07 luglio 2019

DE MMT-IZZAZIONE [Il Poliscriba]


Il Poliscriba

Primi due principi politici di Tood:

"Qualunque cosa ti dicano, non ti stanno dicendo la verità.
Di qualunque cosa parlino, stanno parlando di soldi"

da La legge di Murphy sulla politica e l’econo-murphologia.

Il capitalismo si comporta come deus ex machina produttore “illimitato”, nel tempo e non nello spazio - per ovvi limiti intrinseci della natura - di merce.

Ogni merce è divenuta sistema di ri-produzione nella cosiddetta forma dell’automovimento del denaro.
Questa forma è una oscillazione di elementi in contrapposizione che hanno generato la storia della modernizzazione borghese, in cui gli elementi statalisti e quelli monetaristi - teorie monetarie incluse - si alternano e/o si compenetrano tra di loro, costantemente.

Le teorie economiche della convergenza, alle quali appartiene anche la MMT che fu sponsorizzata in “buona fede” da Paolo Barnard (oggi un po’ meno, in attesa di un Reddito di Cittadinanza per alleviare la sfortuna di vivere nella mediocrità dopo il crollo della sua carriera giornalistica ad opera delle lobby del farmaco)  esprimono infatti il concetto che lo Stato e il Mercato si influenzano reciprocamente, senza equilibrio e senza integrazione.

Il conflitto insanabile tra Stato e Moneta si fa sempre più evidente nel momento in cui avviene una presa di forza istituzionale da parte del primo, per  correggere le storture della circolazione della seconda e il contrasto furioso e ostile tra loro che conduce fino all’annientamento e alla catastrofe sociale.

I soggetti che nascono e si sviluppano in seno allo scontro tra Stato e Mercato (l’aspetto merce della forma denaro, cioè  il risultato tangibile delle Repubbliche Democratiche fondate sul lavoro e il bacino costante della disoccupazione strutturale) non hanno coscienza di essere gli artefici della propria autodistruzione: sono vittime, la plebe da tenere buona che dovrà essere oggetto di elemosina, leggi Sussidio di Disoccupazione esteso fino al limite di età della pratica dell’incazzatura, e non della sua teoria da tastiera.

Nella fase storica in cui ci troviamo in Occidente,  il Mercato, che in Italia ha il suo cane da guardia nel PD e affini travestitismi pentastellati di matrice amerikana (avvezza all’uso del sussidio dalla creazione delle riserve indiane, e per sedare parte della forte disoccupazione negra postsecessione e postindustriale),  subordina ogni valore umano allo scopo precipuo di produrre più denaro dal denaro originario.
Denaro elettronico utilizzato per speculazione finanziaria, ormai preponderante sulla moneta reale e per la produzione di merci assemblate  nei paradisi della manodopera schiavistica diffusa e non sindacalizzata, a basso impatto fiscale.
Questo Mercato ultraliberista avoca a se stesso le istituzioni che legiferano, quindi i Parlamenti, al fine di ottenere il controllo sulla moneta, cercando di sanare la contraddizione che lo contrappone allo Stato e alle rivendicazioni sociali dei lavoratori-cittadini.

La scissione interna del soggetto tardo-capitalista, produttore/consumatore di merci o beni/servizi, si manifesta nella sua dissociazione schizofrenica di protettore e diffusore del denaro al soldo del Mercato e di cittadino come appartenente allo Stato.
Lo Stato, come il denaro, crea forme di alienazione sociale sempre più estese. Storicamente è il soggetto giuridico che ha partorito il proto-capitalismo dopo la dissoluzione feudale della servitù della gleba, l’accentramento fondiario delle nobiltà europee e la sopraffazione dei cardini rivoluzionari di libertà, fraternità  e uguaglianza, attraverso   il Bonapartismo e la Restaurazione (mai conclusasi).
Con le guerre imperialiste, la forma Stato si è resa gendarme della grande accumulazione di ricchezza capitalista del XX secolo, attraverso la contrattualizzazione del lavoro schiavistico dipendente, fino al crollo del socialismo reale e alla dissoluzione della forza di contrasto sindacale nelle “democrazie mature”, diluitasi, in tutto il mondo produttivo, nella concertazione e quindi nella progressiva inefficacia.

Lo Stato è ancora immanente, parte integrante, scomodo accessorio, soggetto di ogni sorta di ricatto economico da parte del capitalismo mercantile/finanziario - quest’ultimo emanazione dello scambio di merci reali, presentate ai gonzi tecnologizzati come in procinto di un’ imminente de-materializzazione universale - e interviene sempre e comunque, anche in forma di aggregazione federale,  tramite fattori normativi  coercitivi, alterando i prezzi delle merci e l’equilibrio tra domanda e offerta di beni, creando disparità tra import ed export in risposta al rallentamento dell’ auto-movimento del denaro, emettendo cambiali (leggi BOT/minibot), per salvare le sue oligarchie e affondare il suo popolo.
Rallentamento dovuto, per lo più, a settori considerati improduttivi: ricerca, smaltimento dei rifiuti, assistenza sociale e sanità, educazione, riparazione dei processi distruttivi sociali ed ecologici, urbanistica di alto contenuto umano ed architettonico, beni storici, rendendoli appetibili al Mercato,  pronti per la svendita all’avidità privata che si li vuole accapparrare, se ne intuisce una rendita. Beni pubblici che vengono allontanati dalla sfera d’influenza decisionale governativa, ma non esattoriale.

La creazione di moneta dal nulla e l’iniezione di liquidità come strumento anti-crisi, in contrapposizione al modello Keynesiano che mirava a uno statalismo progressivo in difesa del welfare-state, cercando di non incrementare eccessivamente l’inflazione monetaria tramite l’utilizzo sensato del tasso di sconto del denaro, fanno sempre parte di un approccio razionale e ragionieristico del problema centrale che, per ora, nessun pensatore vuole affrontare: la de-monetarizzazione ovvero la moneta come strumento e non come fine di ricchezza.

La moneta dovrebbe quindi progressivamente perdere il suo valore di veicolo di potere, per divenire funzione della merce e non segno distintivo di appartenenza di classe. Nessun approccio o teoria monetaria che non s’impegni a svuotare la moneta di valore, mutandone il segno da + a -, si può considerare nuova o esterna al capitalismo, allo statalismo e nel futuro prossimo all’impero globale (non quello pronosticato da Tony Negri e Michael Hardt)

La democrazia non si basa sulla moneta ed è un errore tipico delle analisi tardo-capitaliste (giammai post-capitaliste, perché il capitalismo è vivo e determina quotidianamente un orizzonte sempre presente che inghiotte ogni futuro possibile … almeno per ora) collocare la teoria monetaria, come l’inutile MMT, alla base dei rapporti sociali, quantificando e analizzando in forme matematiche complesse il processo di “sostituzione” della realtà intera, Natura e forme politiche verdi lautamente sovvenzionate dai futuri padroni del bluff dell’auto elettrica incluse, con il denaro.

Un processo che il Mercato vuole, studia, ricerca incessantemente e attua, cercando di superare la contraddizione più difficile da sanare al suo interno: la relazione alienante tra l’uomo-merce e la merce stessa, la relazione tra statistiche incrociate sulla via che conduce l’umanità dalla culla al cimitero.

E come sardonicamente insegnava il gelido Gekko nel film Wall Street di Oliver Stone:
Non sarai tanto ingenuo da credere che viviamo in una democrazia, vero Buddy? È il libero mercato. Il denaro non dorme mai. 
Il denaro c'è ma non si vede: qualcuno vince, qualcuno perde. Il denaro di per sé non si crea né si distrugge. Semplicemente si trasferisce da una intuizione ad un'altra, magicamente. Il capitalismo al suo massimo.  È tutta una questione di soldi, il resto è conversazione
”.


Gianni Collu: "Il denaro e gli esseri umani hanno preso strade diverse ... per un certo tempo sono stati una cosa sola. Durante la rivoluzione industriale avevi bisogno della gente per fare prodotti. Adesso non c’è piú bisogno di corpi umani per fare prodotti. Allora li usi diversamente, ne fai commercio, guerriglia, li sprechi ... l’uomo e il denaro non hanno piú bisogno l’uno dell’altro. Il denaro si produce da solo. E l’uomo verrà speso o sarà investito come lo è stato il denaro in passato".

30 commenti :

  1. Bella analisi Poliscriba, tocchi un tasto delicato, sono in molti a pensarla diversamente (la maggioranza)...
    PS Veramente Barnard se la passa così?

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  2. Per Sitka.
    Veramente. Ebbi con lui anche uno scambio di mail relativamente al fattaccio di Report... è stato incastrato dalla clausula di malleva, doveva sparire, pagare ingiustamente e liberare la Rai e la Gabanelli da ogni repsonsabilità legale. E poi recentemente ha deciso di abbandonare definitivamente il giornalismo.Cari saluti.

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    1. Questa non la sapevo. Lo hanno incastrato, il che lo riabilita, almeno ai miei occhi.
      Questi sono i rischi che si corrono a fidarsi di "simboli". Non bisogna fidarsi di nessuno, solo dei fatti. Non fidarsi di ordini professionali, dichiarazioni, compagnoni e compagni, camerati e citrulli assortiti.
      Solo dei fatti.
      Al dunque (al Dunque) sei solo.
      Anche questo blog, nel suo minuscolo, ha avuto dei guai.
      Chi cerca di dire la verità passeggia sul ghiaccio sottile; ritrovarsi rovinati alla mezza età in Italia, oggi, equivale a morire, letteralmente. E a far morire chi ti sta accanto.
      Povero Barnard, poveri noi.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Qualche giorno fa qualcuno dall'Italia mi ha detto che il Reddito di Cittadinanza e' attivo ed e' stato assegnato a un suo amico. Ne parlava come una delle tante buone riforme del mov5stelle...
    Ma e' vero che e' gia' attivo?!
    Non lo sapevo, non pensavo riuscissero a dissanguare l'Italia fino a questo punto...
    Ise

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    1. In verità, Ise, a sentire personalmente i direttori delle Poste, almeno nel profondo Nord, è un fallimento; le richieste sono molto poche rispetto al target che si prefiguravano i grillini. Vero che vogliono mietere al Sud, ma se ricordi scrissi non so più dove, che proprio al sud e nelle isole, sarebbe diventato merce di scambio per le organizzazioni mafiose, cosa che puntualmente sarà avvenuta ma di cui per ora non si occupa nessuno... ci penserà un Giletti qualunque a scodellare le rivelazioni scottanti dopo il naufragio totale dei pentastellati che non saranno certo raccolti sulla Sea Watch. Cari saluti.

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    2. @ Alceste
      @Sitka

      La storia di Barnard è un po' più complessa, ma per rispetto a lui non posso rivelarla oltre ciò che pubblicamente si conosce. Inoltre, attaccando frontalmente Israele, immagino sia stato e sia tuttora osservato speciale dell'Anti-Defamation League, può darsi che lo sia anche questo blog... Il Poliscriba

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    3. Per Poliscriba, non ne dubito, non volevo semplificare.

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    4. Per Anonimo 22:58

      "ma se ricordi scrissi non so più dove, che proprio al sud e nelle isole..."

      Eh mi piacerebbe ricordare, ma se non mi dai neanche un tuo pseudonimo mi e' difficile!

      Grazie per le informazioni, non avevo letto da nessuna parte dell' applicazione di tale proposta,credevo (speravo) fosse un blablabla che richiedeva ancora tempo prima di essere approvato (e sopratutto prima di trovare i fondi).
      Vuol dire che i primi beneficiari saranno presto gli immigrati.
      Naufragio dei pentastellati? Dalle 5 stars alle 5 scars? Non ci credo molto, e comunque, purtroppo, come sempre, e' troppo tardi!

      Un caro saluto,
      Ise

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    5. Potevo defilarmi?
      Ma lascio la risposta a chi è ben più di me:
      "Economia è parola arcaica. Aristotele, separando oikonomia da chrematistiché, distingue tra l'economia retta da nessi ospitali e provvidenti, nei quali si perpetua reciproca simpatia, e un'altra capitalistica, nella quale l'accumulo di denaro è il solo fine perpetuo. Il pastore Eumeo e i generosi sono oikonomici, incarnano il solo sensato capitalismo. Gli altri, incapaci di attendere inattesi amici, sono i nemici finti del capitale: invidiosi, tifosi di Marx. Dove c'è relazione provvida o meschina, comunque, c'è realtà. Nei destini plurali, siano progressisti o reazionari, c'è l'irrealtà più perniciosa, il bene finto, non emendabile male. Cosa manca all'economia oggi? Un'epica autentica. Un'epica non solo di indici e numeri, astratta, ma di fichi e meloni. Da troppo tempo l'Occidente si nutre di epiche finte, e quindi nocive, come l'euro e il boom di Wall Street, ossia il denaro romano di Napoleone e le lotterie di Babilonia. Nelle università si insegna del resto quell'economia che serve ad esercitarsi nelle retoriche in cui chierici incapaci di far denaro fingono di saper spiegare al loro prossimo i modi per farlo, e biasimano il modo in cui gli altri vi riescono. Potessi mai rifare il curriculum degli studi! Nei corsi del primo anno inserirei le seguenti propedeutiche: patire il freddo; la contemplazione di un cadavere; l'esperimento del digiuno; quindi firmare un notevole assegno in bianco e darlo a un bambino antipatico assistendo imperturbabile alle sue dissipazioni. L'educazione al rigore contabile, alle regole d'agire della chrematistiché capitalistica verrebbe solo dopo. Prima, patire la fame o il freddo farebbe capire l'argomento dell'economia. Poi il cadavere spiegherebbe il suo ineludibile esito naturale. E infine il dono infantile: solo esito degno.
      Tutte le teorie economiche sarebbero delle teologie e trovano nei Vangeli il loro criterio di verità. Allora quale meta più sublime del Discorso della montagna? Vivere oikonomici in tempo ozioso, senza niente, eppure senza temere. Ma ogni futuro dovrebbe affidarsi agli altri; invece si lascia pilotare dalla paura.
      Ormai tutti ragionano come Giuda, che biasima Cristo perché compra olio di nardo, invece di dare i soldi ai poveri. E vorrebbero, come il demonio, mutare le pietre in pane."
      G. ALVI, Diario di viaggio, 2003.

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  4. Poteva Uguccione Goldfist, pungolato da cotal provocazione, non fiatare? Puo' il moscone striato di smeraldo non vedere la carcassa putrefatta, reggia dei suoi futuri pargoli? O Economia: tra tutte le Scienze tu sei la piu' adombrata, avendo tra i tuoi profeti i peggiori pendagli da forca, sempre vestiti da damerini al ballo del Re. Su di te (Economia) e con te danzano macabri i piu' grandi teorici ed idealisti del nulla, i piu' miserabili doppiogiochisti, carte moschicide per la plebe, carne carcassa da cannone e moscone. La tua natura vera si situa in una zona di nebbia, tra l'umano e il sottoumano. Ma questo richiede sforzo. Magari piu' avanti. Alla prossima guerra.
    Uguccione Goldfist, tesoriere del camposanto di Dresda

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  5. Vorrei porre alcune domande per chiunque sappia rispondere. Premesso che gli ebrei sono padroni del mondo e tutto procede secondo la loro volontà seguendo il loro disegno di popolo eletto che su tutti domina.
    Io mi chiedo:" Quanto pensa di vivere ancora ad esempio Soros?". Crede forse di essere eterno o che i suoi famigli continueranno l'opera fino alla vittoria finale di tutti i giudei su quello che resta di questa povera umanità? Dove vogliono andare a parare? Cosa pensano resti da vincere ancora?
    Voglio dire se siamo tutti mortali alla stessa maniera perchè gli ebrei hanno l'ossessione di diffondere l'immane merdaio di cui parlano sia Alceste che il Poliscriba e buona parte dei commentatori di questo blog? Alla fine se muoiono pure loro cosa gliene resta in tasca? Io proprio non capisco la loro perseveranza. Come se dovessero essere eterni o quasi o si tramandassero familisticamente l'eternità. Perchè insistono nel volere a tutti i costi la realizzazione del mondo al contrario? Tanto alla fine morirà pure Soros ed anche tutti gli altri giudei. E allora perchè sono così perseveranti. Cosa li spinge a continuare fino all'ultimo respiro a spargere merda (solo l'odio verso gli ariani?). Io davvero non riesco a capacitarmi. C'è davvero qualcosa che loro sanno e noi non sappiamo?

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    1. Se premetti, dovremmo fare tua la premessa.
      Indicare il nemico è, per me, cosa vecchia. Indicare ciò che è nemico, nella vita e nei comportamenti, questo mi pare più costruttivo.
      Dire: gli Ebrei. Che significa?
      Sono opzioni mentali che ti portano fuori strada, inevitabilmente.
      Dire, invece: il potere ha fatto sua la mentalità ebraica del mondo al contrario, per dominare una volta per tutte, questo lo trovo sensato.
      Ti sembra davvero che Beniamino, oggi, sia uno dei padroni del mondo?

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  6. La civiltà, qualsiasi civiltà, tanto nel passato quanto nel presente, si regge inevitabilmente su un certo numero di schiavi.

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    1. Il che sarebbe accettabile se reggesse, tale schiavitù, una classe di intellettuali.

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  7. Su Gianni Collu (e sulla citazione di Blondet):
    https://www.ilcovile.it/scritti/COVILE_B_515_Collu_Fabbroni.pdf

    "Dire, invece: il potere ha fatto sua la mentalità ebraica del mondo al contrario, per dominare una volta per tutte, questo lo trovo sensato."

    Eh, ma questo l'hanno già detto tempo fa!
    Marx ed Engels: "il mondo moderno è ebraico fin nella sua essenza più intima".

    Niente, oggi è il giorno delle citazioni che si inseguono... :-D

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    1. Certo, è una questione di concetti e simboli.
      Infatti questo blog si occupa di anime.
      Poi, certo, può darsi che lontani da Dio e dagli Uomini Saviano, Mentana e Gad Lerner ordiscano il Complotto Totale ...

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  8. Uno scritto di Julius Evola - Il morso della tarantola.
    Si racconta che in una terra non europea, ma di antica civiltà, una impresa americana, lamentando il poco concorso degli abitanti del luogo assunti pei lavori pensò di aver trovato il mezzo adatto per spronarli: ne raddoppiò le paghe orarie. Insuccesso: gran parte degli operai si presentò ai lavori per la metà delle ore di prima. Ritenendo la mercede originaria sufficiente per i bisogni naturali della loro vita, essi ora pensavano del tutto assurdo doversi applicare più di quel che, in base al nuovo criterio, bastava per procurarsela.
    È, questa, l'antitesi di ciò che recentemente da noi è stato chiamato lo stakhanovismo. Questo aneddoto può valere come la pietra di paragone per due mondi, due mentalità, due civiltà, da giudicarsi l'una sana e normale, l'altra deviata e psicotica.
    Per esserci riferiti a una regione non-europea non si adducano qui i luoghi comuni circa l'inerzia o l'indolenza di razze che non sono quella « attivista» e « dinamica» occidentale. In questo, come in altri domini, tali obbiezioni non hanno ragion d'essere: basta distogliersi dalla civiltà «moderna» per ritrovare anche da noi, in Occidente, le stesse concezioni della vita, la stessa attitudine, lo stesso apprezzamento del lucro e del lavoro.
    Prima dell'avvento in Europa di quella che ufficialmente e significativamente è stata chiamata 1'« economia mercantile» (significativamente, perché si sa in che conto nella gerarchia sociale tradizionale fossero tenuti i tipi del «mercante» e del prestatore di danaro), dalla quale doveva rapidamente svilupparsi il capitalismo moderno, era criterio fondamentale nella economia che i beni esteriori debbono esser soggetti ad una certa misura, che la ricerca del guadagno è scusata e lecita solo se serve ad assicurarsi una sussistenza corrispondente al proprio stato. Di conseguenza come economia normale, valeva essenzialmente una economia di consumo. Questa era anche la concezione tomistica e, più tardi, la stessa concezione luterana. L'importante era che il singolo riconoscesse la sua appartenenza ad un dato gruppo e l'esistenza di determinati quadri fissi o limiti, entro cui sviluppare le sue possibilità, realizzare la sua vocazione, tendere ad una parziale specifica perfezione. Non diversa, anche, l'antica etica corporativa, ove avevano risalto i valori della personalità e della qualità, ove, in ogni caso, la quantità del lavoro era sempre in funzione di un livello determinato dei bisogni naturali. In genere, il concetto di progresso veniva allora applicato ad un piano essenzialmente interiore, non all'uscire dal proprio rango a cercare il lucro ed a moltiplicare la quantità di lavoro per raggiungere una posizione esteriore, economica e sociale, che non fosse la propria.
    Tutte queste, dunque, furono vedute perfettamente occidentali: dell'uomo europeo, quand'era ancora sano, non ancora morso dalla tarantola, non ancora succube deIl'insana agitazione e dell'ipnosi dell'«economia», che dovevano condurlo fino ai disordini, alle crisi e ai parossismi dell'attuale civiltà. Ed oggi si bandisce questo o quel sistema, si cerca questo o quel palliativo, ma nessuno si riporta all'origine. Il riconoscere che anche in economia i fattori primari sono i fattori spirituali, che un cambiamento di attitudine, una vera metanoia è il solo mezzo efficace se si deve ancora concepire un arresto sulla china, ciò va al di là dell'intelletto dei tecnici, giunti a proclamare ormai che «la economia è il nostro destino». Continua

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  9. Segue Ma dove conduca la via, ove l'uomo tradisca se stesso, sovverta ogni giusta gerarchia di valori e di interessi, si concentri nell'esteriorità e della ricerca del guadagno, della «produzione », del fattore economico in genere faccia il motivo predominante della sua anima, lo si sa. Forse il Sombart è colui che meglio di ogni altro ha analizzato tutto il processo. Esso sbocca fatalmente in quelle forme dell'alto capitalismo industriale, in cui si è condannati ad una corsa senza tregua e ad una espansione illimitata del produrre, perché ogni arresto significherebbe immediatamente arretrare, spesso essere scalzati o travolti. Donde dei processi economici a catena che prendono il grande imprenditore anima e corpo, che lo legano più dell'ultimo suo operaio, mentre la corrente, resasi quasì autonoma trascina con sé migliaia di esseri e finisce col dettar legge a genti o governi. Fiat productio, pereat homo, come già scrisse appunto il Sombart.
    Ciò svela, fra l'altro, gli stessi retroscena dell'opera di «americanizzazione» e di aiuto americano al mondo. Siamo al quarto punto di Truman che, traboccante di disinteressato amore, vuole «l'elevamento economico delle zone meno progredite della terra» in altri termini: il condurre a termine le nuove invasioni barbariche, l'abbrutimento nei trivi dell'economia anche di quel paesi che un felice incontro di circostanze ha ancora preservato dal morso della tarantola, ha ancora conservato in un tenore tradizionale dì vita, ha ancora trattenuto dallo sfruttamento economico e «produttivo» ad oltranza di ogni possibilità dell'uomo e della natura. Mutatis mutandis, si continua il sistema di quelle prime compagnie commerciali che si facevano accompagnare dai cannoni per «persuadere» al commercio chi a ciò non aveva alcun interesse…
    Occidentale è stata l'etica compendiantesi nel principio «abstine et substine», come occidentale è stato il tradimento di essa in una concezione della vita che, invece di mantenere il blsogno entro i limiti naturali in vista del perseguimento di ciò che è veramente degno di umano sforzo, ha per ideale l'accrescimento e la moltiplicazione artificiale del bisogno stesso, epperò anche dei mezzi per soddisfarlo, senza riguardo alla schiavitù crescente che ciò va a costituire, prima per il singolo e poi per le collettività, in forza di una ineluttabile legge. Che, su tale base non vi sia più stabilità alcuna, che tutto frani e la cosidetta «quistione socale» già pregiudicata in partenza da premesse impossibili, si esasperi fin là dove comunismo e bolscevismo lo desiderano, ciò non deve far meraviglia.
    Peraltro, oggi si è giunti a tanto, ogni diversa veduta appare "anacronistica", "antistorica". Belle, impagabili parole! Ma dovunque si tornasse alla normalità si renderebbe evidente che, per il singolo, non vi è accrescimento esteriore, "economico", il quale valga la pena, e alla cui lusinga egli non debba assolutamente resistere quando la controparte sia la menomazione essenziale della sua libertà; che nessun prezzo è tale da poter pagare uno spazio libero, un libero respiro, tanto da permettere il ritrovare se stessi, l'essere se stessi, il raggiungere ciò che ad ognuno è possibile di là dalla sfera condizionata dalla materia e dai bisogni della vita ordinaria. Continua

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  10. Segue Né cosa diversa vale per le nazioni, specie quando le loro risorse sono limitate. Qui la «autarchia» è un principio etico, perché identico deve essere, per un singolo e per uno Stato, ciò che pesa di più sulla bilancia dei valori: meglio rinunciare al fantasma di un illusorio miglioramento delle condizioni generali ed adottare, ove occorra, un sistema di «austerity», che non aggiogarsi al carro di interessi stranieri, lasciarsi coinvolgere in processi mondiali di una egemonia e di una produttività economica lanciata a vuoto, che alla fine, quando non trovino più presa, si ritorceranno contro quelli stessi che li hanno destati a vita.
    Non meno di tutto ciò si rende evidente a chi rifletta sulla « morale» insita nel semplice aneddoto riferito al principio. Due mondi, due mentalità, due destini. Di contro ai « morsi della tarantola» stanno coloro che ancora sanno ricordarsi di ciò che è giusta attività, retto sforzo, cosa degna di esser perseguita, fedeltà a se stessi. «Realizzatori» ed esseri che stanno davvero in piedi, sono solo essi.

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    1. Caro Sasa',

      grazie per questa citazione.
      Ancora non riesco a trovare un pensiero con cui sia in disaccordo con l'autore che hai citato. Non solo, qui ha pure messo in parole meglio di come avrei mai potuto fare io quel che penso, anche solo inconsciamente.

      Ise

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  11. Per la Gentile Ise:
    scrivo dalla città che conferma ciò che tutti pensate. Il reddito di cittadinanza è finito qui ai soliti noti. Falsi nullatenenti e stranieri con permesso di soggiorno illimitato. Hanno rescisso i contratti e lavorando al nero percepiscono il suddetto reddito. Qui al sud questo andazzo è difficile sradicarlo. Ho 57 anni e per tentare di sradicare ho fatto la fine del povero Barnard. Qui utilizzano però sistemi molto più ...convincenti... Desidero ringraziare Alceste ed il Poliscriba, mi donano la forza per continuare a combattere. Non mi arrendo. Grazie a tutti i commentatori. Siete illuminanti. ...Orgoglione Napoletano (pseudonimo con cui i miei amici mi prendono in giro per la mia tenacia)

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    1. 1) Secondo me lei non è napoletano.
      2) Ai furbetti che lei ha citato ( ricordiamo che rischiano fino a 5 anni di carcere) darei un calcio in bocca prendendo la rincorsa da 20 metri, altro che reddito di cittadinanza.
      3) la mia vicina di casa 34 enne che ha una bambina, fino a poco tempo fa versava in condizioni misere e ora grazie al reddito di cittadinanza può permettersi almeno di sopravvivente.
      4) Bisogna finirla con questi ragionamenti maltusiani alla Milton Friedman, dato che i soldi ci sono ( li si tolga alla chiesa, alle forze armate alle cooperative magna magna, agli enti inutili ecc. ecc.).

      Pino

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  12. Grazie a te, Orgoglione Napoletano. Il Poliscriba

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  13. Per Orgoglione Napoletano:

    come pensavo. Ho richiesto informazioni. Dicono che dalle mie parti e' andato a pochissimi perche' bisogna essere praticamente nullatenenti per averlo. Pero' mi assicuravano che va solo ad italiani.
    Ma certo! Mi son detta, allora vedrai che tra poco si discutera' su chi e' da considerarsi italiano e chi no. Non ho mai avuto fiducia nel mov.5s e credo che quel reddito andra' presto ad aiutare principalmente le masse di immigrati. Spero di sbagliare. Ti auguro il meglio.

    Per Pino:
    Il problema e' che i soldi non li toglieranno mai alla chiesa o alle forze armate, ma a te. Il secondo problema (in realta' anche il primo) e' che quei soldi aiuteranno chi davvero ne ha bisogno in percentuali ridicole e con un metodo piu' che discutibile.
    Per la tua vicina e per tutte le mamme, forse sarebbe piu' efficace un reddito decente pro bambino messo al mondo, magari prendendolo dai vaccini ora in offerta e di origine incontrollata.
    Un altro caso di cui sono venuta a conoscenza: lei ha lasciato il lavoro e aspetta un bambino. Lui non ha voglia di lavorare (neanche lo cerca piu' un lavoro). Dunque han deciso di non sposarsi cosi' lei madre single disoccupata percepira' il reddito, lui forse, non si sa, ma ci spera.
    Certo puo' essere anche questo un incentivo a procreare, pero' la massa di debosciati, a mio umile parere, aumentera'. Non stimo Malthus. Invece stimo molto i napoletani.
    Quindi ciao ad entrambi!
    Ise

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  14. In primis voglio scusarmi con
    "orgoglio napoletano", ognuno
    ha i suoi difetti ed io quello di perdere subito la pazienza.

    Carissima Ise gli immigrati li aiutavano anche prima, la regione Piemonte fino al 2018
    favoriva gli stranieri nel assegnazione delle case popolari, tra i vari requisiti per essere avvantaggiati nel punteggio vi era quello di avere una prole numerosa, con la conseguenza che gli italiani con un solo figlio potevano aspettare decenni, poi le cose sono cambiate per via delle numerose proteste ( il PD che da sempre è alla guida della città di Torino si è visto dimezare i consensi),
    inoltre il comune tramite i servizi sociali passa un sussidio agli indigenti, infine il bonus bebè esiste già, lo istituì Berlusconi.
    Lo sapevate che la maggior parte dei centri di formazione professionale della città predilige stranieri o addirittura non permette agli italiani di accedervi come (non ufficialmente) La massonica scuola Camerana?
    Non capisco poi perché il sociale deve essere prerogativa dei pretacci e della sinistra quando fu il Duce ad istituire un' infinita di prevideze che esistono tuttora. Ed ora cosa abbiamo? La lega che ripropone le gabbie salariali, roba da sputargli in faccia.
    Un saluto a tutti.

    Pino

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    Risposte
    1. Pino, col bonus bebe' ci copri forse giusto i pannolini!

      "Non capisco poi perché il sociale deve essere prerogativa dei pretacci e della sinistra quando fu il Duce ad istituire un' infinita di prevideze che esistono tuttora."

      Perche' preti e sinistra si sono presi il monopolio dell'amore e della bonta' ed hanno affidato agli altri quello dell'odio. E niente, non c'e' modo di far loro capire che non sono ne' buoni ne' amorevoli ma solo psicopatici.

      Un caro saluto,
      Ise

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  15. Per Orgoglione Napoletano, massima stima!

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Siate gentili ...