12 novembre 2019

Io sono Giorgia [Il Poliscriba]


Il Poliscriba

Guardo MyssKeta(mina) offrire cosce procaci da puledra autosufficiente al parterre di una discoteca di Bologna.
Indossa la solita mascherina da odalisca d’harem; lei, erotica fantina su mortadelle, che l’infantile orda di ammiratori dessinistra vorrebbe candidata per il PD alle prossime regionali d’Emilia-Romagna, urla: “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana”.
Giorgia Meloni, la Le Pen de’ noantri, la pasionaria regina di Coattonia, così come i merli repubblichini e faziolitti berciano dai palinsesti tv e dalle pagine illeggibili dei loro colicosi mandatari editoriali, sta assurgendo ad altezze mediatiche impensabili fino a qualche mese addietro.
Ma veramente il Potere, così impersonale, che liscia il pelo del candido felino persiano acquattato sulle tornite gambe di MyssKeta - forse programmata da una farfalla Monarch a vivere un’estate d’orge social e destinata ad essere terminata in un inverno  dominato dalle macchine pensanti - vuole  tutto questo dimenarsi ritmico di slogan sovranisti?
Su piazza San Giovanni, a declarare il successo d’er poppolo sovrano, 280.000 anime assiepate per farsi cantilenare nelle trombe d’eustachio la narrazione dell’italiano vero di cotugnana memoria, nessun drone s’è alzato, si dice per volere ultimo di miss Raggi, altro genere di gambe, altra vestale liberata dal voto di verginità politica per volere del joker grillante e del suo Gianroberto padroncino ormai defunto, fidanzata con borsette Louis Vuitton che le piegano il gomito in pose fashon nelle commemorazioni commoventi d’una Roma Kaputt Mundi.
Riascolto il discorso di quel 19 ottobre, un secolo fa per il web;  quel … io sono, che l’incendiaria Giorgia grida dal palco, non è una dichiarazione d’orgoglio: è la conferma che la fine sovrana è giunta al galoppo dalle steppe nuvolose che annunciano l’Apocalisse  dell’identità italiana; è un grido di disperazione che potrebbe anche contemplare la malafede se non fosse che, la donna Giorgia, a guardarla diritto nei grandi occhi blu, esprime sincerità fino al midollo, impregnata di quell’ideologia nazional-anacronistica che il suo creatore, Almirante, le aveva inoculato al tempo dei sogni e delle belle speranze.
Io sono Giorgia è un meme, una hit e per questo già materiale di consumo per la produzione insensata di fanta-rivoluzione che in milioni sperano, stonando il riff “genitore uno, genitore due, uno … due” scomposto in vibrazioni ad alta fedeltà negli sterei delle latte a quattro ruote, diesel euro zero, che magari circolano intorno al metallico orizzonte degli eventi  dell’ILVA, presto sostituito da futuristiche piscine ecofriendly per l’allevamento di cozze al cromo, allevianti gli amari cazzi di migliaia di famiglie in odore di reddito di cittadinanza e povertà assoluta, che hanno creduto in Giggino il bibbitaro statista giramondo. 
Ora, la minuscola valchiria, tanto odiata dalle donne meno donne di lei, quelle che sproloquiano di femminismo, quote rosa, libertà, uguaglianza e mozione Segre, che valgono meno degli zoccoli di una dama francese che issava sulla picca la testa di un fottuto nobile ai cancelli di Versailles, cavalca indomita la marea tricolore, gonfia la voce sulla stoffa policroma svuotata di ogni significato patriottico.
Al “Dio, patria e famiglia. Che vita di merda!” contrappone con audacia femminea e piaciona, mano alzata a scatti e un po’ fascia, come mostra il viral video, una serqua di “io sono” trascinata da un inconscio narcisismo bonario; perché il conosci te stesso non è appannaggio dell’azione, ma del pensare e del tacere, arti sconosciute agli odierni oratori da 15000 euro al mese di reddito di politicanza.
Le odiatrici di mestiere l’azzannano, la sfottono, ne rendono disgrazie dall’utero all’altezza fisica, le scaraventano addosso armigere pornodotate, pensandola Hobbit della terra di mezzo, come si definivano in codice gli esponenti del vecchio rigurgitar di controcultura neofascista degli anni ’70. La passano al setaccio della loro perfetta morale che ella indubbiamente non possiede (così si twitta sotto l’egida di  Rai3, La7 o Tv2000),  come tutte le donne che non militano nel partito dell’ammmore guidato dai suoi capataz suicidi, che lo porteranno inesorabilmente all’estinzione reale e virtuale, previa untuosa frittura volgare sulla piastra street food di chef Rubio.
Giorgia, al Maurizio Costanzo Show nel 1995, era tutta nelle grazie dei massoni, si mormora tra i complottari più esigenti in fatto di controinformazioni toste, le stesse che disegnavano er Bomba, giocatore de La ruota della fortuna, come il futuro succedaneo surrogato del Cavaliere.
Battesimi tra grembiulini … e chi non è passato tra le due colonne?
Bene! Bravo! Ma  sto’ Poliscriba da che parte sta?
E dillo che, sotto sotto, sta Meloni te piace ... e che male c’è?
Vedi solo di metterti in fila.

22 commenti :

  1. Tutto sommato non dispiace pure a me!
    Hermannus Contractus

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  2. Si è presa a male parole con la giudea Gruber. Ormai ho rinunciato a votare , ma se devo scegliere tra la Gruber e la Meloni preferisco la nipotina di Almirante.
    Dio patria e famiglia. Che male c'è?
    Un'ultima cosa: nonostante il santo padre si adoperi quotidianamente per riscrivere la dottrina in accordo con le massoneria mondiali ricordo a tutti che il Vangelo dice abbastanza chiaramente che nostro Signore Gesù Cristo è stato crocifisso per volontà degli ebrei. Segre o non segre.

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  3. "...l’infantile orda di ammiratori dessinistra…" , ma è impressione mia o il generone "dessinistra" è incredibilmente regredito in quanto a facoltà mentali negli ultimi 20 anni ? Nel senso, anche i vari Ingrao, Macaluso, Berlinguer e Occhetto infinocchiavano il loro gregge come volevano ma almeno, per poterlo fare, facevano lo sforzo di inventare delle supercazzole un po più complesse e articolate. Adesso sembra che il gregge lo si possa condurre anche solo a grugniti.

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  4. É incredibile come a volte cada nella telepatia con questo blog (incredibile e preoccupante ovviamente). Proprio ieri vedendola rispondere a tono alla Gruber, cosa di cui nessuno, maschi compresi anzi in testa, é capace, ho pensato le stesse cose...di qui l'odio di tutti, donne in testa. Perché bisogna dirlo, lei nei suoi limiti ci si muove con più candore die altri, e questo da noi non te lo passano...e poi lei ha una storia politica appunto...e anche in questo é un anacronismo...

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  5. Il paradosso: La Meloni é una persona normale quando risponde alla Gruber, i Salvini e Di Battista che tremano e cercano di ricordare la parte, meno.

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  6. C'è da dire certo,che anche il fatto stesso che sia una donna, nell'immaginario odierno l'avvantaggia...per questo va mazziata... Per quanto invece riguarda la comunicazione politica si possono distinguere gli agili (quelli che come la Meloni non devono lottare con la loro storia per avere un eloquio dignitoso). Gli agili sono pochi e quasi tutti vecchi, prodotti, sia pure di scarto, della prima repubblica. I sofferti (la maggiorparte dei finti oppositori a qualsivoglia direttiva che su dibattono per cercare di restare nei margini sia del politicamente corretto sia delle loro presuntr idee e flippano invariabilmente),gli indottrinati ( ripetono a pappagallo pappardelle imparate a memoria e conoscono bene i limiti da non valicare, temendoli più di ogni altra cosa, e imparando a scovare e condannare chiunque si azzardi a sfiorarli) questi ultimi la maggioranza.

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  7. Cito più o meno a memoria Alceste quando definiva la parabola devolutiva della destra da Evola e Farinacci alla Meloni;
    la ricordo giovane ministro di un governo Berlusconi; mi spiace, troppe delusioni, credo sia l'ennesimo poster, l'ennesima costruzione di un potere che ha sempre bisogno di nuovi figuranti, buona a sostentare ed alimentare il gossip.
    Un mio conoscente ripone grandi speranze in questi soggetti, io penso che sia anche un problema generazionale...tutti figli delle stelle e di Mila e Shiro.
    A questi fanno annusare il potere per poi togliergli l'osso da sotto il naso, al prossimo giro tocca a Draghi, alla Reichlin o a qualche altro amministratore delegato di Goldman Sachs

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  8. La Meloni, ora come ora, si trova in una situazione perfetta. È il capo politico di un partito troppo piccolo per governare e abbastanza grande da garantirle una rendita politica (e quindi economica) almeno decennale (se non ventennale). Da questa posizione può permettersi tutti i discorsi roboanti e demagogici, sapendo che di fatto non governerà. Situazione differente per l’amichetto nordista amante del pane e nutella; lui i numeri (seri) per governare li ha, per questo deve stare attento ad ogni singola dichiarazione, perché deve dimostrarsi affidabile a chi realmente regge i fili. Altrimenti ci vuole poco a liquidarlo con qualche inchiesta o campagna mediatica. La romana in “pigiama nero” questo problema non lo ha, ed allora può sbizzarrirsi con tutte le uscite più altisonanti (tipo “affondiamo tutte le ong!”, “chiudiamo i confini con l’esercito!”, “usciamo dall’euro!”). Questo è il tipico partito, rivoluzionario, fin che è sotto il 10/15%. Lei sa benissimo che tutto ciò che chiede o dice non verrà mai realizzato e che neanche lei, se fosse al governo, anche con il 60/70/80%, potrebbe mai realizzare. Tutti i partiti “antisistema” sono passati da questa fase del “ghe pensi mi”, per poi trasformarsi in docili, grassocci maiali con il muso affondato nel trogolo parlamentare. Saluti!

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    1. La tua analisi è corretta, come anche quella del commentatore Marco, credo però ci sia stato un fraintendimento, il mio era un discorso antropologico-mediatico, laddove il soggetto prende forma nei media dal linguaggio verbale e non. Non è un fatto di contenuti, ma di forma. Salvini in questo senso è un prodotto nuovo, un "homo novus", la Meloni no. Roba vecchia, da prima repubblica, di scarto, come ho già accennato. Ma se fosse uomo, l'avrebbero già rottamato a tempo debito. Un maschio che si esprime come la Meloni, oggi, neanche verrebbe preso in considerazione come "uomo mediatico", a una donna viene concesso. Sia pure finchè resta nel 10% (infatti Salvini parlava a slogan pure nel 10%, come anche i 5stelle). Pensateci un attimo. Se una Meloni fosse maschio (non donna, non mamma) l'accusa di estremismo eversivo gli si catapulterebbe addosso manco fosse Barnard vestito da Black Block in televisione, la gogna, sia pure sotto forma di scherno, avrebbe ampio spazio. Questo nell'ipotesi che arrivi a una parte di primo piano, come è stato concesso a lei e come appunto non sarebbe concesso a un uomo. Lungi da me difenderla, o ancora peggio riporvi una qualche speranza, lei sa bene dove sta, e perchè, lo sa, lo sa. Si parla appunto di sensazioni relative alle reazioni mediatiche, che danno un pò il polso della situazione (che è drammatica, appunto). Non faccio certo l'elogio dei meno peggio...però è un fatto singolare: la Gruber con lei è stata costretta a mostrarsi per quello che è...digrignava i denti, digrignava. Con Salvini e Di Battista si sfiziava, invece.

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  9. Anche Bagnai non sfigurò dalla Gruber..

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  10. La Meloni per difendersi dall'accusa di non aver votato la commisione Segre, ha tirato fuori lo chef Rubio, che ha avuto il coraggio di dire:
    “I cecchini sionisti sparano sui bambini per uccidere e invalidare le generazioni future”
    Cosa verissima, che nessuno pubblicamente osa dire. Beh lei per difendersi, lo ha accusato per questa dichiarazione.
    Lei e il cazzaro felpato per me hanno credibilità pari a zero. Sono falsi sovranisti, falsi patrioti. Oggi la vera differnza non è tra destra e sinistra, ma tra patrioti e i traditori asserviti a chi detiene il vero potere. Quei due sono ben mimetizzati, ma fanno parte del secondo gruppo, e ce ne accorgeremo quando saranno al governo.

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  11. Sempre avuto simpatia per la Meloni e m’attizza pure. Idealmente sono d’accordo con lei su molti punti, poi, è chiaro che sta dove sta quindi non c’è troppo da fidarsi. Mediaticamente però la apprezzo, è tra i rari personaggi dell’ambaradam politico/mediatico che parla in modo chiaro. E poi la cadenza romanesca che la rende un po’ trucida è adorabile. Chi vivrà vedrà, mantenendo ben saldo in testa il fatto che sempre di show si tratta. Crumbo

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    1. Essere costretti a fare una scelta fra Gruber e Meloni...il vero selfie del baratro che ci aspetta.
      La prima figurerebbe bene a ripulire deretani negli ospizi, schifiltosa, la seconda, una simpatica lavandaia ai trogoli…
      Buon proseguimento di declino e cercate di pararvelo, il deretano vostro.

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    2. Ho assistito al deprimente confronto e non vedo perchè si dovrebbe essere costretti ad una scelta tra queste due patetiche figuranti. Un teatrino messo in scena ad uso e consumo di indici d'ascolto e di sondaggio. Nessun politico oggi è votabile, così come nessun giornalista mainstream è ascoltabile.

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  12. Che meraviglia vedervi tutti qui riuniti e finalmente quasi unanimamente d'accordo.

    Che bello, finalmente riconoscete, nella vostra impotenza, il potere femmineo che sta traghettando l'Italia verso la sua futura destinazione.

    Sembrate imprigionati nell'incantesimo di un triangolo magico: la cattiva strega rossa, attraverso il cui talk show tutti devono superare la prova piu' dura, la misteriosa odalisca che seduce col corpo e la sensualita' gender free, e la santa fatina bionda donna madre cristiana che bacchetta i pinocchi italiani. Manca altro? Chi sara' la vincitrice finale?

    Marco, Enrico e Loris, peccato che l'incantesimo non abbia presa su di voi! 

    Saluti,
    Ise

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  13. Giorgia chi?...

    https://youtu.be/rax8o1CnLSk

    Il controcazzari

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  14. In realtà, cara Ise, la Giorgia Meloni altri non è che il Generale Rostagno per forza di cose sotto mentite spoglie. Al momento opportuno saprà rivelarsi in tutto il suo marziale splendore, altroché potere femmineo. Bisogna ricorrere a trucchi e stratagemmi oggidì se si vuol cavare ragni dai buchi. A dire il vero guardo a loro, i politichesi, come a meri personaggi mediatici. C'è chi mi suscita simpatia e chi no. Naturalmente non li voto poiché la loro valenza non è così diversa da quella di Gerry Scotti o Maria De Filippi. Il perfetto tratto d'unione fra i due gruppi è stato Beppe Grillo anche se il precursore - anzi il Precursore - è stato Silvione nostro, che Dio lo benedica. Forse è vero che chi vive all'estero osserva e giudica meglio di chi c'è dentro ma chi c'è dentro, però, se la gode tutta, fino in fondo. Crumbo

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  15. Naturalmente scherzavo caro Crumbo. 
    La verita' e' che parlare di politica tira sempre fuori la sciocca che e' in me, sempre, ma che in altri casi si nasconde bene. Spero di essere perdonata.
    Tra il modo di scrivere de Il Poliscriba e i commenti, mi era sembrato di leggere un'appassionante saga con protagoniste streghe cattive, maghe circi e fatine buone, quasi un anticipo de Il Trono di Spade prossima nuovissima stagione. 
    Avevo poi dimenticato Parsifal tra i disincantati, e ora, dopo il tuo commento, sono proprio rincuorata, non temo piu' che in Italia prevalgano le forze oscure che si sono risvegliate. Finche' Silvione veglia su di noi, con quell'occhio sempre piu' vispo e gagliardo poi, posso stare tranquilla.       
    Dall'estero non si e' aggiornati, s'interpretano le cose un poco alla cieca; ad esempio, neanche mi ero accorta che la strega Lilith non e' piu' tanto rossa ma un poco biondo fatato ora. Poi per sfizio ho ascoltato un paio di discorsi della Meloni, mi sembravano quasi le stesse idee di Alceste, fosse mai lui il ghost writer, forse e' per questo che vi affascina, ahah ci risiamo, non mi trattengo.
    Ti assicuro pero', che proprio questa mancanza di aggiornamento continuo e cottura a fuoco lento, porta anche chi vive all'estero a godersela tutta, istante su istante, colpo su colpo, mazzata su mazzata...solo manca quella dolce gradualita' e consolante condivisione che culla e riscalda chi c'e' dentro.
    Cari saluti,
    Ise

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  16. Genitore uno, genitore due, genitore tre....

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  17. «Dio, Patria e Famiglia» ...
    ma solo dopo aver appoggiato Monti, il DIo Mercato, l'U€ e le famiglie... sul lastrico.
    Beh! Così a chiacchiere non è tanto difficile.

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  18. https://parlamento17.openpolis.it/parlamentare/meloni-giorgia/556

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Siate gentili ...