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02 aprile 2019

Decostruzione del maschio occidentale secondo l'ultraliberismo [Il Poliscriba]


[Il Poliscriba] 

Il circo mediatico è del tutto “incorporato” (in inglese si direbbe embedded) nelle scelte strategiche delle oligarchie finanziarie che dominano il pianeta, e parlare di “opinione pubblica” è del tutto illusorio
 Costanzo Preve

Non farò, in questa sede, una trattazione del femminismo, già ampiamente analizzato da pensatori più preparati e illustri del sottoscritto.
Mi soffermerò - nell’ambito della corretta analisi di Guy Debord ne La società dello spettacolo, a mio avviso corollario conseguente all’uomo monodimensionale marcusiano e del post-nicciano harakiri della Scuola di Francoforte (nel senso suicida della stessa di fronte all’impotenza che esprimeva con i suoi metodi e il suo lessico filosofico, già anacronistici rispetto alla filosofia stessa e ai tempi in cui si collocava, completamente e rapidamente assorbiti dalla volontà di potenza tecnica) - sulla capacità di consumo maschile, all’interno del Mondo Mercato Globalizzato e sulla sua dis-funzione estetico-etologica, funzionale all’incremento della produzione di beni  effimeri a discapito di quelli utili e duraturi. 
Voglio porre l’attenzione sulla transizione da un’economia maschile a una femminilizzante-infantilizzata, conseguenza “inevitabile” della decostruzione antropologica del maschio occidentale (europeo-anglo-americano-nipponico) e della caduta inevitabile del saggio di profitto inerente alla meccanica fordista prima e taylorista dopo. 
Una transizione che si affianca e poi si innesta al cedere degli argini di una società militare, nazionalista, patriarcale, ordinativa e di controllo statale (keynesiana o capitalismo dal volto buono) culminata con l’esondazione della teoria giuridica e nella prassi teologica dei Diritti Umani, con i suoi tribunali sovranazionali a imitazione di un processo farsa iniziato a Norimberga (come sosteneva anche e non solo J.F.Kennedy). 
Evoluzione o involuzione che si è nutrita di trascendenza-esoterica-psicologica, spazzando via i vecchi credi religiosi animisti, monoteisti e monogamici, sui quali si fondava la Sacra Famiglia, già ampiamente vivisezionata dal pensiero marxista, dirompendo nelle strutture parenterali con la disintegrazione della famiglia e liquefazione pansessuale conseguente.
Ma andiamo con ordine.
Ci troviamo, anche se ancora per poco, in una condizione semipacifica all’interno dei confini ideologici di un mondo ludico-estetico voluto dalle oligarchie-finanziarie, a partire dagli anni ’80 del secolo scorso, dopo gli ultimi rigurgiti sessantottardi e l’esplosione della febbre del sabato sera proto-new-age, che diedero la stura al desiderio narcisista totalizzante, pandemia sociale che travalicò e trascinò con sé qualunque aspirazione collettivista, aiutata anche dall’implosione del blocco socialista sovietico.
I vari fenomeni sociali triti e ritriti di cui si è  discusso alla nausea, caratterizzanti la società del “benessere”, sembrano destinati a esaurirsi dopo il lampante fallimento della loro promessa di ricchezza maggiorata generazione dopo generazione e pacifista omninclusiva a causa delle pressioni terroristiche di matrice islamico-maschilista che, a ragione, indicano nella nostra  declinazione da una società solida a una liquida (Bauman), da una materiale a una simbolica (Baudrillard), da una di controllo centralizzato a una di controllo differito (Foucault), la nostra malattia terminale.
L’Islam fa paura perché, separandone le interferenze sempre più pericolose del fondamentalismo bellicoso, folle e idiota, non solo teorico ma anche marziale, punta il dito proprio sulle nostre debolezze, oggi difese come ricchezza ed evoluzione indispensabile di un’umanità destinata al buonismo e pacifismo totalizzante universale tout court, quasi una rivisitazione, in chiave radical chic, di un defunto mito rousseauiano. 
È evidente che l’Islam radicale strumentalizzi questo nostro tramonto spengleriano e accusi “noi” di infedeltà ai principi sciovinisti che giammai siamo disposti a far rientrare dal retro, dopo essere stati ricusati e vomitati all’indomani della chiusura e trasformazione in musei della memoria,  dei campi di concentramento/sterminio nazisti.
Una decadenza che chiude ancora un occhio su altri genocidi più vicini all’influenza giudaico-sionista (Progetto Manhattan) come a dire che, il pacifismo può discendere solo da un popolo eletto a simbolo del martirio condiviso e accettato incondizionatamente da tutti. 
Una decadenza che sfrutta manodopera a bassissimo costo, ma relegata lontano dai media, dai nostri sensi, viste le condizioni disumane alle quali quei lavoratori fantasma sono costretti a produrre gli stessi beni che noi consumiamo e che i produttori schiavizzati non possono permettersi di acquistare, mantenendoci, ancora per poco, lo ribadisco, nell’illusione del nostro status di esseri umani, farciti di diritti e liberaldemocrazia. 
Qui non mi addentro oltre, ma è chiaro che una buona parte della destrutturazione della componente maschile della nostra società, ha alle spalle una lunga serie di attacchi alla centralità della figura del maschio-padre, iniziata con Freud e protratta fino a oggi ad opera di una certa editoria-filmografia sostenuta dalla finanza ebraica, con buona pace di tutti coloro che gridano all’antisemitismo. 
Il controllo sull’ opinione pubblica con la strategia del consenso (Chomsky) da parte degli ebrei e non, ha semplicemente assolto al ruolo vittimista agganciato alla funzione antropologica dello specchio e del capro espiatorio (Girard): il male e il bene, Gog e Magog, dovevano assumere connotazioni chiare, inconfondibili, assolute.
Il problema di far rientrare tutti i fenomeni sociali  in sole due categorie, è cosa non ancora risolta e, a mio avviso, irrisolvibile.
Il fatto che alcuni si pongano indiscriminatamente all’interno della categoria “buoni” in maniera del tutto arbitraria e autodeterminata, e indichino tutti gli altri come “cattivi”, ha del ridicolo e del pericoloso.
Il fatto ulteriore che la maggior parte dei buoni si senta  sempre e comunque una minoranza, ha dell’assurdo; quanto sono assurde le ragioni dei vinti e dei vincitori nelle guerre che, alla fine, sottraggono sempre un quid di umanità alla bestia mammifera acculturata.
Si passa dalla persecuzione attiva alla mania di persecuzione, una sorta di schizofrenia sado-masochista che non può che portare a scontri via via crescenti, da quelli famigliari a quelli di “civiltà”, tra apocalittici fanatici del complotto e integrati (Eco).
In tutto questo guazzabuglio dai contorni tutt’altro che definiti, il Mondo Mercato fa la differenza, comunque e sempre.
Vendere di più e conseguentemente produrre di più, avvalorando la teoria economica imbecille della crescita infinita, (Japan-economy docet), resta l’imperativo categorico della morale capitalista, nonché finanziaria, ma questa si esprime criminalmente su un livello simbolico cui accennavo prima, riferito al feticcio “moneta virtuale creata dal nulla” come gioco al rialzo sostenuto da un bluff equiparabile a un’infinita mano di Poker con, al centro del verde tavolo, un piatto incrementato senza posa, fino alla vittoria di un unico giocatore. 
Nel caso dell’economia mondiale, significherebbe l’Eden impossibile di un attore universale, di un banco che vince sempre, che vive di sole entrate e si arricchisce senza mai spendere, completamente svincolato dalle regole della domanda e dell’offerta.
I consumatori tipo di una tale economia a crescita infinita, per i guru succedutisi e sfornati dai prestigiosi atenei aderenti alla visione liberista del Mondo Mercato, debbono essere: eterni bambini, individui fortemente autoreferenziali, capricciosi, indottrinati nell’arte del self made boy/girl, androgini e schiavi. 
L’intero apparato globale semantico-simbolico-pubblicitario (600mld di euro l’anno per mantenerlo a livello globale, quanto le spese militari degli USA) deve essere saldamente ancorato nel sistema nervoso centrale e periferico del bambino in modo da bloccarne lo spirito di ricerca e di affrancamento  consapevole del sistema produci-consuma-crepa.
La caratteristica di tale pratica dell’ipnosi, affine all’illusionismo, spinge l’adolescente prima e l’adulto poi, di entrambi i sessi, a regredire verso l’infanzia e, se possibile, alla vita uterina, all’interno di una sorta di indistinta condizione biologica fetale. 
I premi all’adesione incondizionata e apparentemente non coercitiva all’apparato propagandistico, sono palesati dai costanti sorrisi propinati da ogni dove mediatico e dall’abolizione/abbandono sistematico di un’educazione famigliare/scolastica rigida, per una morbida e flessibile, fino al limite dell’anarchia.
La colpa è scambiata con l’assunzione di responsabilità e il diritto sancisce un “giù le mani da Caino”, lastricando l’inferno dell’irresponsabilità, dell’anarchia sociale, che elimina progressivamente i carnefici trasformando tutti in vittime, di buone intenzioni metafisico-giuridiche, nascondendo le punizioni sotto le sabbie bituminose del politically correct, svuotando le carceri e sottraendo i deboli-pauperizzati  della pur minima sicurezza sociale, precarizzata quanto il lavoro. 
Il maschio è condizionato a intraprendere una via sessualmente differenziata; a umiliare la sua inclinazione etologica aggressiva (Lorenz) su base genetica (Dawkins), circoscritta da regole di convivenza alle quali ha scelto di sottostare per motivi inerenti alla sopravvivenza individuale e del gruppo, più che per una vocazione perbenista; a non sentirsi predatore/cacciatore, sia nell’ambito alimentare (difesa di animalismo-vegetarianesimo-ecologismo acritico) che in quello sessuale (rinuncia al corteggiamento e all’esibizione di elementi di forza fisica ).
Stesso dicasi per le attitudini artistiche-intellettuali, oggi in mano a potenti lobby gay che sostengono, senza alcuna prova, la superiorità omosessuale in tutti gli ambiti culturali, venendo meno a un sano principio di reciprocità, ricalcando lo stesso metodo irrazionale/accusatorio, maschilista, eterosessuale che a parole rifiutano. 
La qualità umana più richiesta alla parte maschile della società è remissiva/protettiva, una protezione che, si badi bene, deve essere il più aderente possibile a un’obiezione di coscienza o a una resistenza passiva da porgi l’altra guancia e perdona 70 volte 7: lo si vede anche con la denigrazione mediatica di quei padri di famiglia che si difendono sparando agli aggressori armati, in difesa dei loro cari e della loro proprietà, non potendo fare affidamento sulle forze dell’ordine, ormai “conniventi involontari” del disordine sociale. Inevitabile che, per ottenere una riduzione della carica testosteronica del maschio, l’elemento endocrinologico che nessuna propaganda-simulacro avrebbe potuto depotenziare, si sia ricorso, negli ultimi 40 anni:

- al disgregamento dell’apparato militare con eliminazione del servizio di leva obbligatorio in tutti gli Stati dell’Unione Europea; 
- alla liberalizzazione delle droghe, (oppiacei ad uso farmaceutico) e relativo incremento esorbitante del traffico illegale di stupefacenti
- all’esaltazione delle dipendenze da gioco (con concessione senza controllo fiscale delle slot-machines alle mafie e aumento settimanale delle giocate da parte di Lottomatica);
- al controllo irrisorio della distribuzione degli alcolici e del fumo ai minorenni (è stata scientificamente dimostrata la correlazione statistica  tra bisessualità post-eterosessuale e abuso di alcolici/stupefacenti);
- al continuo propugnare la sessualità come plasmabile dall’ambiente, negando una sessualità bipolare maschio-femmina congenita e naturale, bollata come antiscientifica. Non si risponde alla domanda: allora, individui non educati sessualmente, quale orientamento sessuale avrebbero? Nessuno può o vuole affermare che sarebbero … spinti alla procreazione per la sopravvivenza della specie, alla quale, invariabilmente, sono orientati i nostri geni, pena l’ostracismo dal tempio della scienza buona che non fa torto a nessuno, ma se ne fotte e spregiudicatamente confonde natura con cultura;
- alla diffusione capillare di immagini pornografiche dell’oggetto-donna, per creare un effetto sovrastimolante nel maschio eterosessuale con relativa caduta del desiderio nei confronti della femmina (o desiderio innaturale sfociante nelle violenze e nel femminicidio), della procreazione e incremento del capitalismo a luci rosse e pedopornografico, legale e illegale che non conosce crisi; 
- alla mascolinizzazione della donna, inducendo in lei desideri di consumo solitamente maschili,    e atteggiamenti violenti delineati da tutta una serie di protagoniste dei film di azione, andando così a compensare la perdita di durezza nel maschio con un’ altrettanta perdita di morbidezza, anche fisica (magrezza a tutti i costi) della femmina; 
- al cambio del regime alimentare: da una equilibrata dieta mediterranea/onnivora, ad una prevalentemente vegetariana a base di soia, notoriamente legume ricchissimo di estrogeni, per alimentare, umani in crescita, bovini da carne e da latte, con demonizzazione dei cibi ricchi di colesterolo e di tutta una dieta favorente l’incremento dell’ormone-killer-violento testosterone. 

L’ultraliberismo si pasce di questo effetto femminilizzante-infantilizzante del maschio, dal bambino all’adulto, per creare dipendenze compulsive, fattori di forte destabilizzazione maschile, ma decisamente emotivo-compensative. 
Al momento, nei confini del nostro Mondo Mercato, non vi sono condizioni e spinte endogene per invertire il processo che ho descritto. 
Effettivamente, mi duole dirlo, l’Islam integralista, attualmente, ha il potere di risvegliare quel polo maschile occidentale che non trova nella nostra società indebolita, come sopraesposto, la naturale e corretta espressione virile. 
Purtroppo, stanno aumentando i figli maschi del nostro femmininfantile mondo, che sognano gloria e martirio sotto l’egida del califfato universale. 
Forse, la prima grande decadenza che non si è ancora conclusa, è quella che ha trascinato l’eroe terreno omerico, sulla via di una santità metafisica islamica, esaurita quella giudeo-cristiana, che non potrà che condurci al crepuscolo finale della ragione, pura o pratica che sia.

16 commenti:

  1. L'immenso Antoine Debord, mentore del fu Guy nonche' suo esecutore testamentario, sostanzialmente converge, caro Poliscriba, sulla sua analisi verbosa e nodosamente avviluppata, direi maschiamente avviluppata attorno a quel sostantivo cosi' maestoso e delicato dal nome: virilita!
    Solo due appunti da parte mia: l'androgino e' da 6000 anni che ci prova a distruggere la razza adamitica, a cui gli Uguccione (non so i Debord) senza dubbio alcuno appartengono! Lucifero non nacque negli anni 80! Poi, la tradizione giudaicocristiana... Ma quale abominio fu mai piu' grande: accostare giudaismo a cristianesimo, addirittura accoppiare questi due poli dell'esistere, questi due nemici mortali... Suvvia, glissiamo. Antoine Debord annuncia la prossima sua pubblicazione: "La societa' delle marionette ai tempi del morbillo e della Grillo".
    Un caro saluto agli appestati del Ministero della Assurdita' Vaccinale.
    Monsieur Uguccione del Pasto Crudo, inventore del famoso unguento anti-ministre.


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  2. Faceva prima a dire digitate" Giovanni preziosi I protocolli dei savi di sion" .Non capisco xche' tutto sto menare alla cieca ci gira intorno come quei mosconi quando sa benissimo su chi si deve scaricare tutte le colpe ,cavoli I Nomi parlano chiaro ormai e' notorio ,quando dice "ebrei e non " questa non e' prudenza e' LA quintessenza Della nostra rovina cercare di non andare mai a Fondo nei problemi invece di sviscerarli una buona Volta !

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    1. Ooops, e' tolnato vecchio saggio occidentale, letto dopo avele sclitto del vecchio saggio cinese, cosi' vecchio che parla dall'oltletomba pelche' oggi la saggezza non va piu' di moda.
      Oliente o Occidente basta che affondo il dente (by the Vampire State Inc Corp).

      Ise

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  3. Caro Poliscriba,

    "La produzione di beni effimeri a discapito di quelli utili e duraturi" va di pari passo con la 'produzione' di esseri effimeri a discapito di...ecc. Ma questo dipende anche da noi.

    L'infantilizzazione sarebbe niente se non fosse che si tratta di bambini e bambine viziati, ma viziati talmente tanto da non avere piu' neanche la volonta' di vivere, la delegano ad altri pur di non rinunciare al loro vizio.

    Come mai metti il nipponico tra i maschi occidentali?
    Va bene che sono avviati verso la china autodistruttiva, ma il giapponese medio e' messo molto meglio, psicofisicamente, dell'occidentale medio, e pure dell'orientale medio. Il buonismo attecchisce poco, il cattivismo e' ancora maggioritario. Presto faro' una petizione su changeorg per nominare il maschio nipponico (ed anche la femmina) patrimonio dell'umanita' (in via d'estinzione). Prelevero' il loro patrimonio genetico e lo terro' in borsa finche' sul finire della mia vita (tra circa 80 anni perche' a differenza vostra col cavolo che faccio harakiri, non e' epoca da harakiri questa) acquistero' il kit per creare ogm e generero' dei bonsai nipponici "utili e duraturi" per ripopolare il mondo di una nuova stirpe umana. Sara' chiamata l'epoca dei nani, e sara' la piu' felice che ogni essere vivente e non vivente ma spiritualmente presente avra' vissuto su questa terra. Firmate numerosi!

    Ultimamente penso, ma se a voi uomini manca lo stimolo predatorio, la sofferenza, la fame e le sfide che dona una guerra ecc. Perche' non vi date alla zappa e al bosco? Credo che siano addirittura piu' "challenging" di una guerra. Zappare e nutrirsi di quel che viene fuori, cercare qualche animale nel bosco per aggiungere proteine, non avere piu' tempo per distendersi sul divano a pensare, a leggere o a guardare la tv...Piano piano risolverete tutti i vostri problemi e tornerete a sentirvi vivi.

    Vecchio saggio cinese dilebbe:
    se c'e' un ploblema noi celcale soluzione a quel ploblema. Voi occidentali, se c'e' un ploblema, semple aggiungele altlo ploblema che plima non esisteva e poi altlo ancola finche' soluzione essele impossibile. Voi occidentali pensale tloppo, parlale tanto e non fale mai niente!

    Un caro saluto,
    Ise

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    1. Egregia Ise,
      mi sa che ti intendi anche di uomini vecchio stampo e quindi veri! Forse che, dismessi i panni di musa, peraltro apprezzata, del cenacolo letterario del quali siamo tutti onorati ospiti, trovi più reale conforto in qualche uomo un po' meno sapiens ma discretamente erectus? Me ne compiaccio vivamente e ti invidio.

      Ma prova anche a compiangere noi, intellettuali di ripiego che dopo aver tentato vanamente di vangare due metri d'orto siamo costretti a sottoporci a dieci sedute chiroterapiche, lastre, tac e compagnia…(la sessantina pesa sul ormai sul groppone)
      Quanto alla fauna selvatica saprai bene che il solo tentativo di attingerla passa oramai dall'umiliante soggiacere a esami cervellotici, pennutissimi quiz, regolamentazione balzana di tutti i tipi, pericolo di carcerazione ad ogni passo che hai l'ardire di fare in un bosco, tanto che mi contento anche solo di riuscire ad evitare (per poco ancora) le fettine di supermercato.

      L'ultimo mio contatto con la natura era spaccare legna e guardarla ardere nel caminetto ma sono arrivati i cambiamenti climatici e la regione E.Romagna ha legiferato subito.
      Il Comune prontamente ha recepito: vietatissimo è! (La brucio lo stesso, ancor più volentieri)
      Dovrei trovare anch'io quella Marsala. Ma cosa le racconto?


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    2. Cara Ise, la domanda me la sono posta anch'io. In rete si trovano anche e non solo tesi universitarie come questa, http://dspace.unive.it/bitstream/handle/10579/1940/819006-1165424.pdf;sequence=2, ma anche conoscenti giapponesi me lo hanno confermato che il modello di degenerazione della società nipponica è diretta conseguenza dell'infenzione neoliberista angloamericana. Un caro saluto. Poliscriba

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    3. Bel colpo Poliscriba!

      "CAPITOLO 1 – I CANONI DELLA TRADIZIONE
      Il fatto che nel Giappone odierno sia particolarmente apprezzato, tra i giovani, un genere di uomo
      apparentemente “effeminato” è generalmente considerato un risultato dell’attuale cultura
      giovanile o di influenze relative agli ultimi decenni 13
      . Tuttavia, se risaliamo indietro nel tempo,
      ricercando nella storia e nella letteratura giapponese classica, troviamo diversi elementi che si
      possono ricollegare alla suddetta attuale tendenza; in altre parole, è possibile notare come fin dal
      passato la cultura giapponese celebri un modello di uomo raffinato e in un certo senso fragile, e
      che quindi la moderna consapevolezza estetica dei giovani giapponesi non è un fenomeno
      completamente nuovo.
      Prima di iniziare con l’analisi vera e propria degli uomini “effeminati” di oggi quindi, è opportuno
      vedere quali tendenze o figure del passato storico e letterario possano ricordarci, anche in parte,
      questo ideale. Con “tendenze e figure” del passato si vogliono intendere le correnti estetiche e i
      relativi personaggi, fittizi o storicamente reali, che ne sono stati espressione. Gli esempi si
      concentreranno fondamentalmente sui periodi Heian (794-1185 d.C.), Kamakura (1185-1333 d.C.)
      e Tokugawa (1603-1868 d.C.).
      Non è la prima volta in realtà che viene fatto notare come nella letteratura e storia del Giappone si
      trovino numerosi esempi di ammirazione per uomini più o meno femminei...."

      Orrore!!!!! Ignoranza!!!! Contro il logorio della vita moderna: CINAR!
      Fra Uguccione da Rimini del Convento delle Suore immacolate ma non Illuminate vi consiglia, cari fedeli, questo Video stra-Top! C'è anche Mishima ritratto di sfondo!

      https://www.youtube.com/watch?v=uAIZ4J016OE

      Fra Uguccione da Rimini

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  4. Caro Loris da Faenza,

    come hai riassunto bene la condizione del sapiens italicus! Mi dispiace vederne tale consapevole impotenza.
    Per quello credo che in queste terre sono messi un po' meglio, a livello di uomo comune, non certo quello che passa in tv o nei tabloids, ne' quell'animale che vive nelle giungle urbane di milioni di esseri consenzientemente schiavi o vampiri, in lotta per la sopravvivenza urbano-alveolare robotico-zombotica asessuata.

    Parlo dell' anonimo che vive nel villaggio in cui e' nato, ancora vivo e popolato, sia di bambini che giocano per strada, che di piante e di animali...che si nutre di pesca e cacciagione fai da te (oltre i 70-80 anni, senza chiroterapie), che mantiene e tramanda certe tradizioni, che se ne frega di quel che cantano le sirene mainstream... Che animale raro! Si', lo osservo incantata, sapendo che puo' finire da un momento all'altro tra gli ingranaggi del globally correct.

    Hai indovinato! Il mio conforto quotidiano e' un savio vecchio stampo, mai rinsavito ma cosi' riservato che non posso parlarne senno' mi fa nera.
    Ti auguro di trovare consolazione in una Marsala, la scuola di mastro Uguccione promette bene, anche se riguardo a cosa raccontarle secondo me vale sempre tener presente il detto cinese: voi parlale tanto ma fale mai niente!

    Ise

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    1. Uguccione Rocco Della Rocca da Vergate sul Membro, Comune di Trepalle Le risponde gentile Ise: "sin autem feminam esse beatus velit (quod in natura rerum intelligunt), cum Uguccione faciant dilectione."
      Abra cadabra...
      Pedro Uguccione Dolores De La Felicitad del casato ormai estinto di Tarragona sul Minchio

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  5. Caro Poliscriba,

    la mia domanda era dovuta proprio a tale risposta... ho accennato in precedenza al teatro kabuki del Giappone tradizionale e quindi al successo delle drag queen, ad esempio, forse anche per tale retaggio (e per l'armonia sociale, visto che vivono solo di notte, insospettabili di giorno), piu' che le coppiette lgbt che passeggiano mano nella mano.
    E' pero' indubbio che quel che si diffonde oggi, e gia' dal dopoguerra, e' molto frutto di mode importate. Ma questo non vale solo per il Giappone. Avviene anche in Cina e chissa' in quante altre parti del mondo non occidentale (forse tutte quelle in cui esistono i media e il dio denaro!?). Per questo mi chiedevo perche' includere i giapponesi tra gli uomini occidentali. Se lo si fa per loro, allora vale anche per molti altri, le vittime ormai non si contano piu'.
    Un caro saluto,
    Ise

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    1. Uguccione, elegantemente, ci prova! Si vede che è ancora in palla...
      Ho esasperato calcando sull'acceleratore della sfiga personale e collettiva ma sono contento che ci siamo capiti. L'intellettuale non è nulla se non è rusticano.
      Complimenti Ise, continua così!

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    2. Cara Ise,
      i giapponesi sono stati purtroppo le prime vittime asiatiche della decostruzione della naturale bipolarità rirpoduttiva maschio/femmina, a vantaggio di una multipolarità erotico/ricreativa (ecco perchè li ho inseriti sulla scia degli occidentali anche se rischiano di essere intercambiabili secondo il Modello Unico del cittadino globale); l'infenzione si è poi propagata come tu ben sai in Corea del Sud, in Thailandia, in Vietnam, oggi in Cina, domani nella Corea del Nord una volta abbattuto il regime monarchico-comunista del paffuto dittatore. Invece è grazie ai giapponesi se c'è ancora un minimo rispetto per la nostra tradizione culturale. Se persino un "guru" come Daisaku Ikeda decise di fondare un giornale per la propagazione del movimento Sokka Gakkai ispirandosi al Rinascimento italiano, la dice lunga ed è indubbio che il buddhismo d'importazione abbia trovato una sua "rinascita", positiva o meno, non voglio qui giudicare, in Toscana. Spero di riuscire a postare un articolo su Myhazaki e sull'influenza positiva che l'arte italiana ha avuto sul grande maestro; così come il cinema d'estremo oriente si è lasciato trascinare nelle spire shakespeariane da parte di Kurosawa. Non solo, molti movimenti politici giapponesi di estrema destra, postbellici, hanno mantenuto un legame con il mito romano una volta sganciatisi dal nazionalsocialismo tedesco e dal fascismo italiano. Nel 2016 è stato trasposto sul grande schermo, Thermae Romae, un lungometraggio giapponese ispirato al manga di successo di Yamazaki Mari. Sulla questione della sessualità, dell'estetica femminile/maschile, nella sua giusta collocazione strorico-sociale, non colgo nessun attrito tra quelli nipponici e gli antichi costumi greci, latini, hyndi, polinesiani, egiziani, sumero/babilonesi, arabi, americani, luoghi ed epoche in cui gli aspetti divergenti dalla eterosessualità venivano rigettati, emrginati o inclusi secondo schemi antropologici, artistici, religiosi, etologici che si sono protratti per migliaia di anni senza mai intaccare quella bipolarità maschio/femmina procreativa. Se si possono oggettivamente bistrattare i metodi decisamente duri con cui spesso le devianze venivano trattate e pur vero che il sentimento generale era fortemente protettivo della natalità, già di per sè problematica per le aspettative di vita non eccelse. La soppravvivenza dei gruppi sociali si ergeva sulla ritualità ancestrale dell'incontro carnale tra il pene e la vagina, sull'orgia, sulle danze propiziatorie la gravidanza. Ogni devianza era percepita come un pericolo alla sopravvivenza della specie. Oggi si pensa che quel modello di preservazione del gruppo possa essere superato dalla tecnologia, e che l'aspetto erotico/ricreativo possa tranquillamente coesistere e superare quello precedente. Vedremo dove si andrà a finire. Grazie. Poliscriba

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  6. "...Aggiungi che sciupano le forze e si struggono nel travaglio;
    aggiungi che si trascorre la vita al cenno di un'altra persona.
    Son trascurati i doveri, e ne soffre il buon nome e vacilla.
    Frattanto il patrimonio si dilegua, e si converte in profumi
    babilonesi, e bei sandali di Sicione ai piedi ridono,
    s'intende, e grandi smeraldi con la verde luce
    sono incastonati nell'oro, e la veste color di mare è consunta
    assiduamente, e maltrattata beve il sudore di Venere;
    e i beni ben guadagnati dai padri diventano bende, diademi,
    talora si cangiano in un mantello femminile e in tessuti di Alinda e di Ceo.
    S'apparecchiano conviti con splendide tovaglie e vivande,
    giochi, coppe senza risparmio, unguenti, corone, serti,
    ma invano, perché di mezzo alla fonte delle delizie
    sorge qualcosa di amaro che pur tra i fiori angoscia,
    quando per caso l'animo conscio s'angustia per il rimorso
    d'una vita trascorsa nell'inerzia e perduta nelle orge,
    perché lei ha lanciato, lasciandone in dubbio il senso, una parola,
    che confitta nel cuore appassionato divampa come fuoco,
    perché gli sembra che troppo lei occhieggi o che il suo sguardo
    sia attratto da un altro, e nel suo volto vede le tracce d'un sorriso.
    E questi mali si trovano in un amore che dura ed è felice
    al più alto grado; ma, se è infelice e senza speranza, ci sono
    mali che puoi cogliere anche ad occhi chiusi,
    innumerevoli; sì che è meglio stare prima all'erta,
    come ho insegnato, e guardarsi dall'essere adescati..."

    De rerum natura, , IV, vv. 1105-1126

    Tito Lucrezio Caro l'epicureo, amico di Diogene di Enoanda, pseudonimo di Uguccione Lucrezio Frontone, parente di Marco Lucrezio Frontone...

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  7. allora se gli hamburgers di soia, per evitare spargimenti di sangue e ricadute perniciose del dolore procurato agli Animali non umani fossero pieni di estrogeni quelle "femmine" col "gioiello" avrebbero le tette di carne e non di silicone e vai e vai il "gioiello" cadrebbe naturalmente senza doversi operare e perdere la fonte di "Guadagno". L'unica cosa buona "islamica" sono le Falafel, tutto il resto lo facessero a casa loro. Noi non vogliamo che facciano certi trattamenti ai Bambini a Casa Nostra.

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  8. Caro Poliscriba,

    grazie a te per il tuo bel commento che mi ha fatto capire meglio, e mi porta informazioni nuove.

    Il Giappone ha uno spirito di conservazione unico, anche della bellezza culturale altrui. Ha sempre saputo riconoscere la bellezza e farne tesoro. Pure la Cina gli e' debitrice, per averne preservato la cultura letteraria antica e per l'arte e architettura buddista dei periodi Tang e Song, di cui esistono testimonianze solo in Giappone, mentre nei luoghi d'origine son state devastate.

    Non conoscevo Thermae Romae, m'ispira. Proprio l'altro giorno pensavo al piacere davvero unico delle terme, anche per la socialita', e a che peccato che da noi sia scomparsa come abitudine.

    Intendi scrivere un articolo su Hayao Miyazaki? Uno dei pochi maestri a cui non oppongo resistenza per paura di messaggi subliminali! Ha segnato la mia seconda infanzia (!), quella coi miei pargoli, e alcune musiche han fatto da colonna sonora delle nostre giornate. Avevo sentito dirgli che si era ispirato all'architettura unica italiana per molti film. In altri c'e' invece l'essenza del Giappone, fin nei minimi dettagli.

    In attesa di leggere il tuo articolo, dedico a te e a tutti gli amanti di belle voci la nostalgica canzone 'Toki ni wa' di Tokiko Kato, sigla finale del film Porco Rosso, ambientato nei nostri mari italiani:
    https://youtu.be/RpxXeNakyfY

    Ise

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    1. Sì... Miyazaki (refuso mio sul nome), appena ho tempo, dopo aver rivisto i due lungometraggi sullo Studio Ghibli da lui co-fondato, che chiuderà i battenti dopo l'ultimo film d'animazione che il maestro sta elaborando e che spera di concludere entro il 2020. Un caro saluto. Poliscriba

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Siate gentili ...