Un simulacro di felicità mi ha invaso nella notte fra domenica 26 maggio e lunedì 27 maggio 2019.
In
poche ore mi son tolto di mezzo calcio ed elezioni.
Il
campionato ha regalato gli ultimi verdetti; così cianciavano i media, a reti
unificate. Verdetti in larga parte già conosciuti poiché predisposti con cura,
ma la suspense va sempre evocata per i citrulli del video. Sino a fine luglio
siamo a posto: gli isterismi lasciano il posto alla speranza del calciomercato,
ai ballon d’essai ben studiati per far comprare il giornalino da spiaggia o far
cliccare sul nuovissimo portale online: “Il
Milan sulle tracce di Messi! Messi cerca casa a Milano! La Pulce si intrattiene
con il dirigente amico del procuratore nipote dell’altro procuratore! Sembra
fatta!”; poi si clicca e ci si accorge che Messi era in ristorante meneghino
a causa di un disservizio sul volo internazionale Dubai-Barcellona. Ma il
tifoso sogna e spera. La speranza è l’essenza della sopportazione in un mondo
inagibile agli umani.
E,
del pari, la politica ha rilasciato il verdetto principe grazie allo spoglio
delle schede, agli scrutinii, al conteggio delle croci: in tal caso una bella parte
di Italiani si è satollata di speranza. Appagata nella vittoria: la destra è
satolla, il PD è satollo. Destra e sinistra, coloro che hanno distrutto
l’Italia con i medesimi uomini che oggi vengono osannati, hanno tacitato col
nepente della vendetta di carta i bollori rivoluzionari dei Bertoldo
democratici.
Dopo
la tumescenza, la detumescenza. Prima le giugulari gonfie di odio, gli insulti,
la volontà d’annientamento dell’avversario politico, quindi il rilascio
psicologico che segue il tifo appagato. Avemo vinto, poppolo!
Per due anni, almeno, i rapporti di forza saranno questi. Il Potere ha rinsaldato sé stesso nell’illusione del movimento. Potrà fare e disfare all’ombra di tutto mentre tali indegne figurine si daranno qualche legnata coi bastoni di Carnevale.
Per due anni, almeno, i rapporti di forza saranno questi. Il Potere ha rinsaldato sé stesso nell’illusione del movimento. Potrà fare e disfare all’ombra di tutto mentre tali indegne figurine si daranno qualche legnata coi bastoni di Carnevale.
Il
Programma, quello Vero, intanto va avanti a vele spiegate.
Abolizione
della scuola e delle carceri? Bene. Eutanasia? Meglio. Abolizione del contante?
Sicuro. Droga mescalina al Korova Milk Bar? Fatto.
E
perché avverranno tali cose? Perché l’Italiano le vuole. E le avrà.
Questo
il segreto della devastazione.
Se
tu non vuoi una cosa ti opponi e dici no laddove il no si concreta in
un’esistenza irriducibile a quella comune.
Se
vai a votare, invece, la desideri nel profondo - indicibile - del cuore.
Anche l’elettore medio della Lega vuole il mondo a venire di Soros (con tale nome intendo semplificare; sin al simbolismo più puerile: spero mi perdonerete). Gli sta bene tutto. Il rosario, invece, non lo vuole. Neanche la Meloni lo vuole. Il rosario non lo vuole più nessuno, a dir la verità, nemmeno il Papa. Condividere il rosario, infatti, equivale a condividere un’etica alternativa. E questa etica, tale morale, non definisce oramai che l’esistenza di un ristretto gruppo di uomini e di donne. Certo, a livello superficiale, il rosario ancora agisce: a livello di goffo frontismo partitico. Mi definisce rispetto alla Bonino, a esempio, che il rosario lo rifiuta. Esaurito, tuttavia, questo basso compitino a fini elettorali il rosario torna nel cassetto; gli agitatori del rosario, infatti, dopo lo stand-by a bordo pista buono per intortare i gonzi, si rilanciano nel valzer dell’edonismo tra amanti, aborti, selfie, vallette, figlie massoniche, tradimenti, ignoranza caprina, rodomontate di facciata.
Anche l’elettore medio della Lega vuole il mondo a venire di Soros (con tale nome intendo semplificare; sin al simbolismo più puerile: spero mi perdonerete). Gli sta bene tutto. Il rosario, invece, non lo vuole. Neanche la Meloni lo vuole. Il rosario non lo vuole più nessuno, a dir la verità, nemmeno il Papa. Condividere il rosario, infatti, equivale a condividere un’etica alternativa. E questa etica, tale morale, non definisce oramai che l’esistenza di un ristretto gruppo di uomini e di donne. Certo, a livello superficiale, il rosario ancora agisce: a livello di goffo frontismo partitico. Mi definisce rispetto alla Bonino, a esempio, che il rosario lo rifiuta. Esaurito, tuttavia, questo basso compitino a fini elettorali il rosario torna nel cassetto; gli agitatori del rosario, infatti, dopo lo stand-by a bordo pista buono per intortare i gonzi, si rilanciano nel valzer dell’edonismo tra amanti, aborti, selfie, vallette, figlie massoniche, tradimenti, ignoranza caprina, rodomontate di facciata.
E
tutto questo lo trovo logico, perfetto. Son gli stessi elettori a volerlo. Gli
elettori italiani condividono la vacuità spirituale donata dal capitalismo
estremo sin alla feccia: l’unico loro cruccio è la granaglia. Ci serve più
granaglia! Senza granaglia come possiamo ususfruire delle meraviglie
postcapitaliste dell’amor vacui: lo sport, la pornografia, la vacanza?
Si
riuscirà a dare all’Italiano-pollastro più granaglia?
Se non più granaglia l’illusione d’essa, che è lo stesso.
Il rifiuto è il cuore concettuale di uno dei rarissimi nuovi miti del moderno - il vampiro - oggi, infatti, in epoca di inevitabile sterilità creativa, strizzato e declinato in ogni suo aspetto, anche il più sciocco, volgare e posticcio.
Se non più granaglia l’illusione d’essa, che è lo stesso.
Il rifiuto è il cuore concettuale di uno dei rarissimi nuovi miti del moderno - il vampiro - oggi, infatti, in epoca di inevitabile sterilità creativa, strizzato e declinato in ogni suo aspetto, anche il più sciocco, volgare e posticcio.
Se
rifiuti il vampiro, egli non ha potere su di te. Dire “no”. Il vampiro riesce a
nuocere solo se invitato dalla stessa vittima. Allora è facile! No, è la cosa
più ardua. Il canapo nella cruna. La porta stretta. Poiché si può assentire
anche dicendo “no” con la bocca. In tutta onestà. In Stalker il Porcospino accede nella Stanza dei Desideri. Egli vuole
fermamente che il fratello, morto nella Zona, riviva. La resurrezione, però,
non arriva; arrivano, invece, soldi: egli, ora, è ricco. Nell’intimo, infatti,
gli agi e l’opulenza erano ben più desiderabili della vita di chi condivideva
il proprio sangue.
A cosa si aspira veramente? Al sangue o all’oro? A Cristo o a Barabba?
Per un paio d’anni, però, l’Italiano resterà buonino perché, nella notte fra il 26 e il 27 maggio, ha fatto il pieno di speranza. Ora spera, nei suoi migliori destini, il ventre gonfio d’aria speranzosa.
A cosa si aspira veramente? Al sangue o all’oro? A Cristo o a Barabba?
Per un paio d’anni, però, l’Italiano resterà buonino perché, nella notte fra il 26 e il 27 maggio, ha fatto il pieno di speranza. Ora spera, nei suoi migliori destini, il ventre gonfio d’aria speranzosa.
L’uscita
dall’Euro, la secessione catalana, Brexit, Gilet Gialli, Trump, no-Tav,
Pantelleria, Desirée, Pamela, il fascismo risorgente, il glifosato … son tutti ex-problemi,
alla moda, ora sullo sfondo. E perché? Perché avemo vinto, poppolo! Si
risolverà tutto! Ci sono i nostri eroi in poltrona, ora!
Gli ebrei Jerry Siegel e Joe Shuster creano, nel 1933, anno della salita al trono di Adolf Hitler, il raddrizzatore di torti Superman. Superman si chiama Kal-el, come gli alieni di Biglino pressappoco, ma sulla Terra si spaccia per Clark Kent. Si trasforma nelle cabine (telefoniche, si badi) dove abbandona giacca, pantaloni e cravatta, almeno una volta a settimana, incidendo pesantemente, in tal modo, sul proprio bilancio. Kal-el è un Golem; per gli ebrei Siegel e Schuster; per la gente (immaginaria) di Metropolis e soprattutto per i lettori (reali) che possono vendicarsi, su carta, dei torti della suocera e del Sistema: il tutto per pochi dollari.
Per un paio d’anni. Poi la situazione verrà a cambiare. I mugugni cresceranno. Si ammanniranno nuove elezioni in cui vincerà un nuovo apportatore di speranza. Il criceto vota, la ruota gira impazzita sinché l’animalino non è soddisfatto di nuovo. Avemo vinto! Calboni ha fatto gol!
Gli ebrei Jerry Siegel e Joe Shuster creano, nel 1933, anno della salita al trono di Adolf Hitler, il raddrizzatore di torti Superman. Superman si chiama Kal-el, come gli alieni di Biglino pressappoco, ma sulla Terra si spaccia per Clark Kent. Si trasforma nelle cabine (telefoniche, si badi) dove abbandona giacca, pantaloni e cravatta, almeno una volta a settimana, incidendo pesantemente, in tal modo, sul proprio bilancio. Kal-el è un Golem; per gli ebrei Siegel e Schuster; per la gente (immaginaria) di Metropolis e soprattutto per i lettori (reali) che possono vendicarsi, su carta, dei torti della suocera e del Sistema: il tutto per pochi dollari.
Per un paio d’anni. Poi la situazione verrà a cambiare. I mugugni cresceranno. Si ammanniranno nuove elezioni in cui vincerà un nuovo apportatore di speranza. Il criceto vota, la ruota gira impazzita sinché l’animalino non è soddisfatto di nuovo. Avemo vinto! Calboni ha fatto gol!
La
vita sorride.
Le piogge volgono al termine. Per il fine settimana è prevista l’estate. Finalmente! Estate, spiaggia, relax; rilassamento, rilasciamento; dopo l’impegno del calcio (tifare sfianca) e della politica (assolta con dovere civico) ci si lascia alle spalle la responsabilità. È un impegno, alla fin fine, riflette il Vacanziero. Pensare alla politica. Ho fatto il mio, rimugina, inconsciamente, mentre sta sdraiato sulla rena “a cocese”, a gambe larghe … Capalbio, Forte del Marmo, Focene … e ora mi godo il meritato relax: al governo, ai figli stupidi e drogati, al mutuo, alla distruzione del territorio ci pensino un po’ loro! Io li ho votati! Mi fido … ecco perché li ho votati … con-fido in loro, soprattutto perché non con-fido, per tifo, negli Altri … comunisti o fascistoni o populisti … lascerò fare … per l’intanto non hanno vinto gli Altri, poi si vedrà … se non fanno come dico io la prossima volta non li voto! Ecco! Guarda, sono così cattivo che voterò la parte opposta! Anzi no, quella più prossima … non esageriamo! Glielo faccio vedere chi sono io! Adesso valuto … per un paio d’anni …
L’importanza del sole nell’oltrecapitalismo del Terzo Millennio … Silvio Berlusconi aveva capito il sole. “Vengo con il sole in tasca”, disse, nel 1994 … la spilletta di Forza Italia rimandava luccichii e good vibrations come un fresco ruscello in cui si specchiava la speranza insorgente; i denti, bianchissimi, lo promettevano, poi, questo sole … egli stesso era il sole della speranza … in un certo senso: il sol dell’avvenire … occorre promettere il sole … anche nella notte polare, perché l’elettore non si muove mica senza il sole … Se un politico, in piena notte polare, dice: “Qui bisogna organizzarsi per sei mesi” non piglia neanche un voto … il voto post-ideologico è solare … di un sole turistico, ovviamente … quello che promette pasticcini a letto e bordi piscina esistenziali. Inutile additare al micco la notte, quello vuole il sole, sempre e comunque, e, per farlo stare buono, glielo dipingono sullo sfondo di cartone. E lui ci crede, è contento lo stesso. Si va avanti così.
Se tornassi alle urne, ora, voterei per Silvio Berlusconi. Credo sia vittima di una profonda ingiustizia. Lui, che ha dato occasione a pennivendoli e cialtroni altrimenti anonimi di vergare e inscenare decine di migliaia di saggi e trasmissioni televisive, o di generare quotidianamente centinaia di migliaia di articoli, tutti perfettamente inutili, giustificando così l’esistenza stessa di una generazione di brogliacci e imbrattacarte, quest’uomo invincibile e proliferante, cascame di un'italianità in estinzione, residua come un balocco usato e malmesso negli scantinati della propaganda. A rileggere ciò che si diceva di lui nei decenni passati sembra di entrare in una galleria degli specchi deformanti; i suoi laudatori dovrebbero vergognarsi di aver affermato ciò che hanno affermato, al pari dei denigratori; in fondo è stata una figura incompresa che l’ingratitudine attuale mi rende quasi amica. L’elogio della follia di Erasmo da Rotterdam fu il suo livre de chevet, interpretato, volutamente, al contrario. Volutamente, perché Silvio è un uomo intelligente. Nella Follia erasmiana lo si ritrova integralmente e così tutta l’Italia della dissoluzione, quella dei Tognazzi, dei Gassman e della commedia nera. Certi suoi giudizi antropologici, involgariti necessariamente per il godimento essoterico dell’elettorato di riferimento, conservano tracce di verità inoppugnabili.
Leggere la storia significa inevitabilmente rileggere. Decifrare il passato, spesso, è più importante che scrutare il futuro. E poi c’è Pierre Menard. Pierre Menard, creatore del Don Chisciotte. Menard riscrisse il Chisciotte: parola per parola, riga per riga, virgola per virgola. L’uno accanto all’altro i due testi sono indistinguibili. Eppure quello di Menard è assai più ricco. I secoli intercorsi fra lui e Cervantes regalano significati inaspettati alle parole del Seicento. Un romanzo cavalleresco si muta in qualcosa d’altro.
Quando, dopo appena ventitré anni, leggo: “Non mi è passato neanche per l’anticamera del cervello di paragonarlo a Mussolini … Mussolini è stato un protagonista della storia, Prodi invece è una comparsa della cronaca” mi accorgo come una spacconata stia trascolorando pericolosamente nell’evidenza anche se sostituirei “cronaca” con “inevitabile decorso storico”.
Vulgus vult decipi, ergo decipiatur. E gli intellettuali? Dico: gli intellettuali dissidenti? Uno si è candidato a sindaco: come se un rabbino entrasse a far compere in norcineria. Un altro, cui devo il rispetto della canizie, si compiace di chiamare ‘capitano’ Salvini: “il capitano”. Come se tifasse Daniele De Rossi. Dall’apocalisse alla Curva Sud.
Perché non cambia niente? Perché ci piace tutto questo.
Intanto il Vero Programma va avanti. Si affittano i Musei Capitolini alla Maison Gucci. Titolo su “Il Messaggero”: “Moda ai Musei Capitolini. Defilè tra Venere e Ercole”. Ospiti: Elton John e la tappa Salma Hayek, sposata Pinault, più altri subumani del Patriziato Apolide. Sottotitolo: “Chiusi ieri e oggi Palazzo Nuovo e Tabularium. Tanti i luoghi coinvolti dal designer Alessandro Michele: la Biblioteca Angelica per presentare il nuovo profumo e la libreria Cascianelli”. La multinazionale donerà un milione di euri per il restauro della Rupe Tarpea. Perché l’Italia e Roma, capitale d’Italia, non possiedono evidentemente un milione e mezzo di euri per restaurare alcunché. La Classicità farà da tappezzeria; la Lupa Capitolina, sopravvissuta per qualche millennio alle ingiurie, assisterà incolpevole a cappelli con aculei e chiappe al vento.
Il Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR, invece, noto come Colosseo Quadrato, con i suoi duecentosedici archi, le statue allegoriche e l’iscrizione sul popolo di santi, eroi e navigatori, è già stato affittato all’altro Brand del Lusso Frivolo Fendi-Arnault. Dal 2013: sino al 2028. Di qui al 2028, peraltro, si potranno verificare numerosi shock. Magari l’EUR SPA si troverà costretta, come spesso accade, a vendere. Vincoli e lacciuoli non costituiscono un impedimento per chi sa sciogliere i nodi gordiani della burocrazia.
Nella stessa pagina del brogliaccio, parte sottostante, una pubblicità del mobilificio Castellucci. “Vendita straordinaria! Sempre lo stesso inimitabile stile!”. A conferma dello stile si mostrano la Monna Lisa e un ritratto muliebre di Modigliani. Castellucci, chi era costui? Non ricordate? Sicuri? Ma è il mobilificio presso cui si recarono Gianfranco Fini e il cognato per arredare la casa di Montecarlo. Gianfranco Fini, chi era costui? Una speranza, certo, come Ciampi, Tremonti e Bertolaso.
La verità non muove. La menzogna sì. La bella menzogna, nel caso migliore: l’Utopia. L’Utopia Classica, Eroica, Cristiana, Socialista. Ma, questa la novità, ora anche il Potere ha un’Utopia, e la persegue. Il Nuovo Ordine, senza morale, senza legge, senza lavoro, senza passato, senza emozioni; usurario il giusto. Il Potere ha un’Utopia, noi no. Il Potere vuole il Nuovo Ordine, a questo mira. Noi, e con noi intendo i rimasugli dell’Antico Ordine, non abbiamo se non rimpianti. Gli elettori, il grosso, i Grossolani Vacanzieri, hanno, invece, speranze; si cibano d’esse, continuamente. Il Potere li sfrutta per i suoi fini ed essi accondiscendono neanche loro sanno perché, fra strappi e delusioni, ma sempre rinnovellati nella speranza che qualcosa cambi. Change, Yes we can, Cambiamento, Si può fare, Se puede. La mancanza d’alternative gli si è talmente radicata nel cervello, sin dalla più tenera età, modellata nelle scuole del Nuovo Ordine, ch’essi non sanno immaginare altro. L’immaginazione, anzi, è in loro atrofizzata. Ottant’anni lontani dalla guerra hanno ottuso il sentimento, l’intelligenza e la voglia di fare. La poltrona è sempre più invitante. La matita copiativa ha sostituito rivendicazioni, odio, ansia di migliorare.
Ci vogliamo divertire. Ecco un altro segreto. Delega della responsabilità e divertimento. Divertirsi, non pensare alla verità. Il depliant dell’agenzia di viaggi online: inquadrature che fanno sembrare una sciocca piscina a fagiolo un mare fatato di s-pensieratezza e di-vertimento. Per-vertire, di-vertire. Mai imboccare il sentiero giusto. L’omiciattolo de-responsabilizzato, irresponsabile. Vacanze! Per ogni età! Vacanze per pensionati, per statali con la fregola midcult, per imprenditori da Ibiza, per i quattordicenni, per i pipparoli a Cuba. E vacanze Erasmus per studenti trentenni! A trent’anni che minchia hai da studiare? Eppure sei lì, in vacanza di studio.
La classe operaia va in paradiso (1971), film di Elio Petri. Lo studente Marx confessa a Lulù-Volonté: “Toh, guardami in faccia! Ho trent’anni, guarda come sono ridotto … eh … sono fuori corso, ho fatto soltanto tre esami … sono malato di piorrea sono …”. Donato Castellaneta, che interpreta Marx, aveva per soprannome Pupetto.
La classe operaia va in paradiso, come tutte le opere d’arte, assume una vita propria al di là, forse, delle intenzioni dell’autore. Petri allude, forse, all’alienazione da catena di montaggio: un pezzo, un culo! Un pezzo, un culo! Un pezzo, un culo! Sbraita l’operaio annullando la volontà e le aspirazioni. Perché Lulù distrugge la propria vita? Per mantenere l’amante e suo figlio, per farsi la macchina. Per migliorare. Dopo quarant’anni molto è cambiato. Non c’è più la fabbrica, forse neanche la macchina e, presto, nemmeno il figlio e l’amante. Sparita anche la drammaticità, la passione, pur insana, l’ingiustizia, la foga, lo sbaglio. Rimane la spiaggia e la vacanza esotica. Erasmus.
Elio Petri fu un comunista? Ne dubito. Possedeva una intelligenza complessa, non fanatica, classica. Uno dei suoi primi film, con uno straordinario Salvo Randone, si chiama I giorni contati. Che sono i nostri, di ciascuno di noi. Egli fu permeato dal senso della morte. Ecco perché in lui riluceva una sottile vena funebre. Non possono prendersi sul serio le minutaglie della vita. Straub voleva bruciare La classe operaia: Straub, au contraire, non è un classico, è solo un fanatico, un convinto; oserei dire, col senno di poi: un modaiolo. Petri è altro. Si può aderire a un’ideologia, appoggiarla, persino condividerla, ma il basso continuo della morte ti situa oltre, in regioni inesprimibili. Quando Welles dice di Fellini: “Egli danza … sì .. egli danza …” a questo allude: alla leggerezza che deriva dall’infinita consapevolezza della morte. Riuscirò mai a farmi capire?
L’America, la Germania, la Spagna, il Giappone non sono Occidente, ma negazioni sistematiche del pensiero occidentale. Un piccolo equivoco. Il destino di tante parole, come “democrazia” e “libertà”. Occidens come sol calante, caduta, declino, anomia. Occidentalizzare equivale a rendere malato, inetto, poltiglioso.
Occidentalizzare l’Oriente. Un compito titanico. Dieci-dodici miliardi di pastone umano che riesce a sopravvivere: ci riusciranno? Campare con 700 euro al mese di reddito in un monolocale: una vacanza all’anno, olovisore gratis, qualche spritz ridanciano, ogni tanto. Senza più scuole. Solo i tecnici avranno una preparazione. L’interesse per la storia e la cultura scemerà gradatamente sino ad annullarsi. Riconversioni di musei e biblioteche. Ognuno resterà nel proprio ambito, dalla nascita (se ancora ci sarà: ne dubito) alla morte. La stanza (l’unica stanza) diverrà il regno del nuovo ometto. Mogli, mariti, figli? Macché. Rapporto libero! Ma poi, diciamolo, a che servono questi impastrocchiamenti esistenziali con una lei, un lui, dei mocciosi? Già ora, 2019, la maggior parte degli adolescenti vive in un non-mondo. Provvede il papà o la mamma, spesso separati; fra vent’anni provvederà la Monarchia Universale. Il Reddito di Esistenza in Vita, digitale, pulito, fantasmatico. Numeri digitali che appaiono, scompaiono, senza esser legati a un Motore Primo o a una Escatologia Economica. In fondo quanto costeranno un olovisore, una stanza e una vacanza esotica? Quasi nulla. Il Potere si permette un minuscolo esborso per tener buoni gli esserini. A dieci-dodici miliardi si fermerà l’umanità? Credo di sì, poi tornerà indietro. La decrescita, i suicidi e l’ecologismo straccione (i Nuovi Verdi stravincono in Europa) a questo servono: a ridurre i popoli a replicanti da stanza e da poltrona. Greta o Khatarina la Krucca a ciò son deputate: far inghiottire un’esistenza miserabile, anomica, piatta, nel segno dell’utopia ecologista. Insetti tostati e stanzialità, deculturazione e sostituzione con un Credo Unico, Monocrazia travestita da democrazia, Cosmopolitismo social in luogo di Lavoro, Erasmus invece di studio.
Mi chiedo a cosa servano gli esseri umani. L’automazione ci ha trasformato nei maggiordomi di noi stessi: la benzina ce la mettiamo da soli, i broccoletti ce li pesiamo da soli, alla cassa si paga e si imbusta da soli, le foto da soli, il parcheggio da soli, l’amore da soli, lo studio da soli, il lavoro da soli. L’Occidente è perfettamente solo, disperato, eppure rimane in vita. Perché tutto questo, in fondo, piace.
La vita è davvero un lungo fiume tranquillo.
Le piogge volgono al termine. Per il fine settimana è prevista l’estate. Finalmente! Estate, spiaggia, relax; rilassamento, rilasciamento; dopo l’impegno del calcio (tifare sfianca) e della politica (assolta con dovere civico) ci si lascia alle spalle la responsabilità. È un impegno, alla fin fine, riflette il Vacanziero. Pensare alla politica. Ho fatto il mio, rimugina, inconsciamente, mentre sta sdraiato sulla rena “a cocese”, a gambe larghe … Capalbio, Forte del Marmo, Focene … e ora mi godo il meritato relax: al governo, ai figli stupidi e drogati, al mutuo, alla distruzione del territorio ci pensino un po’ loro! Io li ho votati! Mi fido … ecco perché li ho votati … con-fido in loro, soprattutto perché non con-fido, per tifo, negli Altri … comunisti o fascistoni o populisti … lascerò fare … per l’intanto non hanno vinto gli Altri, poi si vedrà … se non fanno come dico io la prossima volta non li voto! Ecco! Guarda, sono così cattivo che voterò la parte opposta! Anzi no, quella più prossima … non esageriamo! Glielo faccio vedere chi sono io! Adesso valuto … per un paio d’anni …
L’importanza del sole nell’oltrecapitalismo del Terzo Millennio … Silvio Berlusconi aveva capito il sole. “Vengo con il sole in tasca”, disse, nel 1994 … la spilletta di Forza Italia rimandava luccichii e good vibrations come un fresco ruscello in cui si specchiava la speranza insorgente; i denti, bianchissimi, lo promettevano, poi, questo sole … egli stesso era il sole della speranza … in un certo senso: il sol dell’avvenire … occorre promettere il sole … anche nella notte polare, perché l’elettore non si muove mica senza il sole … Se un politico, in piena notte polare, dice: “Qui bisogna organizzarsi per sei mesi” non piglia neanche un voto … il voto post-ideologico è solare … di un sole turistico, ovviamente … quello che promette pasticcini a letto e bordi piscina esistenziali. Inutile additare al micco la notte, quello vuole il sole, sempre e comunque, e, per farlo stare buono, glielo dipingono sullo sfondo di cartone. E lui ci crede, è contento lo stesso. Si va avanti così.
Se tornassi alle urne, ora, voterei per Silvio Berlusconi. Credo sia vittima di una profonda ingiustizia. Lui, che ha dato occasione a pennivendoli e cialtroni altrimenti anonimi di vergare e inscenare decine di migliaia di saggi e trasmissioni televisive, o di generare quotidianamente centinaia di migliaia di articoli, tutti perfettamente inutili, giustificando così l’esistenza stessa di una generazione di brogliacci e imbrattacarte, quest’uomo invincibile e proliferante, cascame di un'italianità in estinzione, residua come un balocco usato e malmesso negli scantinati della propaganda. A rileggere ciò che si diceva di lui nei decenni passati sembra di entrare in una galleria degli specchi deformanti; i suoi laudatori dovrebbero vergognarsi di aver affermato ciò che hanno affermato, al pari dei denigratori; in fondo è stata una figura incompresa che l’ingratitudine attuale mi rende quasi amica. L’elogio della follia di Erasmo da Rotterdam fu il suo livre de chevet, interpretato, volutamente, al contrario. Volutamente, perché Silvio è un uomo intelligente. Nella Follia erasmiana lo si ritrova integralmente e così tutta l’Italia della dissoluzione, quella dei Tognazzi, dei Gassman e della commedia nera. Certi suoi giudizi antropologici, involgariti necessariamente per il godimento essoterico dell’elettorato di riferimento, conservano tracce di verità inoppugnabili.
Leggere la storia significa inevitabilmente rileggere. Decifrare il passato, spesso, è più importante che scrutare il futuro. E poi c’è Pierre Menard. Pierre Menard, creatore del Don Chisciotte. Menard riscrisse il Chisciotte: parola per parola, riga per riga, virgola per virgola. L’uno accanto all’altro i due testi sono indistinguibili. Eppure quello di Menard è assai più ricco. I secoli intercorsi fra lui e Cervantes regalano significati inaspettati alle parole del Seicento. Un romanzo cavalleresco si muta in qualcosa d’altro.
Quando, dopo appena ventitré anni, leggo: “Non mi è passato neanche per l’anticamera del cervello di paragonarlo a Mussolini … Mussolini è stato un protagonista della storia, Prodi invece è una comparsa della cronaca” mi accorgo come una spacconata stia trascolorando pericolosamente nell’evidenza anche se sostituirei “cronaca” con “inevitabile decorso storico”.
Vulgus vult decipi, ergo decipiatur. E gli intellettuali? Dico: gli intellettuali dissidenti? Uno si è candidato a sindaco: come se un rabbino entrasse a far compere in norcineria. Un altro, cui devo il rispetto della canizie, si compiace di chiamare ‘capitano’ Salvini: “il capitano”. Come se tifasse Daniele De Rossi. Dall’apocalisse alla Curva Sud.
Perché non cambia niente? Perché ci piace tutto questo.
Intanto il Vero Programma va avanti. Si affittano i Musei Capitolini alla Maison Gucci. Titolo su “Il Messaggero”: “Moda ai Musei Capitolini. Defilè tra Venere e Ercole”. Ospiti: Elton John e la tappa Salma Hayek, sposata Pinault, più altri subumani del Patriziato Apolide. Sottotitolo: “Chiusi ieri e oggi Palazzo Nuovo e Tabularium. Tanti i luoghi coinvolti dal designer Alessandro Michele: la Biblioteca Angelica per presentare il nuovo profumo e la libreria Cascianelli”. La multinazionale donerà un milione di euri per il restauro della Rupe Tarpea. Perché l’Italia e Roma, capitale d’Italia, non possiedono evidentemente un milione e mezzo di euri per restaurare alcunché. La Classicità farà da tappezzeria; la Lupa Capitolina, sopravvissuta per qualche millennio alle ingiurie, assisterà incolpevole a cappelli con aculei e chiappe al vento.
Il Palazzo della Civiltà Italiana all’EUR, invece, noto come Colosseo Quadrato, con i suoi duecentosedici archi, le statue allegoriche e l’iscrizione sul popolo di santi, eroi e navigatori, è già stato affittato all’altro Brand del Lusso Frivolo Fendi-Arnault. Dal 2013: sino al 2028. Di qui al 2028, peraltro, si potranno verificare numerosi shock. Magari l’EUR SPA si troverà costretta, come spesso accade, a vendere. Vincoli e lacciuoli non costituiscono un impedimento per chi sa sciogliere i nodi gordiani della burocrazia.
Nella stessa pagina del brogliaccio, parte sottostante, una pubblicità del mobilificio Castellucci. “Vendita straordinaria! Sempre lo stesso inimitabile stile!”. A conferma dello stile si mostrano la Monna Lisa e un ritratto muliebre di Modigliani. Castellucci, chi era costui? Non ricordate? Sicuri? Ma è il mobilificio presso cui si recarono Gianfranco Fini e il cognato per arredare la casa di Montecarlo. Gianfranco Fini, chi era costui? Una speranza, certo, come Ciampi, Tremonti e Bertolaso.
La verità non muove. La menzogna sì. La bella menzogna, nel caso migliore: l’Utopia. L’Utopia Classica, Eroica, Cristiana, Socialista. Ma, questa la novità, ora anche il Potere ha un’Utopia, e la persegue. Il Nuovo Ordine, senza morale, senza legge, senza lavoro, senza passato, senza emozioni; usurario il giusto. Il Potere ha un’Utopia, noi no. Il Potere vuole il Nuovo Ordine, a questo mira. Noi, e con noi intendo i rimasugli dell’Antico Ordine, non abbiamo se non rimpianti. Gli elettori, il grosso, i Grossolani Vacanzieri, hanno, invece, speranze; si cibano d’esse, continuamente. Il Potere li sfrutta per i suoi fini ed essi accondiscendono neanche loro sanno perché, fra strappi e delusioni, ma sempre rinnovellati nella speranza che qualcosa cambi. Change, Yes we can, Cambiamento, Si può fare, Se puede. La mancanza d’alternative gli si è talmente radicata nel cervello, sin dalla più tenera età, modellata nelle scuole del Nuovo Ordine, ch’essi non sanno immaginare altro. L’immaginazione, anzi, è in loro atrofizzata. Ottant’anni lontani dalla guerra hanno ottuso il sentimento, l’intelligenza e la voglia di fare. La poltrona è sempre più invitante. La matita copiativa ha sostituito rivendicazioni, odio, ansia di migliorare.
Ci vogliamo divertire. Ecco un altro segreto. Delega della responsabilità e divertimento. Divertirsi, non pensare alla verità. Il depliant dell’agenzia di viaggi online: inquadrature che fanno sembrare una sciocca piscina a fagiolo un mare fatato di s-pensieratezza e di-vertimento. Per-vertire, di-vertire. Mai imboccare il sentiero giusto. L’omiciattolo de-responsabilizzato, irresponsabile. Vacanze! Per ogni età! Vacanze per pensionati, per statali con la fregola midcult, per imprenditori da Ibiza, per i quattordicenni, per i pipparoli a Cuba. E vacanze Erasmus per studenti trentenni! A trent’anni che minchia hai da studiare? Eppure sei lì, in vacanza di studio.
La classe operaia va in paradiso (1971), film di Elio Petri. Lo studente Marx confessa a Lulù-Volonté: “Toh, guardami in faccia! Ho trent’anni, guarda come sono ridotto … eh … sono fuori corso, ho fatto soltanto tre esami … sono malato di piorrea sono …”. Donato Castellaneta, che interpreta Marx, aveva per soprannome Pupetto.
La classe operaia va in paradiso, come tutte le opere d’arte, assume una vita propria al di là, forse, delle intenzioni dell’autore. Petri allude, forse, all’alienazione da catena di montaggio: un pezzo, un culo! Un pezzo, un culo! Un pezzo, un culo! Sbraita l’operaio annullando la volontà e le aspirazioni. Perché Lulù distrugge la propria vita? Per mantenere l’amante e suo figlio, per farsi la macchina. Per migliorare. Dopo quarant’anni molto è cambiato. Non c’è più la fabbrica, forse neanche la macchina e, presto, nemmeno il figlio e l’amante. Sparita anche la drammaticità, la passione, pur insana, l’ingiustizia, la foga, lo sbaglio. Rimane la spiaggia e la vacanza esotica. Erasmus.
Elio Petri fu un comunista? Ne dubito. Possedeva una intelligenza complessa, non fanatica, classica. Uno dei suoi primi film, con uno straordinario Salvo Randone, si chiama I giorni contati. Che sono i nostri, di ciascuno di noi. Egli fu permeato dal senso della morte. Ecco perché in lui riluceva una sottile vena funebre. Non possono prendersi sul serio le minutaglie della vita. Straub voleva bruciare La classe operaia: Straub, au contraire, non è un classico, è solo un fanatico, un convinto; oserei dire, col senno di poi: un modaiolo. Petri è altro. Si può aderire a un’ideologia, appoggiarla, persino condividerla, ma il basso continuo della morte ti situa oltre, in regioni inesprimibili. Quando Welles dice di Fellini: “Egli danza … sì .. egli danza …” a questo allude: alla leggerezza che deriva dall’infinita consapevolezza della morte. Riuscirò mai a farmi capire?
L’America, la Germania, la Spagna, il Giappone non sono Occidente, ma negazioni sistematiche del pensiero occidentale. Un piccolo equivoco. Il destino di tante parole, come “democrazia” e “libertà”. Occidens come sol calante, caduta, declino, anomia. Occidentalizzare equivale a rendere malato, inetto, poltiglioso.
Occidentalizzare l’Oriente. Un compito titanico. Dieci-dodici miliardi di pastone umano che riesce a sopravvivere: ci riusciranno? Campare con 700 euro al mese di reddito in un monolocale: una vacanza all’anno, olovisore gratis, qualche spritz ridanciano, ogni tanto. Senza più scuole. Solo i tecnici avranno una preparazione. L’interesse per la storia e la cultura scemerà gradatamente sino ad annullarsi. Riconversioni di musei e biblioteche. Ognuno resterà nel proprio ambito, dalla nascita (se ancora ci sarà: ne dubito) alla morte. La stanza (l’unica stanza) diverrà il regno del nuovo ometto. Mogli, mariti, figli? Macché. Rapporto libero! Ma poi, diciamolo, a che servono questi impastrocchiamenti esistenziali con una lei, un lui, dei mocciosi? Già ora, 2019, la maggior parte degli adolescenti vive in un non-mondo. Provvede il papà o la mamma, spesso separati; fra vent’anni provvederà la Monarchia Universale. Il Reddito di Esistenza in Vita, digitale, pulito, fantasmatico. Numeri digitali che appaiono, scompaiono, senza esser legati a un Motore Primo o a una Escatologia Economica. In fondo quanto costeranno un olovisore, una stanza e una vacanza esotica? Quasi nulla. Il Potere si permette un minuscolo esborso per tener buoni gli esserini. A dieci-dodici miliardi si fermerà l’umanità? Credo di sì, poi tornerà indietro. La decrescita, i suicidi e l’ecologismo straccione (i Nuovi Verdi stravincono in Europa) a questo servono: a ridurre i popoli a replicanti da stanza e da poltrona. Greta o Khatarina la Krucca a ciò son deputate: far inghiottire un’esistenza miserabile, anomica, piatta, nel segno dell’utopia ecologista. Insetti tostati e stanzialità, deculturazione e sostituzione con un Credo Unico, Monocrazia travestita da democrazia, Cosmopolitismo social in luogo di Lavoro, Erasmus invece di studio.
Mi chiedo a cosa servano gli esseri umani. L’automazione ci ha trasformato nei maggiordomi di noi stessi: la benzina ce la mettiamo da soli, i broccoletti ce li pesiamo da soli, alla cassa si paga e si imbusta da soli, le foto da soli, il parcheggio da soli, l’amore da soli, lo studio da soli, il lavoro da soli. L’Occidente è perfettamente solo, disperato, eppure rimane in vita. Perché tutto questo, in fondo, piace.
La vita è davvero un lungo fiume tranquillo.
Caro Alceste,
RispondiEliminanon dubitare della tua capacità di farti capire; nel fotografare le tenebre contemporanee, fortificato come sei da una classe magistrale, non hai termini di paragone.
Ma (come dice Collodi, nella vita c'è sempre un "ma" che rovina ogni cosa) sei proprio sicuro che "repetita iuvant"? E a chi? Credi che chi non ha capito capirà ripetendogli o che ai pochi occorra assiduo ripasso? E per far che, poi?
Non intendo ingenuamente richiederti la pars construens del ragionamento. Capisco che le tue sono solo dottissime lamentazioni, infatti dici chiaramente che le Elite hanno un piano, un'utopia; noi no.
Ma non mi sembra una gran novità nel senso che così è sempre stato, pure nei bei tempi che furono. Forse tu pensi di appartenere all'Elite, nel caso quella intellettuale.
Gli Altri hanno solo dovuto lottare per la sopravvivenza, con la scarsità: veramente mangiare, bere, scaldarsi furono, sono e saranno unici argomenti. Quella che si chiama Economia Sostanziale, quella omerica. Quella attuale è solo una parentesi tardocapitalistica che ha messo al centro consumi opulenti e vite immaginarie, filmiche.
Però all'azione seguirà la solita reazione, dopo il boom il bust. Forse noi saremo morti e il sistema sarà crollato da solo.
Nel frattempo, capita l'antifona, abbiamo a disposizione soltanto soluzioni individuali, mai collettive o sociali, al massimo famigliari, amicali, di clan o di piccola comunità.
Trasformare l'invidia individuale in dono. Fuggire dai monolocali e dagli inferni delle città. Preferire il taglio del bosco al call center, al reddito di cittadinanza.
Per evitare di autoimbustarsi i broccoletti e pagarli col Pos vale più un manuale dell'orto. Se non hai amici va bene un cane, una doppietta, un sovrapposto.
Questo farei, se avessi vent'anni e un'anima non ancora corrotta.
Nonostante gli anta, non rinuncio a difendermi.
Credo, anzi, ne sono sicuro, che gli ultimi trecento anni equivalgano ai precedenti trentamila. Non si può dire: succederà che ... non succederà poiché l'essere umano è talmente decaduto (nell'istinto di sopravvivenza) tanto da non riuscire a soffiarsi il naso. Ma anche questo l'ho detto. nel 1850 si era un miliardo, ora più di sette: come vogliamo incidere sulla realtà? Possono farlo solo le multinazionali dei media.
EliminaIl rifiuto per me è già costruttivo a patto di vivere secondo le regole inderogabili di quel rifiuto. Se blateri contro e aneli la Champions League sei dei loro e basta. D'altra parte ho indicato nei reietti e nei proscritti una delle soluzioni tampone. Un'altra è quella di trasformarsi in Uomini-Libro o Uomini-Passato, Amanuensi morali. Altro non può farsi.
"Non ho casa, moglie, figli, genitori, fratelli; i miei amici sono tali finché la pensano come me, politicamente".
EliminaLa frase è di Ernesto Guevara, ritratto sulle magliette come "Che". E' frase di quel gesuitismo che contagerà milioni di giovani, oggi panciuti.
Si è amici nonostante tutto; chi non lo capisce va compianto. Dividere il mondo in "noi" e "loro" è tipico proprio del tifo da stadio non di chi esalta le sottigliezze. Il monaco guerriero degenera spesso in un Savonarola o, al meglio, in un Cola di Rienzo. Quanto a reietti e proscritti, chi sarebbero? Forse ti è scesa la catena...conoscendomi poco e niente.
Sempre più difficile comunicare, anche tra affini. Forse hai ragione tu o il sottotitolo del tuo blog. Materia scabrosa anche la Gentilezza…
Altro potrebbe dirsi.
Intendevo: devi vivere come predichi. Il resto non l'ho capito. Non mi riferivo a te come individuo.
EliminaSto leggendo La Storia di Roma di Montanelli, è incredibile come certe dinamiche della decadenza si ripetano nella storia...ci sono dei passi che sembrano estrapolati dalle tue cronache se vogliamo chiamarle così.
RispondiEliminaAnche a Weimar era così, anche a Bisanzio ...
EliminaCaro Sitka,
Eliminadel tutto casualmente ispezionavo oggi la mia "biblioteca" di libri sopravvissuti ai roghi e ci ho ritrovato la "Storia di Roma", acquistato molti anni fa in un'edizione BUR ma mai letto! Tante cose allora "tesaurizzavo", sperando di avere in futuro la possibilità di "spenderle": adesso c'è e la sto perseguendo "au bout de souffle", sia per la musica che per le "lettere". Appena avrò terminato di rileggere "Madame Bovary", comincerò con questo e mi auguro di riuscire a finirlo!
Un caro saluto
Hermannus Contractus
Ciao Hermannuss, lo leggerai sicuramente e ti piacerà é anche spiritoso, un abbraccio
EliminaSto leggendo un libro molto interessante " Il suicidio francese " di Eric Zemmour, esprime esattamente le tue stesse idee, raccontando la storia del declino della Francia come nazione, a partire dal 68. Stessi nani e ballerine, stessa sinistra cosmopolita e traditrice,stessi personaggi dello spettacolo a fare da testimonial dell'antirazzismo militante.
RispondiEliminaDa leggere ... sperando che non ciurli nel manico. alcuni fanno finta di essere dalla tua parte, poi, inavvertitamente, lentamente, cominciano a deviare ...
EliminaA proposito di ciurlare nel manico : nel lontano 2005 acquistai un libro dal titolo " Estensione del dominio della manipolazione ", un pamphlet che denunciava il netto peggioramento delle condizioni di lavoro nel mondo occidentale turbocapitalista, autrice tal Michela Marzano. E poi … ? poi niente, tute le sue pubblicazioni, tutto il suo impegno civile (è stata anche deputata PD), tutta la sua attenzione si è focalizzata sulla solita zuppa PolCor : gender, diritti civili, femminismo. Come se quel libro non fosse mai esistitito.
EliminaAh ah Alceste, pochi lustri di scritti fa mi redarguisti stizzito su un mio commento "proditorio" sul Berlusca: oggi noto che tale mio sberleffo scavo' in te un ritorno di fiamma. Si, Berlusconi e' un gigante se comparato ai nani senza gambe intasanti lo scolo del cesso politico e mediatico italiano. A me Berlusconi sta sulle palle, ma cio' che e' vero e' vero!
RispondiEliminaLe Europee. Io me ne son sbattuto i gioielli: sacramente e santamente non votai. La mia una presa di posizione: priva di emozione. Ben oggi (caso volle) discettai a pranzo con un tizio, manager di una grande multinazionale: giovane, deciso, prestante, che per moglie ha una graziosa tedesca di pura razza la cui nonna era moglie di un ufficiale delle SS.
Il tizio mi confido' anche di aver votato alle passate politiche per Casa Pound, nonostante un'educazione ricevuta di stampo comunista. Cominciai allora a discettare su "certi temi" non "alla page" (preferisco tale termine al "politically correct" che ha letteralmente sbriciolato il pistolotto). Ecco, dopo poche mie battute il tipo strabuzza gli occhi: vacilla, ritratta, boffonchia... Ma come: e la nonna nazista? E la moglie di puro pelo ariano?
Sto giro di parole per dire che il poppolo non ha mai avuto un progetto. Neanche l'intellettuale se e' per questo e quasi mai pure la classe dirigente. La chiesa si e qualche "gigante" in passato hanno avuto una chiara visione dei fatti. Acqua passata. Ma1 noi? Io e te cioe'! Che idea o progetto abbiamo? Certi uomini da soli hanno sconvolto il mondo, sbattendosene le palle!!!
Per loro vivere equivaleva a morire! Questo mi chiedo, pensando a me, s'intende (chi pensa da se pensa per tre).
La vera operazione magica fatta in questi ultimi duecento anni (Evola direbbe in questi ultimi mille anni) e' stata la sovversione della vita attraverso la cosi' detta "scienza" e le cosi' dette "utopie". Non e' vero che la gente vuole questo mondo. Semplicemente ha visto solo questo mondo, e a questo e' stata ferocemente indottrinata. Oggi mi son fatto un regalo: un bel bowie (coltello dei pionieri americani) tradizionale forgiato, partendo da una vecchia lima, da un tipo che vive in una qualche montagna selvaggia degli Stati Uniti. Penso che tornera' utile prima o poi.
Uguccione l'Eremita Comico, imprenditore per caso e nemico del Pierrot o Pulcinella o non ricordo chi...
Berlusconi rispetto a Zingaretti è simpatico, anzi: mi è parecciho simpatico. Su certe cose aveva addirittura ragione. Poi è quello che è ...
EliminaIl poppolo bue facesse un po' quel che cavolo gli pare ... Fra dieci anni non ci sarò più assieme al blog, la mia biblioteca, il mio ricordo e tutto il resto.
Vale anche per me
EliminaSei curioso ? Io tanto
I giorni contati di Petri é un capolavoro
RispondiEliminaE Randone da Oscar.
EliminaGrandi film Alceste, grandi film. Salvo Randone, che attore… il Militina. Ho visto molti film di Elio Petri, anche "I giorni contati". Nel vedere certe pellicole mi prende una malinconia per qualcosa d'indefinito eppur certo, solido. Ho vissuto soltanto gli ultimi scampoli di un'italia ancora Italia. Ne ricordo vivamente i paesaggi, le atmosfere, i colori e le ombre. Una cosa che mi manca molto, per esempio? Le stazioni dei treni colme di militi di leva… un ricordo bellissimo. Gli ultimi scampoli di una veracità, di un modo di essere, di vivere. Come mi mancano molto gli stessi treni, i veri treni, quelli con gli scompartimenti. Il treno per me è stato un amico, un caro amico per anni. Italo invece mi fa schifo. Chiacchiere tutto il tempo del viaggio sfrecciando a 300 km/h fra barriere antivento, supersilenzioso altrimenti coprirebbe le chiacchiere che ti propina di continuo.
RispondiEliminaPer comprendere come gira e girerà il mondo prossimamente sono molto più efficaci gli spot pubblicitari che non tutto l'ambaradan politichese. Gli spot sono sinceri, basta saperli decifrare (e non è così difficile); semplicemente ti dicono: "Ecco quello che sarai, ecco quello che sarete". Idem per quello che tu riporti dell'affitto a Gucci dei Musei Capitolini. Nel 2014 mi pare Renzi fece lo stesso a Palazzo Vecchio, allestendone i saloni per sfilate di moda. Questi sono i veri segnali, i sentieri tracciati che verranno percorsi. Il segreto di ciò sta nell'avvenire sottotraccia, non sono fenomeni sovraesposti come il baraccone della politica, le elezioni, Salvini e Di Maio e ciurma varia. Il potere sà essere snello e agile, ammaliante e discreto. Come diceva il caro amico al povero Fantozzi:"Questa è classe, coglionazzo, classe!". Prendi gli spot sulle auto ibride, per esempio. In superficie pubblicizzano un veicolo ma appena un po' sottotraccia ti presentano come stai per essere, per diventare. E con tutto il bagaglio polcor ecologista di sti due coglioni per di più, perché vuoi l'auto ibrida e continuare a strafogarti d'agnello a Pasqua? Eh no cocco mio, c'è tutto il pacchetto da prender su! Quanta gente ho visto letteralmente stravolgersi nel giro di pochi anni. Involucri riempitisi di garbo omologato UE, a norma di legge, certificato dop.
Crumbo
Non posso che concordare con te, nostalgie incluse.
EliminaLa pubblicità, la pornografia e i telefilm ci dicono come ci comporteremo.
Il resto sono sciocchezze.
A riprova di ciò basta guardare i volti dei film di cui si discorre e le facce di oggi. Alla faccia, è il caso di dire, della mutazione antropologica.
Cari Alceste e Crumbo...come avete ragione, ah come avete ragione!!
EliminaHermannus Contractus
Chi si ricorda i ragazzi del genio ferrovieri che durante gli scioperi generali indetti dalla triplice si adoperavano per
Eliminamantenere un minimo di servizio?
Ora sono praticamente dei
mercenari al servizio dell' impero dotati di giocattoli
costosissimi pagati da pantalone e da mutandone.
Pino
Giusto Alceste, guardiamoci in faccia. Si tratta di mutazione antropologica che di certo non e' evoluzione come piace sognare alla scienza.
EliminaComunque, evoluzione a parte, L'ombroso aveva ben detto che trattasi di marcatori fisiologici di determinate caratteristiche psicologiche, e di compensazione biologica a determinati eccessi o mancanze. Esistono delle corrispondenze fisico psicologiche? Se si, quali sono quelle suggerite dalle facce odierne, che notiamo differire da quelle dei nostri nonni? Meglio non indagare oltre va.
Ise
Lo diceva Mishima e prima di lui un po' tutti gli uomini avvertiti: la pace infrollisce ... cambia la struttura umana ... i nasi ... la gobba ...
EliminaChi galera non fa libertà non
RispondiEliminaapprezza.
Un mondo senza galere? L'impero Usa-anglo-sionista è di per sé una galera, l'Italia è una galera.
Ecco uno dei tanti sopprusi
della galera Italia:
http://www.educabimbi.it/togliere-un-figlio-alla-madre-giudice-dei-minori/
Pino
Se togli la vera galera poi ti trovi in una galera vera.
EliminaSempre più vicina
RispondiEliminaè l’ora della mia morte
mentre mi risistemo il volto, divento come prima,
come prima dello sviluppo, con i capelli diritti.
Tutto ciò è morte.
Nella mente vi è un esile vicolo chiamato morte
ed io mi muovo lungo di esso come
nuotando nell’acqua.
Il mio corpo è inutile.
È disteso, accucciato come un cane su un tappeto.
Si è arreso.
Anne Sexton
Morire è un’arte, come qualsiasi altra cosa.
Io lo faccio in un modo eccezionale
io lo faccio che sembra un inferno
io lo faccio che sembra reale.
Ammetterete che ho vocazione
- Sylvia Plath
Virginia Woolf, Marina Ivanova Cvetaeva, Amelia Rosselli, Sara Kane,solo per fare alcuni nomi. Sylvia Plath e Anne Sexton...
Loro lo hanno fatto! Donnette, come disse Pavese, con il coraggio di uccidersi
.
Noi/voi, invece, poveri schiavi inutili.
Ma in fondo il potere non inventa nulla, usa sempre gli stessi strumenti adeguati ai tempi....il vecchio panem et circenses, né più né meno.
RispondiEliminaGranaglie e Champions...cocktail fatale.
Un conoscente ha cambiato auto....macchinone da 30 mila euro che non potrebbe permettersi, ma convinto a firmare il contrattino per 36 rate a 270 euro e poi MAXI rata finale oppure rinnovi il prestito per altri cinque sei sette anni e ti cambiano la macchina così si ricomincia da capo.
Il sistema è di legarti mani e piedi, trasformarti in un debitore per sempre, ingolosendoti con lo smartphone di ultima generazione, l'auto che si guida da sola e ti fa i massaggi per tenerti sveglio mentre bestemmi in mezzo al traffico....buttando nel cesso tempo che potresti passare con la tua famiglia o coltivando la tua anima, la tua conoscenza.
Non ne usciremo, l'esperienza umana in questo pianeta durerà per altri cento, duecento, mille anni poi ci estingueremo per autoannientamento o perché sono cambiate le condizioni di vita sulla terra.
Così come è stato per milioni di anni e così come sarà per altrettanti milioni di anni.
Il buon Salomone nell'ecclesiaste aveva previsto tutto.
L'uomo sarà un brufolo nella storia dell'universo
Amen.
EliminaTroppi coglioni in giro, troppi ... che ci faranno col macchinone dentro le città ...
Digitate" rassegnazione e fastidio" lei alceste e' scorretto il suo mantra e' dopo di me il diluvio" con uno spirito raziale simile possiamo pure dire addio anche all'ultima tenue speranza allora tanto vale riaprire non solo I Porti ma anche le Porte di casa per farci dare una calcatina alle donne dalle risorse Della Boldrini che non vedono l'ora ,si capisce che il nemico e' troppo forte ma quel che lei e I suoi utenti malignamente sottointendono con tante allusioni e' di disertare moralmente ahh questo mai ! boia chi molla bisogna rispolverarlo questo motto del ventennio almeno sul Web siate CIO per cui siete stati creati, fascisti razzisti sicuro al100% lo diceva anche flaiano io l'ho compreso tardi ho dovuto stordirmi a forza di tomi gesuitici
RispondiEliminaFlaiano e' quello che disse anche:
Elimina'Se non si è di sinistra a vent'anni e di destra a cinquanta, non si è capito niente della vita...'
Peccato che non ha fatto in tempo a dirci cosa si e' a ottant'anni, quando il nastro di Moebius ha finito il suo percorso per tornare al punto di partenza. Io, solo per la curiosita', almeno una quaratina d'anni ancora sintonizzata su questo canale sottostimato ci sto volentieri, se mi sara' permesso ovviamente.
Ise
Vaste, Lei ha il benedetto dono di non capire niente di tale blog.
EliminaAggiungerei anche che, oltre al dono di non capire niente del Blog, Vaste ha anche quello, ancora più benedetto, di non riuscire a mettere in forma scritta il proprio pensiero affinché i lettori, malignamente, lo comprendano. Ammesso che di pensiero si tratti, ovviamente. E' certamente colpa mia ma francamente non ho capito il senso del suo commento.....
Eliminahttps://youtu.be/jxMNm2cnSKM
RispondiEliminaAh ah Sed: fondiamo io e te un partito purulento! Io faccio il capo e tu l'ideologo. Ovviamente senza scopiazzare neanche dal passato, cosi' li facciamo rodere il fegato per mancanza di reato!
Qui sottovalutano costantemente e perniciosamente un dettaglio: l'uomo!
Uguccione Revolver dei Guappi non Guelfi
Bekkettianamente Vaste Vade Retro
RispondiEliminaCari fedeli, vi dono una fiches omaggio per uno dei canali youtube top per comprendere il disastro italico e dell'occidente. Si parla di bielle, pistoni, cavalli hp, auto ibride...
Greg Garage
https://youtu.be/cIwSQeXJWp4
Antoine Deborde, contrario alla filosofia ibrida e invertita dell'auto ibrida ed elettrica, a sua volta grimaldello tecnologico per l'avvento, nella societa' femmina, dell'auto elettrica ovvero silenziosa, eco, smart, connessa, inclusiva, femminile di un femminile pero' moderno cioe' abortista, LGBT, pro migrantes ecc...
Ma si lo so che e' inutile che LA parte dell'oracolo di Delfi spetta a lei di diritto quante volte tutte le volte che le pare pero ' mi dispiace potro' bene o devo solo sperticarmi per adularla proprio perche' mi aspetto da voi di vedervi come" Brazil" il Film e invece vi vedo piu da " tutti a casa " altro film , e poi io e lei alceste non ci capiamo colpa sua che mi considera un marmittone moscone da provincia , sawadee kap ! Non LA disturbo piu' non sia mai che qualcuno si possa svegliare dal coma demenziale in cui siete caduti ,au revoir shoshanna !
RispondiEliminaCerto che si poteva essere più chiari ...
EliminaCome "messaggio d'addio" è piuttosto sconclusionato.
Si ha l'impressione che si tratti di un troll ... Non uno di quelli del Signore degli anelli, un troll non di caverna, ma un maoderno troll di rete!
Eugenio orso
Max Dewa o Sed Vaste è un burlone ... mi avrà detto addio dieci volte. Ormai si è affezionato.
EliminaCome troll non varrebbe na cippa! Il Vaste va invece coltivato, a mio parere. A modo suo e' una grande e nobile anima! Lo percepisco. Cita pure Brazil...
EliminaLancio una petizione pro-Max Deva alias Sed Vaste ecc.
Uguccione Antipa l'Erode Pignoni
Greg Garage di un'ora fa: da ovazione!
RispondiEliminahttps://youtu.be/CipuqvM3zlI
Antoine Deborde
Qualcuno sa se si stanno
Eliminaprogettando mogli ibride?
E se fanno uno sconto sulla
rottamazione?
Sono abbastanza vecchio da poter affermare che già negli anni 60 in tutto il mondo furono inventate auto del genere, alcune con tecnologie misteriose i cui brevetti venivano comprati da multinazionali e poi occultati, oppure il governo opponeva il segreto
militare e se ne appropriava, alcuni di questi inventori divennero missing, altri morirono in circostanze dubbie, ora ci vogliono vendere questi bidoni da grande fratello
dirottabili a piacimento da remoto per investire persone o per far schiantare contro un muro
gli occupanti, mah.
Pino
Dall'auto per il maschio all'auto per il cane via donna.
Eliminahttps://youtu.be/Mpxu5lgN5zw
Un'altra perla di Greg Garage
Antoine Deborde
Finalmente!
EliminaMi sento meno solo, a sapere che altri non ne possono più di auto da salone di bellezza... e il cruise control e il navigatore e i sensori per la pioggia - caso mai qualcuno, troppo impegnato al cellulare, non si fosse accorto che si è messo a diluviare.
Del resto l'adrenalina della guida porta all'aumento di testosterone. Bisognava pur risolvere questo increscioso problema.
Niente più scalate alla dio-ti-fulmini prima di un sorpasso.
"La società unanime sta domandando agli uomini di rivelare la femminilità che è in loro. Con sospetta, morbosa e stupefacente buona volontà gli uomini stanno facendo del loro meglio per mettere in atto questo programma ambizioso: diventare una donna come le altre. In sostanza per superare i propri istinti arcaici. La donna non è più un sesso, è un ideale" (Eric Zemmour)
E la cosa che piu' mi fa imbestialire e' che ste zoccole di donne (tutte), tutte zitte, tutte complici della distruzione del maschio attuata su tutti i livelli! Il mio prossimo progetto e' un'otto cilindri a benzina Ferrari, usato ovvio e carrozzeria Pininfarina, no le robe oscene che girano oggi da quelle parti a Maranello! E quella macchina consumera' benzina e inquinera' un botto, ma sempre meno di una merdomacchina femmina elettrica o mariconeibrida ma polcor: la mia prossima macchina urlera' come un leone feroce e affamato di tutto!!! La voglio pensata e fatta in Italia, quando ancora si facevano le macchine da sogno, da uomini con le palle per maschi testeronici: fanculo lo sterzo elettrico, fanculo le ex mogli, fanculo le mogli, fanculo le amanti, fanculo le merdomacchine ibride (genderfluid) tedesche, francesi, italiote fatte dai robot ecc. o elettriche (fregna di legno) che sei attaccato a mamma Enel via cordone ombelicale (il cavo e la spina che, a ferragosto ed in coda sulla Berlino-Salerno, vi seviranno quando la vostra merdomacchina elettrica con batteria al veleno si fermera'). Tu maschio imbecille ed imbelle col tuo schermo 24 pollici al posto del cruscotto ti potrai fare le pippe guardando Cicciolina virtuale (quella vera non fa per te) nell'auto elettrica telecomandata da un'intelligenza di silicio piu' cogliona della tua mentre te ne torni a casa dal tuo aguzzino! Perche' tu maschio sei ormai inutile. Tu sei eliminabile come un feto indifeso che finisce nelle sgrinfie di qualche femmina pro-europaplannedparenthood no Robinud o giu' di li'! Fanculo Gaia, fanculo Greta, fanculo 5 stalle, fanculo tutti gli insetti a cominciare dai grilli di merda: fanculo tutti i politici che ci stanno inculando, tanto per usare l'ennesimo francesismo, mon Dieu!!!
EliminaAntoine Deborde nel suo saggio filosofico: "L'odore dell'olio del cambio vale 1000 fiche moderne".
Grande Antoine!!!
Eliminahttps://giphy.com/gifs/reaction-mood-l9Tllo1thElT5gvVOU
Pino
https://youtu.be/exg47RisUZA
EliminaA voi cari fedeli. Gregoretti d'anata, come piace anche ad Alceste.
Antoine Deborde
Che la macchina sia simbolo di libertà o status symbol è entrato nella testa della gente dopo 100 anni di battage pubblicitario in quel senso...ora si svela oggetto per quel che è .....a qualcuno...forse
EliminaSucatelo populnazionalusti da 5gcom 24! E Salvini il maialotto maialetto con tutto il prosciuttame ormai (e sempre) sulle poltrone del sottopotere! Le vecchie categorie sono sconvolte nel profondo. Razzismo? Intolleranza? Via i negher? Oppure l’italico ormai ultramondano volemose bbene... tutto stravolto! Ma quale razza! La mia? Oppure la tua? O quella del vicino di casa... Mescola mescola chi c’a il mestolone fra le mano e tu che fai? Sei mescolato, per forza sei mescolato. E mentre sei mescolato strilli:”negro, frocio, schifoso transex ebreo Comunista!!’”. Bene bene, proprio bene. Guardarsi in faccia e vedere l’allegoria, la vecchia- la nuova- la futuristica allegoria. E allora, almeno per il senso del dovere, suchiamolo per bene. Crumbo
RispondiEliminaIo direi che fra un paio di anni potremmo essere morti.
RispondiEliminaI falsi rivoluzionari 5stalle e sega (ex nord) sono stati "ammessi" dall'élite finanz-globalista-giudaica al governo dell'Italia proprio per portare la (eventuale, eventualissima ...) protesta popolare (insurrezioni, disordini a sfondo sociale, etc.) su un binario morto e gestirla, evitandola, grazie a un governo "populista" e "euroscettico" ... che, però, mi pare del tutto innocuo e non mortalemente pericoloso per il potere effettivo dell'élite.
Non a caso, attraverso il basista istituzionale della troika Mattarella hanno imposto due ministri chiave, per stare tranquilli: Tria e Moavero Milanesi.
L'infliltrato successore del criminale Napolitano, l'agente all'Avana di Bruxelles, dei Soros e dei neocon ha fatto il suo dovere di collaborazionista/basista nelle istituzioni italiane, imponendo per c/padroni il ministro dell'economia e quello degli esteri.
I due falsi rivoluzionari "vorrei ma non posso" hanno piegato la testa ... e, come misure di governo, hanno agito soltanto in funzione elettorale, senza mettere veramente in discussione l'"austerità", le politiche ultra-liberiste, le "alleanze internazionali" imposte all'Italia, la più pericolosa delle quali è la nato (seguita dall'eurolager).
Nel frattempo, l'infame piddì non ha fatto praticamente nulla e ora, essendo sopravvissuto alle ridicole elezioni europoidi (44% di non votanti, di brogli non si parla ...)si prepara a tornare.
Basta guardare la faccia (di merda) ridanciana e gongolante della nullità Zingaretti.
Sono certo che dal 2020, cioè fra meno di un anno, saranno spariti, per "difficoltà di bilancio" e una nuova ondata, questa volta letale, di "austerità", sia i falsi cento punti salviniani sia il simulacro a base ridotta del sussidio di povertà 5stallatico.
In questo senso, possiamo affermare che i per i prossimi due anni saremo a posto, se non proprio già morti.
Cari saluti da un vecchio blogger in disarmo
Eugenio Orso
Buonasera, caro Orso nonostante il disarmo potresti riprendere (con cautela) a scrivere qualcosa qui ... sarei felice di puublicarla.
EliminaSono tutti finti rivoluzionari, se non complici. La gradazione di colpevolezza è diversa, ma, a questo punto, nemmeno mi interessa più ... se dovessi tirare giù qualcuno dalla torre andrei a sinistra, ma cosa importa più? Sono tutte minchiate ... a partire dall'uomo del rinnovamento Foa ...
Alce', intendevi Arnaldo Foa?
EliminaAh ah ah.
Uguccione Smartphone Gainsburg Von Fustenbrock
Caro Alceste,
RispondiEliminada quel che dici sugli italiani satolli sembra che i prossimi due anni saranno un periodo buono per visitare l'Italia e rivedere almeno qualche sorriso in giro, seppure ormai deformato dall' incalzante mutazione antropologica e dalla piorrea che ha allungato ed esposto eccessivamente i canini (piorrea: tipico malanno da rabbia repressa, da curare infilando due aghi nella bile e nella milza, disse il vecchio saggio cinese).
Sul segreto della devastazione sono d'accordo:'Il vampiro riesce a nuocere solo se invitato dalla stessa vittima'.
L'occidentale medio forse non vuole piu' vivere, vuole defilarsi da tutto, deresponsabilizzarsi, delegare ogni fardello ed eliminare quello che lui stesso e' diventato per il mondo e per i suoi simili. Fa bene cosi', se non riesce ad invertire la rotta del suo comportamento.
All'Occidente opulento manca il senso del sacrificio che la vita richiede. Non credo per mancanza di guerra quanto di poverta' e dolore vero.
Si dovrebbero cercare maestri nei poveri scalzi del mondo, ma non quelli che desiderano e chiedono scarpe in regalo per essere come gli altri. Piuttosto quelli che le rifiutano se gliele regali.
Cosa significa Occidentalizzare: accendere la fiammella del desiderio. Indurre a desiderare sempre piu', sempre oltre, senza mai essere soddisfatti di quel che si ha. Certo, facile a dirsi a pancia piena. Eppure un tempo in Oriente si usava quasi esclusivamente ringraziare, sempre, per quel che si aveva, senza troppo ambire. Prima di un pasto frugale, si ringraziava per il cibo. Dopo aver svolto un lavoro, si ringraziava chi aveva lavorato con te. Al momento giusto, si ringraziavano i genitori per i sacrifici fatti...era tutto un ringraziamento. Desiderare ancora altro era un lusso per pochissimi, e soprattutto era ritenuto superfluo, se non nocivo. Ora non e' piu' cosi'. Non basta piu' avere in base alle proprie capacita' e ai propri reali bisogni, occorre abbondare, ed e' scontato, non si ringrazia di nulla.
Credo che sei riuscito a farti capire sul basso continuo della morte. Fellini era il mio favorito, esattamente per la sua leggerezza e visione d'insieme.
Un caro saluto,
Ise
L'occidentale non sopporta più sé stesso, rifiuta tutto di ciò che è stato. Così facendo si rende ancora più disgustoso allo specchio ... è un circolo vizioso ... gli dicono: eri un colonialista razzista! E lui abiura. Poi abbraccia la bontà, ma la bontà continuata lo aliena e diviene cupo, ridanciano, fatalista ... non si riesce a guardare in faccia ...
EliminaAzz...
EliminaVerissima e crudissima risposta di Alceste.
EliminaPer Ise: una volta anche noi rifiutavamo le scarpe, mi si consenta poi di aggiungere, che la guerra del potere é sempre stata questo, far accettare a qualcuno scarpe non necessarie, anche con la forza, a prescindere dai lati del globo. Ora uccideremmo per averle, le scarpe.
Quello di cui tu parli é quello di cui ci sarebbe bisogno...quando in Queimada il ribelle rimanda indietro il vino che l inglese Sean Connery gli aveva mandato insieme al cadavere dell ambasciatore scrivendo "non bevo più ingles". Il problema é che qua si sbevazza...di tutto....
EliminaCaro Sitka,
EliminaSincronicamente ti ho gia' risposto nel commento piu' in basso.
La penso come te. L'Occidente di cui parliamo e' solo un simbolo, non siamo noi individualmente. Ci e' toccato essere i primi ad assaggiare l'inganno del potere. E siamo all'ultimo stadio dell'abbrutimento, quello che descrivi tu: uccideremmo per avere le scarpe inutili. E sicuramente daremmo la colpa del nostro comportamento a qualcun'altro, al potere che ci ha ingannati di sicuro. I tre minuti di odio funzionano benissimo perche' tutto si trasformi e nulla cambi.
Un caro saluto,
Ise
Sitka,
Eliminadi nuovo in sintonia. 'Non bevo piu' inglese' dovrebbe essere la giusta reazione, anzi la non-azione da adottare, prima ancora di dover ricorrere a reazioni varie e tardive! Ma siamo sempre li', nel circolo vizioso, vince il comportamento pseudo-vincente e pubblicizzato, quindi tutti a sbevazzare appassionatamente...
Ise
Cosa ne pensate del caso professoressa palermitana? Oppure della probabile fusione tra gruppo FCA e gruppo Renault! Saltano fuori come da un cilindro magico certe questioni, ti vengono buttate lì. Il modo il cui il potere comunica ai fruitori le proprie mosse è molto interessante. Non è proprio vero che sia solo una faccenda di panem et circense. Dopo i totalitarismi sa occuparle proprio tutte le posizioni. Centralità/mobilità avanguardia/retroguardia. È impossibile “insorgere” contro questo potere, permeerebbe la stessa insurrezione. Ha ragione Alceste il potere sta realizzando la sua utopia. Non è una finanziaria, un rimpastone di governo o scemenze complottistiche. L’utopia sembra voler unire quello che millenni di civiltà degne e grandiose hanno sempre ritenuto non unificabile. Il Bene è il Male, il giusto e l’ingiusto, vero dal falso, esatto dall’errato e Il sano dal malato. Crumbo
RispondiEliminaSe abolisci il confine allora ciò che viveva separato non vive più. Il Bene non riesce a sussistere come Bene; e lo stesso avviene per il Male. Lo stesso per la pazzia e la sanità mentale, il bello e il brutto ... l'abolizione del confine lo ottieni col mondo al contrario ...
Eliminapiù su ti ho chiesto se sei curioso e ti ho detto che io lo sono molto, pensavo a questo mondo senza confini, dopo la morte ovviamente; all'assenza della materia che annulla le antinomie; "Il Bene non riesce a sussistere come Bene; e lo stesso avviene per il Male" quindi cosa percepiamo l'Uno? Lo Zero ? Dobbiamo tornare per nostalgia dell'imperfetta percezione.
EliminaIl mondo senza confini te lo fanno vivere giorno dopo giorno.
EliminaOgnuno oggi vive come se il Bene non esistesse poiché stanno abolendo il Male.
Nessuno sa più cos'è sé stesso in realtà. Senza un parametro di riferimento cosa sei? Niente. E infatti da niente ti trattano.
Dopo la morte non si percepisce nulla quindi non mi dilungo.
Però è bello vivere come se ci fosse qualcosa ad aspettarci. Questa è l'essenza della tragedia.
A proposito di Classici
RispondiEliminaIndro Montanelli su Marco Aurelio:
-Già vecchio prima della cinquantina in mezzo a tanti triboli, il galantuomo Marco, roso dall'insonnia e dall'ulcera di stomaco, non faceva in tempo a riparare un guaio che un altro ne cominciava. Ora erano le tribù germaniche che dilagavano verso l'Ungheria e la Romania. Quando Marco si mise alla testa delle legioni, molti sorrisero: quell'omino fragile e macilento, costretto a una dieta vegetariana, non dava affidamento come trascinatore d'uomini. E invece poche volte i legionari avevano combattuto con tanto impeto come fecero sotto il suo comando. Quest'uomo di pace fece la guerra, per sei anni, battendo uno dopo l'altro i più aggressivi nemici: i quadi, i longobardi, i marcomanni, i sarmati. Ma quando, dopo una giornata di battaglia, si ritrovava solo con se stesso, sotto una tenda di semplice soldato, apriva il quaderno delle Meditazioni e scriveva: "Un ragno, quando ha catturato una mosca, crede di aver fatto chissachè. E così crede chi ha catturato un sarmato. Nè l'uno nè l'altro si rendono conto di essere solamente due piccoli ladri". Però il giorno dopo ricominciava a combattere contro i sarmati.-
Non conoscevo questo passo di Montanelli. Perfetto per descrivere lo stato d'animo della Classicità: disprezzo del mondo, fame di vita nel mondo. Sapere di essere nulla e vivere, nonostante tutto ... questa è l'unica morale occidentale.
EliminaSempre estratto dalla Storia di Roma che sto leggendo...sono d'accordo, è la nostra unica morale. E l'unica giusta, peraltro.
Elimina"Sapere di essere nulla e vivere, nonostante tutto ..." Questa morale è talmente saggia che la vedo bene in bocca a un toro seduto, a un cherokee che ne so io, a un azteco, a un navaho, a un aborigeno...ed è stata anche la nostra... in fondo siamo anche noi vittime, grandi vittime certo, ma alla fine ci hanno fregato con le perline e gli specchietti pure a noi.
EliminaCaro Sitka, noi siamo un po' vittime ed artefici al tempo stesso, alla fine chi ci ha fregato? (lo so che fa parte del modo di dire, ma andando in fondo alla questione si rischia di raggiungere il paradosso). Davvero non si poteva fare a meno degli specchietti? Li abbiamo accettati, desiderati, senza porci domande. Siamo diventati noi stessi specchietti riflettenti lo stesso inganno che rivendiamo ai nostri figli o a chiunque sia diverso nell'agire e metta a rischio il nostro status quo.
EliminaIl fatto e' che una volta riconosciuto l' inganno, bisogna superarlo, non si puo' continuare a sentirsi ingannati per sempre, a maggior ragione se si e' capito l' inganno.
La triste verita' e' che nessuno, proprio nessuno, e' disposto a staccare la spina, metaforicamente e letteralmente, a rinunciare alle sue abitudini, comodita' e convinzioni. Credo che o ci si fa una ragione di questo, o non si va da nessuna parte, il loop si nutre anche di questo.
Un caro saluto,
Ise
Una ragione di cosa? Che nessuno é disposto a staccare la spina o che ci siamo fregati da noi? Vere entrambe...
EliminaHai descritto perfettamente ciò che penso e che mi angustia in questo scorcio di vita. Non ho nulla da aggiungere a questo resoconto magistrale. Mi viene in mente solo la scena del salone da ballo con l'orchestra che suonava, mentre il Titanic arrivava al suo epilogo. C_F
RispondiEliminaCaro Alceste, su Comedonchichotte stanno scrivendo che sei un vecchio pensionato che può permettersi di parlare così perché gode di un mondo e di privilegi che non esistono più. Hahahahaha
RispondiEliminaPensionato no di certo, privilegiato nemmeno, vecchio forse ... se 50 paion pochi ... Tuttavia, per assurdo, ammesso che fossi un vecchio pensionato privilegiato e arrogante ciò non toglierebbe valore alle mie parole ...
EliminaMa... ma sei piu' ziovin di me Alce'? Magari siamo "classe". Anno?
EliminaUguccione Petardo da Castelfidardo
Io pensavo che neanche ti pubblicassero più ... quelli non capiscono una mazza...vogliono il sole ps. Grande analisi sul sole e il berlusca vecio
EliminaPendono dalle labbra di pariolini con la passione del golf, basta che gli danno quello che cercano.
Elimina2019 - 1969 = 50 .. in vista per i 51; e poi oltre Giove e l'infinito ...
EliminaNon si può piacere a tutti, Sitka, anche se personalmente non capisco né mai capirò la maleducazione liquidatoria di alcuni ...
666... lo sapevo! Ah ah ah: son pi vecio de ti de tre ani ostregheta! Rispetto per i piu' anziani perbacco! Che, quando son vecchi, non si capisce come possano essere saggi se im giovinezza e maturita' furono coglionazzi!
EliminaUguccione Gualtiero Galeazzi Strombazzifolli, direttore de: "Il Peto Quotidiano", il cui vicedirettore e' stato visto servire ai tavoli dell'ultima riunione segreta dei sadomodernisti, tenutasi presso il night: "Group Bambiberg"
Alceste, infatti mi sono permesso di rispondere a uno di quelli che in realtà sei giovane.
EliminaProprio giovane no. Come diceva Totò a proposito dello spasimante della figlia (Peppino De Filippo): "maturotto".
EliminaCaro Alceste,
RispondiEliminaciti Berlusconi come esempio di uomo politico superiore agli altri e poiché ho molta stima dei tuoi punti di vista, desidero sapere cosa ne pensi di quel "coupe de theatre" dell'aggressione che Berlusconi subì nel 2008 con la statuetta del duomo di Milano lanciatagli in faccia da un certo Tartaglia. Analizzai quell'episodio con uno scritto, prima ed unica mia esperienza divulgativa, che fu pubblicato sul sito Comedonchisciotte (https://comedonchisciotte.org/?s=riesaminiamo+berlusconi)
Il mancato smascheramento di quell'aggressione da parte di un qualsiasi avversario politico di Berlusconi, né da parte di un qualsiasi giornalista, mi diede la piena e definitiva consapevolezza dell'enorme raggiro perpetrato da tutta la politica ai danni di tutte le persone. L'unica voce che in un contesto politico si levò per denunciare la pantomima di quell'aggressione fu quella di Gioacchino Genchi in un congresso dell'Italia dei Valori del 2010. Subito dopo però Genchi ridimensionò le sue affermazioni probabilmente per pressioni ricevute.
Ci fu anche l'episodio del cavalletto se ricordo bene ... Berlusconi, non vorrei si equivocasse, è quello che è, un ribaldo, non certo il salvatore della Patria ... e però rimane un Italiano, a differenza di Zingaretti e Salvini, i vincitori della farsa ... Sull'episodio non so cosa dire, forse è un fake forse no ... l'aura della pagliacciata rimane forte .... magari si tratta di un semplice e tipico caso di isterismo sinistrato.
EliminaIl "progresso" che avanza:
RispondiEliminahttps://www.lastampa.it/2019/06/03/societa/addio-notti-stellate-arrivano-nuovi-satelliti-e-la-pubblicit-scritta-in-cielo-zbAPgDtEAXpoo2gulmYsUN/pagina.html
Pino
Gentile Pino, sono le supercazzole che ci stanno rifilando dopo lo "sbarco sulla luna", Startrek, Elon Mask (maschera?) ecc.
EliminaL'umanità una volta era soggiogata da chi "comunicava" con la volta celeste.
Oggi da chi "spara razzi sulle nubi" e spara supercazzole così sconnesse, tanto l'umanità è sempre più cogliona, da essere addirittura comiche.
Dopo la kermesse "sbarco su Marte" che tutti hanno già dimenticato, dopo la Supercazzola col buco nero che tutti hanno già dimenticato, adesso è l'ora dei satelliti che oscurerebbero le stelle...
Tra una settimana lei avrà già dimenticato questa supercazzola, ma ecco che ne avranno pronta una nuova, sempre più inverosimile: l'obbiettivo è, da 50 anni a questa parte, di parlare comunque dello "spazio", tenendo l'umanità in una sorte di "allarme cognitivo dell'inverosimile" a riguardo, tanto il pirla medio a malapena sa allacciarsi le scarpe: vuole che capisca qualcosa di ciò che gli viene propinato?
Ma dai...
In fondo, sparavano meno stronzate i nostri avi che sognavano Dei e Dee, Santi e Sante.
Sull'argomento ho già detto troppo nel passato: ognun per se!
Si preoccupi piuttosto della gentile spruzzate di merda che quasi quotidianamente viene irrorata in tutto l'occidente, soprattutto sui nostri cieli, con la formazione di "cieli chimici" con nubi o foschie o condizioni meteo mai viste.
Certo, non vogliono farci più vedere il sole: il sole è vita e noi dobbiamo venir sfoltiti.
Una volta i contadini sapevano scrutare il cielo: dal cielo veniva la loro sopravvivenza! Conoscevano le nubi ed il cielo terso, scrutavano le stelle, osservavano l'orizzonte: avevano un'idea ben corretta dell'universo.
Poi arrivarono le orde degli scienziati teoretici, e la Nasa (con Roskosmos, ovvio).
Oggi siamo tutti cretini a scrutare il cellulare e le supercazzole via web, compreso in primis le supercazzole spaziali e meteo!
Supercazzole al cubo!!! Io son tornato a scrutare il cielo e a pormi delle domande! Io non l'ho mai visto in cielo un satellite! Sembra che ci siano (secondo la NASA) milioni tra "satelliti" e detriti nello spazio, ma la ISS vola a 27.000 km all'ora (ha idea di cosa voglia dire questa velocità? Si guardi la velocità di un proiettile all'uranio starato da un cannone magnetico... Proiettile all'uranio, no un trabbicolo di alluminio e mastice...), nello spazio e tra i detriti e ci arrivano quadretti, tra gli astronauti nella navicella, di azioni surreali. Tutti col sorriso: tutto bene, tutto bello, zero problemi, nel vuoto assoluto, a 2000 gradi centigradi esterni, in mezzo ai detriti slalom spaziale, 27.000 km all'ora...
L'umanità si sta definitivamente rincoglionendo al cubo e non sa più connettere la realtà con le allucinazioni psichiche!
Torni a scrutare il cielo e a studiare la fisica di base: vedrà che le si apriranno orizzonti incredibili!
In alternativa, si connetta con la Nasa attraverso lo Smerdphone: è consolatorio quasi come pregare!
Cordiali saluti.
Antoine Deborde
Si, in effetti il banner pubblicitario spaziale mi
Eliminasembrava strano.
È vero quello che lei dice, in effetti più la supercazzola è surreale più ci si crede.
Pino
Oggi mi sono alzato con un dolore al petto,forse dovrei andare in ospedale a farmi vedere,ma questo dolore tenue mi piace e nemmeno mi spaventa,quasi mi culla quando ad ogni respiro si fa più penetrante.Dolori intercostali?infarti?valvole affaticate?paranoie?
RispondiEliminaVivere?Oh,mi è arrivato un messaggio,speriamo sia di una topa che mi dia la sensazione di vita...magari me ne vado via con un amplesso.
Minkia alceste ma lei mi prende degli abbagli simili Ma non puo ' non puo' dire certe cose sul nano depravato di Arcore finito a pulire il sedere ai vecchi come pena sostitutiva ad un
RispondiEliminaUn Giusto ergastolo e magari damnation memoriae o meglio ancora al rogo visto che il Nano da massone e' pure amico oltre che di mafiosi anche di quella schiatta di scappellati degenerati del Ghetto , e' frustrante sentire parlar bene del Berlusca vuol dire che scegliere il meno peggio vi appaga , poverini !
Caro Max Dewa,
Eliminadevo dire che lei a volte ha anche il dono di dire pane al pane e vino al vino. Dev'essere l'influsso pratico e
basico orientale.
Non ci credera', ma su quanto qui dice, codivido in pieno.
Ise
Mi riferisco, con l'illazione, al contemplativo dai mille nomi.
EliminaUna povera illazione: io non ho mai votato il Berlusconi, tu sì.
RispondiEliminaQuando calano i sipari si riverginano tutti.
Penso che Alceste intenda dire che in Berlusconi l'italianità -seppur la più spavalda fino al becero- fosse ancora plausibile. Ci si poteva ancora identificare con Berlusconi tramite l'italianità, una italianità già sputtanata ma italianità. Dopo o robot o involucri, entrambi i modelli piuttosto antiitaliani. E pure io , dato che ci siamo, non ho mai votato Berlusconi. Crumbo
RispondiEliminaCrumbo ha compreso l'intima essenza di quel che si dice da sempre da queste parti.
EliminaSenza contare che fra una tavoletta di cioccolato scaduta da due anni e una breccola fresca l'uomo sano preferisce il cioccolato.
Credo di avere inteso quel che voleva dire Alceste, ma non lo condivido molto.
RispondiEliminaPoi identificarsi con Berlusconi?
Ho conosciuto italiani di tutt'altra stoffa, e, sebbene non esistano piu', quelli sono coloro in cui mi identifico e pure l'unica cosa che mi fa ancora dire di essere italiana.
Tra vent'anni potrei rimpiangere Berlusconi? No. Tra vent'anni rimpiangero' sempre quei veri italiani di cui conservo il ricordo, che non intendo sostituire con surrogati.
Quel che dice Max Dewa di Berlusconi e' la verita'. E' stato il nostro traghettatore verso il mondo nuovo, perfettamente inserito nello schema globale, il nocchiero che in vent'anni di compravendita di anime e' riuscito a farci approdare sui lidi angusti e dannati della morale al contrario, farci accettare come normale l'impensabile, come auspicabile l'improponibile. Ha creato l'attuale elite di intellettuali travagliati che non partoriscono nulla pur guardandosi l'ombelico 24h sperando che si espanda. Ha creato l'attuale classe politica, che e' passata per le sue tv pure prima di salire sul palco di Montecitorio, e ci passa senza sosta tuttora. Ha sdoganato le vallette e la donna moderna multitask. Ha firmato l'accordo Italia Usa sul clima per sperimentare sulle teste degli italiani e costui sarebbe simpatico?
Certo, ha indovinato in anticipo sui tempi molte cose, pure che al comando europeo c'erano una serratura inschiavabile e un kapo', per sfuggire dai quali non restava che cornificarli o fare loro cucu'.
Ma questo perche' lui era contiguo a costoro, non certo diverso o opposto.
Tant'e' che e' ancora li', sebbene ora sottoforma di mummia senza neanche piu' i bulbi oculari tanto il vuoto interiore gli ha divorato gli organi.
Potrei anche spingermi oltre confine ed affermare che e' stato l'uomo che ha minato l'identita' dell'italiano al punto di non farci piu' capire chi siamo: ha permesso il sopravvento del lato buffonesco e raffazzonato, sempre presente ma fino ad allora ancora bilanciato da acume, intelligenza, decoro e rispetto.
Mi dispiace ma per quanto il resto della classe politica non sia meglio e possa essere anche piu' viscidamente ipocrita, io il Berlusca in terapia riabilitativa non lo ammetto. Forse meno ipocrita, piu' solare, ma chiaro e luminoso simbolo del compiacimento della propria mediocrita' estesa poi a tutto il paese.
Non si puo' parlare di dissoluzione e poi continuare a fare l'occhiolino agli elefanti della dissoluzione. Non si possono fare sconti, a noi stessi intendo, non al nostro pensiero almeno, lo slittamento del quale ci mette un attimo a diventare uno
scappellamento.
Ise
Non si tratta di fare terapia riabilitativa per Berlusconi. Qui lo sguardo è più in alto, la questione più profonda. Per quanto riguarda la biografia di Berlusconi sono d'accordo con te. Eppure c'è un eppure che sorge a molti, poiché sono in molti a "rimpiangere" Berlusconi. Che cosa hanno in comune Berlusconi, Andreotti, Togliatti, De Gasperi, Craxi, Almirante? E questo primo gruppo che cosa non ha in comune con questo secondo gruppo: Renzi, Monti e robot vari, Gentiloni, Salvini e Di Maio? La vedi in una prospettiva sbagliata se reputi questa disquisizione una riabilitazione di Berlusconi. Crumbo
RispondiEliminaVa bene, nessuna riabilitazione ne' rianimazione per fortuna.
EliminaInfatti la cosa migliore sarebbe imbalsamarlo immediatamente prima che la decomposizione raggiunga le parti visibili, e metterlo sotto teca al Duomo di Mediolanum. Si potrebbero anche applicare due o quattro demoni sulle guglie a sua eterna protezione. Un po' come il destino di Mao, l'altro psicopompo Traghettatore dal vecchio al nuovo mondo, detto il Timoniere per errore di traduzione e di status. Nessuno li voto', tutti li disprezzano, ma sono coraggiosamente assurti a simboli della patria di fama internazionale. In effetti per i giovini rappresenteranno quel passato glorioso (di vita) che non c'e' piu', preferibile al presente di dannazione...in questo senso capisco un poco quel che puo' 'evocare' la sua figura.
Per me pero' resta il fatto che non si puo' dimenticare la biografia e l'eredita' lasciataci.
Berlusca Caronte il camaleonte e' stato l'anello di congiunzione tra il primo gruppo di politici che citi e il secondo. Si potrebbe definire il gene mutante che ha permesso la mutazione antropologica definitiva.
Pensa solo in cosa siamo finiti ad identificarci grazie a lui.
Scusami se mi vien da ironizzare stupidamente, dovrebbe essere un argomento da affrontare seriamente e al momento non mi riesce. Non e' comunque derisione verso le vostre opinioni, solo verso la farsa Italia che egli rappresenta meglio di chiunque...
Mettiamola cosi': a differenza dei politici odierni, potrebbe essere un bel personaggio felliniano (in ruolo non protagonista pero').
Un caro saluto,
Ise
Ma qui si ragiona per simboli.
EliminaBerlusconi fu votato da 10 milioni di Italiani. Quando accade questo smetti di essere un ganassa brianzolo e diventi qualcosa d'altro.
A me interessa il qualcosa d'altro.
Anche io sono interessato al qualcosa d’altro ed è il motivo per cui seguo il blog. Ise non fai male a ironizzare perché l’iromia coglie aspetti delle vicende molto significativi che altrimenti aleggiano e si celano. Crumbo
Eliminahttps://youtu.be/DrL_0X116Ac
RispondiEliminaGuido de Giorgio: La tradizione primordiale
Bon coniscevo De Giirgio.
Un grazie al canale youtube "Il Decomo Toro".
Anonimo R
Letti e ponderati testo e commenti.
RispondiEliminaIo penso che il cavaliere fosse già "oltre" l'Italia.
Non a caso - il caso non esiste - gli epigoni Renzi e Salvini provengono anche materialmente dalle sue televisioni, dal suo mondo (con una differenza fra i due che preciserò prima della fine).
L'ultimo politico ancora "italiano" fu Craxi Benedetto, detto Bettino.
Fece puntare le armi contro gli USA, non gli venne perdonato.
Il golpe di "Mani Pulite" fu l'epilogo del tutto logico (anche se profondamente amaro).
Dopo di lui il diluvio: i D'Alema, i Fini, i Dini, i Gentiloni, i Bertinotti, i Berlusconi appunto (non per nulla, nei discorsi da bar Craxi è secondo solo al povero duce, come rimpianto. Ma già la satira li accostava, trenta e passa anni fa: Forattini, il Bagaglino... Berlusconi sarà forse rimpianto solo da qualche tifoso del Milan).
Il '92 è l'annus orribilis (copyright Lameduck), il finis Italiae.
Procuratevi la copia de "Il Corriere della Sera" del 3 giugno. Nel brevemente relazionare la crociera pirata dell'HMS Britannia, il giorno avanti, l'Italia diviene - testuale - il paese di cuccagna.
È cambiato qualcosa da allora? No, sempre i draghi volano sulle nostre teste.
Chi ha conosciuto l'Italia prima del Novantadue non può che adattarvi le parole che Alexis de Tocqueville attribuisce a Talleyrand: "Celui qui n'a pas vécu (...) avant la Révolution ne connaît pas la douceur de vivre".
Non ostante tutto, per carità.
Il punto dirimente:
"Sapere di essere nulla e vivere, nonostante tutto... questa è l'unica morale occidentale."
Certo, è proprio questa la morale occidentale. Ma solo una faccia della medaglia, quella "stoica".
Espulso un qual si voglia orizzonte metafisico, metastorico, metapolitico, si può dare solo questa weltanschauung. Oppure quella "epicurea", del tutto speculare: chi vuol esser lieto sia, del diman non v'è certezza. Moltiplicato per il cento, il mille reso possibile dall'illimitato progresso tecnologico.
Ma è esistita (esiste?) anche la morale europea. La morale dell'Europa ovvero la Cristianità.
La visione che, sapendo la morte solo l'inizio dell'eterno, coltiva sempre la speranza, opportune et importune.
La morale di mastro Gandalf, insomma: "c'è sempre una speranza". La morale di Giovannino Guareschi, il vero cantore della civiltà contadina che moriva (altro che Pasolini). La morale di chi volle, in un angolo del Nordafrica, questa lapide:
http://www.carabinieriparacadutisti.it/el19.JPG
La differenza tra Salvini e Renzi? Che il primo, ne sia o meno consapevole, ha impiegato un'arma che va oltre il terreno (il rosario non è infatti un simbolo).
Se non si crede nelle antiche profezie, si può sempre sperare in una più prosaica eterogenesi dei fini... :-)
Caro Luigi, se vogliamo rimanere nell'ambito simbolico, Craxi non era un Italiano, non parlava come un Italiano, non agiva come un Italiano, non pensava come un italiano; era un piu' un satrapo mediorientale, con un austero e feroce amomere per il potere. Non credo che neanche il Socialismo sia mai stato Italiano, un fenomeno alieno importato che mai e' trasmutato in qualcosa a noi familiare; il comunismo invece si, un comunismo contadino, non proletario, e viscerale, che traduceva i' piu' profondi moti dell'animo in azione "politica". Sul fascismo non sono sicuro, una commedia tragica recitata in abiti da antichi romani... forse e' stato piu' una scimmiettatura dello spirito italino che una sua vera rappresentazione.
Eliminaun caro saluto
Craxi satrapo mediorientale mi piace.
EliminaL'Italia poi e' tra le piu' orientali delle province europee per il suo passato.
Craxi come Gheddafi, satrapi legati al loro potere e al loro paese. Silvio amico prima e traditore dopo. Socialismo global e Libia che ci invadono per contrappasso.
La morale dell'Europa e' quella in cui mi identifico senza sforzo. Nacqui miscredente per sbaglio poiche' nessuno si preoccupo' di battezzarmi. Poi piu' andai avanti e piu' mi resi conto che la via del miscredente non era per me, non lo e' mai stata, proprio a causa di quella morale 'occidentale' in cui non mi trovavo, c'erano e ci sono tutt' altri segnali sul significato della vita. Sara' stata anche colpa della nonna monarchica che mi salutava sempre e solo con un 'Abbi Dio davanti', e che mi faceva complice, quando voleva far benedire la nostra casa dal prete, di nascosto da mio padre.
A proposito, articolo da favola di Blondet e commenti di qualita' :
https://www.maurizioblondet.it/la-societa-anti-educativa/
Non e' un caso che qualcuno nei commenti citi il bushido in relazione al nostro codice cavalleresco.
Lo stesso Inazo Nitobe, che cerco' di spiegare il bushido-l'anima del Giappone-agli occidentali, conoscendo entrambe le culture disse che trovava molte similitudini con il codice cavalleresco medievale e l'etica degli antichi greci come quella che traspare nell'Iliade di Omero.
Certi riti d'iniziazione sono ancora praticati in Giappone. Mio figlio grande che li ha passati potrebbe scriverci un trattato. Questo e' anche uno dei motivi per cui amo questo paese (mentre i miei figli al momento lo odiano). Mi piacerebbe avere il tempo per parlarne di piu'.
Gli europei dovrebbero tornare a quelle radici comuni, altro che moneta unica, c'e' un'etica unica da ristabilire prima.
Blondet supera se stesso quando parla di educazione e formazione dei giovani.
Altra cosa: "Giovannino Guareschi, il vero cantore della civiltà contadina che moriva (altro che Pasolini)"... mia nonna direbbe: Applauso!
Un caro saluto,
Ise
Ah ah: Greg Garage da antologia: colpa del caciocavallo e della coccodrilla per il mancato accordo FCA-RENAULT-NISSAN".
RispondiEliminahttps://youtu.be/N61zdjIyCHI
Siamo nella merda ragazzi...
Uguccione Lapon Mask John John Fittipaldi Tango, progettista del motore refrattario neoliquido alimentato a cinepanettoni e caldarroste coltivate sulla luna (le piantagioni di castagne su marte saranno produttive fra tre anni, sempre che Greta non arrivi anche li a rompere i maroni...).