Roma, 8 aprile 2020
I sopravvissuti (Survivors, 1975) fu un telefilm britannico di largo successo, anche in Italia. Trama: uno scienziato cinese pasticcia con il virus (dell’influenza?) in laboratorio, poi se ne va in giro quale paziente 0. Mosca, Berlino, Singapore, New York, Montreal, Roma, Atene, Madrid, Orly, Londra: le linee aeree diffondono il contagio in tutto il mondo. Il virus, mutevole, è incontrastabile; i milioni muoiono, Londra si riduce a una comunità di 500 individui. I sopravvissuti, in ragione di uno su cinquemila, sono costretti a rimedi neolitici. Il telefilm si compone di tre stagioni: di tredici episodi le prime due, di dodici la terza. Quest’ultima, la trentottesima quindi, si chiude con un fiat lux. Nelle Highlands, ove resistono circa 150.000 esseri umani, Alec riaccende la centrale idroelettrica. Highlands, le terre alte; Alec-Adamo, i centoquarattaquattromila della nuova Gerusalemme Celeste. Son tutte supposizioni velleitarie, le mie. Però gl’Inglesi, dal loro Impero in dissoluzione, sono latori d’una sapienza che li reca avanti cinquant’anni. Dobbiamo prenderli sul serio anche quando scherzano. Alcune profezie, infatti, se le portano nel sangue, inavvertite. Sono Isaia asintomatici.
La Monarchia Universale, alla quale si tende, mal si accorda con le analisi sull’America cattiva, l’Israele covo della giudaglia, la Russia perfida, la Cina formica assassina, l’Europa decadente. Le nazioni o gli aggregati di nazioni non contano nulla, sono espressioni geografiche. I rappresentanti nazionali, a qualunque livello, valgono solo quali manutengoli di concrezioni di potere apolidi. E basta. Di potere; il che implica posizioni dominanti anche economiche. Gli equilibri geopolitici, che fanno tanto leccare i baffi agli esperti del settore, sono la risultante delle forze in campo operate da tali grumi di potere sovrannazionali. La risultante delle forze applicate al sistema-mondo va nella direzione dell’omogeneità e della centralizzazione a livello mondiale. Sinarchia, mondialismo, globalizzazione. Ognuno, in tale fase, cerca di ritagliarsi un posto al sole contrattando strategicamente le condizioni migliori della futura Dittatura Panottica. Con le buone, le cattive; senza spargere troppo sangue, però. Con tremila morti si è ottenuta la resa del Medio Oriente, a esempio. Questo si chiama “dominare”. Qualcuno ancora pensa, in pieno 2020, che gli attacchi contro Afghanistan e Iraq siano stati recati dagli Stati Uniti d’America avendo quale comandante in capo il Presidente degli Stati Uniti d’America: roba da chiodi.
La legge nr. 225 sull’Istituzione
del Servizio Nazionale della Protezione Civile fu approvata il 24 febbraio
1992. Il 17 febbraio 1992, una settimana prima, era stato arrestato Mario
Chiesa decretando l’inizio della fine dei giochi post-1945.
La legge nr. 225 subirà una serie di ritocchi botulinici negli anni a venire. Essa prevede la delibera dello stato d’emergenza da parte del Consiglio dei Ministri su impulso del Presidente del Consiglio o d’un Ministro con portafoglio o d’un Presidente di Regione. “La durata della dichiarazione dello stato di emergenza non può superare i 180 giorni prorogabile per non più di ulteriori 180 giorni”. La dichiarazione d’emergenza ha il compito precipuo di eludere i controlli di garanzia, sentiti, in tali frangenti, quali impacci. In nome dell’emergenza stra-ordinaria la legge ordinaria e la Costituzione vanno in vacanza. Non c’è scritto così (ogni costituzionalista inorridirebbe a fronte di ciò che affermo), ma in realtà c’è scritto così: perché le parole celano mondi a venire e, spesso, le peggiori intenzioni.
In questi due mesi il coronavirus ha attaccato ai testicoli la grande maggioranza dei maschilisti patriarcali. Il numero dei femminicidi, infatti, nonostante le forzate convivenze, è pari a zero. Sono, è un peccato, lo ammetto, le conseguenze della chiusura dello spettacolo Femminicidio. Non si possono mostrare due film contemporaneamente a un pubblico già non troppo sveglio. Lo spettacolo, che non sappiamo quando riaprirà, segue il destino da stelle cadenti di Attentato Islamico, che sbancò i botteghini dopo il 2001, dell’Odio di Genere e del Povero Migrante, ultimamente un pochino in ribasso (quando ti mettono in testa la preoccupazione per la pelle o la spesa da fare i diritti dell’Africano Palestrato o del Lucidalabbra per Tutti passano in settimo piano). In picchiata le fortune del recente e clamoroso Qué calor!, interpretato dalla giovane stellina svedese Greta.
Ne I sopravvissuti, uno dei protagonisti solleva un bel problema. Egli dice: per qualche anno potremo attingere alle scorte, ma poi? Sappiamo noi fabbricare una candela? S’intenda: fabbricarla dagli elementi primari? E le lampadine? A parte la sapienza necessaria a concepirla di nuovo, siamo in grado di estrarre i materiali primari e fonderli e modellarli conseguentemente? La risposta è: no. Il capitalismo, nella sua fase consumistica, ha nettamente distaccato i fruitori della merce dalla genesi della merce stessa tanto che i bambini della famosa barzelletta credono che i polli abbiamo quattro cosciotti poiché la mamma compara sempre quella confezione risparmio. Non solo, ma gli stessi tecnici, ridotti a compartimenti stagni, sono incapaci di assemblare alcunché. Siamo, dunque, già dei sopravvissuti. Come scrissi, basta interrompere l’elettricità o la filiera dei supermercati per far sprofondare la civiltà nel caos. Nelle campagne è lo stesso, c’è poco da fare. Le nuove generazioni provinciali sono tutte o nel parastato o nei lavoricchi che oggi vanno per la maggiore. Il pomodoro, strappato agli Aztechi e plasmato pazientemente nei secoli sin a mutarlo da insignificante pomo d’oro a imprescindibile ortaggio color sangue, pare ormai, persino alle latitudini della Tuscia, un oggetto dalla natura inesplicabile. Per tale motivo siamo ricattabili. Ci faranno ballare la danza delle pistole.
Stroncata una pericolosa banda. Una combriccola di vecchietti milanesi s’era, infatti, rifugiata in un boschetto a giocare a briscola. Richiamati dalle grida e dalle bestemmie dei Nostri, a condire inevitabili gli sbagli sulla calata dell’asso di bastoni, i gendarmi sono intervenuti. Circondati gli eversori con una manovra a tenaglia detta “di Huber”, li hanno tosto ridotti alla ragionevolezza. A seguire, onde renderla ancor più ragionevole, una serie di bastonate da trecento euri.
Intanto, nella Capitale, un barbiere di Roma nord, a porte chiuse, sfoltisce il ciuffo di qualche amico. Intervengono i giannizzeri pure qui, indirizzati da qualche traditore condominiale, menando botte e minacce emergenziali alla saracinesca abbassata. Il Nostro li manda sanguinosamente al diavolo intimandogli, al contempo, di ritornare quando avranno un pezzo di carta firmato dal magistrato competente. Gli sgherri, dopo qualche vociferazione, rinculano definitivamente.
Nel racconto Diffidate dalle imitazioni (Pay for the printer), l'umanità postapocalittica ha rinunciato all'operosità e alla voglia di creare. I beni necessari alla vita, infatti, gli son serviti dagli alieni Biltong che riescono a riprodurre in copia qualsiasi oggetto: un quadro, un'automobile, una scultura, un frullatore, cibo. Queste copie, benché perfette, sono, tuttavia, altamente deperibili. I Biltong, inoltre, invecchiano; alla fine ne rimane solo uno, sfinito e agonizzante. Le copie divengono sempre più scadenti sino a risultare inservibili. L'ultimo Biltong muore. Che fare? Uno straniero, Dawes, si fa avanti; ha in mano una coppa. Mal fatta, intagliata rozzamente. Lo interrogano:
La legge nr. 225 subirà una serie di ritocchi botulinici negli anni a venire. Essa prevede la delibera dello stato d’emergenza da parte del Consiglio dei Ministri su impulso del Presidente del Consiglio o d’un Ministro con portafoglio o d’un Presidente di Regione. “La durata della dichiarazione dello stato di emergenza non può superare i 180 giorni prorogabile per non più di ulteriori 180 giorni”. La dichiarazione d’emergenza ha il compito precipuo di eludere i controlli di garanzia, sentiti, in tali frangenti, quali impacci. In nome dell’emergenza stra-ordinaria la legge ordinaria e la Costituzione vanno in vacanza. Non c’è scritto così (ogni costituzionalista inorridirebbe a fronte di ciò che affermo), ma in realtà c’è scritto così: perché le parole celano mondi a venire e, spesso, le peggiori intenzioni.
In questi due mesi il coronavirus ha attaccato ai testicoli la grande maggioranza dei maschilisti patriarcali. Il numero dei femminicidi, infatti, nonostante le forzate convivenze, è pari a zero. Sono, è un peccato, lo ammetto, le conseguenze della chiusura dello spettacolo Femminicidio. Non si possono mostrare due film contemporaneamente a un pubblico già non troppo sveglio. Lo spettacolo, che non sappiamo quando riaprirà, segue il destino da stelle cadenti di Attentato Islamico, che sbancò i botteghini dopo il 2001, dell’Odio di Genere e del Povero Migrante, ultimamente un pochino in ribasso (quando ti mettono in testa la preoccupazione per la pelle o la spesa da fare i diritti dell’Africano Palestrato o del Lucidalabbra per Tutti passano in settimo piano). In picchiata le fortune del recente e clamoroso Qué calor!, interpretato dalla giovane stellina svedese Greta.
Ne I sopravvissuti, uno dei protagonisti solleva un bel problema. Egli dice: per qualche anno potremo attingere alle scorte, ma poi? Sappiamo noi fabbricare una candela? S’intenda: fabbricarla dagli elementi primari? E le lampadine? A parte la sapienza necessaria a concepirla di nuovo, siamo in grado di estrarre i materiali primari e fonderli e modellarli conseguentemente? La risposta è: no. Il capitalismo, nella sua fase consumistica, ha nettamente distaccato i fruitori della merce dalla genesi della merce stessa tanto che i bambini della famosa barzelletta credono che i polli abbiamo quattro cosciotti poiché la mamma compara sempre quella confezione risparmio. Non solo, ma gli stessi tecnici, ridotti a compartimenti stagni, sono incapaci di assemblare alcunché. Siamo, dunque, già dei sopravvissuti. Come scrissi, basta interrompere l’elettricità o la filiera dei supermercati per far sprofondare la civiltà nel caos. Nelle campagne è lo stesso, c’è poco da fare. Le nuove generazioni provinciali sono tutte o nel parastato o nei lavoricchi che oggi vanno per la maggiore. Il pomodoro, strappato agli Aztechi e plasmato pazientemente nei secoli sin a mutarlo da insignificante pomo d’oro a imprescindibile ortaggio color sangue, pare ormai, persino alle latitudini della Tuscia, un oggetto dalla natura inesplicabile. Per tale motivo siamo ricattabili. Ci faranno ballare la danza delle pistole.
Stroncata una pericolosa banda. Una combriccola di vecchietti milanesi s’era, infatti, rifugiata in un boschetto a giocare a briscola. Richiamati dalle grida e dalle bestemmie dei Nostri, a condire inevitabili gli sbagli sulla calata dell’asso di bastoni, i gendarmi sono intervenuti. Circondati gli eversori con una manovra a tenaglia detta “di Huber”, li hanno tosto ridotti alla ragionevolezza. A seguire, onde renderla ancor più ragionevole, una serie di bastonate da trecento euri.
Intanto, nella Capitale, un barbiere di Roma nord, a porte chiuse, sfoltisce il ciuffo di qualche amico. Intervengono i giannizzeri pure qui, indirizzati da qualche traditore condominiale, menando botte e minacce emergenziali alla saracinesca abbassata. Il Nostro li manda sanguinosamente al diavolo intimandogli, al contempo, di ritornare quando avranno un pezzo di carta firmato dal magistrato competente. Gli sgherri, dopo qualche vociferazione, rinculano definitivamente.
Nel racconto Diffidate dalle imitazioni (Pay for the printer), l'umanità postapocalittica ha rinunciato all'operosità e alla voglia di creare. I beni necessari alla vita, infatti, gli son serviti dagli alieni Biltong che riescono a riprodurre in copia qualsiasi oggetto: un quadro, un'automobile, una scultura, un frullatore, cibo. Queste copie, benché perfette, sono, tuttavia, altamente deperibili. I Biltong, inoltre, invecchiano; alla fine ne rimane solo uno, sfinito e agonizzante. Le copie divengono sempre più scadenti sino a risultare inservibili. L'ultimo Biltong muore. Che fare? Uno straniero, Dawes, si fa avanti; ha in mano una coppa. Mal fatta, intagliata rozzamente. Lo interrogano:
"Da dove viene lei?"
Dawes rispose con calma: "Sono uno dei sopravvissuti di Chicago. Dopo la rovina totale, vagabondai nei dintorni. Uccidevo con un sasso, dormivo nelle cantine, scacciavo i cani con le mani e con i piedi. Alla fine trovai la strada per uno dei campi. Ce n’erano già alcuni ... Lei non lo sa, amico mio, ma Chicago non fu la prima a cadere".
"E voi riproducete attrezzi? Come quel coltello?".
Dawes scoppiò in una grossa risata. "La parola non è riprodurre ... la parola è ‘costruire’. Noi costruiamo attrezzi, facciamo le cose". Tirò fuori la rudimentale tazza di legno e la posò sulla cenere. "Riprodurre significa semplicemente copiare. Io non riesco a spiegarle cosa significhi costruire; dovrà provare lei stesso per scoprirlo. Riprodurre e costruire sono due cose completamente differenti".
"Lei ha fatto questo coltello?" chiese Fergesson, stupito. "Non riesco a crederci. Da dove ha cominciato? Deve avere degli utensili per costruirlo. È un paradosso!". La sua voce si alzò, assumendo un tono isterico. "Non è possibile!".
Dawes rispose con calma: "Sono uno dei sopravvissuti di Chicago. Dopo la rovina totale, vagabondai nei dintorni. Uccidevo con un sasso, dormivo nelle cantine, scacciavo i cani con le mani e con i piedi. Alla fine trovai la strada per uno dei campi. Ce n’erano già alcuni ... Lei non lo sa, amico mio, ma Chicago non fu la prima a cadere".
"E voi riproducete attrezzi? Come quel coltello?".
Dawes scoppiò in una grossa risata. "La parola non è riprodurre ... la parola è ‘costruire’. Noi costruiamo attrezzi, facciamo le cose". Tirò fuori la rudimentale tazza di legno e la posò sulla cenere. "Riprodurre significa semplicemente copiare. Io non riesco a spiegarle cosa significhi costruire; dovrà provare lei stesso per scoprirlo. Riprodurre e costruire sono due cose completamente differenti".
"Lei ha fatto questo coltello?" chiese Fergesson, stupito. "Non riesco a crederci. Da dove ha cominciato? Deve avere degli utensili per costruirlo. È un paradosso!". La sua voce si alzò, assumendo un tono isterico. "Non è possibile!".
Dawes sistemò tre oggetti sulla cenere. L’elegante coppa di cristallo Steuben, il suo rustico bicchiere di legno e la massa informe, la copia rappezzata che aveva tentato di fare il Biltong.
"Ecco com’era prima" disse, indicando il primo recipiente.
"Un giorno sarà di nuovo così ... ma dobbiamo percorrere la strada giusta, quella più dura, passo dopo passo, per ritornare a come eravamo prima". Rimise a posto con cautela la coppa nella cassetta metallica. "La terremo ... Non per copiarla, ma come modello, come nostra meta. Ora lei non può afferrare la differenza, ma presto ci riuscirà".
"Ecco com’era prima" disse, indicando il primo recipiente.
"Un giorno sarà di nuovo così ... ma dobbiamo percorrere la strada giusta, quella più dura, passo dopo passo, per ritornare a come eravamo prima". Rimise a posto con cautela la coppa nella cassetta metallica. "La terremo ... Non per copiarla, ma come modello, come nostra meta. Ora lei non può afferrare la differenza, ma presto ci riuscirà".
Indicò la rudimentale tazza di legno. "Ecco come siamo adesso. Non rida. Non dica che non è civiltà. È ... è semplice, e rozzo, ma è una cosa reale. Partiamo da qui".
Prese la massa informe, la copia che il Biltong aveva lasciato a metà. Dopo un attimo di riflessione si girò e la lanciò via. L’oggetto colpì il terreno, rimbalzò una volta, e si ruppe in mille pezzi.
"Quella non vale nulla" disse fieramente Dawes. "Meglio quest’altra coppa. Questa coppa di legno è più simile alla coppa di cristallo Steuben di qualunque riproduzione".
"Quella non vale nulla" disse fieramente Dawes. "Meglio quest’altra coppa. Questa coppa di legno è più simile alla coppa di cristallo Steuben di qualunque riproduzione".
"Lei mi sembra piuttosto orgoglioso del suo bicchieretto di legno" osservò Fergesson.
"Lo sono maledettamente" annuì Dawes, mentre sistemava la coppa nella cassetta metallica, vicino a quella di cristallo. "Anche lei lo capirà, uno di questi giorni. Ci vorrà del tempo, ma lei ci riuscirà". Cominciò a chiudere la cassetta, poi si fermò un attimo e toccò l’accendino Ronson.
Scosse la testa, pieno di rimpianto. "Non nel nostro tempo" disse, e chiuse la scatola. "Troppi gradini davanti a noi". Il suo volto magro s’illuminò d’improvviso, in un barlume di felice anticipazione. "Ma per Dio, ci stiamo muovendo in quella direzione!".
Il candidato sostituisca a "Biltong", "post-apocalittico", "alta deperibilità", "copia", "costruire", "Dawes" i termini appropriati ed estragga, quindi, la soluzione dell'equazione psicostorica.
"Lo sono maledettamente" annuì Dawes, mentre sistemava la coppa nella cassetta metallica, vicino a quella di cristallo. "Anche lei lo capirà, uno di questi giorni. Ci vorrà del tempo, ma lei ci riuscirà". Cominciò a chiudere la cassetta, poi si fermò un attimo e toccò l’accendino Ronson.
Scosse la testa, pieno di rimpianto. "Non nel nostro tempo" disse, e chiuse la scatola. "Troppi gradini davanti a noi". Il suo volto magro s’illuminò d’improvviso, in un barlume di felice anticipazione. "Ma per Dio, ci stiamo muovendo in quella direzione!".
Il candidato sostituisca a "Biltong", "post-apocalittico", "alta deperibilità", "copia", "costruire", "Dawes" i termini appropriati ed estragga, quindi, la soluzione dell'equazione psicostorica.
1. Visto che Alceste se ne frega di geopolitica e complottismo, mi calerò nei panni del commentatore donchisciottaro o blondettesco, e mi cimenterò in un lungo commento alla situazione vista sotto la luce dei temi suddetti.
RispondiEliminaDunque, si vedrà se la 'pandemia' sia vera o fasulla quando ne scemerà la 'virulenza' (non proprio pestifera al momento), e se ne tireranno le somme: a quel punto si potrà dire se il numero di morti è simile a quello degli anni precedenti, o se invece c'è stato un picco. Certo, se le statistiche non si dissociano [dai canonici 2 sigma di varianza] dalla media degli anni precedenti, potranno sempre opporre la giustificazione "il numero dei morti è stato limitato dalle previdenti misure d'isolamento imposte alla popolazione".
Verrebbe da dire che per lo scettico complottista il coprifuoco imposto non è il mezzo, ma il fine di tutto questo fracasso. In effetti la dinamica di contagio mostra che il coronavirus attacca con una miriade di sintomi, lasciando un ampio spettro di conseguenze: ammazza pochi, è grave per alcuni, gli altri nemmeno si accorgono di averlo contratto. Questo, e la caratterizzazione vaga che i medici ne forniscono, fa pensare a qualcosa di poco naturale, a qualcosa progettato in laboratorio. Basterebbe poco a quel punto a qualche loro agente untore a diffonderlo, a wuhan c'è un centro batteriologico che a quanto dicevano le teorie complottiste della prima ora collaborava con l'esercito francese e aveva ricevuto di recente delegazioni americane... l'italia del resto è piena di basi militari straniere, e quest'estate sempre i medesimi stranieri vi hanno spostato dall'egitto un'unità di guerra batteriologica. La sospetta e improvvisa campagna di vaccinazione imposta in italia, con tutto il polverone sollevato, è poi immediatamente precedente a questa pandemia, guarda caso. E ancora guarda caso, nelle province di bergamo e brescia quest'inverno è stata fatta una campagna di vaccinazione a tappeto contro l'influenza. Non so però se nelle altre province ce ne sia stata una simile. Se no, la correlazione è sospetta, anzi inquietante.
In America poi, che al momento è il posto che conta più contagiati, i neocon hanno lanciato lo slogan "it's from China, it's a virus, we call it China-virus" alla faccia delle delicatezze polcor che invece riservano ad ogni altro ambito.
2. Il sospetto è quindi che ci si trovi di fronte ad un'altra Pearl Harbor, un altro 11 settembre.
RispondiEliminaPrima si erano serviti della cina per delocalizzare l'industria manifatturiera occidentale, depauperarne le popolazioni ed instaurare il neoliberismo globalista come nuovo paradigma esistenziale. Erano sicuri che la cina sarebbe diventata al più una potenza regionale, vedere per credere: leggere il capitolo dedicato all'estremo oriente di 'the grand chessboard' di Brezinski, 1997, si trova il pdf su internet.
Erano sicuri che, come per l'unione sovietica, sarebbe bastato aprire la cina agli scambi internazionali e al wto per provocare la caduta del 'regime' e favorire al suo posto una bella democrazia al sapore ieltsiniano che gli avrebbe consentito di far marcire di agiatezza e consumismo quel popolo come fatto già in europa occidentale e giappone.
Ma il loro piano di dominazione pacifica attraverso il commercio che porta benessere e consenso, i quali poi fanno da ariete all'irruzione dell'ideologia è fallito, come non ha attecchito nemmeno in russia dopo la parentesi ieltsiniana.
Nell'ultimo decennio avranno dovuto concludere che le resistenze di questi due paesi all'egemonia globalista può essere piegata solo per vie dirette, come fu per il Giappone. Solo che oggi non hanno una superiorità schiacciante nella industria manifatturiera, mentre negli anni 40 chiaramente l'avevano. Ma in fondo poi, gli serve? Possono distruggere il PCus cinese picconandolo con false flag terroristiche, embarghi e crisi economiche, aerei che cadono, erodendolo con epidemie posticce e complottisticherie varie ed eventuali? Boh, chi lo sa.
Riprendendo il filo col coronavirus, l'allarme e il coprifuoco potrebbero essere serviti a provocare una crisi economica che paralizzi l'unione europea e ne arresti le aperture al blocco eurasiatico.
Nel contempo in america, potrebbe essere stato un atto di disperato dirigismo, in questi tempi di predominio del potere del capitale su quello dello stato, per rallentare il commercio globale - in cui la cina gioca un ruolo preponderante e dove quindi la difesa dell'egemonia del dollaro è sempre più incerta - e riorientare produzioni manifatturiere strategiche negli stati uniti.
Poi chiaramente c'è il lato metafisico degli effetti psicologici del coprifuoco sulla popolazione, con accettazione passiva e prolungata per mesi dello stato di eccezione in tutto l'occidente, spostamento della finestra di overton verso scenari autoritari prima impresentabili ecc ecc.
Che il virus sia un mezzo è indubbio. Non perché mi aspetti che lo sia a priori. Sono i simboli e i segni a latere, perfettamente riconoscibili, a svelare gli intenti propagandistici e strumentali.
EliminaPer il resto: dire Cina o America significa, per me, poco. Solo la "cultura" può avere un valore, un modo d'essere millenario. In tal caso Cina e America "erano", effettivamente, latori di diverse sensibilità. Ma ora?
La domanda capitale è: McDonalds' Apple Amazon Alibaba si stanno combattendo? La visione economico-imperialista dei comunicati delle Brigate Rosse mi sembra più matura dell'interpretazione geopolitica per nazioni e gruppi di nazioni.
Le multinazionali dell'energia e dell'acqua si scannano o tentano un accordo?
E poi: il livello economico (l'usura) è il solo oppure si accompagna alversante spirituale della dominazione, il politicamente corretto, alla creazione di una nuova Società?
C'è inoltre da considerare il livello del potere. Se ai piani bassi c'è battaglia, ai piani alti si servono cappuccini. Non lasciamoci fuorviare dagli strepiti. Occorre classificare le dichiarazioni. Due dichiarazioni apparentemente contrastanti ai piani medi e bassi non contrastano, invece, ad alto livello. La dualità inganna.
2. chi è rimasto fuori il sistema capitalistico oggi? chi può fare spallucce se viene isolato dal sistema di interdipendenza econonomica globale? il blocco eurasiatico. All'interno dei loro confini putin e il pcus cinese hanno più potere degli oligarchi delle multinazionali locali. Da noi è il contrario, sono gli abramovich occidentali che dominano sui putin occidentali.
EliminaAlla fin fine è una guerra tra bande, con gli oligarchi occidentali che intendono riparare all'errore fatto di lasciar sviluppare dei potenziali concorrenti in cina.
Dichiararsi putiniano o globalista oggi non è molto diverso dal dichiararsi cattolico o ugonotto, comunista o democristiano, si dichiara fedeltà a uno o all'altro dei signorotti contrapposti, l'importante è servire bene per godere di favori quando il proprio capo vincerà, l'ideologia di cui viene ammantata la lotta e che si adduce come motivo di scontro è sovrastruttura, maquillage.
1. Si, predominio del polo capitale sul polo stato (una volta era potere spirituale contro temporale, oggi i soldi hanno reso ridicola qualunque pretesa di "spirituale").
RispondiEliminaDa noi in occidente il potere del capitale è tornato a galla a fine anni 70 con la fine della "repressione finanziaria": i capitali possono ora varcare frontiere e cercare i regimi di tassazioni e agevolazioni più convenienti. Da allora lo Stato è subordinato.
Si dice che spie francesi avessero scoperto che l'Urss spendesse per armamenti piu della metà del bilancio statale a fronte di un dichiarato 5-10%. E' allora che hanno realizzato di poter affondare l'unione sovietica, e insieme farla finita con la socialdemocrazia da noi, liberando gli animal spirits dai legacci della "repressione" finanziaria.
Volendo andare indietro nel tempo lo Stato è stato reso subordinato sin da quando il pallino della creazione monetaria è passato dall'aristocrazia ai mercanti, con la nascita del capitalismo e delle banche di stato a capitale privato, nel XVII-XVIII secolo in Inghilterra e Olanda.
Parallelamente a questo travaso di potere si è sviluppato l'illuminismo, il metodo scientifico ecc ecc a destabilizzare l'antico sistema e servire le esigenze del nuovo.
Si è poi andati avanti un paio di secoli a far la guerra ai sovrani assoluti, Francia, Imperi centrali, Russia zarista, Giappone, tutti posti dove il potere veniva per diritto di nascita, non poteva essere comprato.
Con la democrazia il potere politico è flebile, i singoli occupanti sono temporanei e in balia di chi i soldi li mette e li toglie, a meno che non si organizzino in cricche. Anche queste però spazzate via dai mercanti piuttosto facilmente, vedere la storia del panfilo britannia e della fine della prima repubblica in Italia, con partiti prima onnipotenti annientati come se nulla fosse. Non avrebbero potuto fare quello che hanno fatto sul panfilo con luigi xiv.
Ecco, questa storia del panfilo Britannia andrebbe documentata meglio. In altre parole: non riesco a inquadrarla storicamente, sembra una leggenda. Se qualcuno ne sa di più ...
Eliminasicuramente la casa editrice chiarelettere avrà pubblicato qualche libro complottista al riguardo
EliminaApprezzo sempre le analisi di Alceste. Sono d'accordo che oggigiorno nessuno sa fare più nulla a parte supercazzole e se dovessimo sopravvivere con quello che di concreto realmente produciamo saremmo quasi tutti morti di fame da un pezzo.
RispondiEliminaVoglio però ricordare ad Alceste che la maggior parte della popolazione è formata da mentecatti e corrotti, ed entrambi sono felicissimi della situazione così com'è adesso. Io li vedo tutti i giorni: i raccomandati del sistema che campano facendo i finocchi col culo degli altri e gli utili idioti. Entrambi sono contenti dell'andazzo generale. Il resto di popolazione che forse capisce qualcosa non conta letteralmente nulla ed in ogni caso è troppo impegnata a farsi carico dei suddetti. Non abbiamo via di scampo.
Proprio così.
EliminaGentile Alceste,
RispondiEliminacomplimenti per l'articolo che coglie il nocciolo della questione.
Io, da giovane, ero psicologicamente un "prepper" ma poi non succedeva mai una mazza e tutti mi dicevano che ero un fobico paranoico e che dovevo guarire dalle mie insulse e infantili paure, dovevo crescere, mettermi long sul Dow, fare shopping e vivere come un beota consumatore felice.
La realtà è che dopo 10 GIORNI di BLACK OUT, il cannibalismo non sarà più un tabù:
1)tutti gli animali di allevamento saranno morti
2)tutte le scorte di derrate alimentari saranno marcite
3)l'acqua potabile sarà introvabile (ok, bollire l'acqua piovana si potrà, ma con fuoco a legna, il GAS mica verrà)
4)alla prima pioggerellina o alta marea dalle fogne esonderanno liquami nauseabondi che allagheranno le strade (le idrovore dei complessi sistemi idrici sono ferme)
5)Ovviamente coprifuoco perenne con spari sulla folla ecc.
Ordunque, posseggo una piccolissima e di piccolissimo valore casetta in una valle appenninica molto impervia e imboscata.
Il mio pensiero ora è “MI LASCERANNO IL TEMPO DI ALLESTIRE un prepping, o E’ GIA’ ORA TROPPO TARDI?” (giacché ora non posso andare!)
Mi basta una settimana di apertura e porterò il necessario lassù, e sarò pronto:
ai primi black out intermittenti, mi trasferirò.
Fra un mese?
Fra tre trimestri?
Fra 4 anni?
Non ha importanza, l’importante è sapere che non è SE, ma QUANDO il sistema collasserà.
Il segnale è giunto, è credibile ed a mio avviso non ci sono più dubbi.
Nel frattempo non mi perdo d’animo e lavoro sul “tempio dell’anima” cioè il mio corpo e faccio "illegalmente" allenamenti in bici al sole e perciò rimango tonico e all’erta.
Grazie per l’attenzione
un fedele lettore
ps date un occhiata
https://www.youtube.com/watch?v=LOdirgJrwAI&t=252s
Un'ondata inarrestabile di survivalismo vi fu anche durante la Guerra Fredda, almeno negli Stati Uniti. Non accadde poi nulla. Mi ricordo persino un documentario sul riutilizzo dei rifugi antiatomici costruiti in quel periodo.
EliminaSulla questione posso dire questo:
1. non credo che arriveremo al peggio. Ciò che hanno in mente è di contenere e controllare. Fermare la natalità, deprimere la creatività e il giudizio libero. Una dittatura, insomma, ma basata su un consumismo a bassa tensione.
2. essere totalmente dipendenti dalla grande distribuzione energetica e alimentare è, comunque, il primo passo verso il vassallaggio. Questo l'ho sempre sostenuto. Se non sai nemmeno a cosa servono le candele dell'auto o come si coltivano i cavoli è inutile che stai lì a blaterare di globalizzazione perché non hai capito un tubo.
3. ciò che propongo è di essere italiani. Di reimpossessarsi del suolo, della cultura e del passato italiani. Come questo possa avvenire a livello nazionale o europeo non lo so. So che il primo passo è non votare. Col voto si diviene complici o ci si perde nella speranza più fallace. Un gruppo di individui con questa consapevolezza è già una pietra nell'ingranaggio. A deprimermi, tuttavia, è la disarmante pochezza di chi ha vent'anni. La resistenza e la guerra non la fanno cinquantenni, anche se tonici, ma i giovani. E qui la vedo assai dura.
il filmato è pacchiano.
EliminaGli americani girano questi video in cui un urlatore strilla precetti con fare categorico, in europa lo dovremmo considerare eccessivamente presuntuoso, sguaiato, di cattivo gusto.
Purtroppo da quando c'è internet siamo sotto attacco culturale, filmati e pagine in inglese sono più accessibili che in italiano, e spesso quel che c'è d'italiano è un mero calco di un originale americano.
Questa colonizzazione culturale va avanti sin dai tempi di Gianni Morandi a dire il vero, ma da quando c'è youtube e la banda larga la cosa ha conosciuto un'accelerata letale a lungo termine (anche a medio forse!) per l'italiano.
Perché il baseball è diffuso in Giappone?
EliminaCredevo l'avessero recato i conquistatori. E forse è così.
Riguardando, però, i film muti di Ozu (fine anni Venti) mi sono accorto che l'americanismo era già diffuso prima di Hiroshima e di MacArthur.
La mela cade quando è matura.
Indubbiamente la sua previsione è quella più razionale e la più probabile. La pandemia creata da Bill&Melinda &Co ha vari scopi fra cui quello primario di instaurare una dittatura mondiale post globalista.
Elimina(La guerra non la farà nessuno, se già tutti i mafiosi planetari si sono soggiogati e messi la mascherina in fila a distanza di un metro per avere un tozzo di pane, non vedo nessuno all’orizzonte pronto né a lottare, né a sacrificarsi per un “mondo migliore”).
Ammettendo che sia questo ciò che accadrà ciò non toglie che isolarsi dal mondo possa essere una possibilità che è sempre meglio avere , giacché se il tatuaggio\vaccino\quantistico della premiata ditta Bill&Melinda diventerà obbligatorio per avere i buoni pasto, la patente, poter girare, avere allacciamento elettrico ecc., in un mondo distopico di tal fatta, con il 30% -50% di morti di fame e gli altri tutti mascherati e tatuati pronti alla delazione per l’asintomatico ribelle, l’isolamento, che pur essendo una tortura, diventa un alternativa da non escludere.
Sempre ammettendo che il sistema, ipercomplesso e integrato, non vada in blocco.
Già ora ci sono problemi di approvvigionamento di vari beni e strumenti.
Andrà SEMPRE tutto bene?
Mah...ne dubito
cordialmente
un fedele lettore
fai pure 14-17 in giappone
Eliminahttps://en.wikipedia.org/wiki/Modern_girl
Per Anonimo 08.04:
EliminaNon affezionamoci troppo alla storiella di Bill e Melinda.
Bill è diventato Bill perché hanno permesso a Bill di diventarlo. Altrimenti stava in un pilone di cemento.
Gli Stati non esistono più con le loro garanzie costituzionali, ma sussistono nell'apparato repressivo-propagandistico. Tale apparato è quello usato per gli scopi della Monarchia che sovrasta anche carnefici come Bill e Melinda.
Ah ma allora non sono sola! Ho da sempre l'innato desiderio di essere piu' indipendente possibile, meno ricattabile possibile in termini di mezzi e capacita' per vivere, e' la cosa che piu' mi da' soddisfazione, a prescindere dalla fine del mondo o meno ; poi il mondo per me puo' anche continuare a sobillarsi con le sue paranoie e utopie realizzate a meta', non ho la pretesa di cambiarlo, ne' il terrore che cambi inaspettatamente. E' anche tra le cose che piu' ammiro negli altri, altro che posizione sociale, conoscenze o money. Non sopporto il rumore di fondo della vita che mi distrae dalle sue vere pulsazioni.
RispondiEliminaPoi non e' che abbia realizzato a pieno tale desiderio, anzi, pero' continuo il viaggio in tale direzione. Credo che a portarmi in Cina al tempo sia stato proprio questo: pensavo di poter trovare uno stile di vita ancorato a quel bisogno, non avrei mai detto che mi sarei trovata circondata da gente messa peggio di noi. Dove sono ora invece sono tutti maestri di vita per me, sono tutti prepper asintomatici ahah, mai me lo sarei aspettato, ci stavo rinunciando, stavo per rassegnarmi, e invece… dev'essere il dna e la caratteristica delle isole, flagellate continuamente da eventi fuori portata umana, che han forgiato l'autarchia tenace di cui sono dotati gli abitanti. Inoltre, dopo aver conosciuto Hiroo Onoda tramite questo blog, persino la tv si e' messa a regalarmi reportage su altri Hiroo Onoda sparsi per il Giappone. Vivono soli nelle foreste e riescono a procurarsi tutto cio' di cui hanno bisogno: l'ultimo che ho visto era riuscito pure a costruirsi una onsen (le terme) e quando voleva si faceva il bagno caldo, viveva nel lusso piu' sfrenato; solo la solitudine totale non so se riuscirei a sopportarla. Storie incredibili, mio marito me le registra tutte perche' e' l'unico modo per farmi vedere la tv. Ora sono in un'isoletta, parte di un arcipelago di isolette, appartenenti all'isolotto che, a sua volta, amministrativamente, appartiene all'isola che fa parte dell'isolona, a sua volta parte dell'isola piu' grande di questo paese chiamato Giappone, di per se' un arcipelago di isole. Insomma, tra noi e il progresso proveniente dall'isolona maggiore ci sono diversi gradi di isolamento. Pesca, raccolta di alghe, polipi e vongole ci rendono gia' abbastanza autosufficienti. L'unica cosa che m' inquieta sono quelle due corna rivolte al cielo dell'antenna della copertura mobile (la coperta tecnologica distesa sul mondo) posta in cima all'altura dell'isola. Spero sempre che un tifone la rovesci, oppure chissa', potremo volgerla al nostro bene con un poco di retro-alchimia. Stavo per realizzare il sogno di dedicarmi totalmente all'autarchia una volta sbarcata qui (ho piantato pure i pomodori!), se non fosse che, senza volerlo, ho trovato lavoro nell'isolotto. Anzi, il lavoro ha trovato me, e mi ha distratta dal proposito. Ho come l'impressione che il sistema ci tenti continuamente camuffato in mille modi per allontanarci da quello che piu' desideriamo.
Ora pero' Abe ha preso provvedimenti di emergenza, il lavoro si sta per fermare, l'isoletta ha pure tagliato al minimo i collegamenti con l'isolotto, forse potro' finalmente giocare libera alla donna di Indiana Jones, vediamo come si mette...
I giovani bisogna formarli, oggi piu' che mai, altrimenti avranno zero coscienza nel mondo in cui vivono ora. L'ultima volta che ho parlato con quel ventenne di Fukushima che mi ha insegnato a finire tutto il cibo nel piatto, gli dissi che, per la sua eta', lo trovavo molto diverso dagli altri. Parlavamo dell'Italia e del Giappone moderni. Mi disse, testuali parole: "A me non piace il Giappone moderno, non so come spiegarlo...ad esempio, ho un amico che e' di Tokyo; ebbene, lui non sa fare niente, e lo trova normale, perche' e' abituato a uscire per comprare tutto quello che gli serve. Questo non mi piace."
Saluti,
Ise
Non bisogna cadere, però, nel robinsonismo, nell'asocialità compiaciuta. C'è sempre una gradazione. Ritirarsi è molto piacevole, lo ammetto, perché vellica il mio narcisismo misantropo. Alla lunga è un atteggiamento sterile. In questi giorni ho consegnato qualche pacco alimentare a Roma: una rottura di scatole e uno sfinimento psicologico dato che i gendarmi possono farti una multa a ogni angolo nonostante le tue buone intenzioni. L'ho trovato confortante, tuttavia: il solo parlare, pure di fregnacce o di come sia difficile campare in questi mesi, costituisce un balsamo. L'uomo non è un'isola benché io stesso sia un'isola.
EliminaThomas Merton, docet...
EliminaVorrei esprimere tutta la mia ammirazione per questo ritratto di Alceste che costringe a pensare a una realtà diversa anche quando non si è in sintonia su ogni punto di vista ( come giusto che sia tra menti libere ). E visto che si parla di una situazione simile a quelle raccontate nella fantascienza, desidero ricordare un'altra opera minore di Philip Dick ( che ormai rischia di essere l'Omero della nostra generazione ) . La Terra è sconvolta da una guerra nucleare e l'umanità è costretta a vivere sottoterra in condizioni penose per sopravvivere incitata però a costruire robot da inviare in superficie a combattere al posto degli esseri umani. In realtà all'esterno i combattimenti sono terminati da un pezzo e pochissimi molto ricchi vivono in immense magioni serviti appunto degli stessi robot costruiti dalla moltitudine sotterranea a cui vengono giornalmente servite notizie e immagini falsificate da una poderosa macchina di propaganda gestita da politici ed ex militari tranquillamente seduti nei loro splendidi giardini. Quando accidentalmente il protagonista riesce a uscire dalle viscere della terra si renderà conto dell'inganno. Per lo scrittore californiano ogni governo mente e ciò che vediamo non esiste ( Dick era convinto che il tempo fosse fermo al 70 d.c.) i politici semplici prodotti del marketing, se non veri e propri androidi. Ecco rileggendo Alceste nel post precedente ,Resurrezione, e in questo ritrovo lo stesso sguardo sul mondo nemmeno allietato da una speranza di cambiamento che un ingenuo come me pensa che possa ancora passare attraverso l'opera della maggioranza degli uomini sepolti vivi con la democrazia o la rivoluzione o con la resistenza passiva in piccole oasi felici come i monasteri del Medioevo. ( La Penultima Verità, PH Dick)
RispondiEliminaAntonio
I monasteri medioevali erano:
Elimina1. elitari
2. poco originali
3. isolati dall'attualità
Come questo blog.
C'è un altro scrittore californiano che ha inquadrato secondo me meglio di tutti lo sfacelo che ci attende tutti, Jack London. La lotta continua, incessabile fin dall'inizio del genere umano, tra società ed individuo, il tentativo disperato di trovare una sintesi tra essi, ed alla fin fine quello di trovare un qualche senso finale al tutto che ci circonda... ed è nella fine che London trova l'unica soluzione, con l'atto definitivo del suo eroe più riuscito, l'immortale Martin Eden.
EliminaAlceste, non puoi non parlarmi di London :-)
Jack London occorre invidiarlo. Ai suoi tempi c'era, infatti, un nemico. Il nemico ti privava di beni essenziali: potevi odiarlo. Lo potevi odiare e addirittura combattere con altri esseri umani che condividevano un'utopia, al di là delle colorazioni ideologiche. Ma oggi? Oggi si è dileguata la dialettica tanto che non si trovano riferimenti all'odio o alla lotta. Questo avviene non solo per la forza della propaganda, a livello mondiale, ma anche perché noi stessi condividiamo i tratti del nemico. E ci piace farlo. Il romitaggio esistenziale è, quindi, propedeutico a una visione chiara degli schieramenti. Ma chi lo pratica? Il voto democratico, il fare gaudente, l'approssimazione concettuale, il rifiuto della grandezza, la preterizione del bello, il tecnicismo hanno ormai impregnato ogni strato del cosiddetto poppolo. Qui servono altri London, altri proscritti.
EliminaGiusta osservazione di Parsifal, London contribuì a modificare l'immaginario a livello mondiale della parte " liberale e democratica " chiamata Stati Uniti d'America, il dramma contemporaneo risulta essere che quel modello è stato applicato a tutto il pianeta dopo l'89 come se un progetto partito alcuni secoli prima , dalla rivoluzione francese per dirla grossolanamente , avesse finalmente completato un orbita prestabilita per congiungersi con il suo opposto speculare. Il vantaggio degli scrittori americani sta nel fatto di avere assorbito con il latte materno quel virus che sarà chiamato globalizzazione e omologazione prima di tutti gli altri. Se dovessi fare un raffronto con gli scrittori italiani contemporanei , per esempio, non ci sarebbe confronto, prendete un romanzo di Cormac McCarthy qualunque e paragonatelo a, che ne so, Baricco per inquadrare bene la visione della realtà presente e futura. In teoria se gli intellettuali ( se questo termine non fosse diventato oggi una parolaccia) riuscissero al giorno d'oggi a indicare un progetto alternativo come fece London un secolo fa, si potrebbe pensare a una realtà diversa, ma non se ne vedono all'orizzonte, a meno che qualche anima dotata di buona volontà non "costringa " il padrone di casa ,Alceste, a buttarsi nella mischia :-)
EliminaAntonio
Hai ragione antonio... la cosa più orribile scritta da McCarthy (ammesso la si possa poi trovare davvero) vale tutti i libri di Baricco. Se avessi pieni poteri, come desiderava avere un pagliaccio nostrano, renderei obbligatorio leggere due suoi capolavori, "Meridiano di sangue" e "soprattutto l'autobiografico "Suttree" (che vale forse riesce a superare addirittura martin Eden). Pazienza se poi inevitabilmente mi appenderebbero per i piedi ad una pompa di benzina.
EliminaAnche la Trilogia della Frontiera va letta. Io mi tengo Meridiano di Sangue, però.
EliminaLa Trilogia della Frontiera, certo. "Il buio fuori", anche. Blood Meridian però è appunto su un altro livello. Ma per me, per quanto difficile crederlo, c'è ancora di meglio uscito da quella penna. Alceste, hai letto quel folle capolavoro di "Suttree"?
EliminaFinisce così:
”Da qualche parte nella foresta livida lungo il fiume è in agguato la cacciatrice, e tra i pennacchi di grano e nella moltitudine turrita delle città. Opera in ogni dove e i suoi cani non si stancano mai. Li ho visti in sogno, sbavanti e feroci cogli occhi pazzi di una fame vorace d’anime di questo mondo. Fuggili.”
Si ha ragione alceste, voi ad essere pecore ci siete arrivati per gradi mica ci siete nati nell'ovile a proposito sapete cosa Fanno le pecore quando i lupi entrano nell'ovile, chiudono gli occhi! Ed e'cio'che state facendo voi stete chiudendo gli occhi davanti ad ogni sopruso con st 'ingiustizia che vi umilia sempre di più ogni giorno che passa, io a voi vi ho gia capito volete che il tempo passi il più velocemente possibile,"quando finirà sta quarantena sta punizione" mai! per come la vedo io può anche durare ancora un bel po' non vi meritate il suolo italico magari il suolo di una bella Macedonia o una Lituania quelli si ma non di certo non l'Italia, quando sono tornato nel 2018 c'e'mancato poco che non mi ribaltassi come gli scarafaggi stecchiti mancava poco che ci rimanessi secco sono sbarcato alla malpensa che sembrava di stare in afrika shuttle bus to station Kinshasa treno per Parma pieno di gente che sembrava uscita dal bar del film di Blade Runner, questa quarantena e'il toccasana mi avete così deluso che se vi vedessi diventare soylen green non me ne stupirei più di tanto, affatto , confido negli amici siculi e calabresi per riprendersi il Suolo e la dignità nazionale nel caso ci riuscissero sposterei la capitale a Palermo pur di far finire in un buco nero sti satanisti al governo
RispondiEliminaahaha anche io ho spesso la stessa impressione. Nel 2017 ero tornato a roma ed ero sull'autobus su via guglielmo marconi, vicino al ponte dalla parte dei negozi, e c'era questo adolescente "italiano" di prima generazione, molto abbronzato, che atteggiava studiata noncuranza appoggiandosi alla parete che fa angolo con la porta posteriore dell'autobus, rendendone difficile la chiusura a ogni fermata.
EliminaIl conducente gli urlava pieno di rabbia dal capo opposto dell'autobus di togliersi di li. L'indifferenza degli altri passeggeri era generale. Io mi limitai a fissare il tizio in maniera ostile, ero relativamente vicino, ma lui non mi si filò di pezza. Credo di essere stato il più ostile, dopo il conducente.
The banana experiment
EliminaUn gruppo di scienziati rinchiude 5 scimmie in una gabbia e mette nel mezzo una scala e un casco di banane in cima.
ESPERIMENTO, PRIMA PARTE.
Nel 1967 il Dott. Stephenson ha condotto un esperimento in cui erano coinvolte 10 scimmie, una gabbia, una banana, una scala e uno spruzzatore di acqua gelata. Stephenson rinchiude 5 scimmie in una grande gabbia. All’interno della gabbia mette una scala e sulla scala un casco di banane.
Le scimmie si accorgono immediatamente delle banane e una di loro si arrampica sulla scala. Appena lo fa, però, lo sperimentatore la spruzza con dell’acqua gelida. Poi riserva lo stesso trattamento alle altre 4 scimmie.
La scimmia sulla scala torna a terra e tutte e 5 restano sul pavimento, bagnate, al freddo e disorientate. Presto però la tentazione delle banane è troppo forte e un’altra scimmia comincia ad arrampicarsi sulla scala. Di nuovo lo sperimentatore spruzza l’ambiziosa scimmia e le sue compagne con l’acqua gelata. Quando una terza scimmia prova ad arrampicarsi per arrivare alle banane le altre scimmie, volendo evitare di essere spruzzate, la tirano via dalla scala malmenandola. Da questo momento le scimmie non proveranno più a raggiungere le banane.
La seconda parte dell’ esperimento prevede l’introduzione di una nuova scimmia nella gabbia. Appena questa si accorge delle banane prova naturalmente a raggiungerle. Ma le altre scimmie, conoscendo l’esito, la obbligano a scendere e la picchiano. Alla fine anche lei, come le altre 4 scimmie, rinuncia a mangiare la banana senza mai essere stata spruzzata con l’acqua gelata, quindi senza sapere perché non potesse farlo.
A questo punto un’altra scimmia scelta tra le 4 originarie rimaste, è stata sostituita con una nuova. Il nuovo gruppo era composto da 3 delle scimmie iniziali (che sapevano perché non tentare di prendere la banana), 1 scimmia che aveva imparato a rinunciare alla banana a causa della reazione violenta delle altre e 1 scimmia nuova.
Qui la storia si fa interessante. La scimmia nuova, come previsto, tenta di raggiungere la banana. Come era avvenuto con la scimmia precedente, le altre scimmie le impediscono di raggiungere il frutto senza che il ricercatore dovesse spruzzare dell’acqua. Anche la prima scimmia sostituita, quella che non era mai stata spruzzata ma era stata dissuasa dalle altre, si è attivata per impedire che l’ultima arrivata afferrasse la banana.
LA CONCLUSIONE DELL’ ESPERIMENTO
La procedura della sostituzione delle scimmie viene ripetuta finché nella gabbia sono presenti solo scimmie “nuove”, che non sono mai state spruzzate con l’acqua.
L’ultima arrivata tenta naturalmente di avvicinarsi alle banane ma tutte le altre glielo impediscono: nessuna di esse però conosce il motivo del divieto!
Stephenson descrive l’atteggiamento inquisitore dell’ultima scimmia arrivata, come se cercasse di capire il perché del divieto di mangiare quella banana così invitante. Nel suo racconto le altre scimmie si sono guardate tra loro, quasi a cercare questa risposta. Il problema è che nessuna delle scimmie presenti la conosceva, perché nessuna era stata punita dallo sperimentatore per averci provato, era stato il gruppo a opporsi.
Una nuova regola era stata tramandata alla generazione successiva, ma le sue motivazioni erano scomparse con la scomparsa del gruppo che l’aveva appresa.
Se fosse stato possibile chiedere alle scimmie perché picchiavano le compagne che provavano a salire sulla scala, la risposta sarebbe stata più o meno questa: ” Non lo so, è così che si fa da queste parti!” Suona familiare?
Bibliografia
Stephenson, G. R. (1967). Cultural acquisition of a specific learned response among rhesus monkeys. In: Starek, D., Schneider, R., and Kuhn, H. J. (eds.), Progress in Primatology, Stuttgart: Fischer, pp. 279-288.
Le scimmie hanno creato una tradizione e un tabù.
EliminaLo sperimentatore è un Dio maligno.
Mi sa che non mangeremo banane per un pezzo.
Certo Alceste.
RispondiEliminaNessuna asocialita' compiaciuta. Qui da me tanto sarebbe impossibile. L'individuo vale per quel che da' alla comunita', quindi figuriamoci. Per essere asociali bisogna essere dichiarati morti, allora si, si puo' scomparire nella foresta, hikikomori a parte ahah. I miei erano esempi estremi di alternative pero' sempre possibili, piuttosto che l'annullamento totale. Uno degli eremiti in tv di cui parlavo era figlio di un soldato americano e una donna di Okinawa. Abbandonato dal padre appena nato, fu poi abbandonato dalla madre che si risposo' con un altro americano e si trasferi' in America lasciandolo alle cure dello zio a cui mandava soldi dall'America per la sua educazione. Lo zio teneva i soldi per se' mentre lo schiavizzava nei lavori di casa senza piu' mandarlo a scuola. Infine giunse un soldato americano che lo "acquisto'" per una buona somma per impiegarlo nella guerra in Vietnam. Finita la guerra decise di tornare nella terra natale sua e della madre per vivere da eremita senza piu' l'uso del denaro che ormai detestava. Quindi si e' reso autosufficiente vivendo di pesca e costruendosi dimore nella foresta. Sembra sia una storia vera. Lo ritengo un bell'esempio di scelta di vita alternativa per quel che ha vissuto. Noi siamo semplici mortali e ci accontentiamo di vite normali.
L'anno passato ho partecipato alla festivita' piu' importante qui (quella delle danze di cui ho parlato), sfilando con un kimono di 300 anni. Qui esistono ancora anziane che producono kimono da zero: si procurano il filo dalle piante locali, poi lo lavorano sul telaio, infine decorano la tessitura finale. E' un lavoro a tempo pieno che le giovani non sanno fare, andra' perso, pero' ancora e' vivo. E' un miracolo per me, dopo gli abiti con le paillettes delle tradizioni perse della Cina. Gia' solo questo vale tutta la socialita' possibile immaginabile.
Saluti,
Ise
Quel che stanno facendo in Italia e' un crimine contro l'umanita'. Poco importa se a norma di legge o meno.
RispondiEliminaOr ora ho visto scene in cui un poliziotto sgridava un sub solitario sulla spiaggia intimandogli di andare subito a casa, mentre un sindaco di non so dove minacciava di mandare la polizia a casa di chi intendeva festeggiare la propria laurea.
Stanno annientando mentalmente la popolazione. La farsa non finira' finche' la paura che legittima questa farsa non sara' neutralizzata. Sembra che Gates stia aprendo portali in giro per il mondo uno dietro l'altro. Sembra una guerra dell'umanita' contro pochi oligarchi inumani che pero' hanno gia' vinto le battaglie passate una dietro l'altra e ora si sentono al raccolto finale. Mi chiedo tra quanti anni si parlera' di psyop, se mai se ne parlera'. Non esistono piu' confini o nazioni, e' un dominio sovranazionale ormai colluso con tutti i governi, che siano capitalisti o comunisti non importa.
Ise
La divisione politica o ideologica vale per gli strati bassi, in quelli alti v'è una riconciliazione degli opposti, una coincidentia oppositorum.
EliminaColgo il cenno di alceste sull'equazione psicostorica. C'è un video di Morgoth molto ben articolato sulla visione di Asimov, il ciclo della Fondazione come paradigma del nuovo ordine.
RispondiEliminaIn fondo, l'idea di Hari Seldon di accorciare l'interregno dopo la caduta dell'impero galattico da 30000 a soli 1000 anni per mezzo della Fondazione e della sua trasformazione successiva in confederazione galattica è tristemente familiare a noi altri fans di Padoa-Schioppa, Monti e compagnia: la Fondazione è una nazione di scienziati che agiscono nel bene dell'umanità imponendo le proprie decisioni ai vari stati galattici vicini, inserendoli in un circuito commerciale in cui scambino e proprie materie prime per fruire delle tecnologie della Fondazione, per infine con il tempo annetterli a una confederazione galattica che faccia trionfare il positivismo progressista e tecnologico come ultima salvezza dell'umanità.
C'è anche la versione pop: Star Trek.
Eliminanon ho mai visto star trek, trovavo i telefilm fatti da tanti episodi indipendenti più noiosi, invece apprezzavo una lunga unica storia che si dipana attraverso le varie puntate, con varie sottotrame secondarie. Questo quando vedevo la televisione. Eccezione era forse il telefilm "hercules", era a puntate conchiuse, ma credo mi affascinasse l'ambientazione fantasy-greco antica.
EliminaAnche in star trek fanno uso della psicostoria?
No, ma siamo dalle parte del politicamente corretto intergalattico.
EliminaUn'astronave assai colorata ed ecumenica porta il messaggio di pace di una Federazione (intergalattica appunto) ai quattro angoli dell'universo conosciuto. Inutile dire che sono apostoli del bene.
La serie rischiò di chiudere quasi subito. Non piaceva. Tuttavia si mossero mari e monti per farla proseguire, negli anni. E, alla fine, il successo divenne planetario.
Interessante. Nel canone della pop culture c'è molto di forzato e fasullo. Star Trek, i Queen, le calcografie di Che Guevara, il 'suicidio' di Kurt Cobain...
EliminaHanno firmato il Mes e la chiusura del paese fino a dopo maggio. Siamo governati da degli assassini oltre che ladri.
RispondiEliminaLascio questo video dell'ex maresciallo dei carabinieri Pietro Bisanti, i cui ragionamenti qui condivido.
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=URB8Uew9qdI&feature=emb_logo
Parlando della dignita' delle persone, della liberta', e dell'abuso del potere grazie al nostro silenzio assenso, dice cose molto vere. Mi e' pero' venuto in mente il fatto che questi termini ormai, per molti, vogliono dire altro, hanno perso il loro significato originale, un po' come "Dio". Sarebbero poi tutti concetti interconnessi, se si cambia il senso di uno, poi lo cambiano tutti gli altri. Se non sai piu' cosa sia la liberta', come fai a difendere e proteggere la tua liberta' in questo momento? Non lo puoi fare, non vedi neanche che essa e' minacciata o gia' perduta.
Se ormai per liberta' si crede ad esempio che essa consista nel libero abuso della pazienza, del senso del rispetto o del pudore altrui, allora essere abusati fino ai livelli che vediamo oggi dal "proprio" stato e persino dai "propri" simili diventa normale.
Per questo pensavo che alla fine forse piu' che un attacco, questa e' solo una verifica e una raccolta dei frutti di tutte le vittorie conseguite dalle elite negli ultimi decenni, tutte quelle di cui in qualche modo Alceste ci ha regalato la minuziosa cronaca quotidiana. Le persone stanno automaticamente obbedendo ai dettami e dogmi seminati nel tempo a colpi di propaganda, eliminazione del dissenso, screditamento delle voci contrarie, plauso a quelle compiacenti ecc.
Mi e' capitato anche di vedere il video della lunga fila dei 57 tir a Napoli che sembra trasportassero i moduli prefabbricati per allestire il covid center della regione (ma per quanto ancora la vogliono tirare alle lunghe?): la gente urlava e applaudiva dalle finestre, sventolando il tricolore. Sembrava di assistere al corteo dei carriarmati e dei camion degli Alleati, applauditi come liberatori. La storia si ripete, a qualche gradino piu' in basso della dignita' umana.
Saluti,
Ise
Alceste, no comunque con la definizione "Isaia asintomatici" hai toccato un'altra vetta :-)...https://i.imgur.com/nuu4qX6.png
RispondiEliminaQuella copertina è una realtà assai remota, almeno a breve ...
EliminaGuardi alceste io le ho viste tutte le puntate e posso dire a mente calma che trattasi di una serie di telefilm gradevole ma un po troppo lenti e un po troppo incentrati solo sul cibo era assillante la loro fame , a volte lasciavo a meta'il film xche'gli attori sembravano tutti dei gran morti di fame, trattasi di telefilm che alla giudaglia e alla massoneria di sicuro non provoca nessun grattacapo come d'altronde tutti i film in circolazione tutti i film vengono vagliati in precedenza, passano sotto la lente e il naso adunco dalla critica ebraica in italia luzzato fegiz Sandro mayer ecc detto cio' vi auguro buon proseguimento di quarantena, non uscite xche'il capravirus e'camaleontico puo' trovarsi ovunque sulle maniglie su ogni appiglio o che camminate sulle acque o statevene chiusi in casa, "io resto a casa" xche'di vedere degli altri imbe... non mi va
RispondiEliminaNotavo qui da me dal mio balcone stile francese stile roccoco Balcone che si affaccia sulla strada e sul fiume notavo dicevo il flagello Fuffavirus che dovrebbe sconvolgere tutte le economie mondiali, st' impostura ridicola di Virus può anche durare 1 anno perlomeno da queste parti che nessuno se ne accorgerebbe , fatevene una ragione siete solo voi italia e forse spagna sotto attacco xche'e'solo per voi che sara' veramente la rovina lo stato di diritto le paghe lo stato pensionistico tutto va a farsi fottere in modo irreversibile con sto Ginovirus tutto subira'un collasso mentre qui no, le economie di sussistenza e le economie in via di sviluppo saranno favorite da sto fuffa virus il vostro affondare fara'riemergere ste economie e'come un onda voi annegherete mentre qui riemergeranno
RispondiEliminaScusate ma a me non va giu'd'essere passato per un lebbroso non mi sta bene, dovrebbe esserci rimasto un po di autostima negli italiani con il passato glorioso che abbiamo, xche'ora gli italiani sono additati come gli untori del pianeta perfino dai popoli più reietti e pezzenti del mondo un danno d'immagine enorme, bisogna disarcionare conte e la sua caramilla di criminali al governo al più presto , per fortuna che ci stano ancora italiani adoni come me altrimenti addio reputazione , questo nano mezzo dislessico Di Conte sta assassinando un popolo intero e poi ha la faccia tosta di dire che lo sta salvando sto nano e' da vivisezionare senza anestesia
RispondiEliminaRileggo "Come distruggere l'economia locale", anzi, leggo per la prima volta; mi era sfuggito, mannaggia.
RispondiEliminaUn giovin promettente Alceste,. mica acerbo, tematiche ataviche, sentite, ottimamente espresse, il Richiamo della foresta ma già si intuiva tutto il resto che sarebbe venuto.
Però sembra passato un secolo: con accelerazione spaventosa il cielo è caduto sulla terra. In un attimo. Siamo ormai vecchi, il tempo scorre veloce, precipita quasi.
Più nessuno a parlare di olive, solo microcips, virus.
E i discorsi si fanno involuti, autoreferenziali o apocalittici ma da cortile.
Mai quelli di Alceste.
Mi confermo che è già nella Storia.
Sarà peraltro esistito?
Quelle pinzellacchere descrivevano tuttavia la propedeutica del potere: lo spossessamento del reale. Sembra passato un secolo perché si vive nell'irreale. Dimmi, da cittadino metropolitano, un solo giorno in cui si è in contatto con la realtà. Tutto è sogno. Passiamo di sogno in sogno, in un lungo sonno indotto. Ciò ha via via creato un orrore per la realtà, ciò che chiamo pselafobia. A cosa credi che miri questo continuo igienismo? All'abolizione del contatto, della palpazione della verà realtà. Ce ne andremo in giro vagando come bolle d'aria digitali. Il riferimento non sarà più il passato o il prossimo come indicava, fra i tanti, il Cristo. Saremo noi stessi: cioè una costruzione del potere.
EliminaDigitate"the island streaming ita" praticamente alceste si sente già un agnano come nel film.
RispondiEliminaMa scusate ma vi hanno tirato via tutte le liberta' vi stanno portando alla rovina economica vi hanno rinchiusi in casa come dei lebbrosi umiliati segregati sequestrati manco foste dei pentiti della mafia , beh a questo punto viva la mafia la camorra e tutte le associazioni a delinquere di sicuro meno pericolose di sto stato canaglia criminale che rinchiude i propri cittadini come fossero pericolosi malviventi Conte E Grillo la pagheranno questo e'certo o che andranno in esilio o la pagheranno con la pelle digitate "morris San uomo con machete" Spagna e Italia sono questi i 2 paesi sotto attacco finalmente e'caduta la maschera, hanno messo su questo spettacolo indegno farsa questa impostura vergognosa per fare fallire la Spagna e l'Italia
RispondiEliminaDistruggere la piccola impresa, trasferire lavoratori del pubblico impiego e privato in casa, così gli studenti di ogni grado sarà legge prima di settembre. Certo, parliamo di un 25% di tutta la popolazione attiva, ma se levi disoccupati, pensionati e parassiti, chi resta a girare per le strade se anche gli stranieri ci snobberanno turisticamente? Il contigentamento sociale, sarà costante, approfittando della Seconda Ondata, altro feticcio virale di cui già stanno blaterando per sedare le smanie per la villeggiatura che già montano da riviera a riviera causa mare bandiera blu ovunque e operatori turistici che fremono per blandire il micco italico visto che il crucco-olandese bikers a pedalare tra i monti e le spiagge non ci viene più.
RispondiEliminaDigitate"il greg l'Italia può 'essere messa in ginocchio" la prima cosa da fare e' smascherare sta cialtronata in tutti i modi, far vedere che a Brescia è a Bergamo hanno fatto passare per capravirus delle morti di persone che sono morte invece per altre cause difatti per non destare sospetti e per non rischiare di essere scoperti da autopsie rivelatrici gli ospedali hanno cremato tutti i vecchietti in questo modo hanno fatto sparire tutte le prove, Conte Deve pagare non arriva a fine aprile con sta PUTTANATA di virus immaginario e'un Criminale lui è Grillo il suo puparo vanno fermati!
RispondiEliminaL'associazione a delinquere di Conte e Grillo il 14 aprile deve aver fine deve Terminare e'andata avanti fin troppo sta CAZZATA DEL CAPRAVIRUS basta cazzate sentire ste coglionate di star lontano 1 metro dagli altri ma che cazzo e'la peste nera la peste bubbonica e poi la museruola obbligatoria gli starnuti le goccioline di capravirus che vanno in giro da sole infettando le capre basta! Ma questo sembra un Gioco per dementi, vi hanno preso dei deficenti ma non si può credere a sta robaccia da malati mentali ma che se le pianti in culo le mascherine conte LUI e la sua cricca di criminali mezzi invertiti che stanno portando alla Rovina l'Italia per Una CAZZATA DI VIRUS che esiste solo nelle menti malate di sti devastati mentali che vi governano e poi a loro in Fin dei conti cosa gliene frega stare a casa hanno degli stipendi da nababbi non devono nemmeno far La fatica di 'andare in parlamento a sparare cazzate se ne stanno in casa ad aspettare lo stipendio regolare mentre i poveri cristi che non lavorano finiscono sul lastrico, BASTA CAZZATE questo delirio collettivo deve cessare il Capravirus e' una cazzata non esiste e io lo posso TESTIMONIARE xche'qui da me 150 milioni di popolazione indocinesi 0 morti di ginovirus, BASTA CAZZATE!
RispondiEliminaSto guardando Survivors, trovi tutti gli episodi su YouTube. Il concept è interessante, e per quegli anni decisamente originale. Lo svolgimento un po noioso, e con molte ingenuità nella sceneggiatura. Comunque mi ero dimenticato di quanto fosse estraniante il passare dalle scene da interni girate con telecamere diverse da quelle degli esterni. Come vedere due film diversi. Mi ricorda la mia infanzia.
RispondiEliminaDigitate"ingeniere Carlo negri fermati ma per poco" ve lo dico se non lo avete ancora capito e'in atto un colpo di stato che non e'ancora terminato anzi e'in pieno svolgimento per fermarlo basta solo che scendiate in strada tutti QUANTI IN MODO PACIFICO , non c'e'bisogno di violenza o minacce basta solo scendere e riprendere a stringersi la mano abbracciarsi parlarsi ecc non vedo cosa ci sia di male nel fare cose così semplici che fanno anche gli animali tra di loro, ahh gia'le pecore sanno solo belare come non detto state ACCCCCASA !
RispondiEliminaSi apriranno i ristoranti con 2m di distanza tra un tavolo e l'altro!!! Però potranno stare quattro avventori a tavolo. Se hai 40 coperti che è la media dei ristoranti italiani, ti riduce a almeno della metà, quindi o metà incasso o raddoppio dei prezzi o orari estenuanti. Idem i parrucchieri. Una donna che facesse taglio, colore e piega ci sta 2/3 ore. Dicono su prenotazione, una cliente alla volta. Mascherine al ristorante: no, certo! Però appena esci la metti, insieme ai guanti usa e getta. Questa e la taskforce, il loro succo meningico. Vedremo cosa si inventano per le spiagge, i residence, i camping, gli alberghi.
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