da fuoco amico, annunci disattesi, intervento di Mattarella, voci su un possibile tecnico a salvare la baracca ... e tuttavia: mi aspetto di tutto.

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  4. Resta con me, non andartene.
    Già bolle il caffè turco della notte eresiarca,
    come azzurre fiammelle di ponce sfavillano
    le lampadine giranti del Luna Park.
    Non affogare nel ròtor, nel grinzo
    gorgo dei casamenti impazziti,
    dove scurrili bellocce si impinzano
    di fricandò e di soffritti.
    A tante storie consunte si aggiunga anche questa,
    ma resta,
    furbastra barbiera e giumenta:
    imbrattami di noia, di falsa gioia,
    di paroline spumose e posticce,
    perché, come in tempi lontani, io mi senta
    stupidamente felice
    A.M.R.

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  5. come dicevo la notte insonne appena trascorsa (una delle tante): questa sera Vespa intervista Aimone d'Aosta, si riposiziona ?

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    1. Aimone o Bruno Vespa? Facciano quel che gli pare, la mia bussola segna sempre il nord spirituale, immune da qualsiasi tempesta magnetica.

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  6. Grandioso come sempre.

    Zhok 0 – Alceste 4

    A “le forze antisistema si schianteranno e non andranno oltre il 3%” io, umilmente, aggiungo: sono proprio loro che hanno tradito. Se davvero fossero state persone in gamba e lungimiranti si sarebbero unite (come ripetiamo in tanti da anni). Invece li farà schiantare l’ego dei loro rappresentanti, non altro. E ne erano consapevoli.

    Fare finta di desiderare l’unione e “invitare a votare chiunque basti che sia una delle liste ‘anti-sistema’” dopo che si era già fatta la frittata, come stanno facendo alcuni di loro, è uno spettacolo patetico.

    Ovviamente nello scrivere ciò ho fatto finta di illudermi che si possa fare qualcosa giocando con le regole decise da “LORO”.

    E’ ovvio che bisogna avere intuito, coraggio, cultura e capacità ma in poche parole: bisogna creare un altro sistema, non giocare ad un gioco sapendo che è truccato.

    Se questi per 5 anni sanno che potranno fare quello che vogliono (distruggerci) è ovvio che non cambierà mai nulla. Servirebbe uno strumento – se si vuole creare qualcosa di davvero nuovo che abbia una parvenza di democrazia – che permetta ai cittadini di verificare periodicamente che gli eletti stiano lavorando per realizzare quanto promesso in campagna elettorale.
    Fai altro o addirittura il contrario di quanto previsto nel tuo programma?

    A casa a calci in culo.

    Sembra utopia ma al momento questo strumento non esiste ed è proprio per questo che esistono persone corrotte che agiscono contro i nostri interessi… sanno che per 5 anni sono intoccabili.

    Il Prof. Andrea Zhok è uomo di cultura e lo leggo spesso con piacere.

    Il suo invito a votare, oltre a far acqua da tutte le parti come dimostrato da Alceste, stona un po’ visto che fa parte di quei partiti “anti-sistema” che tutti insieme (Italexit a parte) raccolgono ad oggi – 19 settembre 2022 – appena il 3%.

    Persone che hanno ampiamente dimostrato di non essere in grado di amministrarci... non sanno amministrarsi nemmeno loro.

    A mio avviso, non andare a votare con questo sistema e con queste regole significa non rendersi complici e lasciare che sia una minoranza a distruggere l’Italia, o quello che ne resta.

    In questo modo, almeno moralmente, possiamo dire che non sono legittimati a fare quello che fanno. Proprio perché non rappresentano la maggioranza degli italiani.


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    1. Non voglio fare polemica con Zhok, per carità, ma è incredibile che uno studioso che può vantare 74 anni di elezioni passate in giudicato non si accorga che "tutte" le listarelle extrasistema o contestatarie del sistema ("s" minuscola) o sono state fagocitate o hanno mandato in Parlamento dei perfetti cretini (disciogliendosi poco dopo) o si son rivelate solo trampolini di lancio di stomachevoli opportunisti. Comunque basta aspettare novembre ...

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  7. Comprendo bene. Le ultime righe soprattutto.

    Alleggerisco dicendoti che li ho visti proprio ieri, questi di "Italia sovrana e popolare" (potevo alleggerire anche dicendoti: "Zhok?"), in una piazzetta, durante una passeggiata a Ladispoli. C'erano loro e una irricordabile sottomarca piddina. Ripassando verso sera ho notato che a differenza dei sinistri, loro non avevano ancora sbaraccato.
    Che dire...c'è tanta voglia di politica, anche poca roba eh, basta un posticino in municipio...che poi da lì chissà...

    Sitka

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    1. Avendo seguito da entomologo tutta la parabola dei 5S posso dirti che anche lì posticini al Municipio e in Regione hanno sfamato intere famiglie ... specie alla Regione Lazio ho assistito a cose turche ... o italiane, fate voi.

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  8. Mi è piaciuto anche molto l'esempio delle due donne. Ed è cruciale, esiziale ed essenziale capire questo.
    Mi hanno fermato, come ti dicevo, i Paragoni. Volevano una firma, non volevano capire, cosa che già sapevo, del resto. A loro basta poco, volemose bbene, siamo sulla stessa barca. Tutto questo con la cena prenotata al ristorante e la catenina d'oro al collo, non hanno tempo, lo strano sei tu. Mentre a quel tempo addirittura studiavano per farsi capire, comprendere, comunicare, condividere...con le pallottole che gli fischiavano dietro.

    Sitka

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    1. Le due rivoluzionarie (Kuliscioff e Zasulic) le cito perché ho studiato quel periodo con buoni approfondimenti. Le ammiro, cosa devo dirti, erano avventuriere d'eccezionale tempra ... anche se, spiritualmente e logicamente, sono dalla parte dei Romanov ... il mio rapporto psicologico con queste due è come quello di Kurtz coi vietcong in Apocalyspe now: ah, se avessi qualche brigata di questi nemici risolverei le cose in poco tempo ... Gli ultimi uomini e donne di fegato italiani probabilmente sono morti negli anni Settanta ... questi sono barzellette.

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  9. Pian piano anche tu ti sfilerai dalla stretta
    cruna della rivolta,
    per diventare un vecchietto benpensante che sgretola
    croste di massime ottuse, la stolta
    avena del fastidioso Buon Senso.
    Pian piano diverrai anche tu un oggidiano,
    un arcisapiente melenso,
    che fruga perdute felicità fra i detriti,
    getterai gli spallacci dorati dell’arroganza,
    tutte le obese spoglie dei miti,
    sarai buffo sul làstrico verde,
    sarai raggricchiato, minuscolo, nano
    nella luce palustre della tua notte che avanza,
    avrai tanto freddo, come Varsavia a novembre.

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  10. La Storia insegna - gli esempi si contano a decine - che fino a quando la patologia di un ordinamento si mantiene entro limiti accettabili, la correzione può avvenire dall’interno. Quando però l’intero sistema è collassato e nessun meccanismo istituzionale può curarlo, solo una rivoluzione può rinegoziare il contratto sociale. Qui siamo

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    1. Giusto, anche se qui il sistema Italia ("s" minuscola) sta collassando per le pressioni del Sistema. Quindi occorre una doppia rivoluzione, in Italia e contro il dispotismo globale. La vedo dura.

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  11. https://youtu.be/V7MA8COlZFo

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  12. https://youtu.be/-6wlcR9vI6M

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  13. Grazie Alceste! Anche io ero rimasta basita da questa uscita di Zhok, soprattutto nel presentare le sue risposte come definitive. Io pensavo che un filosofo dovesse alimentare le idee non asfaltarle...Ma ormai, quelli che non vanno a votare sono i nuovi cattivi, ignoranti ed egoisti...io non riesco proprio a capire

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    1. Non c'è niente da capire. Come spesso accade il passo rivoluzionario è l'ultimo a compiersi e il più difficile perché mette in gioco tutto ciò che si è stati ... anche se, a ben guardarlo, è un passo talmente ovvio che desta la meraviglia di chi si accinge a compierlo ...

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  14. Ottime precisazioni Alceste, logica inscalfibile.
    Mi bastavano queste due righe: "Il partito in cui Zhok si candida (“Italia Sovrana e Popolare”)"... per capire meglio. Credevo volesse solo filosofeggiare dalla sua cattedra in maniera disinteressata...
    Tornando al tema elezioni, tra le domande piu' elementari, visto anche il quasi triennio passato, dovrebbe esservi questa: questi personaggi, gli eletti, si possono poi punire per i crimini che compiono? O, dato che tutti continuano a fingere che siano persone normali, al massimo un po' deficienti o troppo intelligenti a seconda, anziche' (in primis) dei criminali, diciamo pure: si possono inchiodare alle loro responsailita'? No. E quando commettono i crimini, le deficienze, si pentono? Si dimettono? Si scusano? Si rammaricano? Cercano di risarcire il danno? Si vergognano? Si consegnano alla giustizia (uaaa, da quanto non sentivo quest'espressione a dir poco obsoleta)? E potremmo continuare all'infinito... Idem per i servizi e le massonerie, se vi fosse anche lontanamente la versione diritta.
    Dunque siamo noi che dobbiamo togliere loro la responsabilita' che fingono di avere sulle nostre vite ed assumerla su di noi, pezzo dopo pezzo, espropriarli del potere che noi in primis abbiamo dato loro accettando i loro dogmi: il debito, il denaro, la sicurezza, la salute... Senza quello, si', sono solo dei poveri dementi.
    Ad ogni modo, forse le cose dovevano andare cosi', nel modo peggiore e selvaggiamente, perche' si potessero riacquistare i valori della responsabilita', del senso sacro della vita, e della comunita' solidale. Ci aspettano ulteriori giri di vita...
    I miei conoscenti, quelli con cui ero in sintonia sulla situazione pandemica, e che ritenevo capaci di applicare la menzogna che ci governa anche retroattivamente... han ripudiato il jab, lo hub, ma la urna mai! Forse per patriottismo: meglio perire per mano dei connazionali che di sostanze esogene ignote. Uno, all'estero, in mancanza dei partitini, ha votato i 5s, "che almeno qualcosa hanno fatto dai, il reddito di cittadinanza, se non c'erano loro...", il RdC al prezzo, indebitato, di un mestiere, bell'affare... dai, che ci sono anche i bonus, e i superbonus, dico io. Raggiunto il 110% del reddito medio si torna tutti in patria a cazzeggiare col cappotto termico.
    Saluti,
    Ise

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    1. Bisogna comprendere: il voto è l'ultimo dei tabù. Caduto questo si dovranno pronunciare le parole fatidiche: la democrazia è un inganno. Potranno obiettarti che proprio sotto la democrazia siamo divenuti prosperi ... al che potrai agevolmente ribattergli: a. che cosa abbiamo dato in cambio di tale prosperità? ... perché un prezzo lo si paga sempre ... b. siamo sicuri che tale bengodi sia dovuta alla democrazia? Basti notare come oggi, democrazia o meno, la prosperità te la tolgono sotto il naso in pochi anni ... in realtà il suffragio universale decide al massimo lo smalto della civiltà ... anzi: regala un alibi alla monarchia universale ... in quanto al tema: si pentono, vengono puniti etc posso dirti, per aver conosciuto da vicino molti di loro, che in maggioranza sono esemplari perfetti di psicopatici ... anempatici ... al più fedeli al gruppo di appartenenza ... ma solo perché gli garantisce la bella vita ... tanto che i peggiori (o migliori) cambiano casacca come gira il vento. E poi chi dovrebbe punirli? La magistratura? Non scherziamo, direbbe Salvini.

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  15. "Se uno è convinto che tutte le opzioni disponibili siano inaccettabili, ok, quello fa bene a non votare"
    Buongiorno!

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  16. Caro Alceste condivido la visione complessiva ma credo che se gli italiani andassero a votare sarebbe un piccolo passo avanti. Una presa di consapevolezza, una piccola disciplina, se non vuoi fare la rivoluzione , vai a votare, altrimenti di che ti lamenti? Poi il passo successivo sarebbe capire che la politica oggi conta poco/nulla, il potere e' altrove e via dicendo ma ci vuole gradualita'. Chissa' se c'e' tempo. Magari l'autunno che ci aspetta accelerera' le connessioni cerebrali . Luca da Vicenza

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    1. Dubito del loro rinsavimento ... saranno mesi e anni di urlacci a vuoto. Basta aspettare novembre ... a ottobre lorsignori vorranno rifarsi delle vacanze perdute.

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  17. A parte che la democrazia e' un concetto sbagliato in principio (essere in tanti non equivale ad avere ragione) e che quindi continuare ad andare a votare e' un perseverare nell'errore, e a parte tante altre cose, chi pensa che esistano partitini che non siano collegati a qualche loggia evidentemente non ha mai provato a creare un partito proprio. Se vi incontrate in un garage con piu' di una persona, il vostro partito ha gia' almeno un infiltrato. Provare per credere.

    P.S. Nonostante sia iscritto alla newsletter non mi arrivano piu' le notifiche dei nuovi post, so di altri blog/canali etc. dove gli iscritti scompaiono in automatico... solo per informazione.

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    1. Se riesci a presentare una lista significa che gli sei simpatico, non ci piove. Su newsletter e google e blogger non so cosa dire se non che quasi nemmeno appaio sulle ricerche google ...

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  18. A proposito invece di destra/sinistra. Bisogna notare che, aldila' delle etichette che i partiti si auto-attribuiscono folkloristicamente, esiste solo la sinistra dal momento che le parole d'ordine della cosidetta 'estrema destra' sono quelle dei... giacobini.
    In Svezia il partito di 'estrema destra' si chiama "Democratici Svedesi"! In Italia, giusto per sottolineare che siamo alla frutta, abbiamo la Meloni. In Polonia e nella ex Ucraina, direttamente degli ebrei.
    Insomma la democrazia e' cosi' democratica che puoi votare quello che vuoi, a patto che voti per la democrazia.




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    1. Le banderuole rosse o nere o bianche seguono il corso dei venti ...

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    2. «Io non ho paura delle parole. Se domani fosse necessario, mi proclamerei il principe dei reazionari. Per me tutte queste terminologie di destra, di sinistra, di conservatori, di aristocrazia o democrazia, sono vacue terminologie scolastiche. Servono per distinguerci qualche volta o per confonderci, spesso.» 1922

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  19. https://www.youtube.com/watch?v=MM09bRZ6-0A

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  20. Mi piacerebbe molto un approfondimento su Benjamin, sorprendentemente per me, accostato alla puzzolente marmaglia, ma in ogni caso, dotato almeno del coraggio di ammazzarsi...

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    1. Ho leggiucchiato, per dovere, l'opera più nota di Benjamin ... per il resto non saprei dirti. Non l'ho letto e non mi piace e non credo lo leggerò mai. La vita è breve, porterò questa colpa in eterno ...

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    2. A me è piaciuto molto, cioè mi ha proprio cambiato la vita a 25vanni, il suo saggio sulle Affinità elettive. Poi ho provato a rileggerlo in età matura e non ci capisco più nientr

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  21. Vedi che ogni tanto a fornire qualche stimolo ulteriore... Grazie. Bel pezzo.

    (Yaroslav)

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  22. Io temo molto la parola degli uomini.
    Dicono tutto sempre così chiaro:
    questo si chiama cane e quello casa,
    e qui è l’inizio e là è la fine.
    A me invece piace sentire le cose cantare...
    R.M.Rilke

    In Italia c’è un momento stregato in cui si passa dalla categoria di bella promessa a quella di solito stronzo. Soltanto a pochi fortunati l’età concede poi di accedere alla dignità di venerato maestro
    A.Arbasino

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  23. Credo che la realtà (apparente?) sia ben rappresentata nei rapporti di forza (la Vita che compie il suo Essere?), paradossalmente (?) e inestricabilmente mischiata alla collaborazione, o convenienza … (la vita che compie il suo Essere?) , sublimati poi dall'umanità nella costruzione delle civiltà. E non so per quale motivo ne accosto il concetto, in vaga similitudine, al testo di un capitolo di Colli Giorgio, “La ragione distruttiva”, parte del libro “La nascita della filosofia”, forse a causa della “dialettica distruttiva” insita nel “voto o non voto” o al tuo accenno indiretto a Parmenide. Chiedo al “materialista presocratico”.
    Ne parlavo ieri con un’amica, osservando il bosco.

    Votare o non votare? Potrebbe essere la stessa cosa e in entrambi i casi si potrebbe citare Agostino d’Ippona, spero mi perdonerai l’accostamento, quando scrive sul libero arbitrio in relazione al fatto che Dio, fuori dal tempo umano, vede il futuro così come le azioni dell’uomo che, pur inserite in un flusso ineluttabile, sono! ben differenti dal Nulla.

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  24. Matriarcato: una forma organizzativa della societa' in cui pochi uomini senza scrupoli controllano molti uomini deboli per mezzo di donne spiritualmente corrotte. Il dominio femminile e' una contraddizione in termini.
    Omosessualita': un disorientamento sessuale.
    Scimmia: l'antenato di chi afferma di esserne il discendente. E, siccome il tempo e' circolare, anche il suo massimo ideale di evoluzione.
    Diminuisce all'aumentare della paura di perderla: s * * * * e.
    Anarchia: appena un po' piu' a destra dell'estrema Destra.
    Ingiustizia: perdonare Elena e condannare Prometeo.

    [Dal diario di M. A. S.]

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Siate gentili ...