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06 giugno 2017

Il fardello di Mario Monti, L'unico che dice la verità


Pubblicato il 15 settembre 2015

C'è una bella poesia di Rudyard Kipling che recita:

Raccogli il fardello dell’Uomo Bianco –
disperdi il fiore della tua progenie –
obbliga i tuoi figli all’esilio
per assolvere le necessità dei tuoi prigionieri;
per vegliare pesantemente bardati
su gente inquieta e selvaggia –
popoli da poco sottomessi, riottosi,
metà demoni e metà bambini

Un inno all'uomo bianco, alla propria responsabilità epocale: quella di guida civile e buon padre nei riguardi delle popolazioni selvagge, naturalmente inferiori, senza legge e Dio, e prive di qualsiasi valore, se non quello di un abominevole vitalismo.
Indiani, afghani, pakistani, aborigeni, indios: l'uomo bianco, naturalmente superiore, deve sottometterle, per il loro bene.

Pochi giorni fa, grazie al sito http://scenarieconomici.it, vengo a conoscenza di un dialogo avvenuto durante una trasmissione televisiva, una delle tante. Uno dei dialoganti era Marco Travaglio, l'altro Mario Monti; Monti ha proferito tali parole:

"Volevo chiedere a Travaglio, il fatto che abbia dato l’impressione anche lei di pensare che, in aggiunta a certi limiti dei governanti o di certi governanti, c’è però, lei dice, un paese poco serio un paese cialtrone, allora dobbiamo, io ho riflettuto molto su questo tema, credo come tutti noi, dobbiamo davvero convincerci che c’è qualcosa di intrinsecamente inferiore nell’Italia e quindi, o rassegnarci o vedere la soluzione in un ultra secolare processo di educazione delle future leve degli italiani, cioè può dirci una parola sul bilanciamento tra accusa ad un Paese ed accusa a singoli governanti“.

Monti è uno dei miei politici preferiti: non mente mai. O meglio: non riesce, forse per deficienza nelle capacità attoriali, a dissimulare il proprio pensiero, che è il pensiero dei suoi padroni.
Il pensiero, in tal caso, era questo:

"Gli Italiani sono esseri inferiori.
Poiché sono inferiori non dobbiamo permettere loro di decidere.
Gli Italiani, perciò, non possono vivere in una democrazia, ma in un regime solo apparentemente democratico.
In tal modo noi (io e i miei padroni) potremo aggirare la Costituzione e le regole democratiche e approvare - senza il loro stupido consenso - tutto ciò che riteniamo giusto.
Addossandoci il loro fardello, per il loro bene".

Formula:
Mario Monti: Rudyard Kipling = Italiani: aborigeni australiani

Mario Monti è un razzista purissimo.

Anche i tedeschi sono razzisti.
Basta leggere i titoli dei giornali crucchi durante la crisi greca.
Un intero popolo è stato trattato come un accozzaglia di lavativi, evasori, cialtroni, bugiardi.
Poi, per loro piacere, è arrivato il venduto Tsipras e tutte le caselle sono andate a posto.
Sono andate così a posto che quattordici aeroporti greci sono in vendita presso una società pubblica tedesca.
Per il bene dei Greci, suppongo.
Anche alcuni porti italiani sono in vendita. Cinque.
Stanno per essere venduti da una società che si chiama Invitalia.
Recita Wikipedia: 

"Invitalia - Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.A., è una società per azioni italiana partecipata al 100% dal Ministero dell'Economia ... nasce nel 1999 come Sviluppo Italia S.p.A. in seguito al decreto legislativo n. 1 del 9 gennaio 1999 deliberato dal Governo D'Alema ...".

D'Alema come Massimo D'Alema, già deputato di Gallipoli (dove c'è un bel porto), e noto proprietario di barche nonché appassionato regatante.

Leggo da http://www.termometropolitico.it:

"Trieste, il Porto delle Grazie di Roccella Jonica, passando per la marina di Portisco, in Costa Smeralda, Capri e la marina di Arechi a Salerno realizzata da Santiago Calatrava. Sono questi i cinque porti che Invitalia, società controllata dal Ministero dell’Economia, ha messo in vendita ... circa 2.500 posti barca per un valore di circa 50 milioni di euro, che rientravano, come spiega il Corriere della Sera, nel progetto di valorizzazione in capo alla società Italia Navigando che, attraverso un massiccio investimento statale, mirava a costruire un maxi polo nautico tra nord e sud, con una rete di 50 porti per 50 mila posti barca".

Chissà a quanto ammontava il massiccio intervento statale ...
Chi lo sa?
Voi lo sapete?
Nessuno lo sa, come nella battuta che lessi in un libro di Mario Puzo, quello de Il padrino. "Chi è il capo della famiglia? Io non lo so, tu non lo sai, nessuno lo sa ..."
Non dobbiamo saperlo, siamo selvaggi.
E ora un po' di scioglilingua, grazie all'articolo di Stefano Sansonetti, che potete leggere qui:

"Nella divisione Finanza di Invitalia siede Bernardo Mattarella, nipote di Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica Italiana.
Il quasi omonimo Bernardo Sergio Mattarella, invece, cugino del primo Bernardo, e figlio di Sergio Mattarella, attuale Presidente della Repubblica Italiana, è Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministro per la Semplificazione, Marianna Madia.
Bernardo Sergio Mattarella, figlio dell'attuale Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, siede anche nel think tank chiamato ASTRID assieme a Giulio Napolitano, figlio dell'ex Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano (e vecchia fiamma di Marianna Madia: Giulio, non Giorgio).
ASTRID è "guidato dal presidente della Cassa Depositi e Prestiti, Franco Bassanini, con dentro ex giudici costituzionali come Giovanni Maria Flick, Valerio Onida ed Enzo Cheli".

[Curiosità: presso la Cassa Depositi e Prestiti (controllata dal Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan) è stata da poco assunta Eleonora Padoan, figlia dell'attuale Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan]

Sia Bernardo Sergio Mattarella che Giulio Napolitano (figli, rispettivamente, dell'attuale e dell'ex Presidente della Repubblica Italiana), ricoprono inoltre numerose altre cariche, qua e là.
Bernardo Sergio vede volare nelle sue tasche circa 125.000 euri annui, limitatamente al proprio incarico in Invitalia.
Una miseria.
Lo fa per passione e, soprattutto, per il nostro bene.
Questa gente (i Mattarella, i Napolitano, i Padoan) siedono, infatti, su quegli scranni a causa nostra: come i colonizzatori di Kipling recano il fardello dell'uomo bianco (the white man's burden). Si sacrificano per noi (noi selvaggi, noi riottosi, noi demoni e bambini) risparmiandoci le fatiche del retto vivere secondo la civiltà.

Un'ultima nota per i Servizi Segreti e la Digos: le cose qui scritte le ho tratte dagli articoli di questo Stefano Sansonetti; non venite da me, insomma, andate da lui.
Anche se su Stefano un dubbio mi sorge: così giovane e già giornalista?
Non sarà mica figlio o parente di Piero Sansonetti, già all'Unità, Liberazione, Paese Sera?
Solo una curiosità.

Ultima ora: Matteo Renzi, recando il grave fardello di un orgoglio tutto italiano, vola a New York per assistere alla finale degli US Open di tennis tutta italiana tra l’italiana Roberta Vinci e la svizzera di Basilea, Flavia Pennetta. Dopo il match, vinto dalla svizzera, il nostro premier ha posato per una bella e storica foto con le due atlete, dietro una coreografica bandiera italiana al contrario (rosso bianco verde); intanto, in Italia, Lady Renzi si sacrifica sull’altare della Buona Scuola emigrando a trecento metri dalla propria abitazione. Anche lei lo fa, recando il fardello estremo della responsabilità, per il bene dell’Italia.

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