27 luglio 2020

The influencer

The AIA (American Influencer Award)

Roma, 27 luglio 2020

Mi si chiede cosa penso degli influencer cioè di coloro che, in virtù di qualche casuale combinazione di fattori superficiali (il taglio di capelli, la sciocca facondia, l'esibizione di alcune parti del corpo, l'ostantazione di comportamenti teppistico-trasgressivi) riescono a indirizzare le menti e i desideri del Sudditi Definitivi verso determinati obiettivi commerciali.
Per Sudditi Definitivi intendo quelli che non avranno a disposizione la benché minima risorsa (intellettuale, psicologica, morale) per risollevarsi dal servaggio (definitivo, appunto).
La questione influencer è apparentemente semplice.
L'influencer è, anzitutto, creatura di un influencer, quello vero. Non si spiegherebbe, altrimenti, la popolarità straripante di cui beneficiano individui ipodotati sotto ogni aspetto (intellettuale, psicologico, morale) - una popolarità che attinge, nei disadattati, a vette di autentica adorazione.
La figura dell'influencer richiama irresistibilmente quella delineata dall'art. 643 C.P. sulla circonvenzione d'incapace:

"Chiunque, per procurare a sé o ad altri un profitto, abusando dei bisogni, delle passioni o della inesperienza di una persona minore, ovvero abusando dello stato d'infermità o deficienza psichica di una persona, anche se non interdetta o inabilitata, la induce a compiere un atto che importi qualsiasi effetto giuridico per lei o per altri dannoso, è punito et cetera et cetera"

Profitto è parola chiave; indi "bisogni", "passioni", "inesperienza" e, più importante, "stato di deficienza psicologica". La stragrande maggioranza dei giovani europei (leggi: sotto i 35-40 anni) rientra mirabilmente in tale definizione. Sono quasi tutti tecnopueri (minori e minorati poichè deprivati concettualmente e sensorialmente della realtà: deficienti psichici) vantando abilità tecniche di somma inutilità (smartphone, social; non sanno dove si trovano le candele della macchina, però) sommate a una ignoranza radicale dei fenomeni che sovraintendono i meccanismi della vita e del sentimento. Privi di passato, e di quel nerbo capace di attutire i saliscendi dell'esistenza, essi caracollano sul ciglio dell'alienazione fra una piena arroganza psicopatica da narcisi e crolli emotivi e suicidari.
Ma siamo a un livello scoperto. A indagare un poco sin al cuore del discorso, si noterà come la figura dell'influencer rappresenti lo scadimento dell'occidentale medio da animale razionale a idolatra pre-logico. Appare, infatti, lampante la regressione mentale degli individui da una organizzazione, pur inconscia, che medita apprezzamenti sulla base di un'educazione classica a quella che spetezza giudizi fondati su una rozza e parossistica magia simpatica (leggi: magia contagiosa). L'influencer, insomma, trasmetterebbe, colla sua sola presenza, le proprie qualità (di fatto inesistenti, ma ben reali per il Suddito Definitivo) a oggetti, stati d'animo o fenomeni dapprima largamente ignorati dal sommenzionato Suddito: ricevendo, in tal modo, una patina di rilevanza prima impossibile da guadagnare.
È per tale motivo che le automobili si vendevano con la modella scosciata sul cofano. La bontà del taglio delle carni scottone d'ella si trasferivano, per contatto, al sottostante trabiccolo che diveniva così oggetto dei sogni eterosessuali-consumistici così abilmente indirizzati (anche il bel pilota di Formula 1, tuttavia, assolveva a tale funzione: se quello sta vicino a quella macchina io, guidandola, diverrò come lui). Si tratta di esempi banalissimi, oggi peraltro in via di dismissione. Le automobiline d'oggi, infatti,
non vantano alcun appeal erotico-eroico, come ci ricorda l'influencer Greta: il Potere, influencer dell'influencer svedese, punta ormai sul monopattino elettrico o la superlusso eco-friendly.
Vorremmo, in tale sede, scoraggiare da subito le più improvvide similitudini. Le solite obiezioni alla Odifreddi: se, lungo la via di Gerusalemme, tocco la tunica inconsutile di Cristo e, perciò, credo, non sono forse preda di magia simpatica come i Sudditi di cui sopra? E le reliquie? E i voti alla Madonna con quelle continue smanacciate ai piedi santi che schiacciano il serpente dell'Eden? Quella non è magia?
Il parallelo è ghiotto, ma inappropriato. Se ho fede in una reliquia, appartenuta a un dio o un santo, cioè a colui che presiede la difesa di quel divino sacro, in realtà sono partecipe di un movimento ascendente della vita. Io credo. Non futilmente, ma a un sistema organizzato e definito di valori, eterni, che donano senso a tutta la mia esistenza e a quella della comunità di cui sono parte integrante proprio perché li condivido. Credere, invece, che una tizia bionda faccia apprezzare di più capolavoro rinascimentale sol perché ne testimonia l'esistenza a un gruppo di Sudditi Definitivi che ne ignoravano bellamente l'esistenza, oltre che le profonde cause concettuali, storiche, tecniche ed emotive, significa entrare nel reame della magia più perniciosa, d'un livello inferiore a quella del mago d'Arcella.
Se un crucco, direttore d'un museo che colleziona centinaia di capolavori, crede a queste fandonie, allora si spiega se non tutto, almeno la maggior parte degli eventi che ci affliggono. La classe intellettuale al potere, infatti, odia la bellezza, poiché non la comprende intimamente. La tratta come un pacchetto da amministrare, alla stregua d'una villa palladiana in offerta per banchetti da cafoni arricchiti.
Sventolare statistiche idiote (+ 27% di under 25 in vista al capolavoro il giorno dopo lo shoot fotografico dell'influencer Ferragni) è una cinica presa in giro. Ammettiamo che il giorno prima circa 1000 sudditi fra i 13 e i 25 anni abbiano affollato il museo in questione (17% all'incirca di 6000 visitatori quotidiani, secondo i rilevanti del museo stesso). Il boom consisterebbe, quindi, nel calpestio di 270 babbei moccicosi in più l'indomani? E due giorni dopo quanti son stati? E una settimana dopo? Un mese dopo?
Ve lo dico io quanti sono stati e saranno: zero. Perché, e questa è una regola ferrea, l'influencer influenza il miccame giusto il tempo in cui può esercitare la magia da contatto. Una volta dileguatosi, si dileguano anche gli influenzati.
Gli applausi a latere dell'avvilente operazione non stupiscono certo.
A tali personaggi, compreso l'irresponsabile della struttura museale, non interessano l'Italia e la sua arte, ma proprio il contrario: la distruzione dell'Italia e della sua arte. Incredibile?
No. Anzi, la cosa risalta talmente all'occhio da accecare.
La fisiognomica, peraltro, depone a favore della nostra tesi: mai visti grugni più anempatici. Che tali figuri comprendano, nell'intimo, le linee del Botticelli dell'Apelle sembra impossibile.
Oso dire: è una profanazione, l'ennesima, per depotenziare ciò che resta del patrimonio spirituale italiano.

Gli intellettuali italiani giustamente non danno peso alla cosa. Come potrebbero? Son tutti al cimitero.
Nemmeno i nostri controinformatori considerano degno di nota l'episodio, sebbene esso illumini al vivo (anche simbolicamente) la causa efficiente delle dinamiche che ci stanno consumando sino alla distruzione totale. Evidentemente i Nostri si reputano chiamati a più alti impegni. O alla stesura di pregnanti pastoni geopolitici (e chi li legge più?), o all'organizzazione d'alcune marcette su Roma, oppure al gonfiaggio mediatico d'alcuni influencer sovranisti alle vongole (già falliti, a giudicare lombrosianamente la fisiognomica dei fondatori) o, incredibile dictu, alla dotta, minutissima, analisi del tipo di dinamite che Annibale usò per annientare le legioni di Emilio Paolo nel carnaio di Canne sull'Ofanto.

24 commenti :

  1. Gentile Alceste, qualche mese fa mi ritrovai mio malgrado trascinato in una polemica con una conoscente tutta emozionata dall'invereconda recita di Roberto Benigni del cantico dei cantici.
    La nostra sosteneva l'importanza di portare la cultura nelle case degli italiani, così da far conoscere pagine altrimenti obliate e che in fondo, a tal fine, ogni mezzo fosse lecito e giusto.
    Vani i miei tentativi di far comprendere che la mercificazione del sublime non porta ad un miglioramento del dolico cefalo ma piuttosto immiserimento di vette del pensiero e della natura, che proprio per la loro eccezionalità devono necessariamente essere per pochi eletti capaci di meritarsele.
    Partite perse...mashalem.
    Qualche giorno fa, giusto per toccare con mano il post "coma indotto" mi sono fatto un giro in un centro commerciale.
    La coda davanti all'apple store, con tanto di vigilanza termoscannerizzante e i commessi tronfi e fieri del loro prestigioso iwatch regolamentare, faceva il paio con gruppi di ragazzini in astinenza da acquisto compulsivo.
    Ho pensato ai loro genitori a casa, in smart working (sic!) o in giro a fare consegne, a contare i giorni che li separano dalle ferie o dalla pensione.
    Un caro saluto

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    1. La conoscente era forse del PD?
      A parte tali pinzellacchere ... la mercificazione viene dalla sparizione di una classe intellettuale qualsivoglia ... il problema è questo: piacessero o meno gli intellettuali italiani sono morti uno dietro l'altro, senza ricambio. Benigni o Saviano, quindi, due modesti ragazzotti, sono assurti a intellettuali. Una tragedia quasi senza spiegazioni: l'università italiana che non riesce a sputare un tizio almeno passabile in quarant'anni. Alla faccia della deriva culturale! Questo è un genocidio.

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    2. Alceste però qui mi deludi: tu sei un esempio del fatto che uomini di cultura esistono ancora. Su questo blog vi sono raggiunte vette di pensiero tra le più alte della nostra Nazione. Il problema è che tutto oggi viene declinato nel volere del regime PolCor. La Verità non può più essere detta, tra pochi mesi non potremo dire che la famiglia è data solo da un uomo ed una donna.

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    3. Questa è la spiegazione del "genocidio culturale". Ti faccio un altro esempio: sai perché la Francia ha avuto ancora parecchi intellettuali conservatori noti (Venner, Faye, De Benoist, Houellebecq, Zemmour...) e l'Inghilterra no? Certo si può dire che gli isolani siano più degradati (e io non li ho mai amati), però ancora nella prima metà del secolo proponevano signori come Chesterton e Tolkien. Il vero motivo è che in UK l'introduzione degli psicoreati c'è da molto più tempo. Ora noi prenderemo la medesima deriva.

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    4. Occorre dire che non esistono i martiri di una volta ...
      Houellebecq, comunque, lo toglierei dal novero dei destri.

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    5. concordo, io lo metterei nel calderone delle zecche. Per il resto anche StefanoV è una buona penna ^^

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  2. Bisogna dire che la trasversalità subdola che descrivi lascia sgomenti c'è poco da fare...il fatto poi che sia lampante è sotto gli occhi di tutti, in un paese dove lo stato sociale è un gruppo indie, abbiamo giovanotti e giovanotte che dicono ecco! Hai visto! Si può fare. Ci è riuscita lei! Forza! Purtroppo il grillismo è stato araldo (come tu giustamente hai sempre detto) proprio di questa incredibile imbecillità di massa... Il tecnopuerismo è stato riassunto in toto dalla frase grillina "una buona idea è una buona idea, non importa il colore politico"...da lì al dire che va bene tutto il passo è breve...l'illusione che molti giovini (e meno giovini) hanno è la seguente: credono veramente di poter fare qualcosa di buono, di capire, di gestire addirittura. Ma dentro di loro hanno spento l'interruttore della coscienza che gli potrebbe permettere di capire il peso reale di un gesto...avendo come riferimento gli screen digitali. Secoli di presa di coscienza sullo sfruttamento buttati alle ortiche. Come diceva ormai l'unico patentato (e di infimo livello) satiro del paese quando imitava Grillo: "Son ragazzi fantastici...". Questa era buona. Lo devo ammettere.

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    1. Infatti, va bene tutto.
      Per questo le scuole e le accademie chiudono.

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  3. In fin dei conti è vero. Un legionario romano, un contadino medioevale, uno scalpellino del XV secolo, “pensavano”? Cioè avevano un pensiero critico, che li portava a comprendere a fondo i motivi delle loro credenze, il senso delle istituzioni a cui si affidavano? Io credo di no. La loro era pura, ferrea, fede assoluta. In fin dei conti anche loro erano dei “conformisti”. Ma in cosa credevano? È questo il punto. Costoro, pur inconsciamente (intendo dire senza penetrare fin nell’intima essenza) partecipavano ed erano elementi portanti di una civiltà che riusciva ad innalzare l’uomo ad un livello superiore a quello di bestia bruta bipede. Il legionario che si lasciava sbudellare in guerre dall’altra parte del Mediterraneo perché un aruspice aveva detto questa era la volontà degli Dei, dopo aver squartato un agnello; uno scalpellino che lavorava per anni ad una colonna in marmo, perché il suo vescovo gli aveva detto che bisognava venerare la Madonna; un cavaliere che si faceva massacrare in medio oriente perché il Papa aveva detto “Deus Vult”; la plebe che ammira una cometa nel cielo di Roma dopo l’assassinio delle idi di Marzo, credendo che sia l’anima di Cesare che sta ascendendo al cielo fra gli Dei immortali; tutti costoro erano stupidi? Erano dei cretini analfabeti? La risposta dell’uomo medio di oggi è: SI! Ma chi è il vero stupido, chi è veramente l’essere inferiore: colui che crede e partecipa, anche senza comprendere, ad un ordine superiore o il mediocre uomo moderno che dice che la Bibbia ha la stessa importanza storica di herry potter? (https://www.secoloditalia.it/2020/02/fedez-la-bibbia-come-harry-potter-e-ride-per-una-battutaccia-sul-crocifisso/) Avete capito? Millenni di filosofi, Papi, condottieri, soldati, artisti, che hanno pregato, combattuto, studiato, con il cuore che ardeva di fede in Cristo ed alla fine si scopre che in realtà la Bibbia è solo un romanzetto fantascientifico, per di più di pessimo gusto. E questo essere, oggi, ci viene a dire che tutto ciò che ci ha preceduto è stato soltanto una cretinata, un’illusione. Faccio notare che costui è il marito della suddetta Ferragni (tutto torna). Il problema è che oggi c’è un vero e proprio culto del meschino, dell’infimo. Un’esperienza personale: abito vicino una scuola elementare, dove fra le altre materie i bambini studiano anche il violino. Li sento esercitarsi quasi ogni giorno. Cosa suonano? Un’arietta di Vivaldi, Rossini, Verdi, magari semplificata perché sono bambini alle prime armi? No, sono venuto a sapere che suonano, ogni anno, le canzoni che hanno vinto a Sanremo. In tutto ciò io vedo nient’altro che la voglia, la volontà ricercata, di degradare, fin dalla fanciullezza, l’Uomo. Altrimenti perché ad un bambino invece di fargli suonare La Primavera o l’apertura de La Gazza Ladra, gli fai suonare le canzoni di Achille Lauro? Non è mica un caso che oggi in un paese come l’Italia, non esistano artisti di nessun tipo. Una volta lessi un trattato di un intellettuale italiano, illuminista. In pratica diceva che una volta che in Italia si fosse sconfitto l’analfabetismo, i grandi scrittori sarebbero usciti fuori come funghi. Il ragionamento era semplicissimo, lineare, da ragioniere. Il tipo in soldoni diceva: dato che nel passato la stragrande maggioranza della popolazione era totalmente analfabeta ed abbiamo avuto Dante, Petrarca, Metastasio, Ariosto, Tasso, ecc, appena avremo insegnato ad ogni italiano a leggere e scrivere, la Divina Commedia o il Canzoniere li potremo considerare operette da principianti, tante e tali saranno le opere che verranno prodotte. Si è visto.

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    1. Mi sembra sia stato Rockefeller (o dintorni) ad aver detto: per avere una rosa così bella mille boccioli sono morti.
      Rockefeller è cattivo? Ma no, conosce la verità e il potere.
      Ovviamente per avere Seneca e Petrarca non occorreva uccidere nessuno, bastava "selezionare".
      Altro è il problema del "pensare": il legionario o il contadino medievali non pensavano criticamente, ma credevano in qualcosa che pensava in vece loro. Ciò ha permesso la vita. Oggi che ognuno "pensa", ed è sommamente libero, viene gettato in un labirinto di scelte di cui non conosce scioglimento. Di qui le nevrosi, l'appiattimento morale e intellettuale, la mancanza di gerarchie, quindi, di guide e manuali di vita.

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    2. Per Enrico: nel cuore dell'amazzonia suonano Vivaldi su dei violini di latta...piuttosto bene peraltro.
      Buffo vero?
      É che la scuola italiana é diventata schiava delle pretese genitoriali e i genitori schiavi delle pretese dei loro pargoli...ecco perché non suonano l'arietta di Rossini semplificata e suonano quelle schifezze. Ci si adatta a un contesto infimo, senza la minima concezione di crearne uno differente. Non é una questione di mezzi evidentemente.

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  4. La profanazione ormai è ovunque, ultima vista stamattina la notizia della proiezione con la sagoma di Messi sulla facciata del duomo di Milano come se fosse un muro qualunque. Titolo del giornale: "l'ombra sul Duomo è di Messi. I tifosi sognano sui social."Detto questo cosa rimane da dire? Qualcuno in arcivescovado avrà ben dato il via libera alla proiezione...per soldi? per menefreghismo? per sciatteria? per convinzione ideologica? per ammiccare al miccume? In ogni caso non esistono giustificazioni...questo fatto, l'equivalente di una defecata sull'altare, segnala la fine del più elementare rispetto per chi, in quella facciata, riconosce qualcosa che va oltre se stesso, qualcosa di intimamente importante. Ennesimo episodio del rompete le righe generale...Ormai è come se si dovessero serrare i tempi...una frenesia di chiudere i conti col passato.

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    1. Non c'è stata nessuna proiezione sul duomo (anche se ovviamente il vescovo nel caso credo che non avrebbe avuto nulla da dire, ma è solo una supposizione), è stata una tv cinese a "proiettare" la sagoma, quindi è tutto virtuale.

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    2. Se rileggi con calma Proust o Thomas Mann vieni a conoscenza di questa malattia lungamente covata che, improvvisamente, esplode senza ritegno. Malattia chiama malattia, dissoluzione ancor più dissoluzione ... si allenta qualunque vincolo, tutto è possibile.
      Ne "La nascita della tragedia" il tutto è possibile, il dionisiaco, era uno sguardo fuggevole da cui ritrarsi subito, l'Abisso. Solo se episodico il rompete le righe è salutare e salvifico. Se diviene la normalità ai danni del definito, dell'apollineo, siamo alla fine dei tempi.

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    3. Per Stefanov:

      Buona precisazione.
      Riflettiamo, però: si sarebbe permessa, la TV cinese, una proiezione su Santa Sofia (in caso Ronaldo o Messi fossero stati acquistati dal Fenerbahce)?

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    4. Puzziamo di rinuncia e decadenza, si permettono di fare quel che gli pare.

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    5. Ringrazio Stefanov, non avevo capito che fosse una proiezione virtuale.  Concordo con Alceste però. Poco cambia...è la completa assenza di reazione che è inquietante, considerando tra l'altro che il mondo virtuale sarà la norma...si permette qualsiasi cosa senza fiatare è vero.

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  5. come sempre molto bravo Alceste. Ho gradito in particolar modo la critica all'ambientalismo d'accatto, quest'ultimo uno dei pilastri del decadimento intellettuale.

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    1. Sì, perché al solito si fa il gioco delle tre carte.
      Si confonde Greta con Plutarco, i Verdi del '68 con Seneca.
      Già Parini intravedeva nel vegetarianesimo come moda uno dei sintomi della decadenza dell'aristocrazia.

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    2. seppur sia vegetariano praticamente da sempre, concordo. Tale moda ha contribuito a togliere gli attributi all'uomo

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  6. Post muto

    https://youtu.be/vk-j-UdNJdE

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    1. Tra poco con archi e violini ci accendiamo il fuoco.

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    2. Servisse a non dover vedere'sta roba caro Alceste, mi troveresti col fiammifero...

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    3. mannaggia Sitka, io segnalo tutte le volte i video di fanpage pur di non vederli in lista...

      a parte questo, il video raccapricciante dimostra quanto siano zecche quelli al potere.

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Siate gentili ...