[Il Poliscriba]
Il circo mediatico è del tutto “incorporato” (in inglese
si direbbe embedded) nelle scelte strategiche delle oligarchie finanziarie che
dominano il pianeta, e parlare di “opinione pubblica” è del tutto illusorio
Costanzo Preve
Non farò, in questa sede, una trattazione del femminismo,
già ampiamente analizzato da pensatori più preparati e illustri del
sottoscritto.
Mi soffermerò - nell’ambito della corretta analisi di Guy
Debord ne La società dello spettacolo, a mio avviso corollario conseguente
all’uomo monodimensionale marcusiano e del post-nicciano harakiri della Scuola
di Francoforte (nel senso suicida della stessa di fronte all’impotenza che
esprimeva con i suoi metodi e il suo lessico filosofico, già anacronistici
rispetto alla filosofia stessa e ai tempi in cui si collocava, completamente e
rapidamente assorbiti dalla volontà di potenza tecnica) - sulla capacità di
consumo maschile, all’interno del Mondo Mercato Globalizzato e sulla sua
dis-funzione estetico-etologica, funzionale all’incremento della produzione di
beni effimeri a discapito di quelli
utili e duraturi.
Voglio porre l’attenzione sulla transizione da un’economia
maschile a una femminilizzante-infantilizzata, conseguenza “inevitabile” della
decostruzione antropologica del maschio occidentale
(europeo-anglo-americano-nipponico) e della caduta inevitabile del saggio di
profitto inerente alla meccanica fordista prima e taylorista dopo.
Una transizione che si affianca e poi si innesta al cedere
degli argini di una società militare, nazionalista, patriarcale, ordinativa e
di controllo statale (keynesiana o capitalismo dal volto buono) culminata con
l’esondazione della teoria giuridica e nella prassi teologica dei Diritti
Umani, con i suoi tribunali sovranazionali a imitazione di un processo farsa
iniziato a Norimberga (come sosteneva anche e non solo J.F.Kennedy).
Evoluzione o involuzione che si è nutrita di
trascendenza-esoterica-psicologica, spazzando via i vecchi credi religiosi
animisti, monoteisti e monogamici, sui quali si fondava la Sacra Famiglia, già
ampiamente vivisezionata dal pensiero marxista, dirompendo nelle strutture
parenterali con la disintegrazione della famiglia e liquefazione pansessuale
conseguente.
Ma andiamo con ordine.
Ci troviamo, anche se ancora per poco, in una condizione
semipacifica all’interno dei confini ideologici di un mondo ludico-estetico
voluto dalle oligarchie-finanziarie, a partire dagli anni ’80 del secolo
scorso, dopo gli ultimi rigurgiti sessantottardi e l’esplosione della febbre
del sabato sera proto-new-age, che diedero la stura al desiderio narcisista
totalizzante, pandemia sociale che travalicò e trascinò con sé qualunque
aspirazione collettivista, aiutata anche dall’implosione del blocco socialista
sovietico.
I vari fenomeni sociali triti e ritriti di cui si è discusso alla nausea, caratterizzanti la
società del “benessere”, sembrano destinati a esaurirsi dopo il lampante
fallimento della loro promessa di ricchezza maggiorata generazione dopo
generazione e pacifista omninclusiva a causa delle pressioni terroristiche di
matrice islamico-maschilista che, a ragione, indicano nella nostra declinazione da una società solida a una
liquida (Bauman), da una materiale a una simbolica (Baudrillard), da una di controllo
centralizzato a una di controllo differito (Foucault), la nostra malattia
terminale.
L’Islam fa paura perché, separandone le interferenze sempre
più pericolose del fondamentalismo bellicoso, folle e idiota, non solo teorico
ma anche marziale, punta il dito proprio sulle nostre debolezze, oggi difese
come ricchezza ed evoluzione indispensabile di un’umanità destinata al buonismo
e pacifismo totalizzante universale tout court, quasi una rivisitazione, in
chiave radical chic, di un defunto mito rousseauiano.
È evidente che l’Islam radicale strumentalizzi questo nostro
tramonto spengleriano e accusi “noi” di infedeltà ai principi sciovinisti che
giammai siamo disposti a far rientrare dal retro, dopo essere stati ricusati e
vomitati all’indomani della chiusura e trasformazione in musei della
memoria, dei campi di
concentramento/sterminio nazisti.
Una decadenza che chiude ancora un occhio su altri genocidi
più vicini all’influenza giudaico-sionista (Progetto Manhattan) come a dire
che, il pacifismo può discendere solo da un popolo eletto a simbolo del
martirio condiviso e accettato incondizionatamente da tutti.
Una decadenza che sfrutta manodopera a bassissimo costo, ma
relegata lontano dai media, dai nostri sensi, viste le condizioni disumane alle
quali quei lavoratori fantasma sono costretti a produrre gli stessi beni che
noi consumiamo e che i produttori schiavizzati non possono permettersi di
acquistare, mantenendoci, ancora per poco, lo ribadisco, nell’illusione del
nostro status di esseri umani, farciti di diritti e liberaldemocrazia.
Qui non mi addentro oltre, ma è chiaro che una buona parte
della destrutturazione della componente maschile della nostra società, ha alle
spalle una lunga serie di attacchi alla centralità della figura del
maschio-padre, iniziata con Freud e protratta fino a oggi ad opera di una certa
editoria-filmografia sostenuta dalla finanza ebraica, con buona pace di tutti
coloro che gridano all’antisemitismo.
Il controllo sull’ opinione pubblica con la strategia del
consenso (Chomsky) da parte degli ebrei e non, ha semplicemente assolto al
ruolo vittimista agganciato alla funzione antropologica dello specchio e del
capro espiatorio (Girard): il male e il
bene, Gog e Magog, dovevano assumere connotazioni chiare, inconfondibili,
assolute.
Il problema di far rientrare tutti i fenomeni sociali in sole due categorie, è cosa non ancora
risolta e, a mio avviso, irrisolvibile.
Il fatto che alcuni si pongano indiscriminatamente
all’interno della categoria “buoni” in maniera del tutto arbitraria e
autodeterminata, e indichino tutti gli altri come “cattivi”, ha del ridicolo e del pericoloso.
Il fatto ulteriore che la maggior parte dei buoni si senta sempre e comunque una minoranza, ha dell’assurdo; quanto sono assurde le ragioni dei vinti e dei vincitori nelle guerre che, alla fine, sottraggono sempre un quid di umanità alla bestia mammifera acculturata.
Si passa dalla persecuzione attiva alla mania di persecuzione, una sorta di schizofrenia sado-masochista che non può che portare a scontri via via crescenti, da quelli famigliari a quelli di “civiltà”, tra apocalittici fanatici del complotto e integrati (Eco).
In tutto questo guazzabuglio dai contorni tutt’altro che definiti, il Mondo Mercato fa la differenza, comunque e sempre.
Vendere di più e conseguentemente produrre di più, avvalorando la teoria economica imbecille della crescita infinita, (Japan-economy docet), resta l’imperativo categorico della morale capitalista, nonché finanziaria, ma questa si esprime criminalmente su un livello simbolico cui accennavo prima, riferito al feticcio “moneta virtuale creata dal nulla” come gioco al rialzo sostenuto da un bluff equiparabile a un’infinita mano di Poker con, al centro del verde tavolo, un piatto incrementato senza posa, fino alla vittoria di un unico giocatore.
Il fatto ulteriore che la maggior parte dei buoni si senta sempre e comunque una minoranza, ha dell’assurdo; quanto sono assurde le ragioni dei vinti e dei vincitori nelle guerre che, alla fine, sottraggono sempre un quid di umanità alla bestia mammifera acculturata.
Si passa dalla persecuzione attiva alla mania di persecuzione, una sorta di schizofrenia sado-masochista che non può che portare a scontri via via crescenti, da quelli famigliari a quelli di “civiltà”, tra apocalittici fanatici del complotto e integrati (Eco).
In tutto questo guazzabuglio dai contorni tutt’altro che definiti, il Mondo Mercato fa la differenza, comunque e sempre.
Vendere di più e conseguentemente produrre di più, avvalorando la teoria economica imbecille della crescita infinita, (Japan-economy docet), resta l’imperativo categorico della morale capitalista, nonché finanziaria, ma questa si esprime criminalmente su un livello simbolico cui accennavo prima, riferito al feticcio “moneta virtuale creata dal nulla” come gioco al rialzo sostenuto da un bluff equiparabile a un’infinita mano di Poker con, al centro del verde tavolo, un piatto incrementato senza posa, fino alla vittoria di un unico giocatore.
Nel caso dell’economia mondiale, significherebbe l’Eden
impossibile di un attore universale, di un banco che vince sempre, che vive di
sole entrate e si arricchisce senza mai spendere, completamente svincolato
dalle regole della domanda e dell’offerta.
I consumatori tipo di una tale economia a crescita infinita,
per i guru succedutisi e sfornati dai prestigiosi atenei aderenti alla visione
liberista del Mondo Mercato, debbono essere: eterni bambini, individui
fortemente autoreferenziali, capricciosi, indottrinati nell’arte del self made
boy/girl, androgini e schiavi.
L’intero apparato globale semantico-simbolico-pubblicitario
(600mld di euro l’anno per mantenerlo a livello globale, quanto le spese
militari degli USA) deve essere saldamente ancorato nel sistema nervoso
centrale e periferico del bambino in modo da bloccarne lo spirito di ricerca e
di affrancamento consapevole del sistema
produci-consuma-crepa.
La caratteristica di tale pratica dell’ipnosi, affine
all’illusionismo, spinge l’adolescente prima e l’adulto poi, di entrambi i
sessi, a regredire verso l’infanzia e, se possibile, alla vita uterina,
all’interno di una sorta di indistinta condizione biologica fetale.
I premi all’adesione incondizionata e apparentemente non
coercitiva all’apparato propagandistico, sono palesati dai costanti sorrisi
propinati da ogni dove mediatico e dall’abolizione/abbandono sistematico di
un’educazione famigliare/scolastica rigida, per una morbida e flessibile, fino
al limite dell’anarchia.
La colpa è scambiata con l’assunzione di responsabilità e il
diritto sancisce un “giù le mani da Caino”, lastricando l’inferno
dell’irresponsabilità, dell’anarchia sociale, che elimina progressivamente i
carnefici trasformando tutti in vittime, di buone intenzioni
metafisico-giuridiche, nascondendo le punizioni sotto le sabbie bituminose del
politically correct, svuotando le carceri e sottraendo i deboli-pauperizzati della pur minima sicurezza sociale,
precarizzata quanto il lavoro.
Il maschio è condizionato a intraprendere una via
sessualmente differenziata; a umiliare la sua inclinazione etologica aggressiva
(Lorenz) su base genetica (Dawkins), circoscritta da regole di convivenza alle
quali ha scelto di sottostare per motivi inerenti alla sopravvivenza
individuale e del gruppo, più che per una vocazione perbenista; a non sentirsi
predatore/cacciatore, sia nell’ambito alimentare (difesa di
animalismo-vegetarianesimo-ecologismo acritico) che in quello sessuale
(rinuncia al corteggiamento e all’esibizione di elementi di forza fisica ).
Stesso dicasi per le attitudini artistiche-intellettuali,
oggi in mano a potenti lobby gay che sostengono, senza alcuna prova, la
superiorità omosessuale in tutti gli ambiti culturali, venendo meno a un sano
principio di reciprocità, ricalcando lo stesso metodo irrazionale/accusatorio,
maschilista, eterosessuale che a parole rifiutano.
La qualità umana più richiesta alla parte maschile della
società è remissiva/protettiva, una protezione che, si badi bene, deve essere
il più aderente possibile a un’obiezione di coscienza o a una resistenza
passiva da porgi l’altra guancia e perdona 70 volte 7: lo si vede anche con la
denigrazione mediatica di quei padri di famiglia che si difendono sparando agli
aggressori armati, in difesa dei loro cari e della loro proprietà, non potendo
fare affidamento sulle forze dell’ordine, ormai “conniventi involontari” del
disordine sociale. Inevitabile che, per ottenere una riduzione della carica
testosteronica del maschio, l’elemento endocrinologico che nessuna
propaganda-simulacro avrebbe potuto depotenziare, si sia ricorso, negli ultimi
40 anni:
- al disgregamento dell’apparato militare con eliminazione del
servizio di leva obbligatorio in tutti gli Stati dell’Unione Europea;
- alla liberalizzazione delle droghe, (oppiacei ad uso
farmaceutico) e relativo incremento esorbitante del traffico illegale di
stupefacenti
- all’esaltazione delle dipendenze da gioco (con concessione
senza controllo fiscale delle slot-machines alle mafie e aumento settimanale
delle giocate da parte di Lottomatica);
- al controllo irrisorio della distribuzione degli alcolici e
del fumo ai minorenni (è stata scientificamente dimostrata la correlazione
statistica tra bisessualità
post-eterosessuale e abuso di alcolici/stupefacenti);
- al continuo propugnare la sessualità come plasmabile
dall’ambiente, negando una sessualità bipolare maschio-femmina congenita e
naturale, bollata come antiscientifica. Non si risponde alla domanda: allora,
individui non educati sessualmente, quale orientamento sessuale avrebbero?
Nessuno può o vuole affermare che sarebbero … spinti alla procreazione per la
sopravvivenza della specie, alla quale, invariabilmente, sono orientati i
nostri geni, pena l’ostracismo dal tempio della scienza buona che non fa torto
a nessuno, ma se ne fotte e spregiudicatamente confonde natura con cultura;
- alla diffusione capillare di immagini pornografiche
dell’oggetto-donna, per creare un effetto sovrastimolante nel maschio
eterosessuale con relativa caduta del desiderio nei confronti della femmina (o
desiderio innaturale sfociante nelle violenze e nel femminicidio), della
procreazione e incremento del capitalismo a luci rosse e pedopornografico,
legale e illegale che non conosce crisi;
- alla mascolinizzazione della donna, inducendo in lei
desideri di consumo solitamente maschili,
e atteggiamenti violenti delineati da tutta una serie di protagoniste
dei film di azione, andando così a compensare la perdita di durezza nel maschio
con un’ altrettanta perdita di morbidezza, anche fisica (magrezza a tutti i
costi) della femmina;
- al cambio del regime alimentare: da una equilibrata dieta
mediterranea/onnivora, ad una prevalentemente vegetariana a base di soia,
notoriamente legume ricchissimo di estrogeni, per alimentare, umani in
crescita, bovini da carne e da latte, con demonizzazione dei cibi ricchi di
colesterolo e di tutta una dieta favorente l’incremento
dell’ormone-killer-violento testosterone.
L’ultraliberismo si pasce di questo effetto
femminilizzante-infantilizzante del maschio, dal bambino all’adulto, per creare
dipendenze compulsive, fattori di forte destabilizzazione maschile, ma decisamente
emotivo-compensative.
Al momento, nei confini del nostro Mondo Mercato, non vi
sono condizioni e spinte endogene per invertire il processo che ho descritto.
Effettivamente, mi duole dirlo, l’Islam integralista,
attualmente, ha il potere di risvegliare quel polo maschile occidentale che non
trova nella nostra società indebolita, come sopraesposto, la naturale e
corretta espressione virile.
Purtroppo, stanno aumentando i figli maschi del nostro
femmininfantile mondo, che sognano gloria e martirio sotto l’egida del
califfato universale.
Forse, la prima grande decadenza che non si è ancora
conclusa, è quella che ha trascinato l’eroe terreno omerico, sulla via di una
santità metafisica islamica, esaurita quella giudeo-cristiana, che non potrà
che condurci al crepuscolo finale della ragione, pura o pratica che sia.
L'immenso Antoine Debord, mentore del fu Guy nonche' suo esecutore testamentario, sostanzialmente converge, caro Poliscriba, sulla sua analisi verbosa e nodosamente avviluppata, direi maschiamente avviluppata attorno a quel sostantivo cosi' maestoso e delicato dal nome: virilita!
RispondiEliminaSolo due appunti da parte mia: l'androgino e' da 6000 anni che ci prova a distruggere la razza adamitica, a cui gli Uguccione (non so i Debord) senza dubbio alcuno appartengono! Lucifero non nacque negli anni 80! Poi, la tradizione giudaicocristiana... Ma quale abominio fu mai piu' grande: accostare giudaismo a cristianesimo, addirittura accoppiare questi due poli dell'esistere, questi due nemici mortali... Suvvia, glissiamo. Antoine Debord annuncia la prossima sua pubblicazione: "La societa' delle marionette ai tempi del morbillo e della Grillo".
Un caro saluto agli appestati del Ministero della Assurdita' Vaccinale.
Monsieur Uguccione del Pasto Crudo, inventore del famoso unguento anti-ministre.
Faceva prima a dire digitate" Giovanni preziosi I protocolli dei savi di sion" .Non capisco xche' tutto sto menare alla cieca ci gira intorno come quei mosconi quando sa benissimo su chi si deve scaricare tutte le colpe ,cavoli I Nomi parlano chiaro ormai e' notorio ,quando dice "ebrei e non " questa non e' prudenza e' LA quintessenza Della nostra rovina cercare di non andare mai a Fondo nei problemi invece di sviscerarli una buona Volta !
RispondiEliminaOoops, e' tolnato vecchio saggio occidentale, letto dopo avele sclitto del vecchio saggio cinese, cosi' vecchio che parla dall'oltletomba pelche' oggi la saggezza non va piu' di moda.
EliminaOliente o Occidente basta che affondo il dente (by the Vampire State Inc Corp).
Ise
Caro Poliscriba,
RispondiElimina"La produzione di beni effimeri a discapito di quelli utili e duraturi" va di pari passo con la 'produzione' di esseri effimeri a discapito di...ecc. Ma questo dipende anche da noi.
L'infantilizzazione sarebbe niente se non fosse che si tratta di bambini e bambine viziati, ma viziati talmente tanto da non avere piu' neanche la volonta' di vivere, la delegano ad altri pur di non rinunciare al loro vizio.
Come mai metti il nipponico tra i maschi occidentali?
Va bene che sono avviati verso la china autodistruttiva, ma il giapponese medio e' messo molto meglio, psicofisicamente, dell'occidentale medio, e pure dell'orientale medio. Il buonismo attecchisce poco, il cattivismo e' ancora maggioritario. Presto faro' una petizione su changeorg per nominare il maschio nipponico (ed anche la femmina) patrimonio dell'umanita' (in via d'estinzione). Prelevero' il loro patrimonio genetico e lo terro' in borsa finche' sul finire della mia vita (tra circa 80 anni perche' a differenza vostra col cavolo che faccio harakiri, non e' epoca da harakiri questa) acquistero' il kit per creare ogm e generero' dei bonsai nipponici "utili e duraturi" per ripopolare il mondo di una nuova stirpe umana. Sara' chiamata l'epoca dei nani, e sara' la piu' felice che ogni essere vivente e non vivente ma spiritualmente presente avra' vissuto su questa terra. Firmate numerosi!
Ultimamente penso, ma se a voi uomini manca lo stimolo predatorio, la sofferenza, la fame e le sfide che dona una guerra ecc. Perche' non vi date alla zappa e al bosco? Credo che siano addirittura piu' "challenging" di una guerra. Zappare e nutrirsi di quel che viene fuori, cercare qualche animale nel bosco per aggiungere proteine, non avere piu' tempo per distendersi sul divano a pensare, a leggere o a guardare la tv...Piano piano risolverete tutti i vostri problemi e tornerete a sentirvi vivi.
Vecchio saggio cinese dilebbe:
se c'e' un ploblema noi celcale soluzione a quel ploblema. Voi occidentali, se c'e' un ploblema, semple aggiungele altlo ploblema che plima non esisteva e poi altlo ancola finche' soluzione essele impossibile. Voi occidentali pensale tloppo, parlale tanto e non fale mai niente!
Un caro saluto,
Ise
Egregia Ise,
Eliminami sa che ti intendi anche di uomini vecchio stampo e quindi veri! Forse che, dismessi i panni di musa, peraltro apprezzata, del cenacolo letterario del quali siamo tutti onorati ospiti, trovi più reale conforto in qualche uomo un po' meno sapiens ma discretamente erectus? Me ne compiaccio vivamente e ti invidio.
Ma prova anche a compiangere noi, intellettuali di ripiego che dopo aver tentato vanamente di vangare due metri d'orto siamo costretti a sottoporci a dieci sedute chiroterapiche, lastre, tac e compagnia…(la sessantina pesa sul ormai sul groppone)
Quanto alla fauna selvatica saprai bene che il solo tentativo di attingerla passa oramai dall'umiliante soggiacere a esami cervellotici, pennutissimi quiz, regolamentazione balzana di tutti i tipi, pericolo di carcerazione ad ogni passo che hai l'ardire di fare in un bosco, tanto che mi contento anche solo di riuscire ad evitare (per poco ancora) le fettine di supermercato.
L'ultimo mio contatto con la natura era spaccare legna e guardarla ardere nel caminetto ma sono arrivati i cambiamenti climatici e la regione E.Romagna ha legiferato subito.
Il Comune prontamente ha recepito: vietatissimo è! (La brucio lo stesso, ancor più volentieri)
Dovrei trovare anch'io quella Marsala. Ma cosa le racconto?
Cara Ise, la domanda me la sono posta anch'io. In rete si trovano anche e non solo tesi universitarie come questa, http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/1940/819006-1165424.pdf;sequence=2, ma anche conoscenti giapponesi me lo hanno confermato che il modello di degenerazione della società nipponica è diretta conseguenza dell'infenzione neoliberista angloamericana. Un caro saluto. Poliscriba
EliminaBel colpo Poliscriba!
Elimina"CAPITOLO 1 – I CANONI DELLA TRADIZIONE
Il fatto che nel Giappone odierno sia particolarmente apprezzato, tra i giovani, un genere di uomo
apparentemente “effeminato” è generalmente considerato un risultato dell’attuale cultura
giovanile o di influenze relative agli ultimi decenni 13
. Tuttavia, se risaliamo indietro nel tempo,
ricercando nella storia e nella letteratura giapponese classica, troviamo diversi elementi che si
possono ricollegare alla suddetta attuale tendenza; in altre parole, è possibile notare come fin dal
passato la cultura giapponese celebri un modello di uomo raffinato e in un certo senso fragile, e
che quindi la moderna consapevolezza estetica dei giovani giapponesi non è un fenomeno
completamente nuovo.
Prima di iniziare con l’analisi vera e propria degli uomini “effeminati” di oggi quindi, è opportuno
vedere quali tendenze o figure del passato storico e letterario possano ricordarci, anche in parte,
questo ideale. Con “tendenze e figure” del passato si vogliono intendere le correnti estetiche e i
relativi personaggi, fittizi o storicamente reali, che ne sono stati espressione. Gli esempi si
concentreranno fondamentalmente sui periodi Heian (794-1185 d.C.), Kamakura (1185-1333 d.C.)
e Tokugawa (1603-1868 d.C.).
Non è la prima volta in realtà che viene fatto notare come nella letteratura e storia del Giappone si
trovino numerosi esempi di ammirazione per uomini più o meno femminei...."
Orrore!!!!! Ignoranza!!!! Contro il logorio della vita moderna: CINAR!
Fra Uguccione da Rimini del Convento delle Suore immacolate ma non Illuminate vi consiglia, cari fedeli, questo Video stra-Top! C'è anche Mishima ritratto di sfondo!
https://www.youtube.com/watch?v=uAIZ4J016OE
Fra Uguccione da Rimini
Caro Loris da Faenza,
RispondiEliminacome hai riassunto bene la condizione del sapiens italicus! Mi dispiace vederne tale consapevole impotenza.
Per quello credo che in queste terre sono messi un po' meglio, a livello di uomo comune, non certo quello che passa in tv o nei tabloids, ne' quell'animale che vive nelle giungle urbane di milioni di esseri consenzientemente schiavi o vampiri, in lotta per la sopravvivenza urbano-alveolare robotico-zombotica asessuata.
Parlo dell' anonimo che vive nel villaggio in cui e' nato, ancora vivo e popolato, sia di bambini che giocano per strada, che di piante e di animali...che si nutre di pesca e cacciagione fai da te (oltre i 70-80 anni, senza chiroterapie), che mantiene e tramanda certe tradizioni, che se ne frega di quel che cantano le sirene mainstream... Che animale raro! Si', lo osservo incantata, sapendo che puo' finire da un momento all'altro tra gli ingranaggi del globally correct.
Hai indovinato! Il mio conforto quotidiano e' un savio vecchio stampo, mai rinsavito ma cosi' riservato che non posso parlarne senno' mi fa nera.
Ti auguro di trovare consolazione in una Marsala, la scuola di mastro Uguccione promette bene, anche se riguardo a cosa raccontarle secondo me vale sempre tener presente il detto cinese: voi parlale tanto ma fale mai niente!
Ise
Uguccione Rocco Della Rocca da Vergate sul Membro, Comune di Trepalle Le risponde gentile Ise: "sin autem feminam esse beatus velit (quod in natura rerum intelligunt), cum Uguccione faciant dilectione."
EliminaAbra cadabra...
Pedro Uguccione Dolores De La Felicitad del casato ormai estinto di Tarragona sul Minchio
Caro Poliscriba,
RispondiEliminala mia domanda era dovuta proprio a tale risposta... ho accennato in precedenza al teatro kabuki del Giappone tradizionale e quindi al successo delle drag queen, ad esempio, forse anche per tale retaggio (e per l'armonia sociale, visto che vivono solo di notte, insospettabili di giorno), piu' che le coppiette lgbt che passeggiano mano nella mano.
E' pero' indubbio che quel che si diffonde oggi, e gia' dal dopoguerra, e' molto frutto di mode importate. Ma questo non vale solo per il Giappone. Avviene anche in Cina e chissa' in quante altre parti del mondo non occidentale (forse tutte quelle in cui esistono i media e il dio denaro!?). Per questo mi chiedevo perche' includere i giapponesi tra gli uomini occidentali. Se lo si fa per loro, allora vale anche per molti altri, le vittime ormai non si contano piu'.
Un caro saluto,
Ise
Uguccione, elegantemente, ci prova! Si vede che è ancora in palla...
EliminaHo esasperato calcando sull'acceleratore della sfiga personale e collettiva ma sono contento che ci siamo capiti. L'intellettuale non è nulla se non è rusticano.
Complimenti Ise, continua così!
Cara Ise,
Eliminai giapponesi sono stati purtroppo le prime vittime asiatiche della decostruzione della naturale bipolarità rirpoduttiva maschio/femmina, a vantaggio di una multipolarità erotico/ricreativa (ecco perchè li ho inseriti sulla scia degli occidentali anche se rischiano di essere intercambiabili secondo il Modello Unico del cittadino globale); l'infenzione si è poi propagata come tu ben sai in Corea del Sud, in Thailandia, in Vietnam, oggi in Cina, domani nella Corea del Nord una volta abbattuto il regime monarchico-comunista del paffuto dittatore. Invece è grazie ai giapponesi se c'è ancora un minimo rispetto per la nostra tradizione culturale. Se persino un "guru" come Daisaku Ikeda decise di fondare un giornale per la propagazione del movimento Sokka Gakkai ispirandosi al Rinascimento italiano, la dice lunga ed è indubbio che il buddhismo d'importazione abbia trovato una sua "rinascita", positiva o meno, non voglio qui giudicare, in Toscana. Spero di riuscire a postare un articolo su Myhazaki e sull'influenza positiva che l'arte italiana ha avuto sul grande maestro; così come il cinema d'estremo oriente si è lasciato trascinare nelle spire shakespeariane da parte di Kurosawa. Non solo, molti movimenti politici giapponesi di estrema destra, postbellici, hanno mantenuto un legame con il mito romano una volta sganciatisi dal nazionalsocialismo tedesco e dal fascismo italiano. Nel 2016 è stato trasposto sul grande schermo, Thermae Romae, un lungometraggio giapponese ispirato al manga di successo di Yamazaki Mari. Sulla questione della sessualità, dell'estetica femminile/maschile, nella sua giusta collocazione strorico-sociale, non colgo nessun attrito tra quelli nipponici e gli antichi costumi greci, latini, hyndi, polinesiani, egiziani, sumero/babilonesi, arabi, americani, luoghi ed epoche in cui gli aspetti divergenti dalla eterosessualità venivano rigettati, emrginati o inclusi secondo schemi antropologici, artistici, religiosi, etologici che si sono protratti per migliaia di anni senza mai intaccare quella bipolarità maschio/femmina procreativa. Se si possono oggettivamente bistrattare i metodi decisamente duri con cui spesso le devianze venivano trattate e pur vero che il sentimento generale era fortemente protettivo della natalità, già di per sè problematica per le aspettative di vita non eccelse. La soppravvivenza dei gruppi sociali si ergeva sulla ritualità ancestrale dell'incontro carnale tra il pene e la vagina, sull'orgia, sulle danze propiziatorie la gravidanza. Ogni devianza era percepita come un pericolo alla sopravvivenza della specie. Oggi si pensa che quel modello di preservazione del gruppo possa essere superato dalla tecnologia, e che l'aspetto erotico/ricreativo possa tranquillamente coesistere e superare quello precedente. Vedremo dove si andrà a finire. Grazie. Poliscriba
"...Aggiungi che sciupano le forze e si struggono nel travaglio;
RispondiEliminaaggiungi che si trascorre la vita al cenno di un'altra persona.
Son trascurati i doveri, e ne soffre il buon nome e vacilla.
Frattanto il patrimonio si dilegua, e si converte in profumi
babilonesi, e bei sandali di Sicione ai piedi ridono,
s'intende, e grandi smeraldi con la verde luce
sono incastonati nell'oro, e la veste color di mare è consunta
assiduamente, e maltrattata beve il sudore di Venere;
e i beni ben guadagnati dai padri diventano bende, diademi,
talora si cangiano in un mantello femminile e in tessuti di Alinda e di Ceo.
S'apparecchiano conviti con splendide tovaglie e vivande,
giochi, coppe senza risparmio, unguenti, corone, serti,
ma invano, perché di mezzo alla fonte delle delizie
sorge qualcosa di amaro che pur tra i fiori angoscia,
quando per caso l'animo conscio s'angustia per il rimorso
d'una vita trascorsa nell'inerzia e perduta nelle orge,
perché lei ha lanciato, lasciandone in dubbio il senso, una parola,
che confitta nel cuore appassionato divampa come fuoco,
perché gli sembra che troppo lei occhieggi o che il suo sguardo
sia attratto da un altro, e nel suo volto vede le tracce d'un sorriso.
E questi mali si trovano in un amore che dura ed è felice
al più alto grado; ma, se è infelice e senza speranza, ci sono
mali che puoi cogliere anche ad occhi chiusi,
innumerevoli; sì che è meglio stare prima all'erta,
come ho insegnato, e guardarsi dall'essere adescati..."
De rerum natura, , IV, vv. 1105-1126
Tito Lucrezio Caro l'epicureo, amico di Diogene di Enoanda, pseudonimo di Uguccione Lucrezio Frontone, parente di Marco Lucrezio Frontone...
allora se gli hamburgers di soia, per evitare spargimenti di sangue e ricadute perniciose del dolore procurato agli Animali non umani fossero pieni di estrogeni quelle "femmine" col "gioiello" avrebbero le tette di carne e non di silicone e vai e vai il "gioiello" cadrebbe naturalmente senza doversi operare e perdere la fonte di "Guadagno". L'unica cosa buona "islamica" sono le Falafel, tutto il resto lo facessero a casa loro. Noi non vogliamo che facciano certi trattamenti ai Bambini a Casa Nostra.
RispondiEliminaCaro Poliscriba,
RispondiEliminagrazie a te per il tuo bel commento che mi ha fatto capire meglio, e mi porta informazioni nuove.
Il Giappone ha uno spirito di conservazione unico, anche della bellezza culturale altrui. Ha sempre saputo riconoscere la bellezza e farne tesoro. Pure la Cina gli e' debitrice, per averne preservato la cultura letteraria antica e per l'arte e architettura buddista dei periodi Tang e Song, di cui esistono testimonianze solo in Giappone, mentre nei luoghi d'origine son state devastate.
Non conoscevo Thermae Romae, m'ispira. Proprio l'altro giorno pensavo al piacere davvero unico delle terme, anche per la socialita', e a che peccato che da noi sia scomparsa come abitudine.
Intendi scrivere un articolo su Hayao Miyazaki? Uno dei pochi maestri a cui non oppongo resistenza per paura di messaggi subliminali! Ha segnato la mia seconda infanzia (!), quella coi miei pargoli, e alcune musiche han fatto da colonna sonora delle nostre giornate. Avevo sentito dirgli che si era ispirato all'architettura unica italiana per molti film. In altri c'e' invece l'essenza del Giappone, fin nei minimi dettagli.
In attesa di leggere il tuo articolo, dedico a te e a tutti gli amanti di belle voci la nostalgica canzone 'Toki ni wa' di Tokiko Kato, sigla finale del film Porco Rosso, ambientato nei nostri mari italiani:
https://youtu.be/RpxXeNakyfY
Ise
Sì... Miyazaki (refuso mio sul nome), appena ho tempo, dopo aver rivisto i due lungometraggi sullo Studio Ghibli da lui co-fondato, che chiuderà i battenti dopo l'ultimo film d'animazione che il maestro sta elaborando e che spera di concludere entro il 2020. Un caro saluto. Poliscriba
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