09 gennaio 2022

Paradigma Nagasaki: a true story [Il Poliscriba]

Il Poliscriba

Innamorarsi di androidi è una speranza mai sopita della generazione di maschi dagli occhiali a specchio del ventennio precursore della distorta distopia socio-fobica del terzo millennio in atto.
Quei maschi hanno ora 40 anni e più; disseminati come spore, hanno succhiato latte da seni di carne preferendo, dopo la loro pubertà, che sembra non terminare mai, la sintesi plastica del neoprene.
Certi giapponesi, malati di mente, si accoppiano con bambole di lattice robotizzate dal mattino alla sera; a volte si tratta di ingegneri di alto livello che hanno sbattuto la faccia sulle scrivanie di cromo, in preda a un sonno parossistico da super-lavoro.
Matsuko Hiroshi è stato arrestato per aver seviziato e ucciso la piccola Nakata Ishikawa, scambiata per una bambola erotica dal giovane psicopatico che non sopportava le grida di lei, giudicando impossibile il fatto che un droide femmina, pagato 10.000 yen, avesse, oltre le desiderabili facoltà di urlare, dibattersi, soffrire, quella incompatibile con una schiava sottomessa: la libertà di insultarlo.
Il prof. Shinzo Abe, docente di scienze sociali all’Università di Ryukyus a Okinawa, sostiene da tempo che il fall-out radioattivo dovuto agli ovetti all’uranio sganciati dall’Enola Gay nell’agosto del ‘46, non sia terminato, a fronte dei dati radiometrici del dipartimento di fisica nucleare dell’Università di Tokyo.

E, fedele a questi valori sul decadimento radioattivo, è convinto che negli ultimi 70 anni, il genoma  umano abbia subito variazioni nelle sequenze  corrispondenti al comportamento sessuale e cognitivo dei giapponesi.
Anzi, estendendo le sue ricerche, ha trovato precise correlazioni nei paesi dell’ex-Unione Sovietica e negli Usa.
I dati relativi ad altre zone fortemente nuclearizzate non gli sono accessibili, ma sta cercando di ottenere un permesso speciale per recarsi nello Xinjiang, poligono per test nucleari cinesi, fin dal 1964.
Per questo genere di ricerche non ci sono fondi e gli scienziati le portano avanti in maniera del tutto autonoma, a tempo perso, nei laboratori tenuti in vita da qualche fondazione privata:

A nessuno frega niente della violenza sbattuta in faccia a tutte le ore e a tutte le età, ininterrottamente, 24h al giorno.
Si tratta di una somministrazione continua, dannosa quanto un’induzione mutagena di un irraggiamento senza fine di particelle alfa su tessuti viventi.
I bambini in età prescolare già compiono atrocità su piccole creature domestiche; i loro genitori sembrano insensibili a questi comportamenti deviati; alcuni ne sono complici volontari.
La cultura e l’educazione contro i principi dell’equilibrio possono provocare gravi ripercussioni sulle coscienze dei mammiferi umani. Forse si tratta di un regime inconsapevole di cattività: la società del terzo millennio che si considera finalmente libera, si sottopone, in realtà, a un esperimento equivalente alla gabbia pavloviana.
Molte abitazioni alle porte delle mega-metropoli nipponiche, appartenenti a ricchi esponenti della società, hanno segrete, piani sotterranei dove i loro proprietari, liberamente, come impossessati da doppie personalità sado-masochiste, svolgono compiti assassini e suicidi in favore di organizzazioni composte da malati mentali, ricche, potenti, spaventosamente razionali, interrelate con organi di informazione e di sicurezza nazionale che le ricoprono di un manto d’impenetrabilità quasi totale.
La rete di queste lobby è calata sul mondo e lo tiene prigioniero, incatenato, per sottoporlo a una vivisezione impietosa.
Hanno intermediari a tutti i livelli e sono responsabili della scomparsa di milioni di esseri umani che, da un giorno all’altro, non esistono più, probabilmente sciolti, ridotti in cenere,  riciclati in qualche processo chimico-industriale che ce li riporta in  vita nei nostri stomaci, sulle nostre pelli, all’interno dei nostri sistemi nervosi
”.

Questi sono i pensieri scritti dal professore, letti dopo la sua scomparsa, avvenuta il 13 aprile 2013, dall’ispettore Taro Aso responsabile della Divisione Furti e Crimini Sessuali del Distretto di Polizia della Prefettura di Saga.
Si legge alla fine del suo rapporto: “Quel che resta del prof. Shinzo Abe è stato trovato appeso a un gancio da macelleria da un addetto del mattatoio di Nagasaki”.

7 commenti :

  1. l'ultimo libro che è ho letto è Yono-cho di Andreolli, tratta proprio della convivenza di un ingegnere con la sua bambola giapponese di ultima generazione
    l'analisi psicologica è squisitamente approfondita

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    1. Bel consiglio di lettura.
      Poiché sono un passatista, segnalo, sui medesimi argomenti:
      1. La mogli di Gogol, di Tommaso Landolfi.
      2. L'uomo di sabbia, di E.T.A. Hoffmann.
      Der Sandmann è davvero agghiacciante, ma anche la true story del Poliscriba non scherza.

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  2. Mi ha fatto tornare alla mente il sordido caso di Junko Furuta
    https://it.wikipedia.org/wiki/Omicidio_di_Junko_Furuta
    A quanto pare i nipponici sono all'avanguardia in queste cose.

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    1. Li hanno fritti a dovere. Qualche tempo fa ascoltavo alla radio dei loro fumetti erotici; pare vi abbiano albergo tutte le parafilie possibili, perfino le più esecrabili.

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  3. L'immagine è tratta dal fil Tetsuo?

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  4. Visto l'argomento trattato la scelta è stata ottima, è un film agghicciante.

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