17 giugno 2019

Sono un mostro


Roma, 17 giugno 2019

Leggo il portale online de “Il Fatto Quotidiano”.
In sequenza la celebrazione dei buoni.
Quelli che ci condurranno alla Terra Promessa. Il roveto ardente dell’agape nichilista mette in fila le perle del nuovo rosario:

Disabili più discriminati
Femministe antiabortiste
Ritrovati residui di marijuana in Cina (500 a. C.)
Aggrediti quattro antifascisti con le magliette del cinema America
Giornata Mondiale del Rifugiato
Le detenute raccontano l'amore omosessuale
Docente di giorno, drag queen di notte. Storia di Gianmarco: "Così in discoteca racconto il dramma dei migranti" (due al prezzo di uno)


Il bordone della lacrima è quello di un vittimismo revanscista: sistematico, vendicativo. Che le vittime reclamino l’identica agenda del Potere è un puro caso. La libertà assoluta, l’eliminazione del vincolo. Li si devono pasturare questi feti fascisti, a ridurli a bigattini per pescare sempre più libertà, la droga è un incentivo alla creatività, il diverso è da preferire al normale, il verso è il recto. Chi non è d’accordo è, ovviamente, un nazista, un violento, un abusatore, il residuo protervo di un’età buia e fredda.
Il sole, invece, il sol dell’avvenire, scalda i cuori e ci avvia all’Israele della pace.
Mosè, sotto il gran sole bianco del deserto, reca infine le tribù alla spianata definitiva.
Sotto queste notiziole, vere o false o verosimili, antipasti o julienne di ex verità o stuzzichini vegani alla menzogna, spicca la gran portata trimalcionica del banchetto informativo: l’Islam cattivo.
Un padre, di origine marocchina, in quel di Arcate, nel Trevigiano, tenta di dar fuoco alla figlia perché veste troppo all’occidentale.
Leggo: colpa delle maniche.
Le maniche corte, evidentemente, spiacciono a Maometto e il mostro, residente da vent’anni in Italia, ha dato fuori di matto. Cosparsa di benzina la figliola (aveva, come tutti noi, una tanica di benzina a portata di mano), egli ha tentato l’arrosto da conte Ugolino; per fortuna, come accade in ogni serial o film americani, dove abbondano automobili che non si accendono quando dovrebbero (specie se ti insegue uno zombi), ma all’ultimo istante, quando le orride sanne son lì per addentare l’avambraccio (con manica corta) l’auto, invece, parte, con sgommata e sollievo dello spettatore, o dove le vittime si salvano in extremis perché il serial killer, sin lì di spietato acume e luciferina accortezza, ingrullisce di colpo, pugnale in mano e scemotto alla di lui mercé, per fortuna, dicevamo, ecco il colpetto di scena: “l’accendino s’inceppa”.

Possiamo figurarci la scena: il belinone islamico che prova e riprova, tra foga frustrata e incredulità, a sfregare il pollice sulla rotellina dell’aggeggio da euri 1, magari vendutogli da un correligionario, e poi desiste, sfiancato, forse col presentimento d’un intervento divino (“Fermati, Abramo ... fermati …”). Cosa avrà pensato in quel momento, magari in veneto, il carnefice? Sulla fiòla putanasa? E chi lo sa, il giornale non racconta i febbricitanti e convulsi momenti che seguirono il tentato omicidio. Di cui non si accorsero le forze dell’ordine, richiamate, con tutta calma, per interposti servizi sociali. Omicidio? Dalle ricostruzioni digitali, tutte eguali, pare (pare!) che il mostro islamico sia sotto scacco solo per “maltrattamenti”: operati, peraltro, agli inizi di giugno. Ma, evidentemente, son io che leggo, con occhi arrossati dall'odio, e immerso sino al collo nel pregiudizio antiliberale, come Franco Cerri nel Bio Presto.
Aneliti di purezza
L’americanizzazione omicidiale dell’Islam la stiamo subendo da quel dì; nessuno si lamenta, così come nessuno si lamenta del dileggio del Cristianesimo, dell’intelligenza, del passato, del socialismo e del fascismo o della più debole parvenza di tradizione, dell’esaltazione di incesto e pornografia, della droga che fa bene al cuore, del casual che ammorba la vita delle istituzioni, del rammollimento cerebrale.
Lo schema è quello: vittimismo. La vittima, scelta di volta in volta con cura dalla propaganda, e poi ingigantita, iconizzata, enfatizzata, cosparsa di lacrime, unta del nardo della pacificazione universale, piagnucolata dalle prefiche del potere, innumeri, i berciamenti che oscillano fra dolorosa constatazione (ecce victima!) e livorosa aggressione dei giusti, contro i Morlock del sottosuolo che, per puro caso, sono gli unici residui di pietrisco che possono dar fastidio al potere.

Forza Nuova, altro gruppuscolo che nulla comprende dei nuovi tempi a venire, subito si lancia nella contesa: basta Islam! Un refrain comune alla destra fregnona europea, più attenta alle cotonature e ai selfie che ai Padri della Chiesa.
Certo, basta Islam, basta Croce, basta tutto, facciamo presto; anche la Stella a Sei Punte dovrà riadattarsi alla Pace Universale come testimoniano i dolori del vecchio Beniamino in Israele.
Inutile, poi, insinuare sospetti: non sarà che il Nostro volesse bruciare il vestito e non la figlia? Ma sono pensieri che mi vergogno a pensare. La minutaglia dell’attualità mi fa schifo, profondamente, così come i ballon d’essai, le stupidaggini, le storture, i bassi ansimi della propaganda che ci insegue come un moscone pubblicitario H24.

Il Nulla ci vuole, solo quello.

In un certo senso, un senso da sbirciare col microscopio antropologico, questo delitto, qualunque esso sia, mi commuove (l’ho detto: sono un mostro). C’è ancora un padre che vuole che le figlie siano qualcosa. Un qualcosa con cui dissentire o da cui abiurare, ma qualcosa. E però essere qualcosa, oggi, giugno 2019 è un delitto: per il potere il vero delitto. E anche per voi, lo so. Perché anche i controinformatori la pensano come "Il Fatto Quotidiano". Si urla, ci si accapiglia, ma al dunque, che sia un autentico Dunque, ci si scioglie al sol dell'avvenire. E non si dice "no". Qualcuno, più coraggioso, lo pronunzia il "no" anche se il cuore dice sì. A dire "no" con le labbra e il cuore sono rimasti i mostri, gli outsider, i reietti. La logica impone il "no": pronunziarlo senza infingimenti, però, costa la reputazione.

Se insegno alle mie figliolette a essere qualcosa, a spiegar loro che il Natale è una festa cristiana che celebra la nascita di un Dio, il Dio di Pietro e Paolo, i Primipali, se dico questo, da ateo perfetto e lettore della parola di Marco e Innocenzo III, incorro in un peccato non più tollerabile. Perché il Natale, a scuola, non esiste più. Esiste la Festa del Gelo e Alceste, nel suo piccolo, mutatis mutandis, è un marocchino troglodita che brucia il vestito scollacciato della figlia. Se il sottoscritto e Ahmed le mandassero in giro in hot pants, col toppino e le mutandine a spaghetto che le entrano nel canale del culo, allora saremmo magnificati dalla corte marziale del Bene. E però siamo mostri e ci piacciono le porte strette.

La corte marziale del Bene ti reca l’infinità libertà: nel rispetto dell’Altro. Che non si sa bene cosa sia, questo Altro, ma coincide magnificamente col Nulla. Essere tutto, senza inciampi, ovvero essere un bel niente, questa l’Utopia. Eliminare nell’ordine la regola, la scuola, l’educazione, recidere il filo che lega i figli ai genitori, rendere plausibile ogni unione, anche la più oscena, radere al suolo ogni unità di senso o bassa entropia. A questo si mira.

La cronaca nera, debitamente manipolata, serve egregiamente lo scopo tanto il miccus digitalis non sta a pensare cosa c’è sotto, beve tutto. Beve, il micco, senza rendersi conto che il mondo gli scompare da sotto i piedi e che i suoi, di piedi, son al contrario e tutto ciò che osserva è il contrario. E gli sembra naturale. Certo, nel dormiveglia, dove i sensi ingabbiati dalla propaganda cedono alla spinta dei rigurgiti di una coscienza sana, ognuno avverte che la via è smarrita. Ma non si insegue, poi, tale verità anche perché gli spazi della meditazione sono occlusi, preteriti, proibiti. La meditazione, il silenzio vanno aboliti: il silenzio è pericoloso. Anche guardare i panorami è pericoloso: si colgono troppi particolari. Essere immersi nel flusso delle informazioni farlocche, quello, invece, è altamente auspicabile. Dieci, cento, mille sollecitazioni, mezze verità, deboli falsità, esagerazioni, rodomontate, goliardie: alla fine della giornata si è stremati, senza saperne la causa, eppure si continua a compulsare, a rispondere, a rinfocolare pettegolezzi e provocazioni, a reclamare nuove informazioni, sempre più, come se altre mezze verità potessero completare un quadro composto da tessere pigiante a forza le une nelle altre, sghembe, raccogliticce, invertite nel senso. Il cervello è vuoto, come l’anima, non si comprendono alto e basso, né le antiche direzioni; si esita di fronte a sentieri che sembrano tutti eguali e li si prendono, alla fine, con leggerezza, proprio perché li si reputano tutti eguali. A che pro una scelta meditata?

We don’t need no education. E pure lì siamo a cavallo, sull’Ippogrifo che ci conduce a otto miliardi di coglioni. La promozione è d’obbligo. Non si deve scegliere, selezionare, proporre al merito, premiare. Un perfetto cretino o un genio vanno in parallelo dalla prima elementare alla maturità. Si esce a diciott’anni avendo vaghe nozioni su accenti e apostrofi, nonché sui Seleucidi e sull’accelerazione gravitazionale: per tacere dello studio delle curve. Il Ministero ha le idee chiare: tutti promossi. Occorre annegare in una sola poltiglia Lucignolo e Derossi, Franti e Bottini, Fedez e De Amicis. Solo nelle università del potere, la Shub Niggurath di Philadelphia o Nuova Delhi, si selezionerà il merito: gli scherani lì prescelti, infatti, anonimi e psicopatici, serviranno la causa dei vincitori. I vinti, invece, questa marmaglia lasciata a razzolare nel pollaio della libertà, nel nome del Bene, si farà dominare, una volta per tutte, gregge una volta per tutte. Altro che MMT e minibot! Qui si sta forgiando il Ciandala definitivo, solo, inerme, microscopico, l’ominicchio che si disseta alle pozzanghere credendole ambrosia, ignaro di ogni cosa, castrato di ogni credenza o morale, addestrato a ritenere che l’anarchia sia progresso, l’uomo mansuefatto e senza ritorno. Il contrario di quanto riteneva Nietzsche che, oggi, se fosse vivo, correrebbe alla prima acquasantiera disponibile.

La pianto qui, non voglio nemmeno rileggere.

52 commenti :

  1. Non so lei caro Alceste, ma noi da giovani se prendevamo le botte dai "fascisti", ci leccavamo le ferite, anche bruttine, e cercavamo di non farlo sapere a nessuno, certo non correvamo a piangere dalla maestra e dai giornalisti. I "ragazzi", con certe barbe anche sulla fronte, i "ragazzi" con diritto di voto e di porto d'armi, questa mania di chiamare tutti "ragazzi", che a 20 anni suonati sei un UOMO in tutto e per tutto, con diritti e doveri, responsabile di ciò che fai e di ciò che dici, fino al subirne le conseguenze con fierezza, senza piagnucolare (probabili carriere nel PD in vista). Non esistono più gli antifascisti di una volta, però esistono stupidi che li picchiano dando visibilità a dei fessacchiotti. La leggo sempre con molto piacere.

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    1. Formidabili quegli anni. A quegli anni, che vissi di sfuggita, dedico la canzone che potete vedere nella colonna destra: Fiori bianchi fiori scuri.

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    2. Molto carina... non conoscevo Lo Cascio nella mia scinfinata ignoranza. Grazie

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    3. E devo dire che per la prima volta, il mio sguardo ormai rassegnato ai tempi del http, ha convertito quella che l'inconscio vedeva distrattamente come una colonna grigia in una serie di riferimenti musicali di tutto rispetto. Soft machine, Faust, Amon Duul, Can, GONG! La mia stima per lei cresce. Ci incontreremo con Daevid Allen nell'alto dei cieli.

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    4. Assieme alla Fica Santa (Shakti Yoni, ovvero Gilli Smyth).
      Quando, poi, morirà Robert Wyatt il progressive potrà dirsi concluso.

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  2. Animo, Alceste!
    Sospettavo che occorresse un cuore puro per definirsi misantropi. Così come per dichiararsi misogini bisogna avere un alto concetto della donna, la quale, peraltro, finisce per apprezzare… E noi ti apprezziamo sempre più.
    Ma, ai puri dovrebbe essere impedito leggere certi giornali (tutti o quasi), la cronaca della deriva, pena depressione certissima. Ho quasi l'impressione che costoro, oltre a cercare di instupidire la massa, mirino soprattutto a far cadere nella disperazione e nella più frustrante incazzatura i pochi che non si fanno coglionare. Non temono i molti, li dominano da sempre ma conoscono bene il pericolo del gregarismo quando qualche accidente della Storia fa sorgere nuove élite.
    Quindi, è difficile, ma cerchiamo noi pochi di mantenerci sereni ancorché lucidi, di animo mite ma occhio omicida, deboli ma pronti a colpire al momento.
    Tu svolgi un compito nobile: evidenzi il Male che, se conosciuto diminuisce. Loro sono costretti invece a reiterarlo sempre. Il Bene invece se conosciuto si accresce. Perciò ai buoni basta poco.
    Come disse quel tale: "ci sarà bisogno dei pochi quando il Drago sortirà dall'abisso"

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  3. e va beh...gli suonano come gli cantano...e Noi Atei convintissimi, vorremmo d'un colpo di bacchetta "MAGICA" far sparire ambetre io mammeta e tu e pure i parenti oltre la tremiliardesima generazione

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  4. Ho lavorato da esterno presso enti del ministero dell'istruzione, dei beni artistici e architettonici. Ovunque i dipendenti fissi erano sindacalizzati, raccomandati e imparentati. Sembravano anche i massimi esponenti del nulla che avanza che dice Alceste. Quel nulla però porta a casa begli stipendi senza fare un cazzo, mentre chi mantiene uno scampolo di integrità se lo prende in saccoccia. E nemmeno poco. Io caro Alceste mi sono rotto i coglioni!

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    1. Le tue ultime cinque parole me le ripeto spesso in metropolitana ...

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    2. Ricordo in frequentazioni della Camera dei Deputati, che nel tabellone con il roster dei dipendenti fissi, i cognomi erano a gruppetti. Praticamente riunioni di famiglia. I più sfigati erano un due o in tre, alcuni anche cinque o sei. D'altronde la meritocrazia è un mito distopico in un romanzo di fantascienza, solo dei fessi come noi potevano farne un valore.

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    3. Tra i film mi permetto di suggerire questo episodio da RoGoPaG: https://www.youtube.com/watch?v=PNX8ug9EQiM

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  5. Io ho delle nipotine, che girano con degli short che dire indecenti è poco, più che spiegargli cosa vuol dire il decoro e che ci sono altri modi di vestire senza rinunciare alla moda, cosa altro potrei fare?
    Digitate "ragazzina suicida" su google immagini, ve ne compariranno una moltitudine
    che si sono tolte la vita per i motivi più assurdi. I pericoli non vengono dalla strada ma sono calati dall'alto, la droga ad esempio fu fatta dilagare in Italia con l'operazione blue moon, la pornografia fu introdotta dagli americani, ed ora questi diavoli sensualizano le bambine per scopi che non voglio nemmeno
    immaginare.

    Pino

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    1. Gentile omonimo, non ho figlie femmine, le quali percuoterei sulle natiche esposte con gli stivaloni finché non indossino qualcosa di più consono. Ricordo ai miei tempi, neanche tanto tempo fa, che le adolescenti si truccavano e struccavano in ascensore per paura del padre. Il padre. I Padri oggi chiedono consigli di make up alle figlie... è la fine...

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  6. Non solo le bambine vengono sensualizzate. Vengono su senza padre per i vari motivi riassumibili nella stupidità del mondo degli adulti e lo cercano disperatamente e inconsapevolmente. Cosa potranno trovare se non chi si profitta di loro, sere.

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  7. La parola padre è abolita. Sulla sua cancellazione semantica e fisica se ne parla da un ventennio almeno. Non esiste il padre ma il mostro che, in famiglia o quel che resta della famiglia, vieta le infinite libertà di mogli, amanti, figli di primo o secondo letto. Il maschio è solo un accessorio: serve come dildo, come fecondatore, se ci riesce, e quando lo decide la donna, come simpatico giocherellone per bimbi e cagnetti ai quali riversare smancerie da frocetti altrimenti gli antiomofobi animalisti lo denunciano per maltrattamenti; elargitore di paghette e strappi in macchina, e pagatore di ultima istanza per vacanze, scuole di ogni grado, affitti, mutui trentennali, tasse e mobili IKEA. Per il resto obbedisca e non rompa i marroni e sia aperto anche al tradimento coniugale della consorte con uomini o donne, senza incazzarsi, non strilli, non sbatta pugni sul tavolo, la gelosia è retrogada, il possesso da cavernicoli con la clava; mangi vegano, sia ecologista, consulente di bellezza e salute e non faccia avance nemmeno in privato, perchè deve portare RISPETTO!!! e subire ogni genere di angheria senza fiatare. E non cerchi di impedire al figlio di portarsi l'amichetto in camera per iniziarsi alla sodomia o stoppare la figlia se vuole vendere il suo corpo online. Le rare eccezioni di cui poi tutti si riempono la bocca quando i commenti sono duri come il mio, non sono da tenerne conto, perché sono il rutto del cesso sociale che il maschio e il padre ha già ingurgitato da un pezzo.

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    1. Disgraziato Anonimo,
      ma che vita di merda! Che abbia ragione la Cirinnà? Al maschile, però. Ma che, vi hanno tagliato mani e piedi? Sequestrato il conto corrente? Vi spaventano gli avvocati? Allevato serpenti?
      La mia impressione è che molti si sono autoevirati per poi piangere come gattini ciechi. La società avrà pure delle colpe, tantissime, ci condizione in tutti modi possibili ma la responsabilità individuale dove l'avete messa? La moglie stronza ve l'ha assegnata il Grattaevinci?
      La verità è che le pecore stanno bene tosate, si moltiplicano senza posa e frignano, anche con stile, quando il lupo se le pappa.
      Soluzioni? Le aveva mio nonno che i pugni non li sbatteva solo sul tavolo.
      Certo, ora è più difficile, siete stati orami assimilati, anche più facilmente del previsto.
      Scommetto che la Ise converrà, pur aggiungendo che sono sempre troppo polemico.

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    2. la polemica va bene se condotta col fioretto. Tra fioretto e spiedo da osteria c'è un bel salto di qualità. Conviene, quindi, deporlo.

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    3. Obbedisco.
      Giustamente non sono in casa mia e devo solo ringraziarti per la possibilità che ci offri di esprimerci liberamente.
      Ma credo che usare un po' di bastone talvolta possa servire.
      Il fioretto è arma nobile di tempi migliori adatto a cavalleresco duello. Ma solo fra pari...

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  8. Caro Alceste, mi riconosco nel suo grido di dolore e trovo che la foto della poco onorevole Cirinnà (Dio, patria, famiglia...che vita di m...) sia il tragico manifesto dei peti maleodoranti dello spirito dei tempi.
    E siamo ormai inerti di fronte a tutto questo, tanto contaminati, da non riconoscere il veleno che viene inoculato quotidianamente nei cervelli.
    L'informazione o per meglio dire la disinformazione ha raggiunto livelli di indecenza tali, che è impossibile riconoscergli qualsivoglia parvenza di buona fede.
    Siamo al salto di qualità....quando la vita non ti concede il LA della notizia funzionale, si provvede inventando di sana pianta....tanto la capacità critica dell'auditorio è tanto bolsa e lenta che nessuno batterà ciglio.
    Mi diverto ad immaginare la storia e l'esistenza di questi cosiddetti giornalisti, ragazzotte di buona famiglia che grazie alle addentellature giuste animano le redazioni dei giornaloni...sbirciando una mezz'oretta la rete, raccattando flatulenze a destra e a manca.
    Per non parlare dei padri della penna nostrana....ricordo il suo gustoso ritratto di Ezio Mauro.
    Intellettuali, abilissimi pr, ammanicati al midollo....una vita passata a dire nulla.
    Ma scendendo darwinisticamente nella scala sociale mi fermo nel mio pianerottolo, dove una conoscente mi racconta che il pargolo di 9 anni, abilissimo nell' uso del tablet e frequentante la prestigiosa e carissima scuola internazionale:" sentissi come pronuncia bene l'inglese", ebbene il suddetto non sa far di conto, non che non conosca le formule, semplicemente non le sa utilizzare.
    Così inebetiti, ci sorprendiamo quando la "modernità" si insinua nei gangli vitali delle nostre vite, ci possiede e ci detiene, rendendoci schiavi e prigionieri per sempre.

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  9. Una ragazza che lavora con me(29 anni)per fare 12:4 ha usato la calcolatrice,però si cambia smartfono ogni anno.

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  10. Sono sempre più affascinato dalla polemica contro “l’eteropatriarcato bianco”. Il livello di polcor di questa formula è inimmaginabile. La formula “etero patriarcato”, poi, è fenomenale; come se potesse esistere un patriarcato di froci. Poi il “bianco” è la ciliegina sulla torta, poiché implica che l’”etero patriarcato” non è malvagio se è negro. Questa formula ha proprio preso di mira quanto è stato prodotto, ed ha retto, da una civiltà di tremila anni. Qui siamo oltre l’ormai usurato “divide et impera”, siamo arrivati al “rincoglionisci et impera”. Saluti,
    Enrico Barra.
    P.S. Alceste ma come fai a leggere le notizie sul “Fatto”? Perché ti sottoponi a queste pene? Io, ormai stanco e disgustato, non ce la faccio più nemmeno a sopportare la vista di queste prostitute da carta ed inchiostro. Tant’è vero che sono completamente ignorante dei fatti di cronaca, dalla spicciola alla politica internazionale.
    P.P.S. ti mando il collegamento della versione completa (e con sottotitoli in italiano) del film “Metropolis”. Ancora saluti. https://www.casacinema.site/metropolis-1926.html

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    1. Mi affascina il fatterello (non quotidiano) per cui un giornale assolutamente ostile a Repubblica possa essere molto più devoto alla dissoluzione di Repubblica. E i gonzi abboccano.

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    2. attenzione al link , assieme al film viene scaricato anche un virus

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    3. Grazie signor Sandro. Ormai con queste Troje (virtuali, s'intende!) non si sa più come fare! Mi scusi Alceste per questo commento fuori tema. Cordiali saluti,
      Enrico Barra.

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    4. ho visto Metropolis quando l'hanno proiettato, durante un'estate romana, all'Arco di Costantino ... pioveva ... mi sarebbe piaciuto rivederlo

      il virus rimbalza il collegamento verso un sito porno: trojone chiama trojone ...

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    5. https://youtu.be/-I9FD21k7Cs

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    6. Grazie !!
      Rivederlo senza la pioggia e gli ombrelli aperti è un gran bel vedere.
      Lo hanno scopiazzato a piene mani tutti, da ultima "la marcia dei lavoratori" nell'inaugurazione del tunnel del San Gottardo (2016); la prima apparizione di HEL(-HAL-IBM ?), con quell'enorme stella a 5 punte alle spalle, mi ha ricordata la famosa immagine di Moro prigioniero delle BR. Ancora grazie.

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  11. Mi piace scambiare due parole con un Ahmed padre di tre figlie nel centro di Torino e sentirmi finalmente di nuovo patriarcale condividendo molte cose relative al rapporto uomo-donna e relazione con i figli. Io credo che solo l'Islam integralista sta resistendo all'omicidio-suicidio del bianco papà. Ahmed é omofobo, maschilista, etc eppure qualcosa me lo rende simpatico... Chissà cos'è?

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    1. Il patriarcato è un sistema di convivenza razionale in cui le donne ricoprono ruoli dominanti e indiscussi. Il centralismo democratico è un sistema razionale (antiliberale) che aiuta a risolvere problemi politici e civili complessi. Ora, però, hanno tutti scoperto la libertà. Segue anarchia. L'Islam, come il Cristianesimo e l'Ebraismo, è un organismo razionale costruito in un millennio e passa ... ora hanno scoperto che sono sistemi illiberali: segue libertà da pollaio. Il buddismo, invece, sembra perfetto per gli scopi del potere.

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    2. Salve Alceste. Io da buddista mi sento totalmente emarginata e fatico a vedere il buddismo come funzionale al potere; anzi, lo vedo come un antidoto all'insoddisfazione perenne che sfocia nel consumo compulsivo. Anche i buddisti dicono, assieme ad Epicuro e Sant'Agostino, che "non è ricco colui che possiede di più bensì colui che necessita di meno" e credo sia una delle cose più importanti da capire per affrancare gli uomini da questa squallida esistenza da tecnoschiavi zombificati. La ricostruzione di un sano senso del limite dovrebbe passare necessariamente dalla distruzione di un egocentrismo ipertrofico dove ognuno si sente nel diritto di fare ciò che vuole come scritto nella tavola delle leggi di Crowley: filosofia buddhista e Liber Oz sono antitetici. Perfetto per gli scopi del potere sono senz'altro quell'ammasso di sette eretiche come la Sōka Gakkai che col buddhismo autentico non hanno niente da spartire.

      Un cordiale saluto da parte di Amelia, vostra affezionata lettrice.

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    3. I monoteismi sono più grezzi e combattivi, assommano 3-4 miliardi di esseri ... vanno bene per il conflitto: che serve come il pane. Il buddismo è irenico, ora non serve. I miei non sono giudizi sul culto.

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    4. Perchè Bodhidharma è partito per l'Oriente?

      https://openload.co/f/gxtBXNRGDjE

      Il POLISCRIBA

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  12. Proprio in questo momento, un ragazzo gay sulla trentina mi
    ha chiesto se il bus 49 è passato, gli ho risposto di si che è passato da poco, il tipo molto bruttarello l'ho trovato di un garbo e di una gentilezza disarmante, come si potrebbe fare del male ad uno così? Povere creature anche esse vittime del sistema.

    Pino

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    1. Sarà stato qualche scarto vaticano ... attento che il 49 è linea attualmente deviata ...

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    2. E poi parli di spiedo...

      Pino

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    3. Linea materialmente deviata, intendo, per lavori stradali.

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  13. Non hai pubblicato la mia replica, ti sarai per caso offeso? Forse non ti ho compreso.
    Va be'.

    Pino

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  14. Excusez moi monsieur.
    Invito tutti a distinguere tra recchie attiviste e recchie normali.
    Ad esempio Renato Zero è una recchia normale e il fu Zeffirelli pure.
    Scusa se ho "deviato".
    P.S. l'alternativa alle marocchinate è la persuasione, cosa in cui tu eccelli.

    Pino


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    1. Caro Pino,
      dici bene.
      Mi dispiace per le recchie normali che devono sopportare il disprezzo rivolto alle attiviste. Poi alcune da vittime si fan carnefici e imboccano il circolo vizioso. Oppure per sopravvivere ad alcune di loro conviene entrare nella lobby lgbt, e convertirsi all'attivismo spregiudicato.
      Purtroppo i livelli raggiunti ostacolano il giusto discrimine tra chi merita un certo disprezzo e chi no, succede in molti ambiti, non solo tra le recchie, sara' un segno dei tempi.
      Un caro saluto,
      Ise

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  15. Alceste, riesce sempre ad esprimere nel migliore dei modi il mio pensiero. Quanto sono d'accordo e quanto è ostico al giorno d'oggi esprimere idee come queste, senza venire tacciati di intolleranza, sessismo, fascismo e chi più ne ha più ne metta.

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  16. Caro Alceste,
    dicevi che non eri in forma, e ti credo, ne hai presa una nuova, quella del mostro.
    Pure io sono poco in forma, eppure leggerti, anche in veste Frankenstein, riesce sempre a rilassarmi.

    Che dire, "americanizzazione dell'Islam", sicuro, almeno per quei poveri cristi emigrati e sradicati. Poi, secondo un vecchio saggio sufi scalzo e rifiutante scarpe nuove, l'Islam e' stato infiltrato, ma non diciamo da chi.
    Il bello e' che fu circa 13 anni fa, costui (il saggio) viveva in una terra povera e remota, chiusa da decenni alle influenze esterne per via di un controllo politico-repressivo; a malapena riuscivano a trasmettere il Corano, altri testi erano proibiti, e, se clandestinamente circolanti, sempre sequestrati con pena la galera o la morte...internet li' non esisteva ancora per via della censura-paura e dell' "arretratezza"...
    Eppure il saggio, scalzo e malconcio, con in tasca tutti i manuscritti dei suoi avi (per proteggerli dalla confisca-sequestro) se ne usci' senza vergogna con una teoria complottista da far impallidire anche Blondet che mi fece dire: me co...! Anvedi questo che va a pensa' certe cose senza manco legge Mazzucco (ahah)! Ma chi gliele avra' passate certe fake news? Se lo sentisse er Ministero della Verita' gli toglierebbe anche le scarpe pur di farlo ritrattare!

    La cronaca nera, o la cloaca nera, ci perseguita. Un tempo le notizie erano il nostro target: sapere cosa succedeva per capire il mondo, cercare piu' informazioni per dis-velare la verita'...oggi siamo noi il target delle notizie. Ci puntano per bene, prendono la mira e ci si catapultano addosso come una pioggia di proiettili. D'altronde noi siamo la loro interfaccia, il loro pubblico, se vogliamo restare nell'ambito dello spettacolo. Se nessuno le considerasse, ne parlasse o pagasse addirittura il biglietto per tenersele accanto 24h, non esisterebbero, sparirebbero, e con loro chissa', forse anche quelli che ci bombardano. Ma finche' ci piovono addosso, dopo intensa irrorazione, restano interessanti per capire cosa si vuole che pensiamo, a cosa ci dobbiamo scandalizzare e cosa invece deve risultare normale nella realta' post-ultra-liber-modern-tecno-crautica-delcavolo-diBruxelles.

    Ho il sospetto che se sparissero verrebbe anche il silenzio di cui parli.
    La cosa piu' rumorosa sembrano i nostri pensieri, che si accavallano senza controllo. E' un borbottio di sottofondo continuo e logorroico che ci viene inoculato dai media. Hai voglia a meditare.

    Perdonami Alceste, ho una certa curiosita': nel commento in cui dicevi di non essere in forma parlavi di convinzioni che vacillano. Qui pero' vedo il solito Alceste, posso chiedere di quali convizioni non sei piu' convinto?
    Ignora la mia domanda invadente se inopportuna, e' che mi sono venute in mente le opzioni alieni o terra sferica...

    Un caro saluto,
    Ise

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    1. Le convinzioni non vacillano. Sono state ottenute a caro prezzo e, credo, che vi rimarrò fedele sino alla morte ... Sino a un decennio fa ero "convinto", però, che negli Italiani fosse ancora vigile il sangue di Don Camillo e Peppone. Dicevo: prima o poi questo sangue reclamerà i propri diritti. E invece ... e invece no, non c'è speranza, comportamenti secolari o millenari svaporano dall'oggi al domani, così come i paesaggi, i sapori, i muretti a secco. Esempio minuto: ma ve lo preparate ancora lo zabaione? Ma non sentite che non sa di nulla, anzi fa schifo? Possibile che non vi accorgete che vi stanno togliendo l'Italia da sotto le mani? La risposta è no, non lo capiscono, se ne fregano, sono stupidi, ottusi, compiaciuti, arroganti. E io mi sono rotto i coglioni di essere un mostro, l'outsider, e di remare controcorrente.

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    2. Caro Alceste,
      Ci sono tante persone che leggono e non commentano e che provano ancora a lottare contro se stessi e la lobotomia che hanno subito.
      Io personalmente ho avuto la fortuna di crescere con nonni classe '20 e qualcosa, come una spugna ho acquisito nell'inconscio parte di quella cara italianità di cui parli. Faccio parte della generazione a cavallo tra gli 80 e i 90, sono stato travolto dal collasso definitivo dei tempi e per troppo tempo ho vestito panni che sentivo non appartenermi in pieno. Ho vissuto anni di confusione, ma contestualmente ho fatto dei passi controcorrente senza nemmeno accorgermene mosso da inerzia, da una volontà non lucida. C'è voluto tempo anche perché non avevo (ho) gli strumenti per decifrare questa mio senso da "vecchio" come spesso son definito. Tu sei stato una delle chiavi che mi hanno permesso di dare almeno un nome, trovare il movente a tutto questo.

      Per questo ti ringrazio per essere un mostro perché anche se fossi soltanto io a trarre ancora giovamento dai tuoi scritti stai contribuendo a mantenere in vita quella creatura che provi a difendere. So che non sarò in grado di svegliare altri ma da padre, posso provare a trasmettere qualcosa ai miei figli. L'eredità più grande che possa dare un padre, saper riconoscere le proprie radici.


      J.P.

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    3. Caro Alceste,
      in parte mi consola il fatto che parlavi di tale 'convinzione' e non altre, sulle quali mi avrebbe sorpreso un tuo repentino cambiamento.
      Per quel che ho visto, la mutazione antropologica italiana, nonostante i pochi silenziosi resistenti, e' avvenuta da tempo, forse in parallelo a quella del cibo (personalmente non digerisco piu' i farinacei in Italia: pizza, pasta e quel pane non piu' fragrante ne' croccante). Da molti anni non riconosco persone e personalita'. Persone che erano dei punti di riferimento, passate a servire il genio del male, senza battere ciglio, negando il passato, fingendo. Irriconoscibili anche fisicamente. Con una insensibilita' totale verso chi gli sta attorno, non ricordano nulla del passato, ne hanno modificato la narrazione creando quella a loro piu' comoda.
      Realizzato cio', ho iniziato a non aspettarmi piu' nulla di nulla da nessuno, e sempre di piu', entro i limiti, da me. Poi se incontro qualcuno ancora gentile e non 'ottuso, compiaciuto, arrogante'...e' mancia! Quando invece incontro il secondo tipo...e' mancia pure quella, perche' dalla stupidita' degli altri imparo piu' cose della mia.
      Essere outsider e' pure tutta mancia se ci permette di restare un minimo noi stessi. A me fa solo piacere essere fuori dai giochi/gioghi quanto basta, come il sale nelle ricette, lo decidi tu quanto basta, finche' puoi.

      Un caro saluto,
      Ise

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  17. Che tenerezza che fate...

    McKinsey Global Institute, Superstars. The dinamics of firms, sectors, and cities leading the global economy, Discussion Paper, October 2018.

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  18. Son cinquant'anni che le adolescenti girano con il retrotreno di fuori.
    Il problema è che, crescendo, non hanno capito nulla. Nulla.
    Così le "ragazze" di una e due (de)generazioni fa continuano a girare con il retrotreno di fuori, anche se sono ormai tra i 50 e i 70 anni. Seguono tonnellate di varici e cellulite in esposizione, brutte quasi come un capolavoro di arte moderna.
    Deus dementat prius quos perdere vult.

    Le accompagnano, ovviamente, maschietti in tutto degni di loro, visto che ormai ogni piazza e stazione d'Italia è ripiena di lardellosi in bermuda e ciabatte.
    A me ripugna la sola idea di andare in un luogo pubblico in ciabatte, ma tant'è.
    Sono gli stessi, maschi e femmine, che si esaltano in questi giorni per il mondiale francese; come l'impiccando che porga il grasso al boia per ungere la corda. Oh, esecuzione per esecuzione che almeno scivoli bene...
    Come scrive Camillo Langone, che cito per interposta Nessie:

    "Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina? E allora perché voi maschi guardate il campionato di calcio femminile? Che poi, oltre a disgustare Cristo, mancate di rispetto verso voi stessi. Io non avevo bisogno di Cecchi Paone per immaginare che molte calciatrici non avessero l’uomo in cima ai loro desideri. E quelle invece di nervi ben protesi, che certo esistono, brameranno giovanotti atletici, mica voialtri tifosi da birra e da divano… Non state sostenendo un gioco innocente, cari amici. In Francia non si stanno giocando i mondiali di calcio femminile bensì i mondiali del livellamento sessuale. Senza lo strapotere dell’ideologia gender non si spiega il successo di questi campionati che prescrivono alle ragazze di tutto il mondo modelli contronaturali di forza, aggressività e ambizione capaci di distruggere la più delicata femminilità...

    Ad andare in favore di corrente, però, non serve remare.
    Perciò andiamo controcorrente, "a voga arrancata, a spada tratta".

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    1. Caro luigi,
      il tuo puntuto e azzeccato commento mi ha riportata alla memoria la "riflessione" espressami tanti anni fa da un caro collega e amico Ginecologo, ormai anche lui "quiescente": erano i tempi in cui cominciava la moda delle mutandine femminili "a filo interdentale" (tanga!) e ciò l'aveva fatto meditare su quanto fosse mutata la sua Specializzazione...."agli inizi della mia carriera dovevo allargargli le mutande per ispezionare le chiappe, oggi devo allargargli le chiappe per ispezionare le mutande"!
      Absit iniuria verbis! Un caro saluto
      Hermannus Contractus

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    2. Caro Luigi,

      hai descritto un quadro di arte contemporanea italiana paradossalmente divertente!
      A mio parere, la delicata femminilita' di cui parla Camillo Langone in Occidente da un pezzo se ne e' andata. Ma non ve ne siete accorti, perche' i seni e i fondoschiena impietriti da ore di palestra e qualche bisturi e poi mostrati all'occhio insano e voluttuoso vi hanno resi cechi.
      Sto brevettando una linea di prodotti alimentari additivati con testosterone-maschio-alfa-analfabeta per le nuove campione dei mondiali, e prodotti per la pelle delicata dei tifosi che per supportare le loro campione e occasionali campionessi, si espongono ai raggi UV con conseguenze disastrose sul contorno occhi (le famose rughe a zampe di gallo che tormetano l'uomo moderno). Tutti gli introiti andranno in beneficenza per le pensioni gia' giustamente reclamate dei giovani immigrati africani e non, che stanno lavorando per preservare la delicata femminilita' italiana.

      Un caro saluto,
      Ise

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    3. Buongiorno a voi, Hermannus e Ise.

      A Ise rispondo che, ovviamente libero ognuno di mantenere le proprie opinioni, di questa "estinzione" ce ne siamo accorti, eccome.
      Tanto che ormai ci prende un misto di nostalgia e commozione quando sempre più raramente ci s'imbatte in un esemplare di donna "Ancien régime".
      Morale della favola: macché ceco, italiano sono :-D

      A Hermannus invece dico di un incontro, qualche anno fa, con un primario non ancora quiescente, eppur dotato del tratto signorile che infallibilmente distingue il vero seguace di Ippocrate dal Mengele riverniciato.
      Raccontava dell'esplosione di determinate patologie, esplosione conseguente a determinati comportamenti e del tutto tacitata a livello di media "mainstream"; per i quali, in tutta evidenza, esiste solo la terribile pandemia del morbillo.

      Ricambio i saluti!

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    4. Haha, fatti non foste a viver come cechi ma...se foste ciechi, non avreste alcun peccato!

      Ti riferisci per caso alle patologie di cui parla anche la De Mari riguardo gli omosessuali?
      Mala tempora...

      Buon fine settimana a te e a "zio" Hermannus C.
      Ise

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    5. No, tumori del cavo orale.

      Quanto al peccato, lo confessiamo: ieri sera abbiamo brindato alla memoria dell'ammiraglio Ludwig von Reuter e dei suoi equipaggi, nel centesimo anniversario della loro vittoria.

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  19. Forse che quando ci si esprime col termine ' decadenza dei costumi' ci si riferisce ad una ptosi del copri pudenda che rivela attributi XX o XY? pare di si, traslatamente. Eppure la coscienza del rispetto di se e degli altri passa dall'educazione a tutta una serie di arginamenti estetici, morali, di spirito critico e di consapevolezza a confronto accrescitivo. A chi compete questa educazione? a Barbara d'Urso? ... Ai perbenisti lassisti? ..A chi sa difendere i valori della civiltà, dovrebbe competere. Sempre che questi valori siano conosciuti e trasmissibili per amore e coscienza del rispetto universale della persona umana ( e di ciò che la circonda ) : UTOPIA

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Siate gentili ...