03 gennaio 2020

Vanitas vanitatum et omnia vanitas [Il Poliscriba]

Il funerale del povero, immagine custodita da Ludwig van Beethoven in ricordo di Mozart

Il Poliscriba

2 gennaio 2020

Da alcuni anni ho preso l’abitudine, non so se sana, di leggere il Qoelet ogni primo di gennaio, in qualunque luogo mi trovi.
In genere, accompagno la lettura ascoltando la Messa di requiem in Re minore K 626 di W.A.Mozart, l’ultima sua opera incompiuta, portata a termine dal suo allievo e amico, forse l’unico vero amico, Franz Xaver Süssmayr.
Deceduto alcuni giorni dopo la stesura parziale del Requiem che, si dice, interruppe considerandola una
funesta premonizione su di sé, fu inumato in una fossa comune il 6 o il 7 dicembre 1791, secondo un decreto regio, allora vigente, voluto da Giuseppe II d’Asburgo-Lorena.
Nessuno è mai riuscito a rinvenire le spoglie del musicista, deceduto, probabilmente, a causa di una grave nefrite.
Morto a 35 anni: una bella età per lasciare il mondo quando questo è stato il tuo nemico, l’Arcinemico.

I “si dice” servono a far passare il tempo degli annoiati; oggi, sulla rete si chiamano dissing, ovvero, sguaiati sputtanamenti di altri personaggi che infestano la blogosfera con sicumera, arroganza e mitomania assortita.
Mozart non era un mitomane, ma è divenuto un mito, che certa filmografia, sulla scorta di una superficiale letteratura fantastica, ha voluto ridimensionare, se non ridicolizzare, come fece la pellicola, Amadeus.
Potrei anche infischiarmene di scrivere sul musicista salisburghese, ma l’operazione di marketing e progressista che ne ha sforbiciato l’esistenza storica, è rappresentativa di come il Potere, comunque lo si voglia definire, applichi le sue leggi acide e aggressive su qualunque cosa o essere gli cada a tiro con la scusa dell’umanizzare.
Sull’Ecclesiaste, l’adunata, non ho nulla da riferire, anche se la Chiesa ne ha teologicamente redatto un’interpretazione riduzionista postconciliare, buonista e bigotta.
In verità, il testo parla senza bisogno di ventriloqui, brucia da sé, è il rovo di Colui che è, è il Sacro prestato alle riflessioni di un saggio anonimo, che si spaccia per Salomone, sui cicli eterni e dissolutori della materia subiti dagli umani che per essa impazziscono come impazzì Abdul Alhazred.
E su questo lemma, materia, invece mi soffermo, mi attardo sul crepuscolo degli Dei, mi arrovello di
pensieri esuli sull’uscio della conoscenza, quale misero vergatore di strampalati motti: eufemistici e risibili psicodrammi del vaneggiar d’un uomo del XXI secolo al cospetto della pazzia sparsa dal terzo cavaliere dell’Apocalisse, il Nero, il seminatore di carestia che oggi osservo come scarsità di intelligenza,
della proprietà degli umani di intelligere, secondo appropriata etimologia latina.
Materia ... Mater.
Non spenderò una sola parola sul neo-arianesimo che imperversa dentro e fuori le mura di San Pietro, altri si stanno dedicando a tale eresia ... nulla di nuovo sotto il sole.
Sono attratto dalle parole che vane non sono quando riescono ad ancorarsi con pervicacia nelle profondità dell’essere, che proprio a causa della parola non è il Nulla, l’informe.
Da tanti cattivi filosofi ci è stata impartita la lezione che il silenzio, l’assenza del parlare, è superiore alla temperanza del suo uso.
E a tal proposito, nell’incipit di Giovanni che si legge secondo liturgia del Natale “In principio era il Verbo ...”, si dovrebbe comprendere, sempre se dotati d’intelletto, che la fondazione sacra della materia, da
cui il Demiurgo, tanto caro agli gnostici, plasmò l’essere e non il vacuum, ci è madre, una madre fecondata dal verbo, ove il vuoto non è contemplato.
Il termine più in voga, da ormai vent’anni, è Matrix.
Ma il suo utilizzo non ha nulla a che vedere con il film delle sorelle Wachowsky, un tempo fratelli, sottoposti alle amorevoli cure di riassegnamento e riallineamento sessuale tecnomedico che la faccia gender del Potere ha donato loro per il bene erotico di tutti.
La storia è altra e riserba, in merito, coincidenze alquanto sorprendenti.
Uno degli anni più emblematici e drammatici che segnarono il trapasso dai regimi assolutisti a quelli a
orientamento repubblicano-democratico, chiamato anche con il nome di Primavera dei Popoli, è il 1848.
Nello stesso anno, il matematico e avvocato inglese Sylvester introdusse per la prima volta il termine "Matrix" per identificare il complesso calcolo matriciale applicato all’ascesa dell’ingegneria meccanica in campo industriale, mentre a Londra si pubblicava Il Manifesto del Partito Comunista, incipit del vangelo materialista scientifico.
Non v’è nulla da interpretare, solo osservare e seguire le proprie elucubrazioni che portano a ragionare sull’eliminazione progressiva del Pater e alla sopravvivenza laica del solo principio femminile della materia inorganica che ha tratto da sé, senza divina fecondazione verbale, l’organico e per selezione casuale, quindi magica, a-scientifica e non mistica, la coscienza dell’essere.
Inseguendo ombre e fuochi fatui, assecondando l’ironia delle strane consonanze, in quel freddo dicembre del 1791, il corpo di Mozart, ritornato ad essere materia inanimata nel grembo della Matrix primordiale, fu rovesciato in una fossa comune, per mano di un infreddolito e intabarrato becchino, nel Cimitero di Saint Marx.

10 commenti :

  1. Bentornato Poliscriba! Riflessione stupenda.
    Hermannus Contractus

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  2. “Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei, e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.” (Gv 1:2-3-4).
    Nel Vangelo secondo Giovanni il Verbo (dal latinum verbum “parola”) è Gesù Cristo, Figlio di Dio non in senso antropologico, ma di provenienza.
    La parola è suono ed il suono è creato dalla vibrazione (vibrazione = suono = Parola), tutto l’universo è vibrazione che dà vita alla materia, che è essa stessa vibrazione di particelle.
    Il fisico Marx Planck nel 1944 pochi anni prima di morire scrisse: “Avendo consacrato tutta la mia vita alla Scienza più razionale possibile, lo studio della materia, posso dirvi almeno questo a proposito delle mie ricerche sull’atomo: la materia come tale non esiste! Tutta la materia non esiste che in virtù di una forza che fa vibrare le particelle e mantiene questo minuscolo sistema solare dell’atomo. Possiamo supporre al di sotto di questa forza l’esistenza di uno Spirito Intelligente e cosciente. Questo Spirito è la ragione di ogni materia.”
    Materia …Mater
    Il ruolo della madre è di accogliere il figlio che proviene dal padre e custodire la vita dentro di sé, come fece Maria che accolse il Figlio proveniente dal Padre, per mezzo delle Spirito Santo.
    Questo ruolo è il dovere (nel senso di sentire e mettere in pratica ciò che è giusto) della madre verso la vita.
    Il ruolo del padre è di dare la vita e proteggerla nel suo sviluppo, e questo è il suo dovere.
    Entrambi, madre e padre, approfondiscono e onorano il mistero della vita.

    Anna

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    1. Ciò che adoro di questo blog, oltre agli splendidi articoli di Alceste e del Poliscriba, sono i commenti bellissimi come questo.
      Abbandonate le speranze restano spazi dove condividere perle di pensiero profondo, capace di prospettive "altre" e "alte"

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    2. Anna ha espresso il mio pensiero meglio di quanto potessi fare io, come un balsamo per l'anima che ben si addice a questa mattina serena e solare di nuovo anno.

      In principio era il Verbo, manifestatosi nel Mistero dell' Incarnazione: il Verbo che si fa carne in Gesu' Cristo per testimoniare la Verita'. 
      Le parole degli uomini lontani dalla verita' possono invece diventare strumento di menzogna, inganno e controllo. 

      Inoltre vorrei condividere un pensiero che ai piu' sembrara' troppo ottimista, ma che sento da tempo. Dopo il Mistero della Passione di Cristo, di cui Alceste ha ben parlato, e che credo l'Italia sia destinata a sperimentare, c'e' quello della Resurrezione, la nuova alleanza tra Dio e l'uomo, che e' inscindibile dalla Passione. La Passione dunque, per chi accetta il Mistero, e' sorgente di vita. Ecco, credo che l'Italia abbia anche questo destino, che noi molto probabilmente non vedremo, ma poco importa.
      In fondo, come insegnano molti testi sacri, religiosi e non, la vanita' piu' grande e' quella che si manifesta nel credere di poter capire le infinite potenzialita' della vita, nell'arco limitato e finito di una vita. 

      un caro saluto,
      Ise

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    3. 'Tutta la materia non esiste che in virtù di una forza che fa vibrare le particelle e mantiene questo minuscolo sistema solare'
      L'OM che proviene dal flauto di Sri Krishna e che il nostro Brahma, dai quattro volti altezza, larghezza, profondità e tempo, utilizza per creare il nostro universo.
      Buon anno a Tutti.
      Sandro

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  3. Un ringraziamento e un augurio di un anno più mite nei dolori e più prodigo nella serenità, a tutti voi. Il Poliscriba

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  4. Nei testi taoisti il vuoto in cui e' racchiuso il silenzio, e' anche quel "mistero" necessario alla creazione delle mille cose (la materia), tramite il movimento continuo dei principi maschile e femminile; la parola, il suono si creano attraverso il vuoto in cui le corde vibrano e in cui l'aria passa. Tale vuoto non e' l'indefferenziato, ma uno degli elementi che permettono la trasformazione continua del Tao, inclusa quella dallo stato indifferenziato a quello differenziato. L'indifferenziato e' invece il Tao prima di manifestarsi, quando si trova nello stato di caos e di "senza limite" , in cui l'energia femminile e' mescolata indistintamente con la maschile.

    Ora, d'accordo che il Pater e' stato sconfitto, ma dove sarebbe la Mater? C'e' ancora qualcosa di materno nelle figure umane oggi di moda? O di femminile? Sta sparendo il padre come anche la madre, verso un ibrido sterile indefferenziato: non sono forse gia' riusciti a far passare l'idea che padre e madre siano solo "condizionamenti ambientali" o "stereotipi"?
    Anche la materia e' sempre meno parte fondamentale di questa realta', tanto che viene ormai abbandonata al degrado e all'incuria. Piu' volte abbiamo constatato come sia regredita la capacita' degli uomini di manipolarla, ossia di usare le mani nei mestieri. Tutto cio' non serve piu' nel dominio del virtuale: persino il denaro sta diventando qualcosa d'intangibile.

    Mi scuso per le solite digressioni in liberta' e colgo l'occasione per augurare anche a Il Poliscriba un sereno anno nuovo.
    Ise

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    1. Tanto più saremo confusi, informi e privi d'identità,
      tanto più saremo attoniti spettatori del nostro disfacimento.
      Senza lamenti. Senza emozioni.
      Mansueti.

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  5. https://tgfuneral24.it/2019/04/26/bologna-una-tomba-senza-nome-ne-foto-era-troppo-povero-per-il-funerale/

    Don R.L.E.

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Siate gentili ...